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Autore: MauraLCohen    03/02/2015    8 recensioni
“I love you truly” è la mia personale revisione della serie Saint Seiya dopo la battaglia contro Apollo. La storia è interamente concentrata sull'amore di Seiya e Saori e dai problemi che questo comporta.
La storia è formata da 60 capitoli (sono pazza, lo so.) e riprende alcune parti della serie classica e di Omega, altre del film ma sopratutto degli “OAV”.
ultimo avvertimento: la storia verrà corretta dopo la pubblicazione dell'ultimo capitolo.
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo Personaggio, Pegasus Seiya, Saori Kido, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Amor profano, amor proibito '
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Vengo svegliata dai raggi del sole che penetrano dalla finestra e vanno a posarsi direttamente sul mio volto distrutto da queste notti insonni. Perlomeno oggi è una bella giornata e non mi va di stare a casa a sentirmi dire che devo adempire ai miei compiti da Atena, voglio evadere, essere Isabel per qualche ora. Così balzo giù dal letto e mi dirigo in bagno per una doccia lampo, quando esco dal bagno - 45 minuti dopo- sento un brivido di freddo dovuto allo sbalzo di temperatura e così mi appresto a scegliere i vestiti. Decido di mettere su qualcosa di semplice così prendo una maglietta in lino bianca, molto soffice e ci aggiungo una gonna nera anch'essa molto soffice e infine prendo delle ballerine  bianche bucherellate in stile vintage. Prima di uscire do una spazzolata ai capelli un po' troppo ribelli in questo periodo ed esco di casa senza che Mylock se ne accorga.
Sono finalmente fuori di casa e così mi incammino verso il bosco, voglio arrivare alla casetta abbandonata vicino all'albero dove tempo addietro incontrai Pegasus.


                                                           ~flashback:

Un cane feroce ringhiava la piccola lady Isabel che teneva in braccio un coniglietto

"stai indietro cagnaccio, non ti avvicinare. Ti prego, stai lì."

il cane continuava a ringhiare e si avventò contro la giovane ma prima che potesse morderla un bambino le si precipitò addosso per salvarla.

<< V-va tutto bene? >> Il ragazzino chiese preoccupato

<< Credo di si e tu? >> Rispose sorridendo la ragazza.

Il povero ragazzino guardava la sua piccola mano ferita e la ragazza lo guardava  preoccupata, si avvicinò e gli disse a bassa voce

<< Dammi la mano e non dirlo a nessuno >>

 il ragazzo annuì e le porse la mano così la piccola Isabel sovrappose le sue emanando una luce tale da eguagliare il sole. Il ragazzo stupito scostò velocemente le mani della piccola, notando con stupore che la ferita era sparita.

<< Wow, incredibile. Come ci sei riuscita? È pazzesco! >> Gridò il giovanotto con stupore

<< C-cosa? Incredibile?  Non hai paura? Il nonno si arrabbia sempre e non vuole che io lo faccia >> replicò la ragazza con un velo di tristezza in volto. Il ragazzo le sorrise e le disse

 << Perché non dovresti? Puoi guarire le persone. Comunque duchessina, ora vado ad allenarmi. Ciao >> e il ragazzo si allontanò ma la giovane Isabel lo fermò e gli chiese:

 << Ehi, dimmi il tuo nome!? >>. Il ragazzo, sorridendo, si girò e rispose a gran voce

<< Pegasus, mi chiamo Pegasus! >> e scomparve velocemente.

                                                          ~fine flashback~.


Perfetto, eccomi arrivata, l'aria è così pura qua giù, il venticello fresco fa,svolazzare i miei capelli  e il piccolo ruscello  riflette la mia immagine in maniera così nitida da sembrare quasi uno specchio. Qui è tutto così semplice e tranquillo, nulla a che vedere con l'ambiente agitato e frenetico di casa mia. Mi stendo vicino a quel corso d'acqua così limpido pensando a quanto sarebbe bello se Atena non esistesse, se io fossi solo una ragazzina di 16 anni, essere libera di fare ciò che voglio e di amare chi voglio...già, perché fondamentalmente il mio problema è il non poter amare chi voglio, l'unica cosa bella dell'essere Atena è poter avere Pegasus al mio fianco ma non ha senso se lui mi vede solo come la "sua" Dea da difendere. Non è giusto, tra tutti i ragazzi della terra e dell'olimpo, io proprio di Pegasus dovevo innamorarmi?! Ma perché?!? e come una sciocca mi metto a ridere perché la risposta è così ovvia: mi sono innamorata di lui per via  del suo essere ribelle e del fatto che è l'unico che capisce come mi sento ad essere due persone diverse in un unico corpo. Guardo la mia immagine rassegnata nel ruscello e scuoto il capo, so bene che Pegasus non contraccambierà mai quello che provo e sono stanca di illudermi.



