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Autore: sunburst    31/01/2015    6 recensioni
1990, Greenshadow, Ottobre
Duncan si è trasferito nella comunità della cittadina di Greenshadow, divenendo subito un membro del club di Alejandro; "l'ape regina", il cui compito è quello di organizzare eventi come festival, fiere e sagre.
Ma dopo la fiera dell' autunno...per il sesto anno di seguito, degli omicidi raccapriccianti sconvolgono la cittadina e dei fatti strani e inquietanti invadono la vita di Duncan, facendogli venire il sospetto che i suoi amici del club non sono quello che sembrano…. che sia l' effetto dello spirito della sfortuna?”
Senza contare...che cosa vogliono i dei esterni dagli abitanti di Greenshadow?
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Fanfiction INTERATTIVA! Alla fine di ogni capitolo troverete delle opzioni e voi lettori potrete votare quella che preferite, poi si farà la conta e con la maggioranza dei voti si deciderà l’andamento della trama! (tramite recensioni o messaggi privati)
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riuscirete a salvare i vostri beniamini?
la speranza è l'ultima a morire...
Genere: Generale, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Heather, Un po' tutti, Zoey
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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E dopo eoni sono tornata! Evvai!!!! Finalmente! Mi siete mancati ragazzi! Ma vi prometto che d’ora in poi non esiterò più e continuerò ad andare avanti! :D :D :D
Se sapeste cosa mi è successo in questi mesi! Ma se volete saperlo vi basterà mandarmi un messaggio! ( mi piace chiacchierare con qualcuno)
Ma ora ordunque cominciamo!
 
Risultati voti.

la maggioranza dei voti su EFP, su FB e su Youtube – Sì vota anche su Youtube nel canale di MrErZebra! :DD)  l’opzione vincitrice è….

 1) Duncan ACCETTA di aiutare Mike e Zoey per organizzare la festa di Halloween.
 
 
Le opzioni le trovate in fondo…ECCO LA VOSTRA BOMBA!
E poi…mi siete mancati.
 

 
 
 
 
 
Siamo tutti seduti sulle sedie intorno a un tavolo rotondo; tutto è buio e la piccola luce di una candela rischiara l’ambiente.
Dopo tanto rimuginare, mi viene l’illuminazione per la soluzione di questo caso.
- Perfetto, so chi ha ucciso Gwen!-
Ne sono sicuro! Stavolta vincerò io!
Zoey, Mike, Scott, Sam, Lindsay, Beth, Owen e Geoff mi osservano stupiti.
- Ma Duncan…ne sei sicuro?- Zoey mi guarda confusa – Gli indizi che hai trovato sono pochi e poco attendibili…-
- Pochi ma bastano e avanzano!- rispondo io inorgoglito.
- Beato te che hai trovato la soluzione, io invece sono ancora al punto di partenza.- Dice un affranto Mike; Zoey per consolarlo gli dà alcune pacche sulla spalla.
Tra i più preoccupati dei presenti, quello che da più evidenza la sua aria da “mio dio sono sfigato” è il videogiocatore Sam …stringe le proprie dita convulsamente e si morde le labbra.
- Ragazzi, non sentivo questa pressione da quando avevo giocato a “ Spider killer” di notte…-
Scott invece sbuffa con fare irritante.
- Pfui! Per me bluffa! Ma perché non avete dato a me la parte del detective?! –
- Perché Sennò dai di nuovo la colpa allo squalo. Cioè me. Uno sbaglio madornale, ti eri persino beccato la penitenza. -
A questa mia esclamazione, Scott sbuffa ancora più sonoramente.
- Non me ne parlare!-
- Aaah non ne posso più! Dai amico non tenerci sulle spine!- si vede che Geoff ha molta tensione addosso…mentre Lindsay e Beth mi guardano supplicanti, ansiose anche loro di sapere la risposta.
- Chi di noi ha ucciso Gwen? Su! Su!-
Comincio la mia rivelazione, stavolta li batto tutti.
- Allora…Io, Mike e Zoey siamo i detective…mentre il resto, a parte Gwen ( che è la vittima ) sono i sospettati…ho studiato i vostri alibi e ho trovato in uno di essi un lasso di tempo non giustificato pari a dieci minuti…-
Ora tutti mi ascoltano…trepidanti e con la stretta spasmodica dei loro battiti del cuore.
- Il colpevole ha ucciso Gwen per Vendetta…l’arma del delitto è un pugnale…e grazie alle impronte digitali trovate sull’ arma ho scovato il colpevole! Si tratta di…-
 
BUUURRP!
 
Uno enorme stomaco di mia conoscenza erutta.
-  Ah ah! Che fame, mi mangerei un bel panino al salame.- Owen ridacchia, interrompendo la mia soluzione. Lo guardo irritato.
- Oh insomma! Sto per rivelare l’assassino e tu parli di mangiare?!-
- Il mio stomaco ha sempre ragione! Vado un attimo in cucina…-
Owen si alza dalla sedia, pronto a finire la dispensa della villa.
- Ehi ehi aspetta un attimo! Almeno stammi a sentire!-
Una voce femminile tossicchia dall’oscurità, per farci ricordare la sua presenza.
- Scusate…posso finalmente sapere chi mi ha assassinata? fare sempre la vittima è una rottura e aspettare nell’ oltretomba è ancora peggio.- Gwen ci parla con tono annoiato e con l’aria di chi preferirebbe essere altrove.
Dopo le parole della darkettona, tutti si sono zittiti. Alzo le braccia, pronto a indicare il colpevole come nei film, non sembra ma è un lavoro impegnativo.
- Ebbene signori e signore presenti! Dopo aver analizzato per bene gli indizi…ho scoperto che il colpevole…è la pedina noce di cocco!! In altre parole, parlo della pedina governata da…..-
Abbasso il braccio e indico il colpevole con l’indice, mentre la faccia del colpevole si dipinge di incredulità.
- …SCOTT! Sei tu l’assassino!- è inutile dire che Scott ha assunto un colorito che andava dal blu al rosso; Quando ho sfoderato il mio sorrisetto vittorioso, Scott si alza in piedi, completamente scandalizzato.
- Non è vero! È una balla colossale!-
Comincio a ridergli addosso, questa soddisfazione me la voglio proprio levare.
- Eh eh eh dalla tua reazione mi sembra di aver indovinato; le prove portano tutte a te biscotto!-
Come risposta alla mia provocazione, Scott sbatte un pugno sul tavolo, facendo cadere tutte le pedine di plastica sull’ ex Monopoli.
- Quali prove?! Le tue sono solo supposizioni!-
Lo guardo inarcando un ciglio, quel campagnolo lentigginoso a volte è proprio un testardo, come me. Sarà anche per questo che siamo amici. Ed è anche per questo motivo che mi diverto tanto a prenderlo in giro.
- E allora dimmi, cosa facevi in quei dieci minuti quando la vittima veniva uccisa? Tutti avevano un alibi in quei minuti, mentre tu invece eri in giardino…a fare cosa? Oh sì! ad annusare le roselline!-
Scott si gonfia le guance e prende un foglietto, praticamente me lo appiccica in faccia pur di farmi leggere ammodo le parole minuscole.
- Non è colpa mia se nella carta del mio personaggio è scritto così! questa partita non vale! Ricominciamo dall’inizio!-
- Non si ricomincia nessuna partita!-
Una voce irritata interrompe la nostra amichevole discussione, e accende la luce della stanza, dove ci eravamo rintanati per giocare. Il volto della padrona di casa è da lapide: Heather assottiglia lo sguardo come un giudice che condanna migliaia di anime per portarle al l’inferno.
- E ora finitela di giocare al “Trova il colpevole” e tornate a lavorare! C’è da spazzare e pulire tutto! Muoversi! Marsh!!-


