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Autore: Malanova    04/02/2015    1 recensioni
Dedicata a tutti voi ma specialmente a Auaura (Perché le ho promesso una storia con questa coppia per cui non linciatemi). Ispirata alla magnifica canzone di Jovanotti tratta di due adolescenti dentro ad una discoteca ... Se volete sapere di più ... Be ... Vi auguro buona lettura!
Genere: Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ralph Spaccatutto
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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“Cosa ci faccio io qui dentro? Non mi sono mai piaciute le discoteche …”. Era questo il pensiero che affollava la testa di Ralph. Il ragazzone di diciotto anni si sentiva terribilmente a disagio in quei posti. Fai che un po’ centrava la sua mole e la sua altezza (Era alto quasi tre metri e pesava sui 200 chili … era un bel problema per lui stare in un posto così angusto); in più il suo viso sempre aggrottato tanto da sembrare un bulldog pronto ad attaccare, lo isolavano da quei altri adolescenti che stavano sulla pista da ballo. Si sedette ad un tavolo e rimase ad osservarli. Essi si accalcavano sulla grossa pedana e sembravano un mucchio di birilli oleosi che ondeggiavano a tempo di musica in preda a qualche trance sciamanica. Una puzza di sudore e snack vari imperniava l’aria e la rendeva quasi intollerabile. Mise un braccio sul tavolo ed appoggiò sulla mano la testa, facendo una smorfia disgustata.

“Oddio … E questa sarebbe la disco più In della città?!”. Elsa, insieme a sua sorella Anna ed a altri tre ragazzi provenienti dalla loro scuola, entrò nella discoteca poco illuminata ed affollata “Penthouse”, arricciando il naso. Anna, invece, si mise a saltellare sul posto in una perfetta imitazione di un giocattolo a molla e batteva le mani, poi si girò verso Hans e squittì “Questo posto non ha niente a che vedere con le salette di Arendelle! E’ così … così … eccitante! E’ un posto meraviglioso …” “Mia cara Anna …” ribatté il ragazzo elargendole un sorriso accattivante “Nel gergo dei Comuni si dice da SBALLO non MERAVIGLIOSO …”. Elsa lo guardò molto male e borbottò “Da quand’è che si dividono per categorie le persone? Solo perché noi siamo benestanti non significa che siamo diversi da loro …”. Lui fece uno sbuffo, divertito, come se lei avesse detto la cosa più buffa del mondo, poi li condusse verso un tavolino libero. Ad ogni movimento che faceva, l’abito di Elsa mandava luccichii e la seta azzurra faceva un dolce contrasto con la sua pelle color latte. Si accorse con orrore che un po’ di teste si erano voltate nella sua direzione e qualcuno emise anche un fischio di apprezzamento. La civiltà umana era caduta davvero in basso.

Ralph ordinò un’altra birra e intanto, con una mano, si mise a cercare il portafoglio. Venir lì era stato solo una perdita di tempo … Una ragazza gli passò accanto, sfiorandolo con un lembo del vestito di seta. Non era tanto per la sua bellezza che lo aveva colpito (Ammettiamolo; non era rimasto immune da quei tratti da bambola di porcellana, capelli d’oro bianco e gli occhi color zaffiro né tantomeno dal fisico esile ma aggraziato da ballerina che aveva) ma era più l’espressione del viso. Era così simile alla sua. Deglutì un sorso di birra e rimase ad osservarla finché non si sedette insieme ad alcuni ragazzi ad un tavolino vicino al suo.

Pian piano, il gruppetto si divise e rimase solo Elsa seduta al tavolo. Non voleva unirsi ad Anna e Kristoff al bar né tantomeno seguire Hans sulla pista da ballo. Voleva andarsene a casa o da qualche altra parte purché non sia lì. Un gruppetto di ragazzi dall’aria losca si avvicinarono al suo tavolo. Poi dalla combriccola si staccò uno, probabilmente il capo banda, andò vicino ad Elsa e domandò “Ehi, piccola … Perché non vieni a fare quattro salti in pista con me?”.

“Ahi … Turbo e la sua banda … Quella lì si trova nei guai …” commentò Ralph finendo la sua birra. Rimase ad ascoltare i loro discorsi fino a che lei non disse qualcosa che fece sparire il sorrisino al ragazzo. Nonostante fosse vicino; la musica era talmente alta che aveva visto solo le sue labbra muoversi ma era sicuro che l’avesse mandato a prenderla in quel posto senza tanti complimenti. Gli occhi di Turbo si assottigliarono e un paio di ragazzotti lo raggiunsero. A quel punto non poteva mica lasciarla nei casini. Si alzò e si affrettò a raggiungere la ragazza.

“Come osi rivolgerti a me in questa maniera? Lo sai con chi stai parlando?”. Elsa si accorse troppo tardi di essersi messa nei guai. Nessuno dei suoi compagni era ancora ritornato ed Anna stava a qualche metro di distanza, totalmente presa da Kristoff “Anna! Ti prego, guarda da questa parte …”. Vide la sorella ridere ed i due, insieme, poi lei seguì il ragazzo verso la pista senza degnare di uno sguardo il loro tavolo “Anna, sei una cretina!”. Ora il gruppetto l’aveva circondata e il capo banda le disse, minaccioso “Prova un po’ a ripetere quello che mi hai detto …” “Eccoti! Si può sapere perché non mi hai mandato un messaggio?”. Elsa si girò e vide un ragazzo farsi strada tra il gruppo e avvicinarsi a lei.

La ragazza si morse le labbra e lo guardò nei occhi. Lui fece una smorfia impercettibile, spalancando leggermente gli occhi. Allora capì: stava fingendo di conoscerla per toglierla da questo impiccio. Fece un’espressione contrita e disse “Scusami tanto Don Key Kong ma se non lasciassi spento quel telecomando che chiami cellulare lo avresti saputo da almeno mezz’ora!”. Si alzò e andò verso lo sconosciuto. Poi l’energumeno si rivolse al capo banda e lo salutò “Ciao, Teo … Come ti butta?” “Non chiamarmi in quel modo, Randolph, lo sai che lo detesto …”. Poi diede un’occhiata ad Elsa e domandò “E poi io e questa squinza stavamo facendo un discorso a tu per tu e non credo di averti …” “Ehi! Ciao Celeste!”. Turbo e i ragazzi si voltarono verso la direzione che guardava Ralph e in quel lasso di tempo, lui prese la ragazza per mano e le sussurrò all’orecchio “Vieni con me”.

Elsa non se lo fece ripetere. Quel ragazzo era un perfetto sconosciuto, ed a guardarlo bene non sembrava tanto diverso da quei tipi loschi che l’avevano circondata, ma le dava un senso di calore e rozza gentilezza. Presto i due si trovarono sulla pista da ballo. Il DJ aveva messo “Sabato” di Jovanotti e, nel sentire il pezzo, le fece strappare una risata, talmente che era coerente a ciò che le stava succedendo in questo momento.

“Dillo a tua madre di andarsene
A letto tranquilla
Tu sei la bionda stasera
Io sono il gorilla
Ti porto a vedere il mare
Vicino al grattacielo
Mentre i cecchini ci
Sparano noi prendiamo il volo”.

Ralph si voltò verso di lei, continuandola a trascinare, mentre Turbo ed i suoi, accortasi dello scherzo del ragazzo, li stavano inseguendo “Cosa c’e di così divertente?”. Lei scosse la testa e disse “Niente … Solo che oggi è sabato …”.

  
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