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Autore: DarknessGirl_95    31/01/2015    1 recensioni
Seiji è un nuovo membro dell'Host Club ma conosce due dei membri da molto più tempo di altri ma che ruolo assumerà in questa storia? Questi avvenimenti avvengono durante il 43° festival dell'Ouran e quindi Seiji cambierà un po' il finale di questo anime facendolo diventare l'inizio di una nuova storia.
Se volete sapere cosa cambierà e come continuerà, leggete!! E fatemi sapere come è! Grazie e buona lettura!
Genere: Comico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Kyoya Ohtori, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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-Kyouya, questo ragazzo è figlio di un uomo ricco e potente…devi assolutamente entrare nelle sue grazie…a qualunque costo…mi sono spiegato?- disse il padre al figlio stavano pranzando.
-Si, padre!- rispose lui con atteggiamento obbediente e sorridendo.
“Sarà facile, chiunque esso sia…” pensa mentre guarda la foto che il padre gli aveva dato. Era un bel ragazzo, non c’è che dire, era castano di capelli e aveva gli occhi di un interessante colore viola malva, molto rari da vedere, ma non nella famiglia di quel ragazzo, i quali capifamiglia avevano gli occhi color viola malva. Presto anche lui sarebbe diventato un capofamiglia, succedendo al posto del padre. L’unico ostacolo era come incontrarlo, era nella sua classe ma non si era quasi mai presentato a causa dei problemi di salute che aveva. Avrebbe risolto anche quello, doveva farsi venire solamente una buona idea.
La mattina dopo, a scuola non c’era il suo obiettivo, come aveva sospettato. In compenso, gli insegnanti affidarono a Kyouya il compito di portare al suo compagno i compiti da fare e gli appunti che avevano preso in quel periodo.
“È un motivo perfetto per poterlo incontrare!” pensò il giovane Ootori  guardando la busta per il suo compagno.  
Qualche ora dopo era nella sua personale limousine che si dirigeva verso la casa del suo nuovo obiettivo, i pensieri però erano diretti al giovane Suou Tamaki, quel fine settimana sarebbero dovuti andare a Kyoto. Quello era davvero un’idiota, gli era bastato un solo giorno per definirlo il suo “più caro amico”. Ma sapeva almeno cosa significava l’amicizia? Era proprio un’idiota ed era stato facile conquistare la sua simpatia.
“Che ingenuo…” pensa mentre la macchina si ferma davanti a un’enorme villa. Scende e alza lo sguardo osservando l’enorme casa del suo futuro amico.
“Niente male…” pensò mentre nota che la porta d’ingresso, somigliante più a un portone, era socchiusa. Qualcuno lo stava guardando timidamente da dietro alla porta. Alza appena la mano salutando chiunque lo stesse spiando, la porta quindi si apre e ne esce un ragazzo avvolto dalla sciarpa e berretto. Lo osserva indifferente a come fosse vestito mentre il ragazzo gli si avvicina e gli tende la mano timidamente, aveva il guanto.
-Signorino!- esclama il maggiordomo del ragazzo uscendo dalla porta e raggiungendo il ragazzo con la sciarpa.
-Non dovreste uscire con questo freddo!- lo rimproverò l’uomo ma Kyouya si intromette nella conversazione in difesa del ragazzo.
-Mi scusi, è colpa mia! Gli ho fatto cenno io di saluto e lui, per educazione, mi è venuto incontro! La colpa è solo mia!- giustificò il giovane Ootori facendo un lieve inchino di fronte al maggiordomo. Seiji lo guardava sorpreso, nessuno, al di fuori dei suoi famigliari, aveva mai preso le sue difese, a causa della sua salute era spesso assente e quindi non si era fatto molti amici.
-È molto gentile da parte sua! Avanti, si accomodi pure!- disse il maggiordomo con un profondo inchino. Venne fatto accomodare mentre teneva in mano la valigetta con la busta dei compiti. Seiji lo guarda timidamente e indica camera propria, voleva portarlo in camera a parlare e Kyouya lo seguì senza obiezioni sotto lo sguardo attento della servitù. Entrò nella stanza chiedendo cordialmente permesso prima, nota subito il colore della stanza. Azzurrino, niente male. Il letto era a baldacchino con le lenzuola e le coperte celesti, i cuscini erano bianchi. La stanza era ampia e piena di animali in miniatura sparsi per terra.
“Ma che è? Un bambino?” pensa subito Kyoya mentre il ragazzo si china a raccogliere i propri animali.
-Scusami, l’ho saputo all’ultimo minuto…- disse mortificato il giovane sistemando.
-No! Dovevo avvertire prima! È colpa m…- stava dicendo il moro ma il ragazzo si alza di scatto e si volta verso di lui con sguardo severo.
-Allora sei come tutti gli altri!- gli dice con tono di voce effettivamente irritato.  
-Eh?- sussurra Kyouya senza capire la reazione del ragazzo, cosa aveva sbagliato?
-Vieni qui con l’intento di conquistare a tutti i costi la mia simpatia! Lo conosco molto bene questo atteggiamento!- rispose Seiji furioso, alzò il dito puntandolo alla porta.
-Vattene!- urla irritato, tanto nessuno lo voleva davvero come amico, a chi importava qualcosa di lui? A nessuno, giusto? Quindi a che serviva l’amicizia? Preferiva restare solo, anche se odiava profondamente quella solitudine. Kyouya lo guarda sorpreso con gli occhi spalancati.