 
 
 Alla fine ho accettato di venire qui per aiutare i ragazzi a preparare la festa. È vero che sono in compagnia della neo-coppia Mike e Zoey ma mi sta bene.
Siamo nel mezzo di un corridoio scuro, a parte alcuni muri, il resto è tutto di legno, compresi alcuni mobili.
Ci sono molti lampadari antichi sul soffitto e un odore sconosciuto va nelle mie narici…incenso?
-  Sei fissato su questa cosa Scott, era solo un gioco. È andata così, tutto qui.
Nel frattempo Scott discute con Zoey, visto che anche lei era una detective del gioco, lui proprio non vuole demordere sul fatto di quel gioco interrotto poco fa.
- Tutto qui? Ma allora non hai capito niente! non sono io il colpevole del gioco di poco fa! Se mi aveste lasciato la parte del detective avrei rivelato il nome dell’ assassino, che per la cronaca, so anche chi è! –
Se lo sapeva, allora perché non l’ha detto subito?
Mike si avvicina a Scott, in compagnia di una Gwen dall’aria riflessiva.
- Va bene, sentiamo, secondo te chi è l’assassino?-
Scott lo fissa negli occhi, scrutandolo profondamente.
- Mi pare ovvio: Tu!-
Mike sbarra gli occhi, anzi credo che un po’ tutti li abbiamo sbarrati.
Che razza di cretinata si è sparato?
Mike è diventato confuso, non sa trovare le parole.
.- Eeeh?! Ma…io ero un detective.-
Zoey si para davanti al suo ragazzo, per difenderlo
- E’ vero! Il detective non può essere il colpevole! Anche le regole dei libri gialli dicono così!-
Cosa fa Scott? Ride, anche alla grossa, poi improvvisamente diventa serio.
-  E tu ti fidi? Quella è roba vecchia, passata e a mio parere anche falsa! Lo sai che anche nella luce si nascondono le tenebre? Mai fidarsi di qualcuno in questo mondo! E poi per te è facile parlare così, sei la sua ragazza, in effetti saresti la prima a essere fregata dall’ assassino, logico vero?-
Zoey arrossisce…di rabbia, sta per rispondere a Scott quando…
SDOOOOONG!
Heather colpisce Scott con un campanaccio, rintronandogli le orecchie.
- Siete ancora qui a parlare di stupidaggini? Muoversi fannulloni! Se volete giocare fatelo a casa!-
- Senti chi parla!- Le rispondo io, sono stufo dei suoi metodi tirannici! – Visto che questa è casa tua non potresti aiutarci invece di comandarci tutti a bacchetta?-
- Faccio così proprio perchè siete a casa mia, e adesso prendi il rastrello e spazza via le foglie sul prato! Urgh! Quante grane mi date voi…-
Detto questo tutto, quanti ci disperdiamo…Stupida vipera dei miei piercing!
Senza contare che a causa sua non ho sentito finire il discorso di Scott; Ok. Forse era solo un'altra sua ennesima cavolata ma pareva così convinto…e ha detto cose che anch’io francamente penso…


 
 
Che posto grande.
Sto ammirando il giardino della villa di Heather, il luogo dove festeggeremo Halloween.
Qui c’ero stato solo una volta ma ero lontano e non avevo visto bene, ora che sono all’ interno posso costatare quanto Heather poco scherzasse sulle questioni economiche della sua famiglia.
Cristo! Non immaginavo che questo posto fosse enorme, la famiglia Wilson è ricchissima                                                                
e non si vergognano di ammetterlo pubblicamente ai compaesani.
La villa di Heather è in stile gotico e tutta l’aerea è circondata, compreso il giardino/parco, da un muro fatto di tronchi di legno, come quei fortini del far west, ma il resto è all’ insegna del lusso, seppur più ordinato e decoroso. I colori del tetto sono rossicci, mentre il resto è scuro, quasi nero.
Fosse per me io non ci vivrei in questa villa. Non mi piace.
C’è un silenzio oppressivo nonostante noialtri facciamo parecchio casino, cioè come posso spiegarlo…è come se qualcosa di misterioso attutisce il tutto.
Oppure semplicemente i genitori di Heather hanno gusti strani! Ho sentito dire che sono dei collezionisti di roba rara proveniente da tutto il mondo e organizzano delle mostre nelle grandi città.
Comunque la gente e tutti i parenti di Heather sono di una freddezza…non mi stupisce se la regina delle vipere ha un carattere così, con tale gente intorno.
Qui una volta a settimana un folto gruppo di vecchi si riunisce in una delle stanze della villa, di cosa mai parleranno?
Mi sa che oggi è il giorno della loro riunione, visto che proprio adesso, poco avanti a me, c’è una piccola fila di vecchi che sta entrando. Sembra che li diverta il fatto che siano circondati da noi giovani, tutti loro ridacchiano, tranne uno, che si era isolato dagli altri.
Aveva l’aria depressa.
- Ti vedo curioso, c’è qualcosa che ti interessa nel consiglio degli anziani?-
Alejandro si avvicina a me, con in mano un sacco.
- Stai parlando di quei bacucchi rachitici laggiù? A che serve un consiglio di vecchi in un posto sperduto come questo? –
Alejandro si porta una mano sulla fronte, decisamente esasperato. 
- Non parlare così, porta rispetto. Da queste parti loro hanno una reputazione importante, essi sono il consiglio municipale di Greenshadow, sarebbe un grave errore sparlare davanti a loro, non credi?-
Uff…quante storie si fa il latino. Mi domando cosa ci sia di importante in stò posto.
- Senza contare Duncan…che proprio adesso in quel gruppo c’è il sindaco Ibsenkoff, ricordi? È quello là.-
Alejandro me lo indica, si tratta proprio di quel vecchio depresso che si stava isolando dagli altri.
Ibsekoff, ricordo bene il nome. Fisso nuovamente il latino, sembrava che provava pena per lui.
- Ah si…? Senti Ale, che cos’ha? Ha l’aria triste.–
-………..Forse avrà un malore.-
Quando ha risposto, una leggera ombra è passata sui suoi occhi.
…Però ormai è inutile per te nascondere la verità, latin lover da strapazzo.
Perché so che cos’ha in realtà quel vecchio, e non si tratta affatto di un malore; me l’avevo detto il poliziotto detective, stamattina.
Sia chiaro, non mi sarei fatto interrogare da un poliziotto, neanche sotto tortura, ma quella era una buona occasione per sapere qualcosa in più; gli avrei detto quello che sapevo, ma in cambio, volevo alcune informazioni, incredibilmente accettò.
Accidenti se ne ha dette di cose interessanti…ma anche parecchio pericolose…



