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Autore: Mirhas    31/01/2015    3 recensioni
Daniel si risveglia in un strano luogo, scopre di essere morto e peggio ancora viene accusato di essere Ravel Stifling, un crudele assassino destinato all'inferno. Nonostante non riesca a ricordarsi il suo passato, lungo la strada per riuscire a fuggire, incontrerà un sacco di amici, uno più pazzo dell'altro, disposti ad aiutarlo e a seguirlo nella sua impresa. Riuscirà Daniel a trovare il vero Ravel Stifling e recuperare i suoi ricordi?
Genere: Avventura, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Porta di Servizio verso la libertà

 


- Come sarebbe a dire il mondo dei vivi? – urlò Daniel.

- C’è per caso qualcosa di difficile da capire nel concetto “mondo dei vivi”? – chiese retoricamente Lidia alzando un sopracciglio.

- Ho capito cosa intendi!! Ma possiamo davvero? Insomma, se una cosa del genere è possibile, perché mai la morte dovrebbe essere così definitiva? –

Lidia si voltò verso Daniel con un sorriso furbo – Ma allora sei proprio un giovanotto intelligente! Purtroppo però non ho voglia di rovinarti la sorpresa! – disse facendo un sorriso per niente rassicurante.

- Sorpresa? Di che cavolo stai parlando? – urlò Daniel perdendo per un attimo la calma e guardandola inferocito.

- Vedrai! – disse cominciando a ridacchiare.

- Ma che cavolo fai?! Mi prendi già in giro? Che cavolo c’è da ridere!? -

- Beh semplice! Quando arriveremo nel mondo dei vivi ci saranno alcune complicazioni che saranno tutte da ridere!! Per questo sarebbe vietato! Ma tanto peggio di così per voi non può andare, quindi! – Daniel sbuffò. “Ha ragione, peggio di così non può andare… ma anche se ci saranno delle complicazioni almeno tornerò in vita… e magari riuscirò a recuperare anche i miei ricordi! E poi in ogni caso, non potrà mai essere più complicato che fuggire da questo posto!”

Daniel guardò Lidia stupendosi della sua energia.

- Ma scusa… cosa ti porta a fare tutto questo? Insomma ci siamo appena conosciuti!! Rischi di essere punita anche tu come è successo a Rick! – Lidia continuando a correre si voltò e lo guardò con un sorriso scaltro.

- Certo tesoruccio, ma tanto non ci prenderanno mai!!! Nessuno meglio di me conosce questo posto, sta tranquillo!! E poi la fortuna che hai avuto fino ad adesso non è mica un caso!! Questo è il destino!! -

- Destino? – “Che cavolo centra adesso il destino, si può sapere?”

- Oh, andiamo!! Non hai ancora capito che la tua impresa è destinata a riuscire? – Daniel la guardò come se fosse una pazza – Nessuno prima di voi era riuscito a combinare un casino simile!! A questo punto voglio entrare anch’io nella storia!! –

- Beh, non è esattamente la prima volta che qualcuno causa dei guai all’inferno! – aggiunse Rick e guardando Ellen seriamente aggiunse – Non è vero? –

- Non so di cosa tu stia parlando! – disse Ellen cercando di mascherare le sue vere emozioni dietro un enorme sorriso.

- No, qui quello che non capisce niente di quello che sta succedendo sono io! – rispose Daniel.

- Ma vi sembra il momento di parlare di questo? Avremo tutto il tempo per le spiegazioni quando arriveremo alla nostra destinazione! – Lidia accelerò il passo ed entrò in corridoio secondario seguita da tutti gli altri.

- Beh, sempre se ci riuscirete! – aggiunse Ginco.

Daniel si era completamente dimenticato che c’era anche lui visto che, essendo libero delle corde, avrebbe potuto scappare il qualsiasi momento. 

- Ma perché tu sei ancora qui? –

- Io? –

- Sì tu! Non mi ricordo nessuno che ti ha invitato! – Ginco lo guardò con superiorità.

- Beh, si da il caso che tu non mi abbia ancora detto di cosa hai paura e finché non lo scoprirò io non la smetterò di seguiti! –

- Che bello!!! Così abbiamo un nuovo complice!! – Ellen cominciò a ridere entusiasta.

