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Autore: Sian    01/02/2015    0 recensioni
[Ambientata prima del 4° caso: Ombre dal passato/Turnabout Goodbyes]
Il giovane avvocato difensore Phoenix Wright, con soli 3 casi sulle spalle, assieme alla sensitiva Maya Fey, difende dall'accusa di omicidio un suo vecchio compagno delle elementari: Daniel Gray. Incontra Eveleen Owen e sua sorella Erin Owen che 16 anni prima strinse amicizia con Miles Edgeworth e Phoenix. Eppure i tre vecchi amici non sono più uniti come una volta. Che cosa gli fece cambiare idea?
Guardò il suo cliente e rimase lì ad osservarlo per pochi secondi. Gli bastò poco per puntargli il dito urlando: “Tu sei Daniel Gray! Quello che alle elementari mi ha accusato di aver rubato i 38 dollari di Edgeworth!”
[...]
“Eccomi, dovevo prendere questa” Mostrò una vecchia fotografia stropicciata. Ritraeva Erin, Miles e Phoenix. Era datata il 9 Dicembre 2001. Dietro c’erano delle scritte, ormai illeggibili. “Era il compleanno di Edgeworth.”

Revisione di Phoenix Wright Ace Attorney Memories
Genere: Generale, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maya Fey, Miles Edgeworth, Nuovo Personaggio, Phoenix Wright
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cronologia:

* Caso 1 PW:AA THE FIRST TURNABOUT - Aug. 3, 2016
* Caso 2 PW:AA TURNABOUT SISTERS - Sept. 5-9, 2016
* Caso 3 PW:AA TURNABOUT SAMURAI - Oct. 16-20, 2016
Caso FF TURNABOUT OLD FRIENDS Dec. 7-9, 2016
* Caso 4 PW:AA TURNABOUT GOODBYES - Dec. 25-28, 2016
* Caso 5 PW:AA RISE FROM THE ASHES - Feb. 22-25, 2017


TURNABOUT OLD FRIENDS


9 Dicembre, ore 9:36
Tribunale distrettuale,

Sala imputati n°3

“Sono sollevato che Erin sia tornata, e soprattutto che sappiamo chi ha ucciso mio fratello” Daniel era speranzoso. Oggi avrebbe potuto camminare di nuovo liberamente.
“Esatto. È stata Charlotte, ma ancora non so come provarlo” Phoenix, come aveva previsto, era stato sveglio tutta la notte a pensare una soluzione ma la sua mente era vuota, non vedeva vie d’uscita.
“L’importante è riuscirci, non importa come, giusto?” Maya incoraggiò Phoenix.
Phoenix le sorrise: in realtà il come era importante in un’aula di tribunale. Ma apprezzò l’incoraggiamento.
“Nick, salverai sia Dan che Erin, e dopo andremo tutti a mangiare!” Eveleen desiderava tanto festeggiare, ma doveva aspettare e soprattutto sapere se ci sarebbe stato da festeggiare.
“A proposito, Erin non era con noi poco fa?” Phoenix si guardò in giro. “Spero non sia scappata!”
“Non sono scappata. Miles Edgeworth mi aveva chiamata.”
Phoenix ancora non capiva perché lo chiamava con nome e cognome. Ma non era nulla di buono conoscendo Erin. “Che cosa voleva?”
“Niente, solo assicurarsi che fossi qui” Sbuffò.
“Il processo sta per cominciare, vi pregherei di accomodarvi in aula” L’usciere scortò l’avvocato e gli altri nell’aula del tribunale.

