Fanfic su attori > Coppia Cumberbatch/Freeman
Ricorda la storia  |       
Autore: skinplease    02/02/2015    0 recensioni
Seguito ideale di una shot della raccolta"one For a kiss"... Cosa succede se Benedict e Martin provano a uscire assieme?
DISCLAIMER: non descrivo carattere, o intenzioni o vita reale dei personaggi, no no no! sono solo i miei fangirleggi...
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Benedict Cumberbatch, Martin Freeman
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
primo appuntamento
 Lo specchio rimanda un’immagine a cui non è abituato, cioè un volto pallido, serio e dall’espressione spaventata, segnato da due occhiaie di tensione che nemmeno l’Oscar potrà fare tanto, ne è certo. Dannazione, corruga la fronte di disappunto, non è da lui, la tensione la regge benissimo! Respira a fondo, scrolla le spalle,  e si da un contegno; poi gli torna in mente che cosa sta per fare, e l’espressione torna immediatamente quella di qualche istante prima, cioè un idiota dalla faccia da pesce lesso. Ok, forse non è pronto per tutto questo.
Impreca a mezza bocca, si passa i palmi delle mani sulla stoffa dei jeans, e li trova sudati, proprio come la sua nuca che inumidisce il colletto della polo grigia, un po’ informale, e… polo grigia? Da quando in qua lui mette polo grigie agli appuntamenti? come se l'avesse realizzato solo ora, si gira a fissarsi quasi stupefatto allo specchio: come cazzo si è vestito? Ma che cos’aveva in testa mezz’ora fa?
“No, così va bene!” dice da solo, fissandosi e cercando di calmarsi, anche se non è facile. Dio Mio! Questa è una situazione che ha cercato lui, che vuole lui! Si muove verso la cucina e si versa un bicchiere d’acqua, anche se preferirebbe decisamente uno shot di tequila pe darsi un po’ d’animo.
Deglutisce nervoso, il bicchiere si posa nel lavello con un suono metallico che lo infastidisce, anche se non sa perchè.
“Timothy, non fare l’idiota!” sussurra a mezza bocca, imitando sua madre, che adora chiamarlo così per sottolineare le sue debolezze, e lo trova appropriato, mentre cammina nervoso su e giù per l’appartamento, rinunciando anche a fumarsi una sigaretta per non puzzare di fumo al primo appuntamento.
Il primo appuntamento.
Sente un languore allo stomaco, si ferma e ci passa sopra la mano destra con un sorriso che si allarga appena sulle sue labbra. Non si sentiva così da… da quanto tempo?
Insieme al languore, però, arriva un senso di inquietudine e di paura che si allarga gelido e sgradevole. Si sta giocando tutto, lo sa; ma adesso che é davvero onesto con se stesso,  trova che non ci sia un motivo migliore per farlo.
Cammina ancora su e giù, nervoso, con i capelli scuri che ha tirato all’indietro che iniziano ad arricciarsi in punta, le scarpe sportive che sfregano sul pavimento di marmo. Non ha mai fatto una cosa simile, non sa proprio cosa aspettarsi. E se sbagliasse tutto? Se…
Il campanello suona, rompe il silenzio quasi con violenza.
Benedict trasalisce con un moto di sorpresa, perché non è il citofono dello stabile è proprio il suo campanello di casa.
“Arrivo!” esclama, e corre alla porta aprendola con la mano che trema appena.
“Sei pronto?”
Vederselo davanti adesso, davvero, lo paralizza e non risponde, adesso il languore gli sta quasi facendo piegare le ginocchia; Martin è lì, a meno di un metro da lui, con gli occhiali scuri sollevati sui capelli corti e chiari, gli occhi blu che lo colpiscono dritti al cuore e un'espressione che gli ricorda quella che prima ha visto allo specchio.
Un attimo di silenzio, rimane ancorato alla porta d’ingresso senza dire niente.
“Andiamo?” ripete Martin, il tono sicuro che tradisce quello che sente. Per Benedict é troppo.
“Ciao” mormora finalmente “Sei…”
“Anche tu”
Martin risponde veloce, sembra impassibile, ma Benedict vede benissimo come le sue mani nascoste nella tasche si agitino nervosamente.
