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Autore: losermind_x    04/02/2015    4 recensioni
Mackenzie adora le sue converse nere tutte rovinate. Crede di non essere abbastanza.
Michael è gay. Anche se non tutti lo sanno.
Luke è uno stronzo patentato. Nasconde un segreto.
Lee Anne è innamorata di Michael dall’età di tredici anni. La delusione la porterà a cambiare.
Calum è il migliore amico di Michael. Non fa altro che litigare con Mackenzie.
Ashton è il nuovo arrivato. Porterà nuova energia nel gruppo.
 
È la prima volta che mi cimento in qualcosa di così diverso, spero di esserne all’altezza.
 
I personaggi di questa storia – fatta eccezione per Mac e Lee Anne – non mi appartengono, pertanto non intendo offendere, o dare una descrizione veritiera dei fatti raccontati in questa storia. I 5 Seconds Of Summer appartengono a loro stessi, e a loro solamente.©
Genere: Erotico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: Lemon, Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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A Hi_is_Tiffany_, la mia piccola nana,
senza le sue continue pressioni
non so se avrei continuato a scrivere.
 
Grazie piccoletta
 
 
 
 
XII. Dodgeball
 
 


 
 
 
È la prima ora del lunedì mattina, e Michael vorrebbe già tornarsene a casa - tornarsene al caldo sotto le coperte -, e invece è costretto a stare a scuola, con gli occhi aperti, a seguire la noiosissima lezione di letteratura. Sente di star per implodere, non riesce a rimanere concentrato per più di dieci secondi su qualcosa, nemmeno sul messaggio che Calum gli ha appena inviato.
 
Sbuffa, e agita la gamba sotto il banco, tant’è che Tristan Walker gli lancia un’occhiata stranita da dietro il suo libro di Jane Austen, a cui lui risponde con uno sguardo fulminante.
 
Un bussare alla porta lo distrae, facendo saettare il suo sguardo sul professore, per poi disperdersi per l’aula, non riuscendo a trovare un punto da fissare.
 
«Avanti» dice il professore, posando sulla cattedra la sua copia di “Ragione e Sentimento”.
 
Una massa di capelli biondi fa capolino dalla porta, e a Michael si ferma il respiro in gola. I suoi occhi saettano in giro per la stanza, senza mai posarsi sul biondo fermo accanto alla cattedra.
 
Michael ha ancora il cellullare in mano, e senza accorgersene riprende il messaggio ricevuto da Calum, rileggendolo un’ultima volta.
 
 
Da: Cal
Luke sta venendo nella tua classe.
 
 
«Scusi il disturbo, prof, ma la professoressa Clarence vorrebbe sapere se qualcuno dei suoi alunni è disponibile per delle ripetizioni…» chiede Luke grattandosi il retro del collo imbarazzato. Dopo quello che Ashton gli ha raccontato su cosa Mackenzie ha detto davanti a tutti, Michael credeva che Luke si sarebbe assentato da scuola come minimo una settimana, e invece eccolo lì, imbarazzato e con lo sguardo colpevole, che cerca di non guardare nessuno negli occhi. «Inoltre volevo chiederle se può far uscire un attimo Clifford dalla classe»
 
«Dì alla Clarence che le farò avere una lista di nomi oggi a pranzo. Clifford, puoi uscire, ma non ci mettere troppo» gli concede il prof. Inutile dire che lui, con quel gran pezzo di stronzo, non ci voglia avere più niente a che fare, però si alza comunque dal banco, sbuffando, e seguendo Luke fuori dall’aula.
 
Una volta che sono in corridoio, Michael si appoggia contro gli armadietti, aspettando che il biondo di fronte a lui dica qualcosa, cosa che però non accade.
 
Passano cinque minuti così, con il rosso che guarda la punta delle sue scarpe, e il biondo che non la smette di fissarlo, pur non pronunciando nemmeno una sillaba. «Okay, io torno dentro» spezza il silenzio Michael.
 