9 Dicembre, ore 10:00
Tribunale distrettuale,

Sala udienze n°1

“La corte si riunisce per continuare il processo di Daniel Gray” Il giudice annunciò battendo il martelletto per richiamare il silenzio. “Ieri ho dato del tempo per investigare sul possibile complice. L’accusa e la difesa hanno trovato nuove prove?”
“L’accusa rimane ancora convinta che Daniel Gray sia l’assassino, e che Erin Owen abbia aiutato l’imputato a commettere il delitto. Ho una prova che lo dimostra.” Edgeworth era calmo, estremamente calmo. Voleva vincere. Doveva vincere. Aveva già perso due processi, due processi che hanno macchiato la sua serie di vittorie. E a sconfiggerlo, in entrambi i processi, era stato Phoenix. Questa volta non poteva perdere, non quel giorno. Era palese che Daniel avesse ucciso Lunick. C’erano le prove e il movente. Eppure, per colpa di Erin Owen, ossia il complice di Daniel, il processo era stato rimandato, e non era mai un buon segno per l’accusa: significava che il giudice aveva dei dubbi sulla teoria dell’accusa. Ma questo non lo fermava. Avrebbe convinto il giudice con qualsiasi mezzo.
“Strano, perché la difesa sostiene l’esatto contrario. Daniel Gray è innocente, ed Erin Owen non è complice di nessun delitto. E pure io ho delle prove.”
Phoenix non sapeva ancora come usare le due prove che aveva raccolto durante le investigazioni, ma indubbiamente sarebbero servite a provare la verità sull’omicidio di Lunick Gray.
“Prima che l’accusa proceda con la sua tesi, se non le dispiace procuratore, la corte vorrebbe sentire cos’ha da dirci la signorina Erin Owen, visto che è solo sospettata di essere complice” Il giudice commentò. Magari gli sarebbe stato d’aiuto saperlo, siccome molto probabilmente sia la difesa che l’accusa sapevano cos’aveva da dire Erin.
Il procuratore in porpora esitò inizialmente. “No, proceda pure” Acconsentì solo perché non poteva opporsi alla corte, sarebbe stato un oltraggio alla corte che avrebbe macchiato la sua carriera ulteriormente.
“La signorina Erin Owen è chiamata a testimoniare riguardo l’accusa di complice dell’omicidio.” Annunciò il giudice.
Erin si presentò in tribunale: “Erin Owen, lavoro all’agenzia Delfino Immobiliare come informatica”
“A lei la parola, signorina” Il giudice la lasciò testimoniare.
Testimonianza - In mia difesa
Al momento del delitto ero nella cucina, stavo bevendo il caffè. Ho visto Charlotte entrare nello studio di Lunick. Lasciò la porta aperta, da dove vidi tutto. Lunick inciampò sul tavolino. In quel momento Charlotte accoltellò Lunick con un tagliacarte. A quel punto notò che l’avevo vista uccidere Lunick. Mi guardò con uno sguardo assassino. Poi estrasse il tagliacarte dal corpo di Lunick morto. Lo nascose tra i suoi vestiti, poi urlò facendo finta di trovare il corpo. Arrivammo tutti sulla scena. Charlotte se ne andò con la scusa di andare in bagno. Poco dopo, in assenza di Charlotte me ne andai. Avevo paura uccidesse anche me.”
“Com’è possibile?” “Nella cucina c’era Charlotte!” “Sta mentendo!”
“Silenzio in aula!” Il giudice batté il martelletto. Ci volle un po’ per ripristinare il silenzio. Il giudice guardò sia Phoenix che Edgeworth. Entrambi sapevano di questa cosa, e non ne erano per niente sorpresi. “L’accusa e la difesa hanno qualcosa da dire riguardo a questa testimonianza molto dettagliata?”
Entrambi risposero negativamente. Edgeworth aveva già la sua pista pronta, e per portarla a termine Erin doveva stare zitta. Phoenix invece non sollevò obiezioni, non c’era nessuna contraddizione con i fatti e nemmeno con le indagini del giorno precedente.
Erin si guardò in giro: nessuno parlava. Si sentì a disagio.
“Bene, allora l’accusa può procedere con la sua tesi” Il giudice diede la parola ad Edgeworth.
“Vorrei illustrare a tutti come la signorina Owen stia mentendo.” Presentò il calendario di Erin. “Questo è un calendario della signorina Owen. Vorrei far presente quello che c’è scritto in data 7 Dicembre, il giorno dell’omicidio. -9:45 -10:00 parlare con Daniel-. Secondo l’accusa si sono incontrati per definire le ultime cose prima di commettere l’omicidio. Questi incontri erano presenti anche giorni e settimane prima”
“Obiezione!” Phoenix si doveva preparare. In qualche modo sarebbe riuscito a presentare la verità. “La signorina mi ha confessato che gli incontri erano per vedere se Daniel era l’uomo adatto a sposare sua sorella Eveleen.”
“Obiezione. Hai una prova o una dichiarazione? Non credo.” Edgeworth era tranquillo.
