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Autore: stella_del_vespro    31/01/2015    5 recensioni
Heechul e Younghun svaniranno, alla fine. Ma questa vita appartiene a loro, ed è ciò che si promettono con la notte come testimone e dei fiocchi di neve come invitati alla cerimonia.
(Gunheechul)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Heechul
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti <3 se potessi esprimere quanto amo questa coppia, probabilmente non riuscirei a esprimerlo. Quindi non lo faccio lol. 
Su di loro scrivo fanfiction principalmente in inglese (Perchè il fandom, sebbene piccino, è principalmente internazionale) e questa è la prima che ho deciso di tradurre dal mio (la fanfiction in inglese si trova su http://ww.heesyrax.livejournal.com )

Però ci tenevo a scrivere di loro anche nella lingua natia, quindi eccomi qua! 

E' ispirata al post di Heechul di oggi pomeriggio (tanti auguri a Heejin çuçy) ed è stata scritta di getto. 

Spero vi piaccia!

Dedicata a tutte le petals che continuano a scassare la minchia a Heechul con la storia del "OPPA TROVATI UNA RAGAZZA E SPOSATI CHE SEI VECCHIO".  

nd: per chi non lo sapesse, il vero nome di Gunhee è "Jeon Younghun" ed è questo nome che appare nella fanfiction <3 

This lifetime belongs to us
 
 
 
Il tempo condensa e si dispiega tra i suoi capelli mentre cammina a passo svelto nella notte, con le sole luci dei lampioni a guidarlo attraverso l’oscurità.
E’ un’ombra, è invisibile, poiché la notte è la peggior nemica e , al contempo, la migliore alleata che si possa avere. La notte può elevarti a un più alto stato di coscienza tanto quanto afferrarti e portarti nei meandri oscuri della follia, della malattia, della morte e dell’amore corrotto.
 
Ma questa è una notte amica, mentre il freddo è il suo nemico, ora che sta camminando, i capelli disordinati che danzano la musica del vento mentre le sue mani tremano nello stringere un piccolo regalo.
 
Un regalo per sé stesso, un regalo nel nome dell’amore e della libertà.
 
Odia il freddo. Non è neanche vestito adeguatamente per la rigida temperatura, questa è semplicemente la notte in cui non gli importa più di nulla.
Non importa più chi fosse, chi sia, chi sarà.
 
Non crede più in nulla che non il battito furioso del proprio cuore, le lacrime ghiacciate che sembrano raccontare una storia di dolore, o forse amore, o forse entrambi.
 
Un paio di automobilisti inveiscono contro di lui, perché non si cura neanche di guardare la strada, semplicemente non vede più nulla, tutto ciò che il suo cervello processa è un immediato bisogno di libertà.
 
-Heechul! Dove diamine stai andando, vuoi essere investito o cosa?-
 
Quella voce lo riporta alla realtà mentre una dolce sensazione di calore e sicurezza lo avvolge, nelle profondità della notte, mentre la città canta la propria ninna nanna metallica. La città della libertà, la città dei sogni, la città dell’aria corrotta e delle ali spezzati, la città delle ferite e della speranza.
 
Heechul sorride, e quel sorriso ferisce mortalmente l’anima di Younghun, come se mille coltelli invisibili avessero trafitto il suo corpo contemporaneamente. Deglutisce, avvicinandosi a lui, assecondando la propria cagnolina –che stava portando fuori per una passeggiata- la quale comincia a piagnucolare poiché desidera il tocco gentile di Heechul.
 
E’ qualcosa che desidera anche lui.
 
Heechul accarezza la testa dell’animale, sorridendo ancora, prima di rivolgere a Younghun uno sguardo implorante, e quest’ultimo giura che gli darebbe tutto sé stesso, proverebbe ad acciuffare la luna, cercherebbe di essere tutto ciò che non è, se solo Heechul lo chiedesse. Ma tutto ciò che ha adesso, sotto le luci dei lampioni nel centro di Seoul, è il proprio caldo abbraccio.
 
 
Ed è quello che fa, inspirando profondamente il profumo dei capelli di Heechul, umidi, disordinati, meravigliosi. Quel profumo lo porta in un’altra dimensione, come se le persone, il freddo e le macchine che sfrecciano accanto a loro non siano altro che un incubo.
 