Ma non fa in tempo a raggiungere la porta dell’aula che il biondo lo blocca per il polso, «non andare…ti prego, non andare» lo supplica allentando la presa.
 
«Non andare cosa, Luke?! Mi hai fatto uscire dall’aula per guardarmi solamente. Non parli, non ti spieghi, e poi quando sto per andarmene mi dici di rimanere. Mi spieghi cosa vuoi da me, Hemmings? Non mi pare che io e te siamo amici, quindi perché continui a cercarmi, cosa c’è che non va in te?!» sputa cattivo il rosso.
 
«È vero, io e te non siamo amici, ma lo stavamo diventando» sussurra il biondo davanti a lui.
 
«Noi cos-, senti Hemmings, mi dispiace veramente deluderti, ma tu per me non sei assolutamente nessuno. E se ti ho in qualche modo fatto pensare il contrario mi dispiace, perché da te non ho mai voluto altro che una scopata» dice Michael sentendosi sprofondare. Luke l’ha ferito veramente troppe volte per poterlo perdonare ancora, nonostante questo faccia più male a lui che al biondo.
 
Gli occhi di Luke si riempiono di lacrime perché davvero, lui non avrebbe voluto finirla così. «E allora dai, scopami. Poi però torniamo alla normalità» non si dà per vinto l’altro.
 
«Io non ti toccherò con un solo dito, Hemmings, e sai perché? Perché tu mi fai schifo» ribatte tagliente Michael, prima di tornarsene in classe, lasciando Luke .
 
Entra in classe come una furia, senza guardare in faccia nessuno, e si siede al suo banco a testa bassa, perché, nonostante fosse più che giusto finirla così, non può far finta di non sentire quella odiosa e opprimente stretta al petto. Gli occhi gli si fanno lucidi, e non può far a meno di ripensare alla faccia del ragazzo quando gli ha detto di far schifo.
 
Continua a muovere incessantemente la gamba sotto il banco, finché un messaggio non lo distrae dal suo piangersi addosso.
 
 
Da: Ashish
Che cosa ti ha detto quel coglione?!
 
p.s. smettila di agitarti, non lo merita
 
 
E Michael si gira verso il riccio sorridendogli, perché davvero, è fortunato ad avere un amico come lui. Fa un grande sospiro per cercare di calmarsi, e quando ci riesce indirizza un cenno d’assenso verso Ashton. Luke Hemmings non sarà più un suo problema.
 
Aula 17 b. Lezione di Economia. Ore 12:15.
 
 
«Clifford, sono meravigliato. Hai preso una B+» annuncia il professor Daniels, poggiandole il test corretto sul banco. «Non posso dire nemmeno che hai copiato da Green, visto che hai preso più di lei» continua, consegnando a Lee Anne il suo test, «anzi, non posso dire che hai copiato da nessuno, visto che il tuo è il voto più alto della classe…e già gente, ogni tanto i miracoli accadono» la prende in giro bonariamente il professore.
 
«Non ci credo, come hai fatto a prendere più di me?» chiede sbalordita Lee Anne all’amica seduta accanto a lei.
 
«Lee, credo che alle volte ci voglia solo del gran culo. E stavolta, credimi, ne ho avuto molto più di te» gongola Mackenzie.
 
«Io studio e prendo una misera B, lei tira le risposte a sorteggio e prende più di me...che ho fatto di male?!» si lamenta Lee Anne.
 
«Sono un genio incompreso, accettalo» scherza Mackenzie. È la prima volta in tre anni che prende un voto più alto di C in economia, e la prima volta in assoluto che prende un voto più alto di Lee Anne in materie scientifiche, per questo è eccitata all’idea di dirlo ai ragazzi - al suo ragazzo -.
 
La campanella suona interrompendo i suoi pensieri, facendola alzare dal banco. Fatica a contenere la gioia, tant’è che Lee Anne se ne accorge. «La finisci di fare così, la tua felicità mi deprime» dice la castana.
 
