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Autore: MyIdolsAreStupid    01/02/2015    3 recensioni
Ammetto di essere una Newtmas (Newt e Thomas) shipper sfegatatissima, li amo insieme, stop.
Tratto dal testo:
-
Nessuno dei due capiva ciò che c’era intorno a loro, non sentivano nulla di tutto ciò che accadeva.
Urla, urla ovunque.
Ogni ragazzo urlava, chi di sorpresa, chi di gioia.
E poi c’era Teresa, che li fissava schifata, e basta, non si esprimeva in alcun modo.
Gally iniziò a urlare che sarebbero dovuti essere esiliati nel Labirinto.
Tutti iniziarono a urlargli contro che si doveva stare zitto.
Alby e Minho li guardavano sorridenti.
-
Spero vi piaccia c:
-
Newtmas
-
ps: ho riscritto la storia in modo che i dialoghi si leggano c:
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alby, Newt, Teresa, Thomas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Thomas scorse Teresa che gli correva incontro.
-ti devo dire una cosa-
-dimmi-
-ti amo, vuoi passare la notte con me? se sai cosa intendo- sussurrò Teresa alzando un sopracciglio in modo malizioso.
-io... veramente... no, ecco, non... non mi va di passare la notte con te-
-sei gay, giusto?-
-cosa?-
-ti ho chiesto se sei gay-
No, avrebbe voluto rispondere Thomas, ma avrebbe mentito, e quindi corse via, lontano da tutto e tutti, soprattutto da lei.
Corse fino alla porta Orientale, poi svoltò bruscamente a destra, sapeva che lei lo stava seguendo, corse verso il Casolare, poi verso un albero lì vicino e con una forza che nemmeno lui riuscì a capire ci si arrampicò, fino in cima, fino al ramo più in alto che fosse in grado di reggerlo.
La vide correre verso l’albero e provare ad arrampicarsi invano.
-Ti avrò Thomas, fosse l’ultima cosa che faccio- urlò, e poi se ne corse via, come se non fosse successo nulla.
Dopo che svariate centinaia di metri lo dividevano da Teresa, Thomas decise di scendere, trovando Alby che lo guardava.
- perché sei corso via?-
-mi ha chiesto se sono gay-
-e tu lo sei?-
Non lo so cosa sono, me ne voglio solo andare via di qui.
Erano giorni che Thomas aveva dei dubbi, seri dubbi, non sapeva più chi era, e forse Newt gli piaceva, forse gli piaceva in quel senso, davvero, ma era sicuro che i Radurai lo avrebbero allontanato, se lo avessero scoperto, soprattutto Newt.
Aveva troppa paura della loro reazione, pensava lo avrebbero rinchiuso nella gattabuia per sempre, o esiliato nel Labirinto, okay, era sopravvissuto una volta nel Labirinto, ma era sicuro che non sarebbe successo di nuovo.
-Alby- prese un respiro profondo -devo confessarti una cosa, promettimi di non dirlo ad anima viva, a nessuno, promettimi che terrai la bocca chiusa, che non mi allontanerai e che non mi riderai in faccia, non dirlo a nessuno, soprattutto a Newt, non devi farne assolutamente parola con nessuno-
-te lo prometto-
-dobbiamo andarcene da qui, però, perché potrebbero sentirci-
Thomas prese a correre verso la Foresta, con Alby che lo seguiva a ruota.
Arrivati in un punto dove non poteva sentirli davvero nessuno, si fermarono, Thomas crollò a terra sulle ginocchia e scosse la testa.
-che succede? Thomas?- Alby si sedette accanto a Thomas.
-sì-
-sì? Sì cosa?-
-sì, lo sono, gay intendo- sussurrò Thomas con la voce tremolante.
Alby rimase a bocca aperta.
-non lo dirò a nessuno, te lo prometto-
-grazie-
-toglimi solo una curiosità, come hai fatto a capirlo?-
-N-Ne-ewt-
-Newt?-
-Newt-
-lui ti...- Alby si guardò intorno -…piace?-
Thomas annuì lasciandosi sfuggire una lacrima che asciugò velocemente con la mano sinistra.
-e tu gli...?-
-no, non credo proprio- rispose Thomas senza lasciar finire la frase ad Alby.
Non si era accorto che stava piangendo a dirotto, in silenzio, le lacrime gli sgorgavano dagli occhi senza sosta.
-e non gliene puoi parlare? Ne parlate, chiarite e fine-
-non è così facile come dici tu, se mi ride in faccia? Se mi rifiuta? Se mi allontana per sempre?-
-gli parlo io, se vuoi-
-no, sarebbe solo peggio-
-allora che vuoi fare?-
-aspetterò-
-per quanto vuoi aspettare?-
-tutta la vita se necessario-
A quel punto Alby si alzò e tese una mano a Thomas per farlo alzare.