“Ma allora…non è stupido come quel Suou! Non sarà facile stavolta! Devo trovare un altro modo!” pensò il giovane Ootori e si fionda sul ragazzo mettendolo con le spalle al muro. Con le mani gli teneva saldamente le spalle, quel ragazzo si era abbandonato a una solitudine che nessuno meritava.
-C…che fai?- chiese allarmato il giovane non capendo la reazione del moro.
-Non dovresti lasciarti abbandonare così! La vita non è fatta per stare chiusi in casa! Se si è ammalati bisogna cercare di stare bene e poi uscire, stare con gli amici, vivere!- gli urla in faccia mentre il giovane Ogawa chiude gli occhi, perché gli parlava così? Voleva davvero diventargli amico o era solo per ordine del padre? Tante domande e nessuna risposta, rimase in silenzio a ciò che gli venne detto dall’altro e abbassò lo sguardo. A quel punto Kyouya lo lascia andare e se ne va.
-Con permesso…- sussurra andandosene e lasciandogli i fogli con compiti e appunti sul letto.
-Ma che gli è preso? Che centrava questo con quello che gli ho detto?- riflette il giovane rimasto solo, si va a stendere sul letto e pensa alle parole del moro.
“In effetti, ha ragione! Non dovrei stare sempre chiuso in casa…però…come faceva a sapere quelle cose su di me?” riflette mentre chiude gli occhi e piano si addormenta con quel ragazzo per la testa, doveva scusarsi. Non si era nemmeno accorto di essere completamente scoperto.
Quando fu a casa, non parlò con nessuno e si fiondo in camera, quel ragazzino era più sveglio di quanto pensasse ma era anche stupido, era praticamente l’opposto del giovane Tamaki. Si stese sul letto pensando, almeno loro erano fortunati, loro erano i diretti successori in famiglia, lui invece doveva sudare per stare al passo con i fratelli, anche se per lui non era poi una così grande fatica.
Il giorno dopo andò a scuola e, appena fu dai cancelli, venne raggiunto da quel ragazzo dai capelli castani del giorno prima.
-Ootori-sempai!!!- urla il giovane Seiji correndo verso Kouya salutandolo felice di rivederlo.
-Ma tu che ci fai qui, Ogawa-kun?- chiede il moro sorpreso della sua presenza, non si sarebbe mai aspettato di rincontrarlo lì, né che gli fosse venuto incontro in quel modo.
-Ieri sera ho pensato molto a quello che mi hai detto e avevi ragione! Mi stavo chiudendo nel mio piccolo mondo senza nessuno, nella mia solitudine! Mi hai aperto gli occhi!- rispose sorridendo timidamente il ragazzino e lo abbraccia con grande sorpresa dell’altro che lo stacca subito.
-Bene!- disse sistemandosi gli occhiali poi si incammina verso la classe. Seiji lo segue come un bravo gattino e lo affianca. Appena arrivano in classe, Kyouya viene raggiunto da Tamaki che sorride contento.
-E lui chi è?- chiese il giovane Suou indicando il ragazzino nascosto dietro a Kyouya, non aveva mai visto quel biondino in classe, doveva essere nuovo.
-P…piacere…mi chiamo Seiji…- si presenta il giovane con fare timido tendendo la mano verso Tamaki che sorride e gliela stringe.
-Ciao piccino! Io sono Suou Tamaki!- disse allegramente il ragazzo mentre il castano gonfia le guance alla parola “piccino”.
-N…non sono piccino…- sussurra quasi offeso e gli fa la linguaccia come un bambino.
“Non mi bastava avere un idiota, adesso ce ne ho due di cui occuparmi!” pensa poi nota che Seiji inizia a tossire in modo violento, non normale.
-Ehi…Seiji…che ti prende?- chiede Tamaki preoccupato mentre Kyouya lo prende in braccio e lo porta in infermeria, perché veniva a scuola se stava male? Che idiota! Erano questi i pensieri del giovane Ootori mentre distende Ogawa sul lettino e lo copre. Vengono raggiunti subito da un’infermiera che annuncia che il giovane malato ha un po’ di febbre.
-Baka!- disse Kyouya quando furono rimasti soli, si era offerto per fargli compagnia mentre era sveglio.
-Perché?- chiede Seiji girando il volto verso di lui con sguardo stanco.
-Non dovevi venire con la febbre!- rispose Ootori guardandolo e mettendogli una mano sulla fronte calda.
-Lo so…ma dovevo scusarmi…- sussurra il castano abbassando lo sguardo, forse si era arrabbiato e delle lacrime gli salirono agli occhi.
-Non sono arrabbiato! Non piangere!- gli fece notare il moro asciugandogli le lacrime con un fazzoletto.
-Ora riposa…- concluse posandogli una mano sugli occhi per farglieli chiudere mentre il ragazzo sussurra.
-Noi…siamo amici…vero…?- chiese sottovoce Seiji addormentandosi senza sentire la risposta. Kyouya lo guarda lo guarda con sguardo indifferente, poi fa un piccolo sorriso.
“Sei proprio un idiota…” pensa chiudendo gli occhi, si alza e va verso la porta scorrevole, la apre a prima di chiuderla si volta verso di lui e sussurra.
-Certo che lo siamo, baka…-
  
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