****intanto a casa di lady isabel***

Mylock urla, da di matto e non riesco a capire perché, vedo che incontro mi viene Andromeda che ha il colorito di un gelato alla crema. Inizia a farfugliare velocemente scuotendomi

<< Pegasus, lady Isabel è scomparsa, di lei non si ha traccia da questa mattina. >>

<< Cosa? Andromeda che diavolo stai dicendo? >> Gli rispondo a tono lanciandolo per terra.

Sento il cuore battere forte, non può essere stata rapita, il suo cosmo è calmo e rilassato...ma dove sarà? Schivo tutti e mi fiondo in camera sua, con Mylock che mi grida dietro che non posso entrare in camera di Isabel. Senza curarmi di ciò che dice quel vecchio pelato, spalanco la porta della camera da letto di Lady Isabel e i miei sospetti vengono subito confermati dal fatto che quella stanzetta rosa era tutta in ordine. Giro per la stanza e noto che sul letto, in carica, c'é il suo cellulare e questo mi fa capire che si è allontanata spontaneamente e che non vuole essere disturbata. Come la capisco, non deve essere facile avere sulle spalle il peso della terra, povera la mia principessa, come vorrei che mi desse l'opportunità di aiutarla...bha Pegasus, che dici?! È di lady Isabel che stai parlando, come potrebbe avere interesse per uno come te, lei che è una creatura così perfetta in ogni piccola cosa. Prendo tra le mani il suo cellulare e guardo la foto del blocco schermo: un bosco tutto colorato e tranquillo. So bene dove si trova perché è lì che mi accorsi di quanto fosse unica Isabel, stento a credere che possa trovarsi lì; chiaramente,per lei, quel posto non ha lo stesso significato che ha per me e la cosa è così dannatamente triste. Tolgo il cellulare dalla carica e lo metto in tasca, scendo le scale e chiedo ai miei amici di non seguirmi e di fidarsi di me ma Mylock mi urla contro:

<< Riporta a casa lady Isabel, idiota! >>


e sorridendo esco dalla porta per dirigermi nel bosco. Chissà come reagirà quando mi vedrà? In fondo è scappata per non vedere nessuno e non so come potrebbe reagire vedendomi. Destino crudele, tra le tante ragazze che mi vengono dietro ho scelto l'unica che non posso avere. È da quando sono tornato dall'allenamento in Grecia che sento di provare qualcosa, lei non è come suo nonno: non è cattiva, nel suoi occhi non c'é crudeltà, solo dolore... quel dolore che subisce tutti i giorni. Lei non ha nulla a che vedere con le altre, è sempre così gentile, razionale e bella; possiede una bellezza così semplice e pura, ed il suo profumo è inebriante...per non parlare del suo sorriso che è pura magia. Pegasus calmati. Ricordati che tu sei un cavaliere dello zodiaco e lei la Dea che devi proteggere. I miei pensieri spariscono quando arrivo vicino al ruscello e intravedo la schiena di Isabel appoggiata al tronco dell'albero. Mi avvicino piano, non voglio spaventarla; arrivo a pochi centimetri da lei e le metto una mano sopra gli occhi e con un filo di voce le chiedo:

<< Chi sono? >>.

Lei mi accarezza la mano con delicatezza e si mette a ridere dicendo:

<< Pegasus, come hai fatto a trovarmi? >>.

<< Un'intuizione e le minacce di Mylock hanno fatto da incentivo. >>

lei si mette a ridere e risponde:

<< Forse avrei dovuto avvisarlo ma volevo stare un po' da sola. >> .

 Santo Dio, mi vien voglia di abbracciarla ma devo controllarmi, così mi alzo di scatto e sorridendo  le rispondo:

<< Tranquilla, nessuno sa dove sono andato. Avevo intuito che non volevi rotture di scatole tra i piedi ma di me non ti puoi liberare così facilmente >>

sta arrossendo e mi tira giù a terra dicendo:

<< Chi ti ha detto che mi voglio liberare di te? >>

Questa frase mi fa sentire un po' strano e so che se non smette di sorridermi non risponderò più delle mie azioni. Così mi metto a ridere e le chiedo come mai se n'era andata  ma lei non mi risponde e vedo che le sue guance iniziano ad essere rigate dalle lacrime. Perché non sto mai zitto? l'ultima cosa che voglio è vederla piangere. Lei non dice una parola, sento solo i singhiozzi che cerca di trattenere senza riuscirci, così le sposto una ciocca di capelli che le copre il viso, obbligandola a girare verso di me.