- Hai capito male sorella!! Io non sono e non sarò mai un vostro complice!! –

- Smettetela di fare i bambini lì dietro! – Lidia si voltò dando un occhiataccia a Ginco.

- Ok, ho capito che non avete intenzione di spiegarmi niente finché non saremo fuggiti da qui – riprese Daniel – ma posso sapere almeno come faremo a tornare nel mondo dei vivi? –

- Beh semplice!! Passeremo dalla Porta di Servizio! – disse Lidia.

- Che? – Daniel guardò Lidia con una faccia tra l’incredulo e l’esasperato “Ci rinuncio. Queste persone non sono normali.”

- Beh, semplice. E’ un passaggio che ci permette di tornare nel mondo dei vivi, ma che solo pochi possono usare. Devi avere il permesso di un amministratore e passare diversi controlli prima di tornare in vita, ma si dà il caso che io sia l’incaricata del suddetto passaggio e che quindi conosca il codice! – disse Lidia cominciando a fare degli inchini rivolti al nulla e a complimentarsi da sola.

- Ma non sarai nei guai se ci lasci scappare così? -  continuò Daniel.

- Certo! Sarò licenziata sicuramente! Ma chi se ne frega! Tanto vengo con voi no? – Daniel la guardò attentamente e fece un sorriso. “E’ vero queste persone non saranno forse normali, ma a me piacciono così!”.

Dopo pochi minuti raggiunsero nuovamente il pozzo blu e tornarono nella stanza gialla. Questa volta però aprirono una porta diversa e si incamminarono lungo un corridoio dello stesso colore della stanza precedente fino a raggiungere una porta dall’aspetto insignificante, ma con accanto un piccolo monitor e una tastiera.

- Non ci credo… quando hai detto Porta di Servizio, non credevo fosse davvero una porta di servizio! – disse Daniel incredulo.

- Shh! Ora mi devo concentrare! – disse Lidia cominciando subito a scrivere il codice.

- Porta di Servizio? I veri uomini passano dalla porta principale! Non è vero Daniel? – Daniel, sentendosi tirato in causa, cercò di voltarsi verso Rick, ma quest’ultimo gli diede una fortissima pacca sulla schiena che gli fece quasi perdere l’equilibrio.

- Ehi! Che cavolo fai?! E comunque non mi sembra per niente il caso! Stiamo scappando dall’inferno, dubito ci sia una porta principale, così come sono abbastanza scettico sul fatto che riusciremo tranquillamente a passare per la Porta di Servizio senza alcun problema! –

- Daniel, così mi deludi! Pensavo che fossi più uomo! –  disse Rick cominciando a fare esercizi per tonificare i muscoli.

- Io sono un uomo!! Ma a differenza di molti qui uso anche il cervello! – urlò Daniel punto sull’orgoglio.

- Io dico che invece un uomo deve farsi strada a suo di pugni! –

- Non essere ridicolo, così non concludiamo niente!! –

- Io dico che invece dovremmo sentire il parere di una bella fanciulla, che ne dici? – Rick si avvicinò ad Ellen e l’avvicinò a se prendendola per la vita. – Allora dacci il tuo parere femminile, cosa trovi più affascinante in un uomo: il cervello o i muscoli? –

- Mmm… ecco.. – cominciò a pensare Ellen, non facendo per niente caso alle avances di Rick.

Daniel non ci vide più. – Come ti permetti! Togli quelle manacce da lei!! - Impugnò la mazza e cercò di colpire Rick in testa, facendo attenzione a non coinvolgere Ellen nella rissa.

- Questo colpo era degno di una femminuccia! – continuò Rick spavaldo evitando all’ultimo un nuovo colpo.

- Femminuccia a chi?!! Che vuoi? Vuoi che facciamo a botte, eh?! – disse Daniel perdendo completamente la pazienza e brandendo nuovamente la mazza.

- Personalmente amo gli uomini virili, forti e pieni di mascolinità! – si intromise Lidia continuando però a digitare il codice.

- E chi ti ha interpellato a te? Tu non sei una bella fanciulla! Anzi non sei proprio una donna! Sei un uomo! – disse Ginco, che dopo due secondi si ritrovò spiaccicato al muro da un potente calcio di Lidia.

- Io credo invece che mi piaccia il fatto che un uomo voglia proteggermi! – disse Ellen con un sorriso a 32 denti rispondendo finalmente alla domanda e ponendo fine alla rissa tra i due.

