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Autore: General_Winter    04/02/2015    1 recensioni
Germania è esausto. Stanco di tutto e tutti, aveva promesso a se stesso di non fidarsi più di nessuno. Si ritroverà a infrangere questo suo giuramento per fare un altro patto con uno sconosciuto incontrato per caso su una panchina, del tutto inconsapevole delle conseguenze...
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Germania/Ludwig, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ascoltami



Il sole splendeva sopra la città, nonostante l’aria fredda che circolava per le strade e tra i vicoli. Non era poi così insopportabile, si poteva stare al caldo se si era ben coperti.

Ma purtroppo per Ludwig non era così. Aveva freddo, il freddo gli penetrava nei vestiti lisi e ben poco potevano fare le rudimentali toppe che vi aveva applicato.

Si sentiva uno schifo, si faceva ribrezzo da solo, Germania.
Se ne stava seduto su una panchina a bere pessima birra da una bottiglia sporca, come un senzatetto, come un perdente.
Egli era un perdente. Aveva alzato troppo la testa, si era elevato troppo al di sopra degli altri credendosi invincibile, ma qualcuno più invincibile di lui era giunto e lo aveva riportato a terra.
E quel qualcuno voleva da lui il mondo intero, pretendendo pure la luna.
Troppo avevano chiesto e lui ora non possedeva più nulla. E se ne stava lì, mentre i viveri costavano un occhio della testa e la sua valuta aveva lo stesso valore della carta stracciata.
 
Bevve un altro sorso di birra, non accorgendosi minimamente della persona che si era seduta accanto a lui, finché questa non parlò « Era occupato questo posto? »
Ludwig ci mise qualche secondo a comprendere il vero significato della domanda, troppo alterato dalla depressione e dal pessimo alcool « N-nein … »
 
L’uomo sospirò, quasi divertito « Ah, gute! Tieni, questa è sicuramente migliore di quella che stai bevendo! » gli disse amichevole, passando alla nazione una bottiglia di Paulaner.
Sorrise vedendo il vetro scuro, poi si voltò verso il nuovo arrivato « Tu chi sei? » domandò sospettoso « Uno che moriva dalla voglia di conoscerti. Tu sei la grande Germania, vero? »
 
Ludwig sbuffò, sentendo quell’appellativo « Cosa vedi di grande in me? Sono solo un fallito » l’altro non perse il suo ottimismo « Oh, be’, anch’io lo sono! Per esempio non sono riuscito ad entrare all’accademia d’arte di Vienna per ben due volte! Ma, fidati, in te c’è un potere talmente grande che nemmeno immagini. Quello che ti manca è qualcuno che ti guidi verso l’alto » il biondo lo guardò scettico, aprendo la sua birra « E tu avresti in mente qualcuno? »
L’uomo fu molto sconcertato « Beh, io » la nazione si fece confusa « Ma non eri un artista? »
« Ci vuole arte per guidare uno stato! »
 
Germania scosse la testa, non volendo dar più retta a quel pazzo e cominciando a prestare attenzione alla sua bevanda « Mi dispiace. Ormai ho rinunciato a fidarmi di qualcuno: i miei conoscenti tendono a tradirmi »
L’uomo scosse la testa, quasi offeso, alzandosi « Mai si può fare errore più grande! Smettere di fidarsi, come se fosse possibile! Ascoltami. Prova a fidarti per l’ultima volta … di me! Io ti renderò più grande di chiunque altro. Chi ha osato farti torto rimpiangerà ogni sua azione. Io ti farò uscire da questa crisi. Io riporterò al suo originario splendore la grande potenza germanica. Io eliminerò il cancro dalla tua società. Io ti porterò all’apice! Mi sembra un’ottima idea, non trovi? »
 
Ludwig lo guardò quasi estasiato: il sole rifulgeva alle sue spalle, dandogli un’aria quasi divina. Inoltre la sua sicurezza e la sua lungimiranza lo stavano letteralmente stregando.
Sbuffò divertito « Facciamo così: tu sarai il mio ultimo tentativo. Se mi deluderai, smetterò di credere in chiunque »
« Oh, stai tranquillo! Non ti pentirai di nulla! » lo rassicurò l’uomo, soddisfatto di aver convinto la nazione.
 
Il biondo sollevo la birra al cielo, per brindare « Alla tua nuova Germania, allora! » ne bevve un sorso, contento di constatare che il suo nettare divino, nonostante i tempi duri, fosse ancora buono come lo ricordava.
All’improvviso si sentì un po’ maleducato « Entschuldigung! Non te l’avevo chiesto: ne vuoi un po’? » domandò, riferito all’alcolico. L’uomo scosse la testa « No! Io non bevo … »
« Non mi hai ancora detto il tuo nome » constatò lo stato. L’uomo sembrò accorgersi di quella mancanza solo in quel momento « Oh! Hai ragione, rimedio subito:
 
Adolf! Adolf Hitler, al tuo servizio! »

 

  
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