 
 
Ero insieme a un poliziotto di nome Chef Hatchet, dentro a una macchina della polizia.
-Per cominciare…sai che sappiamo che ti eri perso nel bosco?-
Io ero lì, impallidito, credevo che sospettasse di me.
- Prima di te avevo interrogato altre persone, la cadaverona mi aveva detto che quando tornava dalla festa insieme a Barbie e al paralitico, ha trovato te che gironzolavi rincoglionito sulla strada asfaltata e ti ha accolto a casa sua, ha detto che erano le dieci e mezzo.-
Presi un sospiro di sollievo, Gwen e gli altri due, per proteggermi hanno detto delle bugie, anche perché loro non erano tornati affatto a casa alle dieci e mezzo ma bensì a mezzanotte. Ma se questo poliziotto ha davvero interrogato altre persone, coloro che erano nel bivacco potevano testimoniare che Gwen, Cameron e Lindsay detto il falso su questa loro testimonianza…è strana la cosa.
- Nervoso?- il poliziotto mi stava di nuovo fissando negli occhi…dovevo apparire calmo e accondiscendente…calmo e accondiscendente…Sì.
- Io? No, no tranquillo…vuole chiedermi se mentre ero nel bosco avevo notato qualcosa di strano vero? Avevo solo le orecchie intasate dalla pioggia, non capivo niente ed ero tutto solo…-
In realtà qualcosa era successo…anzi a dirla tutta mi pareva che fosse successo…tutti quei “Toc toc” nella rimessa…ma è meglio omettere questo particolare.
Intanto Chef continuava a fissarmi con quello sguardo di ferro…non aveva l’aria convinta, dovevo decidermi a prendere lezioni di recitazione.
- …Ne è sicuro? Guarda che una falsa testimonianza vale come una prova di colpevolezza, lo sai?-
- Ne sono più che sicuro! Sto dicendo la verità!-
-Per me non stai dicendo tutta la verità……e sia! Vorrà dire che stavolta ti crederò! Però uno di questi giorni mi aspetterò una risposta chiara da te!-
…Cioè, ha intenzione di venirmi a trovare? Col cavolo che lo voglio in casa!
- Ehi! Ma io…- non finì la frase che subito mi sventolò davanti agli occhi diverse fotografie.
Tre di quali ritraevano le vittime, Una dove un Chris Mcleane rideva divertito, un'altra dove Blainelay aveva in mano dei documenti, e un'altra ancora dove c’era un Josh dalla faccia tutta eccitata…infine c’erano altre due foto, che però ritraevano due ragazze sconosciute.
Una grassa come un maiale, aveva una smorfia al posto del sorriso ed era bionda con i riccioloni
Infine nell’ altra foto c’era una rossa con un grosso paio di occhiali, la sua capigliatura era  uno chignon e aveva l’aria da intellettuale.
Ma prima che potessi osservare meglio le foto di queste due ragazze, Chef me le tolse e fece spostare il mio sguardo sulle altre tre.
- Quando è stata l’ultima volta che avevi visto questi tre? Ricordi con precisione l’ora?-
- …Era durante la festa, quando si celebrava la benedizione della carne…credo che erano poco più delle nove…-
- Non ha notato nulla di particolare in questi tre, durante la festa?-
-…Allora… Chris Mclean l’avevo già incontrato nel pomeriggio…beh tralasciamo la terribile figuraccia che io e un altro avevamo combinato…-
Il poliziotto si mise a ridere…a quanto pare qualcuno gli aveva raccontato la sfida dei costumi da api e l’incidente…se trovavo quello che aveva spifferato tutto giuro che gli faccio torcere le budella!
Finalmente lui tornò serio…attendeva il seguito.
-…Comunque…ha parte il fatto che quei tre si comportavano come degli impiccioni scassaballe, non ho notato nulla di strano…-
Chef rimuginava sulle mie parole…era diventato molto più cupo…
- Immagino cosa intende…questa cosa è molto legata alla situazione…-
…Legata alla situazione? Cioè agli omicidi? Che cavolo! Perché la gente di queste parti è così misteriosa? Chef mi mostra nuovamente le foto di queste due ragazze.
- E queste due? Le conosce per caso?-
Le riguardo di nuovo socchiudendo gli occhi…non mi viene in mente niente, nulla totale.
- No, anzi non le ho mai viste…che c’entrano queste due? Chi sono?-
All’ improvviso calò il silenzio…Chef continuava a osservarmi sospettoso…non immaginavo che stare sui sedili posteriori potesse essere così frustante…mi sento come un bambino! Controllato a vista da un armadio nero non è un divertimento, soprattutto se devo stare qui dietro a subire passivamente il suo sguardo inquisitore! Senza contare…che questo qui non crede alle mie parole!
- Glielo giuro, non le conosco. Mi dica chi sono!-
- Ehi! Modera i toni punk da quattro soldi! Sei nella mia macchina, e quindi le domande le faccio io! E ora stai a cuccia!-
Punk da quattro soldi? Punk… Da… Quattro... Soldi?! Basta!!
- Ritira quello che hai detto! Punk da quattro soldi te lo rifili dove non batte il sole! Se non mi dai qualche risposta col cavolo che ti sarò d’aiuto per questa merda di caso! Non credere che essere autoritario ti renda autorevole! In questo modo non si va da nessuna parte! Hai capito?!-
Dopo avergli urlato in faccia…Chef ringhia come un toro imbufalito e alza un braccio per darmi una sberla sulla testa.
Chiudo gli occhi, per prepararmi all’imminente colpo.
…Ma un minuto passa e non sento arrivare nulla…decido di aprire gli occhi. Il detective si era calmato.
- Ma guarda un po’. Alla fine ci ho visto giusto. Non sei come gli altri, tu hai le palle…e sei un bugiardo di un altro tipo dai tuoi coetanei.-
Sono stupefatto, il poliziotto si è calmato. Cosa?! Che razza di cambiamento è? Un attimo prima sembrava che volesse sbranarmi e un attimo dopo è diventato mansueto.
- Ma…non volevi...! –