“Obiezione! Hai una prova o una dichiarazione per sostenere ciò?” Phoenix gli rigirò l’obiezione.
“Sì, ho un movente.”
“Cosa...?” Phoenix non capiva. Erin non poteva avere un movente. Quello era l’unico suo punto in favore in quel processo, ma andò in frantumi.
“Per spiegarlo chiamo a deporre la signorina Charlotte Gaillard” Edgeworth sogghignò.
Charlotte si presentò al banco dei testimoni.
“Spieghi alla corte il movente di Erin per voler uccidere Lunick”
“Subito” Annuì Charlotte che iniziò a raccontare.
Testimonianza - Il movente di Erin
Lunick mi disse che si era fidanzato con Erin. Non potevo dirlo a nessuno perché Lunick non voleva che Daniel lo sapesse. Infatti in agenzia i due non sembravano fidanzati. Erin notò in fretta che Lunick aveva dei succhiotti. Si arrabbiò con Lunick ma poi tutto sembrò tornare normale. Pochi giorni dopo Erin vide Lunick uscire con una ragazza. Non reagì, continuò ad essere la solita persona. In realtà Erin era ancora arrabbiata con Lunick, per questo si sfogò con Daniel in uno di quegl’incontri. Sfortunatamente anche Daniel aveva dei rammarichi... E così finì in questo brutto modo.
Phoenix rimase basito sin dalla prima frase di quella testimonianza. Non credeva ad una singola parola. Rivolse lo sguardo verso Erin che era ancora più sbalordita. Guardò Edgeworth sorridere. Sapeva benissimo quello che gli girava per la testa: Phoenix Wright non avrebbe saputo smontare questa testimonianza. Phoenix gli lanciò un’occhiataccia. Eppure Edgeworth non sembrava essersi accorto di avere davanti un’assassina. Agli occhi della verità appariva addirittura ingenuo a credere alle parole di Charlotte. Oppure il suo orgoglio da procuratore era maggiore da evitare la verità.
“Signor Wright, il suo contro-interrogatorio” Il giudice gli lasciò la parola.
Contro-interrogatorio - Il movente di Erin
Lunick mi disse che si era fidanzato con Erin
“Un attimo! Perché Lunick avrebbe dovuto dire a lei di questo fatto?”
“Lunick sapeva che poteva contare su di me per ogni cosa.” Charlotte sorrise.
“E come mai?” Incalzò Phoenix.
“Conoscevo molto bene le sue emozioni perché mi parlava spesso di Daniel. Mi diceva che gli voleva davvero bene, ma non era in grado di dirglielo. Così mi proposi di aiutarlo con i sentimenti” Charlotte era davvero calma. Phoenix credeva che avrebbe risposto a tutte le domande con assoluta tranquillità. Era davvero concentrata nel suo intento: incastrare Daniel per omicidio ed Erin, che l’aveva vista, come complice. Tutta questa testimonianza era una grossa bugia, ben costruita. Non c’erano buchi.
Pochi giorni dopo Erin vide Lunick uscire con una ragazza.
“Un attimo! Signorina Charlotte, lei conosceva per caso quella ragazza?” Phoenix non sapeva cosa chiedere.
“No, Lunick non mi disse il nome della ragazza...” Sospirò Charlotte.
“Capisco... Lunick stava uscendo veramente con quella ragazza?”
“...” Charlotte non commentò.
“Quindi?” Phoenix non lasciò la presa.
“Sì”
Stava iniziando a sudare freddo. “Perché uscì con lei anche se era già impegnato?”
“Mi disse che sospettava che Daniel si fosse accorto della relazione tra lui ed Erin. Per questo volle deviare i sospetti di Daniel facendo finta di uscire con una ragazza. Se solo non si fosse dimenticato di avvertire Erin non sarebbe finita così... Per quella volta Erin non litigò con Lunick.”
Sfortunatamente anche Daniel aveva dei rammarichi... E così finì in questo brutto modo.
“Un attimo! Posso dedurre quindi che Lunick non parlò a Daniel.” Ipotizzò Phoenix.
“Mi scusi?” Charlotte si era persa un pezzo del ragionamento.
“Lunick aveva confessato che voleva bene a Daniel, ma non sapeva come dirglielo. Lei doveva aiutarlo, giusto?”
“Esatto” Confermò la ragazza.
“Quindi se Daniel aveva delle afflizioni nei confronti di Lunick significa che non conosceva i sentimenti di Daniel. Da ciò deduco che i due non si parlarono.” Phoenix non si accorse che scavò la fosse del movente di Daniel. La giuria infatti iniziò a bisbigliare. Ma a lui non importava: lui sapeva la vera verità, e l’avrebbe dimostrata in qualche modo.
Eppure dopo quel contro-interrogatorio non riuscì a trovare nulla da incalzare ulteriormente, e questo significava la fine dell’opportunità di chiedere informazioni al testimone. Non sapeva cosa sarebbe successo ora. La giuria sembrava essere già convinta della colpevolezza di Daniel, e ora anche Erin ai loro occhi risultò complice. Per loro il processo poteva finire.
Phoenix doveva inventarsi qualcosa, ma cosa?