Ci sono volte in cui Heechul lo tocca e si sente in un altro mondo immaginario in cui non c’è nulla se non gioia, nulla se non amore e il sorriso del proprio fidanzato.
Ma passa poco prima che venga richiamato alla realtà, risvegliandosi, infreddolito e debole. Perché l’amore di eleva con il solo scopo di lasciarti cadere un momento dopo.
 
-Quando eravamo giovani…io e mia sorella….eravamo sotto l’albero di ciliegio che si trova nel nostro giardino. Era freddo e ghiacciato, spento a causa del peso della neve su di esso. C’era una sola foglia a resistere su uno dei rami. E mia madre disse “chi di voi due sarà in grado di prendere l’ultima foglia rimasta, sarà il primo a sposarsi. Sapete, le ultime foglie rappresentano la rinascita, e voi un giorno sboccerete come questi alberi in primavera.-
 
Younghun ricorda quell’albero. L’aveva visto in gioventù, meraviglioso, ma l’aveva sempre ammirato in primavera, nel bel mezzo della fioritura, quando la primavera rinvigoriva le sue foglie e portava con sé nuovi fiori, profumati e colorati.

Sorride amaramente a quel pensiero.

-Scommetto che l’ha acchiappata tua sorella, la foglia.-
 
Heechul ghigna, uno strano luccichio nei suoi occhi, un particolare che confonde ulteriormente Younghun.
 
-No, l’ho presa io per primo.-
 
Younghun ride, scuotendo la testa.
 
-Allora tua madre aveva torto.-
 
Heechul non risponde, si limita a nascondere il proprio viso nel suo collo, cercando conforto. La neve comincia a cadere nuovamente dal cielo, piccoli cristalli di acqua ghiacciata tra i loro capelli, infradiciandoli, e tremano poiché il loro corpo è pressoché ghiacciato, ma lo stesso non si potrebbe dire del loro animo.
 
-Non voglio. Vorrei che lei avesse ragione.-
 
Younghun affonda la propria mano nei capelli di Heechul, giocando con essi, rigirandoli tra le proprie dita. Fortunatamente, non c’è nessuno nelle vicinanze che possa vederli.
 
-Tua sorella si sposa fra qualche ora, Heechul….-
 
Younghun lo sa bene, è stata Heejin stessa a chiamarlo per invitarlo personalmente al matrimonio.:  è il solo membro della famiglia di Heechul a essere a conoscenza della loro relazione, e a supportarli incondizionatamente. Non finirà mai di ringraziarla per questo.
Ma aveva declinato l’invito con un peso sul cuore, poiché non si sentiva abbastanza coraggioso da guardare negli occhi dei familiari di Heechul e mentire.
Heechul è un attore, mentre lui è solo un parrucchiere che si trova a far fronte a qualcosa più grande di lui: l’amare in silenzio.
 
-E allora sposami, Younghun.-
 
Diversi fiocchi di neve si depositano sul suolo prima che il cuore di Younghun riprenda a battere. I suoi occhi sono sbarrati e la mente è piena di pensieri che non riesce nemmeno a decifrare, mentre le lacrime ricominciano a cadere dagli occhi di Heechul, che parla nuovamente, la voce rotta dalla sofferenza.
 
-Sposami…non importa come. Voglio solo che tu mi prometta che mi starai per sempre accanto….ho….ho anche comprato gli anelli. Tutto ciò è ridicolo, ne sono consapevole, ma…-
 
-Stai zitto.-
 
Younghun lo guarda per un momento, un lungo, doloroso, attimo di stasi. Tutto è silenzioso, come se il mondo avesse trattenuto il respiro prima di saltare. Forse verso la rovina, forse verso la gloria.
 
Heechul non ha il tempo di ribattere, o di piangere, o di pentirsi di quanto appena detto. Solo,si trova nuovamente a camminare a passo svelto nella notte, ma questa volta la sua mano è intrecciata a quella di Younghun, entrambe così fredde, insensibili, ma è un contatto che fa dimenticare a entrambi l’importanza del dove siano diretti.
Gunbbang li segue, ed essa è spiazzata dalla velocità di quella singolare, eccitante passeggiata. Forse semplicemente percepisce le vibrazioni dell’eccitazione che le loro menti emanano.
 
Camminano per un’intera ora e quando si fermano le gambe sono doloranti, i vestiti sono fradici, e i loro corpi tremano mentre il vento si dispiega su di loro.
 