- Sì, volevo. Ma ho cambiato idea. Lo ripeto, tu non sei come gli altri e forse…posso fidarmi un pochino di te.-
…Sono senza parole…credo che se fossi in un fumetto, un bello “SDONG” ci starebbe bene in questa scena.
- Quindi…posso chiederti delle cose?-
- Dipende, ma chiedi pure.-
Magnifico! Finalmente saprò delle risposte…o almeno lo spero. Quelle due ragazze nelle foto non le conosco…ma forse è meglio che prima cominci con gli altri tre.
- Bene! Allora se non è troppo chiederlo…potrebbe dirmi che fine avevano fatto Blainelay e Josh?-
Lo sguardo di Chef è esemplare; mi guarda come se fossi un cretino.
- Ma tu lo leggi il giornale locale? Li c’è scritto della loro morte con i dovuti particolari!-
- Scusa tanto se da queste parti non viene consegnato nulla, beati voi cittadini che avete un giornale tutto per voi!-
 Chef sbuffa imbronciato e prende dal cruscotto una agenda dall’ aria consumata. Sfoglia le pagine con fare stufo.
- Tzè! I ragazzi di oggi…vabbeh, stammi a sentire, perché non lo ripeterò una seconda volta! Allora…quello che sto per leggere e la testimonianza del ritrovamento del corpo di Josh! - Chef comincia a leggere…mentre io lo ascolto con attenzione le sue parole…
-La scoperta del luogo del delitto è stata fatta da una nostra pattuglia, di ritorno dal servizio alla festa, erano le Tre di notte...Dunque…Hum… “Stavo tornando alla mia abitazione, lungo la strada che va verso Greenrock, si tratta di una strada totalmente priva di illuminazione…”-
Quella strada…io la conosco.
 Si trova a fondovalle e…ed è vicina…a quella strada che avevo percorso a casaccio, dopo che ero uscito dal bosco!
Quindi significa che se avessi cercato una cabina telefonica…forse mi sarei trovato di fronte l’assassino!!
- “Là, nell’ oscurità più fitta, ho trovato il corpo di Josh hill accasciato sul ciglio della strada. Aveva gli occhi spalancati e le pupille dilatate in modo molto evidente, aveva la gola squarciata.”-
Cosa? Anche lui?
Il corpo di Chris mi appare nella mente, sangue…tanto…sangue…non pensavo che facesse così schifo l’interno di una gola…le vene prosciugate e violacee…i tendini strappati…tutto nero e rosso, rosso e viola…e anche giallo…il giallo dei muscoli tesi della gola.
- Anche lui è morto nello stesso modo di Chris?! …URGH! –
Un conato di vomito mi sale in groppo alla gola…perché solo ora mi viene da vomitare?!
Chef posa l’agenda sul suo ginocchio e apre il finestrino, e con tutta calma…prende un altro oggetto dal cruscotto, un accendino e delle sigarette, me ne porge una.
- Vuoi?-
-…Massì Ok, dà qua!-
Prendo in mano la sigaretta e Chef me la accende.
Comincio a respirare e a ispirare…e dalla bocca sento la cenere…e la faccio uscire fuori. Aaah…mi ci voleva…soprattutto per distendere i miei nervi.
Chissà, forse Chef me l’ha data per farmi calmare, mi sa che ai suoi occhi gli sono sembrato uno sfigato che ha paura del sangue. Io non ho paura del sangue!...però ammetto che l’effetto è diverso dai film horror…
Anche Chef aspira la sua sigaretta, e riprende a parlare.
- Dimmi…quando avevi visto il corpo di Chris…come credi che sia stato ucciso?-
- Beh mi pare ovvio! Qualcuno lo avrà sgozzato con un coltello! Avrete pur trovato l’arma del delitto, no?-
Aspiro ancora la sigaretta…e Chef mi guarda fisso negli occhi, molto seriamente.
- No…ai giornalisti avevamo detto che  l’arma del delitto non si era ancora trovata, ma la verità…è che Chris e Josh hanno avuto una morte a dir poco…impossibile.-
Impossibile? Cosa intende dire?
- In che senso?
Passa un altro minuto…e finalmente Chef riprende a parlare, incupendo profondamente la sua voce.
- Nel senso, che le loro gole…si sono scoppiate.-
…eh?...eh? …Scop…
- Scoppiate? Scherzi?! Come sarebbe a dire che si sono…-
Non riesco a finire la frase, perché una immagine truculenta mi appare nella mente, immagino la gola di Chris esplodere, facendo schizzare il sangue dappertutto.
Istintivamente mi porto le mani alla gola.
…Ma che mi prende?! Cos’è questa sensazione?! …Ora che ci penso…la carne sulla gola di Chris non era “tagliata”…anzi sembrava come se le carni si fossero strappate a vicenda.
Terribile! Ma come si fa a morire così?!
-Forse è meglio se fumi ancora..-
Chef mi guarda tutto calmo, come se la cosa che avesse appena detto fosse normale. Sì, meglio prendere ancora…Aaah…va meglio…mentre aspiro quello che rimane della sigaretta, Chef continua il discorso con tranquillità.
- Scoppiate. Nel vero senso della parola, come un palloncino. Lo scoppio deve aver provocato lo squarcio, provocandone la morte. Lo avrei amputato a qualche droga o un chip esplosivo ma l’autopsia non ne ha trovato traccia;  in compenso, differentemente dal corpo di Josh, Quello di Chris presentava ferite anche superficiali alle braccia. Infine…entrambi sono morti tra le ventitre e la mezzanotte. -
Chef continua a parlare, occhieggiando ogni tanto fuori dal finestrino…aveva un aria cupa.
- Poi…ci sarebbe Blainelay…il suo corpo lo avevano trovato dei contadini nel monte vicino al tempio sacro, ieri pomeriggio.-
Dal tono della sua voce capisco che a quella donna è capitato un destino ancora più atroce degli altri due.
- Com’è…morta?-
- …è stata trovata carbonizzata, totalmente irriconoscibile. Avevamo capito che era lei perché la sua borsa era rimasta intatta e c’erano i suoi documenti.-
Accidenti alla miseria! Questa l’hanno addirittura bruciata!
- Pazzesco…- Mi blocco un attimo, il mio pensiero va su quelle due ragazze ( forse avevano addirittura la mia età) non saranno mica anche loro…