«Cosa sei tu e cosa ne hai fatto della mia migliore amica? Non ero io quella cinica, una volta?!» la prende in giro l’altra.
 
«Questo prima che t’innamorassi, e a proposito, sei schifosamente dolce da quando stai insieme a Cal» le fa notare Lee Anne.
 
«Io non sono innamorata» puntualizza Mackenzie, «e sei tu che dovresti trovarti qualcuno» dice poi.
 
«Nessun ragazzo ha catturato la mia attenzione dopo Michael» ammette la ragazza spingendo la porta dell’aula per uscire.
 
«Devi dimenticarlo. Mio fratello è gay» le ricorda Mackenzie camminando all’indietro, in modo da guardare l’amica in viso.
 
Lee Anne le dà un piccolo colpo sulla spalla, «guarda che lo so, e nonostante tu non ci creda, sto cercando di farmela passare» dice.
 
«Perché non esci con Ashton? È simpatico, forse un po’ cretino alle volte, ma non è male» le propone l’amica.
 
«Voglio bene ad Ash, ma davvero, non è il mio tipo. E poi non mi piace, non in quel senso almeno»
 
«Oh, vuoi dire che non ti fa sentire niente niente?!» ammicca Mackenzie.
 
Lee Anne arrossisce di botto, «no, intend- oh, ecco il tuo ragazzo, perché non te ne vai?!» gioca la ragazza.
 
Mackenzie le fa una linguaccia, prima di andare incontro a Calum e cingergli il collo con le braccia.
 
Sorride, e il moro si chiede cosa le sia capitato di così bello durante quest'ora da riuscire a farla stare così bene. «Cos'hai, perché ridi?» le domanda allora incuriosito.
 
«È successa una cosa troppo bella, non ci crederai mai» lo sfida ad indovinare Mackenzie.
 
«Hai vinto la lotteria?» tenta il ragazzo.
 
«Mmh, no. Non essere così banale»
 
«Hai trovato cinquanta dollari per terra? Scoperto la cura per il cancro? Sconfitto la fame nel mondo? Hai battuto finalmente un asiatico in quel gioco del cazzo con cui ti ostini a passare il tempo?» ritenta allora Calum circondandole i fianchi.
 
Mackenzie lo colpisce al braccio, «brain wars non è un gioco del cazzo, e ti pregherei di non insultare il mio più grande amore...» dice.
 
«Pensavo di essere io il tuo più grande amore» dice fintamente risentito il ragazzo.
 
«Ahah no, non lo sei» lo sfotte Mackenzie, «e comunque non ci sei nemmeno andato vicino» dice riferendosi all'indovinello.
 
«Okay, me lo dici o stiamo qui tutto il giorno?!» sbuffa il moro.
 
«Okay, allora guarda» gli dice la ragazza dandogli il test corretto in mano, e sorridendo ancora più apertamente.
 
«Oh dio, hai preso B+ in economia» urla Calum dalla gioia abbracciandola con trasporto, fino ad alzarla da terra.
 
«E già...e non ci crederai mai, ma ho preso il voto più alto della classe. Compresa Lee» dice eccitata.
 
«Non è possibile, seriamente?!» chiede Michael sbalordito.
 
«Purtroppo è la verità» gli conferma Lee Anne.
 
«Allora oggi si festeggia…» dice Calum sorridendo.
 
«È una B+, Cal, non una medaglia d’oro alle Olimpiadi» gli fa notare Michael.
 
«Hai mai visto tua sorella prendere una B+ in economia?» domanda allora il moro, ma Michael rimane in silenzio, quindi Calum si affretta a replicare «esatto! Quindi oggi andiamo tutti da Pat a festeggiare».
 
«Abbiamo il teatro oggi» sbuffa Mackenzie.
 
Calum si sbatte una mano sulla fronte, «hai ragione, me ne ero completamente dimenticato» si lamenta.
 
«Vabbè, faremo un’altra volta. Ora dobbiamo andare, abbiamo ginnastica» ricorda a tutti Lee Anne.
 