-allora gli andiamo a parlare insieme-
-cosa? Tu sei pazzo, adesso? Stai fuori proprio-
-io sto fuori quanto ti pare, ma noi ora ne andiamo a parlare con Newt di questa cosa-
Thomas capì che non aveva scelta e che era giunto il momento di morire di vergogna, quindi prese la mano di Alby e si alzò.
Uscirono dalla Foresta e Thomas intravide Newt, che si girò e lo vide.
-vado io, tu resta qui- sussurrò Thomas a Alby.
È il momento.
Entrambi iniziarono a correre verso l’altro e Thomas non poté credere che Newt gli stava correndo incontro.
Si fermarono a trenta centimetri di distanza l’uno dall’altro.
-ti devo dire una cosa- dissero insieme.
-dimmi prima tu- continuarono insieme.
-okay, facciamo che al mio tre lo diciamo insieme- sussurrò Newt.
-okay- rispose Thomas senza pensarci due volte.
Gli batteva fortissimo il cuore.
-uno...-
Il suo cuore sembrava impazzito seriamente.
-...due...-
Il cuore gli stava uscendo dal petto.
-...tre.-
Il tempo sembrò fermarsi, era il momento, doveva dire solo undici parole.
Undici semplicissime parole.
-ho capito di essere gay, e mi piaci, in quel senso- sussurrarono insieme, e poi sorrisero.
Fecero entrambi un piccolo passo avanti.
Dieci centimetri di distanza fra loro.
Lentamente si avvicinavano l’uno all’altro, sotto lo sguardo di tutti i Radurai.
Piano piano rimasero solo cinque centimetri di distanza fra loro.
-sei sicuro di voler fare questa cosa qui? Davanti a tutti?- sussurrò Thomas.
-mai stato più sicuro, tu?-
-ci puoi scommettere-
E continuarono ad avvicinarsi.
Quattro centimetri.
Il tempo si stava rallentando, mentre il battito del cuore di Thomas accelerava e basta.
Tre.
Il cuore di Thomas accelerava talmente tanto che se lo sentiva esplodere.
Due.
A quel punto chiusero entrambi gli occhi, per non vedere la reazione dei compagni.
Uno.
I Radurai si erano riuniti in cerchio attorno ai due, e li fissavano.
Zero.
E le labbra dei due ragazzi collisero, fu un bacio dolce, leggero, Thomas mise una mano sul volto di Newt, Newt mise una mano nei capelli di Thomas.
Il bacio diventò piano piano meno casto, si iniziarono a cercare, come se fossero costretti a tenere le loro labbra attaccate per continuare a vivere.
Thomas desiderava quel bacio da giorni, e avendo ottenuto ciò che voleva, il suo cuore esplose, la sua mente non leggeva i dati, solo Newt, Newt e basta.
Quel ragazzo gli era entrato nel cervello e lo aveva distrutto.
Lo stesso era per Newt, vedeva solo Thomas, nient’altro.
Nessuno dei due capiva ciò che c’era intorno a loro, non sentivano nulla di tutto ciò che accadeva.
Urla, urla ovunque.
Ogni ragazzo urlava, chi di sorpresa, chi di gioia.
E poi c’era Teresa, che li fissava schifata, e basta, non si esprimeva in alcun modo.
Gally iniziò a urlare che sarebbero dovuti essere esiliati nel Labirinto.
Tutti iniziarono a urlargli contro che si doveva stare zitto.
Alby e Minho li guardavano sorridenti.
E poi si staccarono.
Sorrisero entrambi.
-in questi giorni ho capito che sei il mio tutto, lo so che è una frase banale, ma è la pura verità- sussurrò Newt.
-non ricordo nulla della mia vita prima della  Radura, ma credo che nessuno mi abbia mai detto una frase così bella-
-promettimi una cosa-
-tutto quello che vuoi-
-non entrare mai più nel Labirinto mentre le porte si stanno chiudendo, e non te lo dico perché devo farti rispettare le regole, ma perché quando sei entrato ho avuto paura, tanta paura, e Chuck può confermarti che ho pianto tutta la notte, più per te che per Alby e Minho-
-te lo prometto-
-ah, e smettila di avere manie suicide, metti ansia-
-d’accordo- ridacchiò Thomas, poi si fermò e fece una pausa di qualche secondo -come hai fatto ad entrarmi nel cervello e distruggermelo?-
-era quello che volevo chiederti anch’io-
E poi ricominciarono a baciarsi.

angolo autrice
ehi ehi ehi, mi sono fatta venire un crampo alla mano per cercare di aggiornare il prima possibile e fare in modo che i dialoghi si vedano
mi fa male la mano :c
  
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