- Aspetta un attimo! Non dirmi che anche le altre due tizie sono…-
- Morte? A dire il vero…la loro condizione è sconosciuta. Sono scomparse.-
Inarco un sopracciglio, confuso.
- …Scomparse?-
- Nel nulla.-
Prima dei morti…poi delle sparizioni. Ma come?
Il poliziotto riprende in mano le foto delle due ragazze, mi trovo di nuovo in fronte la foto della bionda cicciona.
- A quanto vedo non sai proprio niente…bene. Sicuro di non averle mai viste?-
- Glielo già detto, mai viste.-  
Gli rispondo sicuro.
-Ebbene…questa ricciolona troppo cresciuta è Sugar Ibsenkoff, la nipote acquisita del sindaco di Greenshadow, lei stava tornando dalle ripetizioni alla scuola di  Greenrock, per andare alla festa in serata…ma non è mai arrivata a destinazione. L’unica cosa che hanno trovato era la sua macchina, parcheggiata vicino all’ ospedale.-
…Osservo da più vicino la foto, non so il perché. Sarà perché in realtà voglio nascondere la mia faccia al poliziotto, mi da noia, non fa che osservarmi. Anche quando ero in città venivo trattato così ma ora…
Improvvisamente la manona del detective sfila dalle mie mani la foto, e la sostituisce con l’altra dove viene ritratta la rossa occhialuta.
- Quest’altra è Scarlett Friday, giovanissima ma già con una laurea in medicina, conseguita a Oxford.-
Cosa? Ma cos’è questa? Un genio?! In effetti a l’aria arguta…ma addirittura una laurea a Oxford, e poi è così giovane! Aah passare la vita sui libri…che prerogativa pallosa!
- Lei non andava alla festa quella sera, un uomo l’aveva vista entrare all’ ospedale prima di cena…peccato che a quanto pare Scarlett non ne è più uscita. Volatilizzata anche lei.-
In ospedale…forse anche quella Sugar stava andando all’ ospedale, tutte e due sparite nello stesso posto…
- Duncan.-
Il detective mi chiama, serissimo in volto. E adesso cosa vuole questo?
- è strano che tu non ne abbia mai sentito parlare, loro erano molto conosciute qui. Sebbene abitassero a Greenrock. Com’è possibile? Scarlett per esempio veniva chiamata dagli altri come “Coach”!-
- Nemmeno io me lo so spiegare.-
Già, perché?
Perché?
Perché… Sono a Greenshadow da un mese. Però non ho mai sentito nessuna parola su di loro, se sono così famose qui...perchè nessuno ne ha fatto parola con me?
…Scommetto che i miei compagni di classe lo sapevano ma…non ne hanno parlato con me di queste due.
Ma perché?
-…Pensavo…-
Pensavo che i miei amici non avevano nulla da nascondermi.
- Cosa?-
- Eh?! No, nulla, pensavo ad alta voce.-
…Dopo alcuni minuti di silenzio…il detective riprende le foto e le rimette dentro il taccuino, prende un'altra sigaretta, la mia ormai è consumata tutta. Non voglio un'altra sigaretta.
Il detective fa un sospiro.
- A parte queste due ragazze, che erano rispettate a Greenshadow. Chris, Blainelay e Josh erano invece malvisti qui. La notte della festa, durante una cerimonia sacra, andando in giro a ficcanasare insolentemente, devono aver attirato l’ira di Haratune……..Mi sa che la gente finirà per vederla così.-
COSA?!
Cioè qualcuno crederà oppure già crede che a uccidere questa gente è stato un demone?! Ma qui si va ai tempi del medioevo! Non è possibile che un “pseudo” Dio che lanci maledizioni esista sul serio!
È una cosa inconcepibile!
- Ma questo è impossibile! Non si muore per maledizioni o roba simile!-
E dopo detto questo…per la prima volta, da quando è iniziata questa discussione, Il detective Sorride. Credo di averlo in qualche modo soddisfatto.
- Proprio così Duncan, la collaborazione della gente di Greenshadow che non crede alla maledizione è essenziale. Sei la persona giusta, a parte le tue marachelle passate.-
…Come fa a sapere di quello che avevo combinato tempo fa? Ah è vero, devo aver fatto delle indagini su di me. In fondo è pur sempre un  poliziotto.
- Qualsiasi cosa le venga in mente…va bene anche un semplice sospetto…-
…Aaah ora capisco dove vuole arrivare.
- Detective…tu vuoi che io diventi una specie di spia, non è così?-
- …Se la vuoi vedere così…-
  Chef prende dalla tasca un biglietto e me lo porge. La sua faccia è tornata seria.
- Ecco il mio numero di telefono. La conversazione che abbiamo avuto oggi deve rimanere un segreto. In particolare, faccia in modo che la Wilson e gli altri compagni di classe non sappiano nulla.-
Segreto…Wilson? Aspetta un attimo! Non starà mica parlando di…
- Heather? Perchè?-
Perché lei? Va bene, è una vipera portaguai, non mi fido di lei. Ma…anche gli altri, persino Zoey e Scott? Non posso dirlo neanche a loro?
- Vedi Duncan, non abbiamo nessuna idea di chi possa essere coinvolto in questo paese. Quindi, non vogliamo far sapere ai paesani che stiamo investigando su di loro.
Beh, allora mettiamola così. manteniamo il segreto per non spingere i paesani a credere alla maledizione e a impazzire.
Messa così, che ne dici? Non sei costretto a fare la “spia”…ti ho dato il numero apposta per farti decidere, aspetterò la tua risposta.-
………Impazzire?
Non starà esagerando?
- Ho capito…ora però dovrei…-
- Giusto, sei in ritardo per la scuola, meglio se tu ti metti a correre, sono le dieci.-
…Che cavolo…La prof aumenterà il peso dei miei compiti per casa.
E finalmente, esco da questa macchina e vengo accolto dalla brezza autunnale…sono in una strada sterrata, circondato da praticelli e poco lontano uno stagno e un mulino…
Ehi, aspetta un attimo! Ma questo è il mulino! il luogo d’incontro di noi ragazzi.
Perché il poliziotto mi ha lasciato qui?
…Sento…che manca qualcosa….anzi…qualcuno…