- Visto? Che ti avevo detto! – disse Rick gongolante e beccandosi un’occhiata di fuoco da Daniel, che però non riuscì a controbattere perché un allarme cominciò a suonare per tutto il corridoio.

- Porta di Servizio violata! Allarme intrusi! Porta di Servizio violata! Allarme intrusi! –

- Che succede? – gridò Daniel precipitandosi da Lidia e guardando il monitor.

- Ho dimenticato che per poter passare serve anche il codice segreto dell’amministratore! – disse Lidia cercando di mascherare il suo errore con una risatina stridula, che scomparve in un secondo sostituita da un urlo di panico. – Cosa facciamo adesso? -

-Come cavolo hai fatto a dimenticarti di un errore tanto importante? – disse Daniel cominciando a digitare qualche tasto sulla tastiera per cercare un modo di annullare l’allarme, ma non sapendo bene cosa fare visto che di computer non se ne intendeva molto.

- Aspetta forse un modo c’è! – disse Lidia avvicinandosi nuovamente al monitor e digitando alcuni tasti – Possiamo ancora aprire la porta, ma dobbiamo rispondere a una domanda che verrà scelta dal computer e la cui risposta deve essere scritta come codice! Abbiamo un solo tentativo!–

- Meglio di niente, è la nostra unica occasione! Qual è la domanda? – Daniel fece un respiro profondo per cercare di mantenere la calma e non andare nel panico, visto che molto probabilmente in quel momento gli unici che potevano rispondere erano proprio lui e Lidia. Calma che quasi si infranse quando sentì dietro di se Rick dire - Stai tranquilla dolcezza ti proteggo io! –

“Ora non ho tempo per urlargli contro, lo farò più tardi! Questo è poco ma sicuro!”

- Allora: bisogna scrivere cinque cifre del p greco partendo dalla quinta cifra di esso… ma che razza di roba è?? – gridò Lidia nel panico.

Daniel invece fece un sospiro rassicurato – Meno male, non è una cosa così difficile! – disse cominciando a scrivere il codice.

- Eh?? – urlò Lidia guardandolo come se fosse un alieno.

- Beh, è semplice: il p greco è una costante matematica, un numero se la vuoi mettere così, pressoché infinito, ma qui ci è andata bene che ci ha chiesto cinque tra le prime cifre! Sarebbe stato davvero impossibile se le cifre richieste fossero state troppo distanti dai numeri principali! Non saremmo mai riusciti a ricordarceli. Ma partendo dalla quinta cifra… aspetta un secondo… - Daniel cominciò a ripetere nella mente il numero del p greco – ok! Il codice è: 59265! –.

La porta di servizio si aprì con uno scatto, ma l’allarme continuò a suonare.

- Ma tu sei un alieno!! – urlò Lidia.

- Uao!! Sei davvero intelligentissimo Daniel!! – urlò Ellen con un sorriso a 32 denti.

- Avrei potuto buttare giù la porta a suon di pugni! – si intromise Rick.

- Senti tu, - cominciò Daniel perdendo completamente la calma – è già tanto che siamo tornati indietro a salvarti! Quindi non ti conviene farmi incazzare! –

- Eccoli! Prendeteli! – urlò un uomo in fondo al corridoio con al seguito due decine di guardie.

- Presto!! Entrate nella porta! Litigherete dopo! – urlò Lidia e cominciando a spingere dentro tutti quanti.

 - Fermatevi! E’ il generale Start che ve lo comanda!! – ma le guardie non fecero in tempo a raggiungere i fuggitivi, che la porta si era già chiusa.

Al suo interno. – Siamo sicuri che non riusciranno ad aprirla? – chiese Daniel.

- Non è possibile! Servirebbe mettere di nuovo il codice e io sono qui con voi! Quindi possiamo stare tranquilli per un po’! –

Daniel si guardò intorno. Erano completamente immersi nell’oscurità, tranne che per un ascensore bianco e brillante a pochi metri da loro.

- Non dirmi che torneremo in vita con un ascensore? – disse Daniel che ormai non riusciva più a stupirsi delle stranezze di quel posto.

- Esattamente! Penso che il viaggio duri qualche oretta, forse tre! – disse Lidia incominciando ad incamminarsi verso l’ascensore seguita da tutti.