«Anche noi l’abbiamo» dice Michael, riferendosi a lui ed Ashton.
 
Il riccio non sta prestando molta attenzione ai discorsi del gruppo, forse perché Savannah West gli sta sorridendo da cinque minuti buoni, e a lui Savannah West fa impazzire troppo con quel sorriso tutti denti bianchi e la divisa da cheerleader.
 
«Ash, oh Ashton…Ash, andiamo?!» Michael continua a scuoterlo per farsi sentire. «Ho capito che la West te lo fa alzare, ma siamo in ritardo per la lezione».
 
Ashton sembra riprendersi al diciottesimo Ashton consecutivo, o forse al pestone che Mackenzie gli ha dato sul piede sinistro per catturare la sua attenzione. «Okay, ci sono» annuncia il ragazzo, seguendo poi il resto del gruppo in palestra.
 
«Grazie per averci degnato della vostra presenza» dice il coach non appena li vede varcare le porte della palestra, già con la tuta indosso. «Allora, come stavo dicendo prima di essere interrotto, farete dieci giri di campo, e poi verrette divisi in squadre…oggi giocherete a dodgeball, femminucce!» esulta il coach battendo le mani.
 
Mel Evans è la tipica gallina pettegola con il cervello ossigenato, per questo quando il coach chiede se ci sono domande, lei è l’unica ad alzare la mano, «prof., a parte che non ho idea di come funzioni, non credo che il dodgeball sia un’attività adatta ad una ragazza come me».
 
«Vuoi dire una troia?!» sussurra Mackenzie facendo ridere suo fratello ed Ashton, in piedi accanto a lei.
 
«Clifford, visto che ti diverti tanto, perché non spieghi a tutti quanti le regole del dodgeball…» li riprende il coach. I ragazzi lo guardano in attesa di qualcosa, e solo allora se ne accorge «ve l’ho mai detto che odio il fatto che voi due abbiate lo stesso cognome?! Comunque, ce l’avevo con il Clifford ritardatario» chiarisce.
 
«Okay…per gli idioti che non hanno mai visto il film Dodgeball - e vi giuro che mi sto vergognando per voi - ecco a voi le regole del dodgeball: prima regola, ogni squadra ha delle palle a disposizione all’inizio della partita, se le perdete, o non riuscite a bloccarle quando ve le rilanciano, mi dispiace dirvelo, ma molto probabilmente sarete la squadra perdente» spiega Michael camminando su e giù davanti alla fila di ragazzi. «Seconda regola, se venite colpiti da una palla avversaria, prima che questa tocchi muro o terra, sarete automaticamente eliminati. Almeno che non la blocchiate prima, in quel caso eliminerete chi vi ha lanciato la palla. Terza regola, non potete superare la linea del vostro campo, altrimenti sarete eliminati. Insomma, non potete fare niente se non colpire il più duramente possibile il vostro avversario. Fatelo, e forse sarete così fortunati da non passarmi sotto tiro» sorride il ragazzo.
 
«D’accordo Clifford, sappiamo molto bene che sei bravo nel dodgeball, ora femminucce, faremo le squadre» comunica il coach. «Clifford tu sei uno dei capi squadra, Walker tu sei l’altro. Iniziate a scegliere»
 
«Hood» sceglie Michael, mentre l’amico gli si avvicina e fa scontrare i loro pugni.
 
«Hemmings» dice Tristan, dando una pacca sulle spalle a Luke quando si posiziona vicino a lui.
 
«Irwin…» chiama il rosso.
 
«Okay…Clifford» ribatte allora Tristan, facendo segno a Mackenzie di schierarsi nelle sue fila.
 
«Cosa?!» dice alterata la ragazza.
 
«Ti ho scelta, non puoi rifiutarti» le dice il biondo.
 
«Figlio di puttana» borbotta Calum. Non ci crede, Walker l’ha scelta solo perché ha una cotta per lei, non sa nemmeno che Mackenzie è un asso nel dodgeball.
 