<< Isabel, perché piangi? non farmi preoccupare, ti prego. >>

<< Vedi Pegasus, oggi avevo voglia di evadere, non è passata nemmeno una settimana della fine della guerra contro Apollo ed io, domani, devo già ripartire per la Grecia. Volevo avere uno spazio tutto mio, per qualche ora...Diciamo che volevo dimenticarmi di avere Atena in corpo. >>

le sue parole mi lacerano il cuore, è possibile che lei sia destinata a soffrire così tanto? quale
destino crudele ha scelto di farla diventare Atena? guardo il suo viso  che cerca disperatamente di sorridermi in vano, sposta le mani facendole cadere sull'erba, una è a pochi centimetri dalla mia e con un gesto avventato gliela stringo. Lei non si sposta, rimane lì immobile con la sua mano sotto la mia. Dio quanto vorrei che il tempo si fermasse qui, in questo paradiso che è solo nostro.  Vengo richiamato alla realtà dalla sua voce:

<< Pegasus, posso chiederti una cosa? >>

<< Certo, tutto quello che vuoi! >>

<< Puoi abbracciarmi? >>

Non ho il tempo di realizzare ciò che ha detto, il mio corpo si muove da solo. La stingo a me e sento la sua mano sopra il mio petto, è forse un segno questo? Dovrei dichiararmi, dirle che sono anni che non penso ad altro che a lei...No, no, no. Non devo rovinare questo momento. Me lo godrò fino in fondo, fino a che non torneremo a casa e ridiventeremo Dea e cavaliere.
Ma qualcosa devo pur dirle, non voglio che pensi che lo sto facendo solo perché stava piangendo; così prendo coraggio e le dico:

 << Isabel, non avere paura...qualsiasi cosa succeda io sono qui per te. Né Dio né uomo potranno mai farti del male fin che ci sarò io. >>

mi sollevo di scatto portandola su con me.

<< Io sono qui per te, non per Atena. Ed è giunto il momento anche per te di vivere da adolescente, sei pronta? >>

Isabel mi guarda, sorride e annuisce dicendomi:

<< Tu sei tutto matto! >>.

 Ed entrambi scopiamo a ridere come bambini.

<< Ah, Isabel, prima che me ne scordi, ecco il tuo cellulare. L'avevi lasciato in carica! >>

<< Oh bene, grazie! Penso sia arrivato il momento di andare, prima che Mylock muoia di infarto. >>

<< Sono d'accordo, andiamo! >>


***Una volta tornati a casa***

Siamo arrivati a casa, Pegasus sta andando a suonare il campanello a finché Mylock venga ad aprire ma lo fermo istintivamente, lui mi guarda stupito e mi chiede il perché di questo gesto.

<< Scusa Pegasus ma non sono ancora pronta a prendermi il rimprovero di Mylock, pover'uomo, infondo lo capisco...mi fa da padre e si preoccupa ma anche lui non mi lascia spazio e pretende che io sia perfetta sempre. >>

Pegasus scoppia a ridere e si scompiglia i capelli con le mani.

<< Povero Mylock, avresti dovuto vedere il suo viso questa mattina, un cadavere era più colorato e allegro. È pesante, insopportabile e isterico ma ti vuole bene. >>

<< Lo so, anche io gli voglio bene ma se imparasse a guidare non mi dispiacerebbe! >>

<< Non ci credo, Mylock non sa guidare? >>

<< Giuro! Vuoi constatare di persona? >>

<< Oh no grazie, mi fido! >>

Pegasus sorride e mi prende la mano  dicendomi di farmi coraggio perché Mylock stava arrivando. Mi giro di scatto e lo vedo correre verso di me urlando io mio nome, credo che l'unica cosa da fare in questo momento sia pregare che Mylock non inizi con i suoi pesantissimi discorsi sull'importanza dell'essere responsabile in quanto reincarnazione di Atena. Quando giunge al cancello per aprire Pegasus si mette tra me e lui e sorridendo da una pacca sulla spalla a Mylock dicendogli:

<< Hai visto pelatone, lady Isabel è tornata a casa sana e salva...abbi pietà di lei che mi ha sopportato per tutta la mattina! >>

 E sorridendoci ci fa cenno con la mano e si allontana. Varco la soglia del cancello e voltandomi verso Mylock gli dico che mi dispiace di averlo fatto preoccupare ma avevo delle cose da fare già dalla mattina e mi sono scordata di avvertirlo.

<< Stia tranquilla signorina, l'importante è che lei stia bene. Non mi deve dare nessuna spiegazione! >>

Non credo a ciò che sento, deve avere sbattuto la testa da qualche parte o questa mattina ha subito uno shock troppo grande. Si, dev'essere andata così, non c'é altra spiegazione. In ogni caso sono sollevata dalle sue parole, così gli sorrido e vado dritta in camera mia a sdraiarmi nel letto e, pochi minuti dopo, cado nelle braccia di Morfeo.
   
 
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