“Signor Wright, ha altre domande per questo contro-interrogatorio?” Chiese il giudice.
Phoenix non rispose, probabilmente non aveva sentito la voce del giudice. Stava pensando a come risvoltare il caso. Aveva solo due prove: il calendario, già presentato da Edgeworth, e i bicchierini. Per quel contro-interrogatorio nessuna di quelle due prove era utile.
Pensò a cosa gli aveva insegnato Mia: in quei punti del processo bisognava pensare da un altro punto di vista.
Cercò ci guardare intorno a tutta la testimonianza, ma era difficile sapendo già la verità. Di solito funzionava quando doveva scoprire la verità con solo le sue forze. Eppure ci doveva essere qualcosa.
“Signor Wright?” Il giudice batté il martelletto e risvegliò dai pensieri Phoenix.
“Sì, ho altre domande” Phoenix fulminò Charlotte. Non se la sarebbe fatta fuggire. Ma cosa poteva chiederle? Che cosa non sapeva ancora della verità?
Passarono un paio di minuti, e la giuria iniziò a sbuffare. Per quanto ancora voleva continuare quel processo?
“Wright, se non sai cosa chiedere vuol dire che è giunta l’ora del verdetto” Edgeworth spinse il giudice a finire il contro-interrogatorio.
“Concordo con l’accusa.” Il giudice batté il martelletto dichiarando la fine del contro-interrogatorio.
Che cosa non gli era ancora chiaro di questo omicidio? Perché non riusciva a pensare? Perché? In quello stesso istante ci arrivò. Non sapeva una cosa ancora: perché? Charlotte stava lasciando il banco dei testimoni.
“Obiezione!” Phoenix lo stava per urlare chiaro e tondo, ma qualcuno lo precedette.
Il ragazzo dai capelli rossi e gli occhi verdi che aveva precedentemente visto assieme ad Erin si presentò dove Charlotte aveva appena lasciato il posto.
“Tu!” Edgeworth lo guardò malissimo, sembrava lo conoscesse.
Phoenix era un po’ confuso. Perché intralciare il processo? Proprio nel momento in cui aveva trovato cosa gli era sfuggito.
“La signorina sta mentendo. Erin non stava insieme a Lunick, e io posso testimoniarlo” Dichiarò convinto il ragazzo.
Erin lo guardò in modo interrogativo. Come avrebbe testimoniato una cosa del genere?
La giuria intanto aveva iniziato ad alzare la voce tra i propri discorsi. Si era creato molto brusio.
“Silenzio in aula! Testimone, sta interrompendo il processo.” Il giudice batté il martelletto.
“No, quella ragazza non può passarla liscia dopo aver detto tutte quelle idiozie su Erin.”
Dopo di che in aula non ci fu nessuno che non stesse parlando. Il giudice batteva ripetutamente il martelletto ma fu ignorato. Ci vollero un po’ di minuti prima di riprendere il silenzio. “Testimone, si presenti alla corte” Il giudice era curioso quanto Erin e Phoenix di sapere che cosa avrebbe detto. Edgeworth invece sembrava sconvolto. Non aveva aperto bocca, non riusciva a fermare quel ragazzo.
“Ace Alisander. Sono l’apprendista del signor Edgeworth. Normalmente ascolto tutti i suoi processi e prendo appunti sul modo in cui lavora. Ma ora non posso starmene zitto, mi dispiace signor Edgeworth.” Ace sembrava veramente dispiaciuto nei confronti di Edgeworth.
“Tu...” Edgeworth sembrò disprezzare tutto d’un tratto quel ragazzo. Lo stava perforando con lo sguardo. Lo stava odiando.
“Proceda pure con ciò che ha da dire” Il giudice diede la parola a questo nuovo testimone. La legge funzionava così: tutti avevano il diritto di essere ascoltati.
“Grazie” Ace sorrise ma poi iniziò a testimoniare.
Testimonianza - La relazione di Erin
Erin non era fidanzata con Lunick. Questo lo so di sicuro perché Erin non poteva stare con lui. Infatti io ed Erin siamo fidanzati. Non credo che Erin sia quel genere di persona che tradisce per altre persone...”
“COSA?” Phoenix era incredulo. Questa era la verità? Una verità che poteva scagionare Erin?
“Ma...” Erin guardò Ace. Non sembrava essere d’accordo con lui. Stava per smentire quello che aveva detto Ace ma lui la fermò.
“Lo so che mi avevi detto di non dirlo, soprattutto di fronte a Edgeworth, ma dovevo. Per te” Le sorrise e le fece l’occhiolino. Subito Erin si ricompose e capì che lo stava facendo per salvarla, la stava aiutando. Le sue guance si tinsero di rosso. Era imbarazzata. Non le era mai capitato che un quasi sconosciuto volesse salvarla. Eppure solo loro due sapevano la verità.
“Tu! Perché non me l’hai mai detto?” Edgeworth sembrava essere arrabbiato. Il suo apprendista stava mandando a rotoli il suo processo. E soprattutto gli aveva tenuto nascosto la sua stretta relazione a questo caso!