Heechul si guarda intorno, e riconosce quel posto. Non c’è nessuno intorno a loro, perché nessuno vorrebbe essere in un parco di periferia mentre una tempesta di neve si sta abbattendo sull’intera città. Tranne loro, ovviamente.
Sorride, e Younghun sta ancora respirando profondamente, perso nella bellezza disperata e sofferente di Heechul.
 
-Qua…mi chiedesti di diventare il tuo fidanzato, 3 anni fa…-
 
-E tu mi rispondesti che eri un’anima libera. Che provavi qualcosa per me, ma non desideravi dare un nome alla nostra relazione.-
 
Heechul si raggomitola su se stesso, poggiando la testa sulla spalla di Younghun.
 
-Avevo paura.-
 
-Di cosa?-
 
Younghun ricorda ancora vividamente la rabbia, la frustrazione che segue al rifiuto.
Ma poi Kim Heechul aveva bussato alla sua porta il giorno dopo, e quei baci sapevano di luce nella più oscura delle ombre.
Si era sentito fortunato mentre assaggiava quelle labbra, mentre abbracciava quel corpo e veniva inebriato dal profumo di quella pelle.
I dubbi erano spariti mentre avevano fatto l’amore, i battiti del cuore capaci di pronunciare parole che le loro menti erano incapaci di esprimere.
Come se la loro intera storia si dispiegasse nel silenzio di un battito e il bagliore dell’oscurità.
 
-Di me stesso. Della società.-
 
-Non hai paura ora, Kim Heechul?-
 
Heechul sorride, ma non è più amaro. E’ un sorriso determinato che illumina il suo sguardo.
 
-Ho ancora paura di me stesso ma non della società. Non più.-
Younghun inspira profondamente, svuotando la propria mente dai pensieri e focalizzandosi solamente su Heechul.
Si spinge in avanti per baciarlo, ma Heechul lo blocca con un ghigno.
 
-Non siamo ancora sposati!-
 
Younghun impreca e scoppia a ridere, afferrando immediatamente la piccola scatola dalle mani di Heechul.
 
-Hai delle argomentazioni parecchio convincenti, devo dire.-
 
Ride ancora, ma la sua risata si interrompe non appena apre la scatola e il suo contenuto si rivela ai propri occhi: meravigliosi anelli gemelli, di platino e oro, differenti solo nella taglia. Sono stupendi e semplici, nulla più che oro sapientemente decorato.
 
-Heechul….sembrano…così costosi….-
 
-Stai zitto tu, stanotte.-
 
Si siedono sulla neve, Heechul si lascia andare tra le braccia di Younghun, rannicchiandosi in posizione fetale per cercare di proteggersi dal freddo e dalla furia del mondo che li circonda e sembra rigettarli.
Younghun poggia la propria testa su quella di Heechul, baciando la sua guancia di tanto in tanto mentre scrive.
Una volta finito, il piccolo pezzo di carta trema come tutto il suo corpo, a causa dell’eccitazione e , solo in parte, del freddo penetrante.
 
-Posso leggere il mio?-
 
-Vai.-
 
Heechul si schiarisce la gola e riesce a parlare a malapena: la sua gola è dolorante e secca, e un sapore ferroso di sangue è sulla sua lingua. Si stanno comportando da perfetti stupidi, ma lo stanno facendo insieme, e questo basta per non pentirsene mai.
Younghun lo guarda, accarezzando la sua guancia con il dorso di un dito oramai insensibile.
 
-Io, Kim Heechul, voglio prendere quest’uomo qui presente, Younghun, come mio marito. Non so esattamente perché….-
 
-Hey, non era così!-
 
Younghun borbotta, almeno potevano pronunciare i –seppur illegittimi- voti matrimoniali correttamente?
 