“Perfetto! Così avremo tempo per rispondere per rispondere alle mie domande!”

 

 

Una volta saliti sull’ascensore, questo cominciò subito a scendere molto velocemente, ma dall’interno sembrava quasi fermo. Era abbastanza grande da contenere delle panchine, così che le persone non dovessero sedersi per terra.

- Allora prima di tutto. Rick se provi di nuovo a darmi della femminuccia giuro che ti spacco la faccia! – urlò Daniel che non si era per niente dimenticato del comportamento dell’avvocato. – Poi, si può sapere perché mi hai tradito in quel modo? –

Rick farfugliò qualcosa a bassa voce e così Lidia cominciò a spiegare. – Vedi, Rick ha un disturbo della personalità… o meglio ne ha molti: otto! – Daniel guardò Rick sbigottito.

-  Otto diverse personalità? Stai scherzando vero? –

- No no! Sono proprio otto! E cambiano così, da un momento all’altro! Sei stato solo sfortunato che il tuo avvocato in quel momento era il Rick cattivo! –

- Solo? – domandò scettico.

- Ma Rick alla fine è un bravo ragazzo! Tieni conto che su otto personalità solo una può crearci dei problemi! Forse due se contiamo anche lo smidollato! – Daniel lo osservò con calma. Ora finalmente capiva
il suo comportamento. Il problema era che il Rick “cattivo” era anche molto astuto ed intelligente… quindi probabilmente avrebbe finto di essere dalla loro parte.

- E quindi questo fa di te una persona molto pericolosa… insomma non potremmo mai fidarci completamente di te! – continuò Daniel – Non c’è proprio nessun modo per essere sicuri di quale sia la tua personalità? – chiese direttamente a Rick.

- Beh… un modo ci sarebbe… se ricevessi un colpo molto forte in testa tornerei alla mia personalità principale, che è quella che hai incontrato per prima! – Daniel si alzò con un sorriso subdolo e vendicativo e, brandendo la mazza, lo colpì.

- Allora questo è per tutto quello che hai detto e fatto prima! – alludendo al fatto che prima ci stesse provando con Ellen.

Rick si portò una mano alla testa dolorante e guardò Daniel con uno sguardo ferito. – Perché diavolo lo hai fatto si può sapere? – Daniel ricambiò lo sguardo e riconobbe la stessa persona che aveva incontrato all’inizio, sentendosi un po’ in colpa. Ma poi si ricordò tutto quello che gli aveva fatto passare e decise che almeno un po’ se lo meritava.

- Oh! Di motivi ce n’erano! E comunque dovevamo pur verificare che fosse vero, no? –

Lidia osservò i due battibeccare con estremo interesse e con un sorrisetto malizioso sulle labbra. – Ok! Abbiamo appurato che questo è il vero Rick! –

- E le altre personalità? – chiese Daniel dubbioso.

- Le scopriremo strada facendo, no? – Lidia prese la borsetta che portava a tracolla, estrasse una piccolo kit di makeup e cominciò a rifarsi il trucco.

- Già così è tutto più divertente!! – gridò Ellen che per tutto il tempo cercava di trovare delle posizioni comode in pose assurde, optando alla fine di sedersi sottosopra sul soffitto.

- Comunque – continuò Lidia – vorrei farti i miei complimenti Daniel! Ci hai salvati tutti prima! E’ davvero bello che nella nostra squadra ci sia qualcuno che ci riesca a proteggere! – disse sottolineando bene l’ultima frase, avendo capito che il risentimento di Daniel nei confronti di Rick era dovuto principalmente a quello. – Non è vero dolce Ellen? – aggiunse alzando il volto e incrociando lo sguardo della giovane seduta sottosopra sopra di lei/lui.

- Cosa vorresti insinuare?? – esplose Daniel.

- Niente, niente… -

- Sì è vero! – Ellen guardò Daniel dritto negli occhi con un immenso sorriso – Sei stato fantastico Daniel! – Daniel divenne completamente rosso e distolse lo sguardo.

- Non ho fatto mica gran che… - si alzò e prese posto accanto a Lidia e abbassò la voce in modo che Ellen non lo sentisse – Che cavolo volevi insinuare prima? –

- Semplice! – urlò Ginco apparendo alle spalle di Daniel – Sta insinuando che sei rosso come un pomodoro!! – Daniel perdendo la calma lo colpì con la mazza.