«Calmo Cal» lo tranquillizza Michael mettendogli una mano sulla spalla, «Lee Anne…» fa poi la sua scelta.
 
«Lee Anne? Ma sei serio?!» chiede Calum, «le voglio bene, ma seriamente, Lee Anne non sa giocare» continua a bassa voce.
 
«Preferisci che vada di là anche lei?! No, quindi ce la prendiamo noi» lo zittisce Michael.
 
Continuano per un po’ a scegliere i compagni di squadra, finché quelli rimasti al centro della palestra - i più scarsi - non vengono divisi dal coach in modo equo tra le due squadre.
 
«Ricordate, voglio un gioco corretto. Partirete al mio fischio» comunica il coach.
 
Sta per fischiare, quando Michael mima a Tristan un “ti ridurrò in poltiglia”, a cui lui risponde con un “non ne sarei così sicuro, Clifford”. I ragazzi iniziano ad agitarsi nelle proprie metà campo, aspettando il suono del fischietto.
 
Il coach dà il via alla partita, e le prime ad essere colpite sono Mel Evans, che si è fermata in modo da farsi colpire per potersi sedere a messaggiare, e Lee Anne, che è stata colpita da Mackenzie. In sua difesa può dire che non voleva che qualcuno la colpisse troppo forte.
 
«Mac, che cazzo fai?!» le grida contro Michael. Quella è la sua squadra, quella la sua migliore amica, lui suo fratello. Non dovrebbe colpirli.
 
«Siamo avversari, Mikey, e sai che non mi piace perdere» scuote le spalle la ragazza, prima di lanciare una palla contro il ragazzo dai capelli rossi, che a malapena la schiva.
 
«Ma sei impazzita?!» continua a gridare il fratello, prima di raccogliere la palla da terra e tirargliela contro, mancandola.
 
«Vai, piccola, continua così» la incita Tristan, prima che la ragazza gli tiri una palla addosso, e lo prenda in pieno viso. «Vaffanculo! Porca puttana, Clifford, ma che cazzo ti prende?!» urla il biondo, tenendosi il naso con una mano. La ragazza l’ha colpito così forte che il naso ha iniziato a sanguinare.
 
«Nessuno mi chiama piccola, stronzo» dice Mackenzie, «e poi sei scarso, ti ho fatto un favore. Persino Yokoan avrebbe potuto colpirti» lo sfotte la ragazza, riferendosi all’occhialuto ragazzino giapponese che frequenta ginnastica con loro.
 
«Walker fuori, sei stato preso» lo richiama il coach.
 
«Ma sono stato colpito da un mio compagno di squadra» frigna il ragazzo.
 
«Sei comunque stato colpito, e il regolamento non lo vieta, quindi ora vai fuori» dice perentorio il coach.
 
Tristan borbotta un “vaffanculo” contro Mackenzie, prima di abbandonare il campo, e lasciare Luke a dirigere la squadra.
 
«Lo volevo far fuori io, quello stronzo» dice Calum incazzato.
 
«Pensa a far fuori la tua ragazza invece» gli consiglia Ashton, prima di essere colpito sul braccio da Luke. «Fanculo!» impreca uscendo dal campo.
 
«Così impari a dire cazzate» sussurra Calum.
 
Pian piano il gioco si fa più difficile, e sono in molti quelli che abbandonano le fila per andare a sedersi sugli spalti. Luke, Mackenzie e Jason Bricks, da una parte, Michael e Calum dall’altra.
 
Ha cercato di evitarlo ogni volta che se l’è ritrovata davanti, ma ormai non può più trovare scuse, Calum deve colpire Mackenzie, e sa che è uno stupido gioco, ma davvero non riesce a farlo.
 
Gli piace come ride mentre sfotte Michael, lo distrae così tanto che non si accorge nemmeno che Luke l’ha colpito in testa, e che quindi ora è fuori.
 