Ace alzò le spalle. “Non avevo un motivo per parlare delle mie faccende personali con lei.”
A Erin scappò una risatina: Ace era più piccolo di Edgeworth solo di un anno però si rivolgeva ad Edgeworth come se quest’ultimo fosse molto più anziano di lui.
“Penso che un’informazione come questa sarebbe stata utile sin da subito, non credi?” Edgeworth cercava di apparire calmo, ma i risultati non erano molto convincenti.
Ace sorrise: “Pensi allora se non avessi detto nulla. Si sta contraddicendo da solo, signor Edgeworth.”
Edgeworth digrignò i denti. Aveva ragione: la sua tesi si basava sul movente di Erin, che ora era caduto in frantumi. Se Ace l’avesse detto prima, molto probabilmente Edgeworth avrebbe già perso. Questo perché stava lottando in tribunale contro Phoenix. Era destinato ad essere sconfitto da lui.
Phoenix prese la parola: “A questo punto, Erin non ha più un movente, come la mettiamo, Charlotte?” Sorrise soddisfatto.
“Io... Non sapevo fosse fidanzata con quel ragazzo. Lunick mi ha detto che stavano insieme!” Charlotte montò una bugia, per tenere ancora saldato insieme il movente.
“Obiezione! Non credo che Erin sia capace di tenere due relazioni contemporaneamente!” Phoenix batté le mani sul banco. Era ora di imprigionare Charlotte.
“Obiezione! Questo è quello che pensi tu. Potrebbe anche esserne capace!” Edgeworth voleva vincere.
“Obiezione! Conosco Erin da tanto tempo, e posso confermare ciò che dice il testimone. Lei non tradisce le persone”
“Obiezione accolta.” Il giudice si trovò d’accordo con la difesa. Erin non sembrava una persona cattiva, anzi, sembrava fin troppo ingenua.
“Obiezione!” Edgeworth tentò ancora. “...Che mi dici del calendario, Wright?” Sogghignò.
Ma Phoenix sapeva benissimo cosa rispondere, sorrise anche lui. “Gli incontri con Daniel erano stati fissati per parlare di Eveleen, la sorella di Erin, nonché fidanzata di Daniel. Quel giorno Eveleen sarebbe dovuta arrivare alle 10 in agenzia per scegliere la casa dove avrebbe abitato con Daniel.”
Edgeworth rimase basito. Com’era possibile che Phoenix gli smontasse tutto?
“Signorina Charlotte, potrebbe spiegarci perché ha mentito?” Phoenix era finalmente rimontato.
Charlotte guardò Edgeworth che nel frattempo si era ricomposto. “Il movente... è stato il procuratore ad inventarselo.” Charlotte sorrise mentre Edgeworth fulminò la testimone.
“Obiezione! Non dica bugie, è stata lei a dirmi di questa cosa quando le ho mostrato il calendario!” Edgeworth voleva vincere a tutti i costi, ma non così slealmente.
“Non è vero” Charlotte era brava a mentire.
“Spieghi alla corte perché continua a mentire” Edgeworth doveva fargliela pagare per averlo trascinato in mezzo. In passato aveva costruito testimonianze e falsificato delle prove, ma questa volta non c’era nulla di tutto ciò.
Phoenix guardò Edgeworth confuso. Lo stava aiutando?
“Signorina, desideriamo tutti una vera risposta.” Anche il giudice fece pressione a Charlotte. La verità stava venendo a galla sempre più velocemente.
Charlotte sbuffò. “Va bene” Si preparò a testimoniare.
Testimonianza - La verità
In verità non conosco il movente di Erin. Ma rimane il fatto che lei non era sorpresa quando arrivò davanti a Lunick. Non so molto di Erin, ma posso confermare che Daniel è l’assassino. Io l’ho visto dalla cucina, l’ho visto accoltellare Lunick.”
In aula tutti erano in silenzio. In pochi credevano ancora a Charlotte. Era stata lei ad accusare per prima Erin, ma ora aveva cambiato idea.
“Signor Wright, proceda con il suo contro-interrogatorio”
Contro-interrogatorio - La verità
Io l’ho visto dalla cucina, l’ho visto accoltellare Lunick.
“Un attimo! Perché si trovava in cucina?” Phoenix incalzò Charlotte. D'altronde doveva fare solo una cosa: dimostrare la verità. Ed erano due le domande senza risposta: perché Charlotte era in cucina e perché Charlotte ha ucciso Lunick.
“Stavo bevendo del caffè.” Charlotte alzò le spalle, come se la risposta fosse ovvia.
(Sì, quei bicchierini trovati in cucina. Peccato che non possano essere suoi. Lei non era in cucina.) Phoenix fulminò con lo sguardo la testimone. Ci doveva essere qualcosa per provare che Charlotte non poteva essere in cucina.
“Nick, avevi detto che in quei bicchierini c'era qualcosa di strano. Sei riuscito a trovare che cosa?” Maya, che per tutto quel tempo se n'era rimasta in silenzio, aiutò Phoenix a trovare una via d'uscita.
“No, ancora no. Quei bicchierini erano di Erin e non di Charlotte... Forse era questa la cosa strana...?” Phoenix portò una mano al mento.