 
 
-Oh, sta zitto. Dicevo che non so esattamente il perché, ma in qualche modo sento di aver bisogno di averti al mio fianco per il resto della mia vita. L’amore è un concetto così difficile da definire per me, ma…..se l’amore è avere bisogno…aver bisogno delle tue labbra, delle tue braccia a sostenermi….allora è amore. Voglio essere il solo uomo della tua vita. E, sebbene sia pessimo a farlo, vorrei anche prendermi cura di te.Adesso che sei giovane, così come quando sarai vecchio e rugoso.
Voglio fare progetti insieme a te, vivere con te ogni giorno della mia vita e tenere la tua mano fieramente dinanzi al mondo.
Voglio combattere con te al mio fianco, perché da solo non sono che un debole guerriero. Voglio che tu mi guidi quando non sarò capace di camminare da solo, e voglio che tu rispetti la mia indipendenza quando avrò bisogno di camminare in solitudine.
Voglio che tu mi sorrida, sussurrandomi “bentornato a casa” ogni sera, da ora in poi.
Voglio…che tu sia mio.-
 
Younghun sta piangendo, piccole gocce di felicità e incertezza del futuro che disegnano i suoi lineamenti mentre stringe ancor più forte a sé il proprio sposo.
Heechul si morde un labbro, poi sorridendo. Ingoia un doloroso nodo in gola, formatosi a causa dei sentimenti troppo forti per essere espressi.
Poi prende in mano l’anello più grande, ammirando come scivoli perfettamente sul dito di Younghun, simbolo di fedeltà. Un fiocco di neve si deposita sulla sua mano, sciogliendosi immediatamente, forse un sigillo su quella promessa.
 
-Non…hai neanche letto ciò che hai scritto.-
 
-Le sapevo già a memoria….è il tuo turno.-
 
La cagnolina li guarda, la testa inclinata nel vano tentativo di carpire cosa stia succedendo dinanzi i propri occhi.
 
-Io, Jeon Younghun, sono qui per fare di te, Kim Heechul, mio marito. Illegittimo agli occhi del mondo, ma il solo legittimo marito che potrò mai avere in vita mia. Giuro di amarti e rispettarti e, sopra ogni altra cosa, giuro di amarti, in ricchezza e in povertà, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia, fino alla fine dei miei giorni. Finché morte non ci separi. Non mi arrenderò a nulla. Combatterei ogni guerra per te…Io ti amo. Perché da quando tu sei nella mia vita, essa è diventata un disastro. Ma è un disastro perfettamente completo.-
 
Heechul lo guarda, stringendo forte le sue mani mentre trema, spingendosi in avanti mentre gli occhi minacciano di versare nuove lacrime. Nasconde il viso nel petto di Younghun, confortato dalla musica del suo cuore.
 
-Nemmeno questo…era tanto preciso…..-
 
Younghun sorride, prendendo l’anello tra le proprie dita e ammirandolo, adorandoloc come se fosse un oggetto sacro. Prende la mano di Heechul tra la propria , entrambe illuminate dalla luce soffusa del parco mentre mette l’anello al dito del proprio sposo, il quale riflette la poca luce per un momento.
 
Heechul si è arreso alle lacrime, e alla gioia, sorridendo mentre cerca le labbra dell’altro.
 
Un bacio che sa di innocenza, in qualche modo. Un bacio che sa di eternità, eppure ricorda loro della temporalità di tutte le cose.
Il piccolo pezzo di carta viene rubato dai soffi di vento, depositandosi sulla neve e infradiciandosi, e a poco a poco l’inchiostro si dissolve, macchiando il candido ghiaccio.
 
I loro respiri si uniscono nella dolce atmosfera di promesse che si rarefà nell’aria.
 
-Ci dichiaro marito e marito.-
 
Younghun sorride leggermente, assaporando sulle proprie labbra le lacrime salate di Heechul.
 
-Non abbiamo avuto testimoni al nostro matrimonio.-
 
Heechul si guarda intorno, riflettendo nuovamente il proprio sguardo in quello di Younghun.
 
 
La notte. La notte è stata nostra testimone.- 
La notte svanirà nell’alba, e la neve si scioglierà sotto i raggi del sole, arrendendosi al calore della primavera e al risveglio della natura.
 
E anche loro svaniranno, alla fine, la morte li porterà verso l’eterno riposo e non esisteranno più Heechul e Younghun.
 
Ma questa vita appartiene a loro solamente e hanno deciso di passarla l’uno accanto all’altro.
 
E mentre camminano verso l’appartamento di Younghun, le mani intrecciate come se rappresentassero una promessa che si rinnova in continuazione, capiscono di essere stati sposati dal primo momento in cui, da ragazzini, i loro occhi si erano incrociati, oramai 20 anni fa.
 
Finché morte non ci separi.
 
  
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