«Hood, eliminato» lo avvisa il coach, proprio nel momento in cui Michael colpisce Bricks in pieno petto. «Bricks, fuori anche tu» sbuffa il coach, «siete veramente delle femminucce. Non ditemi che Clifford femmina è la più forte di tutti…» si lamenta.
 
«Ehi» dice risentita la ragazza. Vede una palla passargli di fianco, giusto in tempo per girarsi e vedere Luke Hemmings contorcersi per terra dal dolore.
 
«Che cazz-, Clifford!» impreca il biondo, tenendosi una mano sulle parti intime. «Ti sei fottuto il cervello?!»
 
«Non prendertela, Hemmings, è solo un gioco» ghigna il ragazzo dai capelli rossi.
 
«Ma vai a fare in culo, tu e questo gioco del cazzo» dice Luke sbattendo una mano a terra, per poi alzarsi e andare negli spogliatoi.
 
«Permaloso il ragazzo» lo sbeffeggia allora Michael.
 
«Continua a giocare» lo richiama Mackenzie.
 
Si lanciano la palla per un po’, senza mai riuscire a prendere l’altro, finché Michael non decide di adottare una strategia.
 
Inizia a distrarre Mackenzie, lanciandole frecciatine sulla sua storia con Calum, e nel momento in cui la ragazza volge lo sguardo verso il moro, lui le lancia contro la palla.
 
Tutti trattengono il fiato aspettando il momento in cui la palla toccherà Mackenzie, cosa che però non accade. La ragazza si gira di scatto verso il fratello, notando la palla andarle incontro, e allora ci prova…cerca di fermarla tra le sue mani.
 
Un boato le riempie le orecchie quando si rende conto di essere riuscita a bloccare la palla tra le mani, eliminando di conseguenza suo fratello dal gioco, e vincendo.
 
«Complimenti Clifford, sei la vincitrice» si complimenta il coach dandole una pacca sulle spalle. «Ora sparite tutti» tuona poi.
 
«Sei una stronza di proporzioni bibliche» le dice il fratello non appena sono nel corridoio che porta agli spogliatoi.
 
«Andiamo Mic, non prendertela» dice Ashton, prima di urlare «pranzo!» e correre a cambiarsi.
 
Si lavano in tutta fretta, un po’ perché non sopportano più la voce di Ashton che continua a torturarli per farli sbrigare, e un po’ perché c’è Luke Hemmings nudo, sotto le docce, e Michael sta per uscire fuori di testa.
 
Sono in fila per il pranzo quando il professore di letteratura si avvicina a Michael per parlargli. Lo prende da parte e «visto che sei uno dei miei migliori studenti, ti ho proposto come tutor per le classi inferiori. Non puoi rifiutarti, perché ti varranno come crediti per i test finali» gli comunica.
 
«Sono già impegnato con il teatro, per punizione» risponde Michael.
 
«Il preside ti ha accorciato la pena, niente più punizione» gli sorride il professore.
 
«Okay, e a chi dovrei fare da tutor?» sbuffa il ragazzo.
 
«Luke Hemmings» dice allora il professore, non sapendo però di aver firmato la condanna a morte del ragazzo.
 
 


 
 
 
 
 
 
- Angolo Autrice -
 
Questo è forse il capitolo più orribile, orripilante, orrido, obbrobrioso, orrendo, che io abbia mai scritto, lo so.
Fa schifo, ma sono sotto pressione per gli esami, e non sempre la fantasia arriva, quindi per evitare di farvi aspettare oltre, ho deciso di pubblicare questo. Anche se è poco, anche se non è all’altezza.
Vedetelo come un capitolo di stallo, un po’ come un capitolo di passaggio.
Spero di tornare a scrivere per lo meno decentemente dalle prossime volte, che non so quando saranno. Sono ancora sotto esami, quindi non posso promettervi niente.
 
Vi prego recensite, anche se fa schifo, recensite e ditemi che fa schifo, ma ditemelo. Senza il vostro supporto non credo di riuscire a continuare.
 
 
Spero di tornare al più presto.
 
 
- S. xx 
   
 
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