RIFLESSO DI UNO SGUARDO DI DOLORE

È questo ciò che resta di lui, un corpo assopito, sospeso, vuoto, un guscio che di lui non ha più nulla. Non puoi fare a meno di osservarlo pur sapendo che così ti fai solo male, e non riesci a vedere nient’altro a parte lui, i suoi capelli scuri che galleggiano e la sua pelle pallida che mai come adesso vorresti poter toccare.
Poggi una mano sul retro dello schermo, ci sei bloccata dentro e sai che spingere non serve a nulla, che non puoi oltrepassarlo in alcun modo.
Sei solo un’immagine dietro uno schermo, che salta di computer in computer. E questo è ciò che resta di te, l’ombra di uno sguardo che di speranza non ha più nulla, senza maschere e sorrisi falsi, ormai privo di illusioni.




******

Quando mi sono svegliata questa mattina non avevo intenzione di scrivere del Kagerou Project, ma le parole di questa mi sono saltate in testa e hanno iniziato a girare in tondo con tanta insistenza che non ho potuto ignorarle. Spero che qualcuno apprezzi.