 
Courtney.

 
 
- Bene ragazzo, domani sera mi metterò in contatto per sapere la tua risposta, ci vedia…-
- ASPETTA!!-
Prima che il poliziotto alzi il finestrino, con le mani in modo blocco la chiusura del finestrino.
- Cosa c’è?!-
- Tu…per caso hai visto se c’era una ragazza con me? Nel gran sentiero degli alberi, verso la scuola..-
Il detective ci pensa per un attimo.
- …No.-
No? Come no?! Quando ero stato colpito dal sasso Courtney era vicino a me! A me!
- è u-una ragazza bruna con una camicetta grigia, con un corpo da favola…-
- Duncan, quello che dici non ha senso. Quando ti ho trovato eri solo, sdraiato su una panchina qui vicino con una ferita sulla fronte, non è che stavi solo sognando?-
…Ero qui? Non ero vicino a scuola…? e per di più sdraiato in una panchina?!
Ma se quando ero svenuto ero da tutt’altra parte!
Com’era possibile?
 
 
Era inutile continuare, ormai avevo raggiunto un punto di totale confusione e il poliziotto se ne era andato, allontanandosi con la macchina da me.
Tsè! Proprio un bel aiuto! Ma d’altronde…è vero.
Ci sono troppe cose che non quadrano, troppi misteri intorno a questo fantomatico Haratune.
È da stamattina che ci penso, com’è possibile? com’era possibile che io, svenuto, mi fossi materializzato da un'altra parte? E se quello Chef Hatchet avesse mentito…?
No. Non credo, non aveva l’aria di fare chissà quali scherzi.
Ma se è così come ho fatto a finire al mulino?
E cosa ancora più importante…dov’è Courtney?
Prima di entrare a scuola ho cercato nei dintorni intorno alla struttura ma niente. È volatilizzata.
Avevo chiesto ai compagni se l’avevano vista, ma niente…
E che risposta che devo dare al poliziotto?
Farò la spia o no?
…Sono indeciso…che fare? Fare la spia per il poliziotto o rifiuto? Da una parte riceverei delle informazioni molto interessanti ma da un'altra rischierei di finire nei guai
Oh beh, tanto la risposta la devo dare domani, ho il numero del poliziotto.
Sarà il tempo a decidere…spero.
- Va tutto bene? –
All’improvviso, a rompere i miei pensieri è Mike, che è comparso davanti a me facendomi provare un sussulto.
Sì, decisamente sono un po’ scosso, giusto un pochino. Un pochino.
- Eh?! Sì sì è tutto ok, perché lo chiedi?-
- Eri molto serio…e sembravi mezzo imbambolato qui col rastrello da un pezzo. E Zoey vorrebbe parlarti di una cosa.-
Zoey vuole dirmi qualcosa?
- Oh ok, dov’è adesso?-
- Ti accompagno, ma dimmi…hai combinato qualcosa?-
- Mh?-
- Hai combinato qualcosa… da rendere preoccupata Zoey?-
Zoey è preoccupata?
 Mike fa una faccia…”strana”.
Strana in senso che…di solito non mette su uno sguardo così mentre parla con qualcuno, almeno non l’ha mai fatto con me.
Sorride… ma sembra una maschera, cioè…è come se avesse messo su una finta faccia.
Un finto sorriso. Un sorriso che trattiene dentro di sé qualcosa di oscuro.
- Non capisco cosa intendi Mike. Comunque dovresti saperlo, in città ero famoso per provocare guai. Eheh.-
Simulo una risata per terminare la mia frase…ma Mike ha ancora quella faccia.
Dopo un lungo silenzio…Mike parla e ritorna a essere come al solito, un ragazzo gioioso.
- Ah Ah Ah! Allora non provocare più strani pasticci, ok?-
Lo guardo confuso, ancora con questi pasticci…ma di cosa sta parlando?
Poi Mike mi fissa negli occhi, con il suo solito sorriso.
- Perché sai. Lo sai. –
…lo so cosa?
- Zoey è molto preoccupata in questo momento. Non crearle ulteriori disagi con strane domande, capito?-
Tutta questa la frase me la disse a dieci centimetri dalla mia faccia, e l’aveva detto tutto in tono allegro.
- Hai capito? …Hai capito?-
Ma…di che sta parlando?
- Mike? Posso dire una cosa a Duncan per un minuto?–
Una voce femminile ci interrompe, mi giro e trovo Gwen che ci fissava in modo serio.
- Oh ma certo, fai pure.-
Gwen mi prende per il braccio e mi allontana in modo brusco da Mike, facendomi allontanare da lui per almeno una decina di metri. Dopodichè, lei con lo sguardo controlla la scena intorno a noi.
Anch’io seguo il suo sguardo.
Vedo gli altri miei compagni di classe nel prato tutti intenti a spazzare via le foglie morte, chi riceve strigliate da Heather e chi come Owen che passa il tempo a mangiare un enorme panino.
Ovviamente poco lontano da noi Mike ci osserva sorridendo.
Gwen, senza mollare i suoi sguardi sospettosi nei confronti degli altri, comincia a parlarmi.
- Duncan… l’hai dato a lei? –
- …Dato cosa?-
- Eddai Duncan! il pacchetto!-
Faccio un attimo mente locale…e subito ricordo di quando stamattina, Courtney apriva il pacchetto e afferrava la chiavetta rosa.
- Oh quello? Certamente! E a dirla tutta, credo di averla conquistata. Un successone!-
Sorrido tutto orgoglioso.
Invece Gwen non ha smesso di essere seria e di guardarsi intorno…oggi sembra piuttosto nervosa.
- Ah sì?...e allora dov’è Courtney?-
…Già, nota dolente.
La diretta interessata non c’è, anch’io mi chiedo dove sia finita Courtney…e non nascondo di essere un po’ preoccupato.
Soprattutto dopo la mia chiacchierata con il detective, per lui in quel posto ero da solo.
C’è qualcosa mi sfugge.
- Duncan…cosa è successo stamattina?-
…E ora che le dico? Che mentre stavamo andando a scuola, sono stato colpito da un sasso a causa di un inquietante sconosciuto e mi sono risvegliato all’interno dell’auto del detective, mentre Courtney non c’era nessuna traccia?
E poi il detective mi aveva detto di non dire a nessuno di quello che ci eravamo detti.
A nessuno.
Nessuno.
- Ehmn scusate. Ma Zoey ha assolutamente bisogno di parlare con Duncan, dice che è una cosa urgente…quindi scusami Gwen.-
Mike si è avvicinato a noi, mettendomi una mano sulla mia spalla, Gwen alla fine annuisce.
- Uff, va bene. Ne parleremo dopo Duncan e…avete visto Cameron?-
- Eh? No, sarà un ora che non lo vedo.-
Gwen, all’ultima risposta di Mike…rimugina e guarda per terra, e si allontana da noi, tornando a fare compagnia alle altre ragazze.
 