- Oh, ma guarda! Mi ero dimenticato che ci fossi anche tu!! –

Lidia si avvicinò a Daniel e gli sussurrò – Tranquillo tesoruccio! La tua bella è un po’ dura di comprendonio! Non avrà capito nemmeno che il Rick “omaccione” ci stava provando con lei! – Daniel se possibile divenne ancora più rosso.

- La.. la mia… c..che? No no no! Io e lei? Figurati! – disse cercando di mantenere un certo contegno.

Dopo qualche secondo di silenzio Rick si rivolse a Daniel – Non ho ancora avuto l’occasione ne di ringraziarti ne di scusarmi per tutto quello che ti ho fatto passare… Io mi sento davvero in colpa e ti sono davvero grato! Quindi da adesso in poi mi impegnerò al massimo per aiutarti a scagionarti e per prendere quel dannato Ravel Stifling! Hai la mia parola! – Daniel guardò Rick intensamente. “Mi dispiace davvero che sia successo tutto questo… sono certo che saremmo stati subito grandi amici. Ma adesso che ogni incomprensione è sistemata ricominceremo da capo!”

- Grazie mille… davvero! – rispose con un leggero sorriso. Daniel continuò ad osservarlo per qualche secondo, poi si voltò verso Lidia, che stava ancora tentando di farsi il trucco. Non se ne era accorto prima, ma Lidia procedeva a tentoni senza guardarsi allo specchio. E in quel momento si ricordò che solo lui ed Ellen erano in grado di vedere i loro volti.

- C’è una cosa che non mi è per niente chiara però! Com’è possibile che voi non possiate vedere i volti delle persone? E come fate a riconoscervi? – Lidia si fermò e posò lo sguardo su Daniel.

- Beh, prima di tutto non è che non riusciamo proprio a vedere i volti, altrimenti non sarei in grado di guardarti negli occhi in questo momento. Nessuno di noi è però in grado di distinguere i lineamenti del viso di una persona… è come se ci fosse qualcosa che blocca il nostro cervello! E per riconoscerci è semplice: facciamo molto più caso a riconosce il corpo, l’abbigliamento e il timbro della voce di una persona. Dopotutto questo disastro è successo tre anni fa! Dovevamo pur trovare un modo per poterci riconoscere! – Lidia ripose il kit del makeup dentro la borsetta. – Nonostante tutto io voglio comunque sentirmi bella! – disse alludendo al trucco.

- Tanto sei sempre brutto! Anzi, sei peggio!! – disse Ginco, ricevendo come sempre un’adeguata punizione.

- Tre anni fa? Ma che cosa è successo? – continuò Daniel.

-  La catastrofe di Illyana! – risposero Lidia e Rick con un tono serio.

 

 

 


Angolo dell’autrice
Mmmm…. Vi prego! Vi supplico! Vi imploro!! Abbiate pietà di me!!! Avete ragione sono passati mesi! Mesi!! Dall’ultima volta che ho pubblicato un nuovo capitolo! E potrei anche accampare miglioni di scuse, ma alla fine scuse rimarebbero! La verità è che non ho avuto molta ispirazione in questo periodo e quando ne avevo era sempre nei momenti sbagliati! Spero vivamente che non vi siate dimenticati di me della mia umile storia dopo tutto questo tempo! Vi prometto che da adesso in poi anche quando non avrò voglia, se trovo un momento libero scriverò un po’ e non farò passare tutto questo tempo di nuovo!
Comunque tornando alla storia, spero vivamente che il nuovo capitolo vi sia piaciuto! Riguardo al piccolo “gioco” che vi avevo proposto la scorsa volta, voglio dirvi che ho trovato le vostre idee troppo divertenti e che le userò di certo appena Lidia farà un cambio di abito, che per ovvie ragioni non è riuscita a fare nel corso di questo capitolo.
Da adesso in poi la storia cambierà leggermente perchè: rullo di tamburi! Sono riusciti a scappare dall’inferno! Chissà chissà che cosa accadrà?
Comunque grazie di tutto! La storia (anche se a rilento in questo periodo) comunque continua, questo perchè anche se non siete molti, non vi voglio deludere! Fatemi sapere cosa ne pensate, vi prego!
Alla prossima!!

  
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