“Non credo...” Anche Maya si perse nei pensieri.
“A meno che...” Phoenix sembrò illuminarsi ma nello stesso momento venne richiamato da una voce a lui famigliare.
“Phoenix!” Di fianco a lui c'era una donna, diversa da Maya. Aveva gli stessi vestiti di Maya, questo perché era quest'ultima ad ospitare lo spirito della donna.
“Mia!” Phoenix sorrise. Mia arrivava sempre nei momenti di difficoltà, anche se non ne era ancora abituato. Forse questo era grazie a Maya che la evocava con i suoi poteri.
“Penso che l'hai già capito, ma te lo ripeto. Devi guardare fuori dagli schemi. Per esempio... Se quei bicchierini fossero stati davvero di Charlotte...” Mia non finì la frase perché Phoenix gliela completò, sapeva già cosa doveva fare.
Ci dovrebbe essere una traccia di rossetto, proprio come la sua tazza sul bancone di Carla!” Phoenix mostrò un ghigno. Poi si rivolse alla corte. “Signorina Charlotte. Lei non era in cucina, e posso dimostrarlo!”
“Come?!” Charlotte entrò in panico. Guardò Edgeworth che non oppose resistenza all'avvocato.
“Questi 10 bicchierini trovati in cucina.” Li mostrò come prova, ma nessuno capì come potessero essere connessi.
“Dei bicchierini di plastica?” Il giudice sgranò gli occhi.
Phoenix annuì fermamente. “Su questi bicchierini manca qualcosa. Una cosa che sulla tazza appartenente alla testimone è chiaramente visibile.” Mostrò anche la tazza da té. “Il rossetto.”
Subito tutti iniziarono a parlottare tra di loro. Era incredibile come quell'avvocato fosse riuscito a dimostrare la verità con una sola prova.
“Silenzio in aula!” Il giudice richiamò l'attenzione, mentre la testimone, nonché l'assassina, era davvero scossa. Stava iniziando a tremare.
“Obiezione!” Edgeworth non l'avrebbe fatto vincere così facilmente. Provò ancora a bloccargli la strada. “La testimone poteva non avere il rossetto in quel momento!”
“Obiezione! Potrebbe anche essere. Ma sono sicurissimo che se facessimo analizzare il DNA su questi bicchierini... Troveremmo quello di Erin!” Phoenix sbatté le mani sul banco per darsi la carica. Ormai ce l'aveva fatta, ma doveva ancora convincere il giudice. “Chiedo che i bicchierini vengano sottoposti ad un esame scientifico!”
Il giudice concordò immediatamente. “Usciere, porti questa prova ad essere analizzata dalla scientifica.”
“Subito, Vostro Onore”
L’attesa non fu lunga. L’usciere tornò e consegnò la prova al giudice.
“Vediamo... L’analisi non è molto dettagliata ma sappiamo che non contiene il DNA di Charlotte.” Il giudice lesse il resoconto della scientifica.
“Signorina...” Phoenix rivolse lo sguardo alla ragazza che stava veramente tremando. “Lei ha ucciso Lunick Gray!” Puntò il dito verso Charlotte.
“N-No...” Charlotte non credeva che fosse tutto finito.
Edgeworth era stranamente calmo. Ormai aveva capito che si era illuso. Non poteva vincere con Phoenix Wright dall’altra parte. La vera verità sarebbe sempre venuta a galla, qualsiasi cosa lui facesse.
“No! È stato Lunick a cominciare...! Io... Mi sono solo vendicata” Charlotte era confusa. Stava ansimando: era davvero la realtà? Quell’avvocato l’aveva veramente smascherata? No, il suo piano era perfetto. Se solo Erin non fosse scappata l’avrebbe messa a tacere per sempre. Rivolse lo sguardo alla vecchia compagna di classe di Phoenix ed Edgeworth. I suoi occhi esprimevano odio.
“Vendicata?” Finalmente stava ammettendo il suo crimine.
“Io notai i succhiotti di Lunick. Io notai una ragazza assieme a lui. Io l’ho ucciso. Ero accecata dalla gelosia e dalla rabbia. Lunick mi tradiva!” Charlotte era arrabbiata con Lunick, ma anche con sé stessa. Le lacrime le solcarono il viso. “Che cosa ho fatto?” Scoppiò a piangere in quell’aula. Sembrava veramente dispiaciuta del fatto accaduto.
Tutti erano rimasti in silenzio finché l’assassina, Charlotte, si calmò. Daniel rimase pensieroso: lui non aveva mai saputo che Lunick fosse fidanzato con la ragazza bionda, e nemmeno che uscisse con altre ragazze. Pensò probabilmente che non era per niente vero, suo fratello non era capace a tradire.
“Bene, credo che questo processo sia concluso.” Il giudice prese la parola. “Dichiaro l’imputato, Daniel Gray, non colpevole per l’omicidio di Lunick Gray.” Il giudice batté il martelletto annunciando la fine del processo. “Per quanto riguarda lei, signorina, verrà sottoposta ad un altro processo. La corte si aggiorna” Il giudice concluse battendo, per l’ultima volta, il martelletto. Finalmente era tutto finito.