 
Dopo cinque minuti, io e Mike raggiungiamo una parte del parchetto, dietro la villa.
In fondo all’angolo per terra, accanto alla grande palizzata, c’è una botola per terra.
Lì sotto…c’è una cantina?
Mi sporgo per vedere e vedo le scale che vanno verso il basso, c’è poca luce laggiù.
- Eccoci, Zoey è laggiù.-
Mike mi cede il posto, facendomi il segno di andare la sotto.
- Ehi ma…perché Zoey è là sotto? Ha trovato qualcosa di interessante?-
…Mike mi fissa in modo imperscrutabile.
Apre la bocca, il suo tono è schietto e deciso.
- Non lo so.-
Detto questo mi lascia solo, andando via di buona lena, fischiettando.
Accidenti se è strano quel Mike! Un attimo prima è ansioso e un attimo dopo è tranquillo! Beh ora che ci penso, quasi tutti qui sono strani…quindi anche io? Nah!
Chissà cosa vuole chiedermi Zoey…e poi perché è la sotto? Anzi…cosa c’è la sotto?
Orbene! Forza Duncan!
 
Sono sceso dalle scale…davanti a me c’è un tunnel scavato nella roccia.
La luce delle lampadine appese nel soffitto di pietra illuminano il tunnel con fare tremulo…urgh, che posto spettrale.
Ripeto, che ci fa un tunnel sotto la villa di Heather?
Mi incammino osservando la pietra nel tunnel…o come la sensazione che questo tunnel esisti da molto più tempo…continuo ad andare dritto, con un passo più incerto.
Infine arrivo a un bivio, il tunnel si divide in altri due tunnel…lì la luce è molto più fioca…ma subito aguzzo la vista.
C’è qualcuno nel tunnel a sinistra!
- …Duncan? –
Questa è la voce di Zoey!
La ragazza rossa si avvicina alla mia direzione e poi si ferma sulla soglia del tunnel, a diversi metri di distanza da me.
È in piedi ma a parte il resto del corpo, il suo volto è nascosto dalle tenebre, non riesco a vedere la sua faccia.
- Ehila fiorellino, come mai sei qui? Ti è venuta voglia di cercare un tesoro eh?-
Aspetto la sua risposta…ma non arriva, e quando arriva…è turbata.
- Eh…ehmn…ecco…veramente…è che…non so il perché… è difficile da spiegare…-
Eh? In che senso? Poi perché…è spaventata?
Da cosa?
- Ehi ma…-
- E’ che!-
Subito lei mi zittisce, non facendo finire la mia frase.
- E’ che…un attimo prima ero nel salotto insieme a Cameron…poi mi è venuto un colpo di sonno e…mi sono risvegliata qui.-
E tutto questo lo dice con il volto nell’ombra…e con le mani che tremano.
- E-e …sono corsa qui dentro per trovare una uscita…alla fine ho trovato l’uscita.-
Ma…Ma…Ma sta dicendo sul serio?
Le è successa la mia stessa cosa, anche lei si era svegliata in un altro posto, come se fosse comparsa lì nel nulla?!?!?
- A-Accidenti Zoey! Ma allora anche tu...
- E POI…!-
E per la seconda volta mi interrompe, alzando vistosamente la voce, sempre più spaventata…
Non l’ho mai vista così! è nervosa e tremolante…e si tortura le proprie mani.
- Poi…ho aperto la botola e…ho visto Mike! Grazie al cielo! Ma alla fine non sono uscita da qui perché mentre correvo avevo visto qualcosa…così chiesi a Mike di chiamare te…così per parlare a te di quello che mi è successo.-
…Ora sembra più calma…ma giuro che vederla in quello stato fa impressione, peraltro…non si è ancora decisa a mostrare il suo volto.
- Ah…d’accordo…grazie per aver pensato a me…e poi capisco quello che provi.-
- Cosa?-
- Beh…anch’io stamattina mi è successa la stessa identica cosa, come te.-
Appena detto questo, Zoey non dice niente…per alcuni interminabili minuti sta zitta, come se si fosse bloccata…
Ma perché lei è ferma lì? Di cosa ha paura?
- …Zoey? Che c’è? -
Qui c’è qualcosa che non va.
- E’ impossibile. –
Eh? Come ?
- E’ impossibile che ti sia successa la mia stessa cosa.-
Ma…ma…che sta dicendo? A me stamattina, per non so quale motivo, mi sono risvegliato in un altro posto! E poi…come fa a essere così sicura di quello che dice?
Faccio per avvicinarmi a Zoey, ma subito di scatto, lei si indietreggia, nascondendosi ancora di più nell’oscurità.
- Duncan…tu hai detto quella cosa solo per assecondarmi, non è vero?-
- COSA?! Ma che dici? Anche a me è successo!-
Lei si copre il volto con le mani…forse perché mi sono avvicinato a lei ancora di più.
- No…non è così!-
- Sì invece!-
 
 
 
- NO! PERCHE’ ERI INSIEME A COURTNEY AL MULINO!!-
…….
 
……….
 
………….
 
………………
 
………………………Come?
Come?
Come? Come ? Come?
Come? Come ? Come? Come? Come ? Come? Come? Come ? Come? Come? Come ? Come? Come? Come ? Come….?
Come…Cazzo… SA?!?!?!?
Come fa a sapere una cosa del genere?!!!!
Lei non può saperlo!... Non può!! lei, e gli altri, quando sono arrivato a scuola, mi avevano detto di non avere visto Courtney!
Ma…allora…
Mi hanno mentito.
Mi hanno mentito. Mi hanno mentito. Mi hanno mentito…
 
 
 
Sì. Ti hanno mentito, pedina merdina.
Che penoso che sei, eh.
Future dead eeeeend.
 