Si fissano ancora, Martin scuote appena la testa “Benedict, cosa..."
“Si, adesso andiamo” risponde l’altro, senza smettere di fissarlo, con il respiro corto “Prendo… prendo la giacca, ok?” riesce a esalare.
A malincuore si stacca dallo stipite, va a prendere il soprabito, ma Martin non entra. E’ nervoso a sua volta, si sente impreparato e non sa cosa sta per fare… dannazione, lui odia non sapere, sentirsi inadeguato!
Benedict torna dalla camera da letto, infilandosi il Burberry scuro sopra i jeans altrettanto scuri. Sente il cuore battere a mille, ma respira più a fondo. E' tutto... Surreale; ma sta succedendo davvero.
Martin si è appoggiato al portoncino, mollemente; vederlo così gli fa salire un’ondata di calore ai lombi.
“Posso sapere dove andiamo?” chiede Martin con la sua voce da eterno adolescente, adocchiando quasi timoroso l’altro dalla sua giacca di pelle nera.
Benedict lo fissa, fermandosi a un paio di metri da lui “Spero ti piacerà…” risponde solamente, sistemandosi la giacca sulle spalle, e poi proprio non ci riesce; sorride d’istinto, e sente gli occhi pungere, le mani sudare e il cuore battere impazzito. Sta per succedere; oddio, stanno uscendo insieme. Sa che ha un’espressione da idiota adesso, perché deve sembrare emozionato come un adolescente al primo ballo, ma non può farne a meno. E Martin lo vede e apre la bocca dallo stupore, ormai rapito dal turbinio d’emozione che vede crescere nel volto dell’altro.
“Sono pronto ad andare” la voce di Benedict è vagamente arrochita, e si avvicina a lui infilando il telefono in tasca, e ha solo un attimo d’esitazione prima di dire le parole successive “prima però… vorrei darti una cosa” esala con il poco fiato che ha in gola.
Martin corruga appena la fronte "cosa?"
"Ecco..." Benedict non ha smesso di  fissarlo nemmeno un istante, adesso abbassa gli occhi e si muove a suo fianco.
Martin annuisce, fatica a parlare anche lui, sente le gambe molli “Okay…" ma poi si blocca, vedendo cosa Benedict ha preso dal tavolino a fianco l’ingresso.
“Benedict…” mormora appena fissando la rosa in mano a Benedict, con un’espressione quasi spaventata e incredula. Alza gli occhi su quelli chiari del compagno, che è arrossito “E’ per te” riesce a dire a malapena.
Poi gli porge la rosa rossa, con un nastro azzurro cupo sul gambo. Martin la guarda e allunga una mano timidamente, fino a prenderla “Io…”
“Sai… volevo solo…” Benedict prova a parlare, perché improvvisamente non sa spiegare perché l’ha fatto, ma Martin lo ferma inaspettatamente “L’hai presa per me” dice pianissimo.
Silenzio, si fissano e Martin fa un passo indietro, verso la porta “Andiamo, Ben” dice con un sorriso lievissimo e un’espressione non del tutto innocente.
Benedict sospira, e chiude la porta dietro di se, fa scattare la serratura e sbircia Martin con la rosa in mano, che la fissa come se non credesse a ciò che vede.
I capelli sembrano ancora più chiari nella penombra, e risaltano con il rosso del fiore che ha in mano.
“Andiamo” Benedict si gira “Non è molto lontano…”
“Okay, dove vuoi…” risponde Martin e si incamminano affiancati verso l’ascensore, quando…
Benedict lo fa, e poi non ha coraggio di guardare verso Martin. Sente che si irrigidisce appena, ma solo un istante e poi ricambia la sua stretta.
Sono immobili, davanti la porta di piano a fissare avanti a se, ma un lieve sorriso aleggia su entrambi i loro volti.
“Ti dispiace?” mormora Benedict, fissando il display dell’ascensore che indica che sta arrivando.
“No…” Martin fissa sua volta i numeri lampeggianti, poi entrano nell’ascensore, mano nella mano.
 
 
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Coppia Cumberbatch/Freeman / Vai alla pagina dell'autore: skinplease