9 Dicembre, ore 12:36
Tribunale distrettuale,

Sala imputati n°3

“Daniel!” Eveleen gli saltò addosso abbracciandolo.
Daniel le sorrise, poi la baciò.
“Ottimo lavoro, Nick” Maya si rivolse a Phoenix. Era tornata normale, lo spirito di Mia aveva abbandonato il corpo di Maya.
“Sono davvero sollevato che questa storia sia finita bene” Osservò i due fidanzati di nuovo abbracciati.
“Grazie Nick, grazie di cuore!” Eveleen raggiunse l’avvocato in blu.
“Grazie Phoenix. Niente rancori per quella storia delle elementari allora?” Daniel rise.
“Ho solo fatto il mio lavoro” Phoenix non sapeva cosa rispondere ai ringraziamenti. “No, nessun rancore” Tese la mano a Daniel che la strinse sorridendo.
“Andiamo a mangiare adesso?” Eveleen e Maya avevano veramente appetito, e d’altronde c’era da festeggiare.
“Dovremmo aspettare Erin, non so dove sia finita...” Phoenix la cercò con lo sguardo, ma non la trovò.
“Perché sparisce sempre?” Eveleen sospirò, ma subito Erin si fece viva.
“Sono qui.” Erin aveva una faccia inespressiva. Faceva fatica a mostrare i suoi sentimenti.
“Questa storia è finita ormai! Dobbiamo andare a festeggiare!” Eveleen le sorrise.
“Mh. Non trovo il motivo per cui dovremmo festeggiare. Lunick è morto, non penso si festeggi quando muore una persona” Erin era come al solito troppo cinica.
Daniel rise “Dovrei essere io a dirlo, ma io so che Lunick non ci vorrebbe vedere tristi, non credi?”
“Forse” Alzò le spalle. In realtà non le interessava affatto festeggiare, non dopo aver vissuto quell’esperienza.
“Dai, andiamo! Il mio stomaco ha fame!” Maya era impaziente quando si trattava di cibo. “9 Dicembre 2016, data da ricordare per la scorpacciata di hamburger che farò tra qualche minuto!” Si diresse verso l’uscita ma né Phoenix e né Erin si mossero.
“Oggi è il 9 Dicembre!” Phoenix sussultò alla notizia. Non aveva realizzato che giorno fosse.
“Io gli auguri non glieli faccio. Che se li scordi pure. Non avrò più niente a che fare con Miles Edgeworth” Si allontanò raggiungendo gli altri con fare svogliato. Eppure Erin sapeva benissimo che giorno fosse e che cosa era passato in mente all’avvocato, ben prima che lui potesse dirlo.
Phoenix guardò la vecchia compagna di classe e scosse la testa. “Aspettatemi un momento, per favore.” Phoenix si allontanò e cercò Edgeworth.
Lo trovò, mentre seguiva l’usciere che stava scortando Charlotte al centro di detenzione. “Edgeworth!” Lo fermò prima che andasse via. “Buon compleanno!”
Edgeworth fece una smorfia: “Non sono più un ragazzino, Wright”
Phoenix rise: “Infatti ti ho solo fatto gli auguri, non ti ho chiesto se avessi organizzato una festa di compleanno”.
Edgeworth riprese a camminare.
“Anche Erin ti fa gli auguri!” Phoenix sapeva benissimo che Erin avrebbe voluto fargli gli auguri. L’aveva dedotto da come aveva risposto poco prima. Anche se non sapeva ancora perché Erin fosse arrabbiata con lui.
Il procuratore in porpora continuò il suo cammino, dando le spalle a Phoenix. Stava sorridendo, era felice che qualcuno gli avesse fatto gli auguri di compleanno. Era talmente orgoglioso di sé che di certo non avrebbe rivelato a nessuno i suoi sentimenti.
Anche l’avvocato gli diede le spalle, tornando assieme agli altri che erano già usciti. “Allora? Dove andiamo a mangiare?”
“Ovviamente al solito posto! Solo lì gli hamburger sono divini!” Si incamminarono verso il fast-food preferito di Maya.
Phoenix si stava lasciando alle spalle il tribunale. Sapeva che prima o poi sarebbe tornato lì, a difendere un’altra persona. Non sapeva ancora chi avrebbe difeso, ma era già pronto.
Ma non era a conoscenza di un fatto: quel Natale l’avrebbe passato in tribunale, a difendere una persona troppo orgogliosa di sé che non avrebbe mostrato a nessuno i suoi sentimenti. E Phoenix era l’ultima persona che avrebbe voluto vedere quel Natale: era l’uomo delle sue sconfitte in tribunale. Ma era l’uomo che l’avrebbe salvato da quel baratro in cui era precipitato 15 anni fa. Da quel momento quella persona sarebbe riuscita a sorridere di nuovo.


The end, Turnabout Old Friends.