 
All’improvviso, un attacco di mal di testa mi prende in pieno.
Che male! Non ho mai sentito un dolore così lancinante!
Questo dolore alla testa è così forte…da farmi cadere sulle ginocchia, mi tengo la testa tra le mani e strizzo gli occhi.
- Ah…!! Ahia!-
- Duncan?-
Non vedo la scena perché ho gli occhi chiusi…ma sento la voce preoccupata di Zoey e il rumore dei suoi passi che si avvicinano.
Poi sento poggiare una mano sulla mia testa, la sua mano è calda…
Perché sento gli occhi pungermi di lacrime…? Forse è questo dolore alla testa, fortuna sta scemando…
- Duncan…mi dispiace…-
Sto sempre con gli occhi chiusi, così il dolore passa via.
La sua voce…sembra così triste…si sente in colpa?
- Mi dispiace…forse avremmo dovuto dirtelo…però vedi…-
Ormai la mia testa è altrove…sento il suono della sua voce più ovattato…cos’è questa strana sensazione…?
- Però vedi…-
Mi decido ad aprire gli occhi, timidamente, per osservare il volto di Zoey.
Ma la sua risposta, la sua faccia, mi sciocca.
- Però vedi, anche tu come noi nascondi dei segreti, quindi perchè dirti la verità?-
Ah….!!!!
Cosa?!
La sua voce è cambiata, da dolce e compassionevole, è passata da gelida e crudele.
Il suo viso e la sua espressione poi, è qualcosa di indefinitamente orrendo!
Il suo sorriso arriva fino agli angoli della faccia scurita di ombre. Le vene intorno agli occhi sono fin troppo visibili, e gli occhi…sono qualcosa di alieno! Quelli non sono gli occhi di un essere umano!
- Anche tu adori dire le bugie, come noi, quindi che male c’è a fare lo stesso gioco ?-
Gli occhi non hanno la pupilla, sono completamente neri, eccetto una luce al centro.
Mi osservano come se fossi una cavia da laboratorio.
Come se fossi uno snack da sgranocchiare.
Sento il mio cuore che batte forte. La visione di quella faccia non potrò mai dimenticarla!
Mai!
- AAAAAAAAAAAAAAAH!!!!-
Cado all’indietro in preda al terrore, cerco di allontanarmi da quella “cosa”.
Lei non è Zoey! Non può essere! Non è possibile!!
- Oh su, non fare così, abbiamo appena iniziato a fare sul serio.-
I suoi terribili occhi vanno su, osservano qualcosa che è sopra di me.
 -Vero, Haratune?-
 
THUD!
 
 
 
 
 
 
- Duncan!-
…Che è successo…?
- Duncan!-
Cerco di aprire gli occhi…uh che male, qualcuno mi ha colpito alla testa…un attimo fa ero con quella “ Zoey” e adesso…?
- Duncan! svegliati idiota!-
Ma questa…è la voce di Heather? Cosa?
Sono steso a pancia in giù, questa non è terra, è troppo dura, è forse cemento?
Muovo le mani alla cieca, è tutto così rigido e granuloso…ma soprattutto, cos’è questo venticello?
- Aiuto! Fatemi scendere!-
Eh ? chi chiede aiuto?
Lo sento, è piuttosto vicino…chi è che chiede aiuto?
Finalmente mi decido ad aprire gli occhi.
Mi sento frastornato…ma sono ancora in grado di capire che in questo preciso istante io sono sopra a un tetto, e per la precisione sono sul tetto della villa di Heather!
Perché sono qui sopra?!
Mi alzo in piedi
Da qui fino a terra saranno come minimo venti metri.
A proposito, vedo gli altri ragazzi, con le loro espressioni sia preoccupate sia infuriate. Persino alcuni vecchi mi stanno guardando.
- Ma che diavolo hai combinato ragazzaccio !? Questa volta hai passato il limite!-
Un vecchio signore mi urla contro indignato, sono totalmente confuso.
- Ehi un attimo! Cos’è che avrei combinato?-
- AIUTO!-
Giro di scatto la testa, nella sporgenza, al limite della tettoia, nel punto più estremo della parte cementata…c’è Cameron, che con la sua sedia a rotelle, è in bilico verso una rovinosa caduta nel vuoto.
Sebbene lui sia leggero, la sedia dondola su e giù , su e giù, ad ogni movimento che fa Cameron, la sedia barcolla sempre di più.
- Aiutatemi!- Cameron strilla terrorizzato.
Come è possibile? Come ha fatto a salire fin qui e ad arrivare in quel punto?
- Duncan! quello che hai fatto è imperdonabile!-
Heather è indignato, ma Beth cerca di difendermi.
- Un momento! Chi dice che sia stato lui a portare Cam lassù? C’è ne siamo accorti solo ora di questa cosa!-
- E allora com’e possibile che Cameron, che è un paralitico, e Duncan, che è capacissimo di stare in piedi si trovano sul tetto?-
Alejandro osserva la scena, impaurito ma ancora capace di stare coi piedi per terra.
- Se avessimo alzato gli occhi poco fa forse avremmo visto cosa è realmente successo…-
- Ora c’è un altro problema, più urgente!-
Gwen frappone la sua voce su tutti.
- Cameron morirà se non facciamo qualcosa!-
Sierra si tiene la faccia tra le mani.
- Sta cadendo! Gli si romperà l’osso se cade da lassù!-
- E’…la maledizione…-
Lindsay guarda per terra, con le mani al petto e gli occhi sgranati.
- Deve essere stato lui…Haratune…sì…deve essere stato lui…-
- Lindsay…- Sierra la guarda apprensiva.
Sono scioccato da quello che sta succedendo…riporto la mia attenzione su Cameron, che cerca di muoversi per spostarsi verso l’interno…ma così facendo peggiora sempre di più la sua pericolosa posizione.
- Cameron! Perché sei lì?-
- Non lo so! Aaah!-
Un altro movimento brusco, la sua sedia vacilla sempre di più.
Se potesse muovere le gambe si salverebbe dalla caduta ma non può alzarsi, qQQquella stessa sedia gli porterà la morte di questo passo!
- Fatemi scendere! Fatemi scendere!-
- Cameron! Calmati! Sennò…!-
- Attenzione!-  Mike urla, indicando Cameron.
Ma poi…la sedia a rotelle si capovolge all’indietro, portando Cameron con sé.
Io, con la forza della disperazione, corro più veloce che posso e cerco di afferrare la sua mano…ma non ci riesco, ormai lui cade.
No! Cameron!
Vedo la forza di gravità che fa cadere giù il malcapitato paralitico.
- AAAAAAAH!!!!!-
Cameron si distacca dalla sedia, visto che non è più aggrappato a essa.
- CAMEROOOOOON!!!!- Gwen urla il nome dell’amico.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
VOTAZIONI!
 
Salve ragazzi! Un nuovo giro di votazioni comincia e il tempo del riscaldamento è finito!
Vì ricordo che si può votare anche su youtube nel canale di MrErZebra! Dategli tanti abbracci <3
per votare l’opzione che preferite (tramite recensioni o messaggi privati)  non sono ammessi ripensamenti, sola una possibilità.
La trama potrà continuare solo se voi lettori parteciperete al gioco
scegliete ciò che credete giusto, sbagliato oppure eccitante…ma l’importante è divertirsi…buona fortuna! Buon divertimento ;) 
 
 
 
1) Duncan rifiuta di fare la “spia” per la polizia e non chiamerà il detective.
 
2) Duncan accetta di fare la "spia" per la polizia e chiamerà il detective.
 
 
 
 
 

 
 
 
  
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