 

Profili:

 photo 6.png

Phoenix Wright
Anni: 24

Non sono mai uscito bene in nessuna fotografia...



 photo 5.png

Maya Fey
Anni: 17

Sorella del mio mentore, Mia Fey. È la mia assistente.



 photo 7.png

Miles Edgeworth
Anni: 24

Procuratore abile e spietato. Lo conosco dalle elementari.



 photo Eveleenp4.png

Eveleen Owen
Anni: 17

Giovane studentessa. Fidanzata del mio cliente e sorella di Erin. È amica di Maya.



 photo Daniel4.png

Daniel Gray
Anni: 24

Il mio cliente. Fidanzato con Eveleen. Fratello gemello della vittima. Vecchio compagno delle elementari.



 photo Senzanome.png

Dick Gumshoe
Anni: 30

Il detective a capo delle indagini



 photo Carla3.png

Carla Stand
Anni: 32

Segretaria dell’agenzia. È molto disponibile.



 photo Charlotte2.png

Charlotte Gaillard
Anni: 22

Dipendente dell’agenzia.
Ha un accento francese.



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Erin Owen
Anni: 24

Dipendente dell’agenzia.
Sorella di Eveleen. È una mia vecchia compagna di classe.



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Ace Alisander
Anni: 23

Apprendista di Edgeworth. Sembra essere fidanzato con Erin.



Registro Processuale:

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Il mio distintivo nuovo di zecca. Senza di esso nessuno saprebbe che sono un avvocato.



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L’arma del delitto. Presenta le impronte digitali di Daniel Gray e di Charlotte Gaillard.



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La sciarpa in cui è stata trovata l’arma del delitto.



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L’autopsia di Lunick Gray del 7 Dicembre 2016*



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Il foglio degli orari d’arrivo e d’uscita datati 7 Dicembre dei dipendenti dell’agenzia Delfino Immobiliare* *



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Il cartellino di cui ogni dipendente è dotato e deve registrarlo ad ogni entrata o uscita dall’agenzia



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La planimetria dell’agenzia Delfino Immobiliare*



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La rivista che stava leggendo Carla Stand al momento del delitto*



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Dichiarazione di Carla Stand*



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Tazzina trovata sul banco di Carla. Appartiene a Charlotte. Ha un segno di rossetto.



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10 bicchierini impilati sul tavolo della cucina. Da lì Charlotte ha visto l’omicidio.



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Calendario di Erin. Segnati vari incontri con Daniel.*



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Fotografia datata 9 Dicembre 2001. Ritrae Erin, Miles e Phoenix da bambini*



* Lunick Gray, 24. Ora del decesso: tra le 9 e le 10. Accoltellato al cuore, morte istantanea. Il corpo presentava delle ferite sulla testa e sulle braccia. Trovato tra metà tavolino e disteso per terra. Attorno c'erano le caramelle che erano sul tavolino.

* Carla Stand: 8:02
Lunick Gray: 8:25
Daniel Gray: 8:26
Charlotte Gaillard: 8:43
Erin Owen: 9:37

*  photo Mappa.png

* Parla di fumetti. Carla, al momento del delitto stava leggendo l'articolo riguardante il manga di Fukuda Shinta, Road Racer GIRI. A quanto pare Erin è molto interessata a questa serie.

* Dichiara che seppur non abbia prestato attenzione al corridoio, è sicura di non aver sentito alcun rumore di porte che venivano chiuse. Perciò crede sia stato l'imputato ad aver ucciso la vittima passando dalla porta che collega i loro uffici.

* Appuntamenti fissati per parlare della relazione tra Daniel ed Eveleen

* Erin Owen: 9:58
Charlotte Gaillard: 18.06
Carla Stand: 18.24

* Fotografia del 9° compleanno di Miles Edgeworth.
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Note dell'Autrice:

Chiedo infinitamente scusa del ritardo! Ero troppo presa nello studio a giocare a pokémon rubino omega (ossia a fissare Max/Maxie e Lino/Wally :Q_) che non mi sono accorta che fosse arrivato febbraio!
Con questo capitolo si è concluso il caso ma vi aspettano gli spin-off! Cos'è successo ad Erin durante il primo giorno? E per quanto riguarda Eveleen e Daniel? Tranquilli, ogni (o quasi) risposta ad ogni vostra domanda sarà esaudita in uno spin-off! Quindi sotto con le domande :)
Sono curiosa di sapere se vi ha interessato un minimo questo caso (anche se era piuttosto banale e ovvio). Prometto di fare casi più interessanti! Ma dovevo presentare in qualche modo i personaggi della futura serie u.u
Nel prossimo capitolo/spin-off di Erin ci saranno taaaanti miei disegni su questi OC! Inoltre gli spin-off sono scritti con il mio stile personale, e quindi non più ispirati allo stile del videogioco. Ci saranno anche molte spiegazioni e descrizioni in più.
Questa preferenza di stile verrà riportata anche nelle fic successive: mi trovo meglio a seguire il mio stile che a sforzarmi di scrivere a modalità videogioco (anche se probabilmente un minimo verrà lasciato, come la data, l'ora e il luogo)
Ditemi cosa ne pensate di tutto ciò! Ne sarei molto felice!!! :D
Passo e chiudo,
Sian <3

   
 
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