Tutta dedicata
alla mia Krizia perché
se non fosse stato per lei non sarebbe mai stata scritta!
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Lucy si
svegliò non appena i raggi
del sole le si posarono sul viso, passando oltre le tende lasciate
tirate di
proposito; le piaceva sentire quel tepore sulla pelle, anche se era
solo una
pallida imitazione di quel calore molto più forte
– e così tanto familiare –
che aveva imparato ad amare assieme alla persona dalla quale proveniva.
Natsu.
Era andato via
un anno prima,
portando con sé solo Happy, lasciandola sola. Sola come non
era mai stata e
come nemmeno lo scioglimento di Fairy Tail l’aveva fatta
sentire; perché la sua
amata, chiassosa, pazza gilda le mancava, le mancava ogni singolo
membro di
essa ma nessuna assenza bruciava tanto come quella di Natsu.
In lui, Lucy
trovava tutto ciò che
Fairy Tail rappresentava e anche qualcosa di più, lo amava
ed era certa che
anche lui la amasse, in una stramba maniera tutta sua ma
tant’è. E lo capiva,
capiva che la morte di Igneel fosse stata davvero un brutto colpo per
lui ma da
qualche parte dentro di sé, Lucy odiava non essere stata
abbastanza per
consolarlo, per farlo restare. In quell’angolino remoto
dentro di sé, la maga
odiava se stessa e odiava lui che non avrebbe mai capito certe
sottigliezze
dell’amore e quando si fossero rivisti le avrebbe rivolto il
suo solito,
ingenuo sorriso.
Lo stesso
sorriso che Lucy si
impose sul viso prima di raggiungere l’Arena di Crocus, dove
si stavano
svolgendo ancora una volta i Grandi Giochi Magici che lei era tenuta a
documentare come reporter. Già. La vita continua in qualche
modo, giusto?
No.
La vita non
continua se si resta
così ancorati al passato da non riuscire a compiere un passo
avanti. Tutti gli
altri avevano intrapreso la propria strada, accettando serenamente
– o almeno
così sembrava a Lucy – lo scioglimento della
gilda, mentre lei si era data al
giornalismo nella speranza di riuscire a rintracciarli. Di cogliere
almeno un
guizzo di lui che sembrava scomparso come fosse fatto di aria fina.
È
evidente, la vita non continua se
persino assistere allo scontro decisivo dei Grandi Giochi Magici non fa
che
riportare indietro memorie del passato, di quando era Fairy Tail contro
Sabretooth per decidere quale fosse la gilda più forte di
Fiore.
Lucy non
riusciva proprio a trovare
interessante la sfida che stava avvenendo davanti ai propri occhi,
neanche
quando terminò esattamente nel modo che lei aveva
già previsto. L’entusiasmo
esagerato di Jason non la contagiava affatto.
Fu solo un
cambiamento nell’aria ad
attirare la sua attenzione, prima ancora che il cronista desse voce a
ciò che
tutti stavano vedendo: c’era un intruso nell’arena,
un mago così potente che la
sensazione le diede i brividi ma non era paura quella che sentiva.
Conosceva quella
magia, quel calore
così forte che stava riducendo a una pozza liquida la stessa
arena, e
accidenti, sì, conosceva anche quella vocetta fastidiosa di
gatto, proprio alle
sue spalle, che le chiedeva come andasse con la stessa nonchalance che
avrebbe
mostrato se si fossero visti appena il giorno prima.
Lo sguardo
tornò inevitabilmente
all’arena, nella quale il suo
Natsu
stava dando libero sfogo alla spaventosa potenza che sembrava aver
acquisito in
appena un anno di lontananza.
Si accorse di
lei prima ancora che
i loro occhi si incatenassero e le rivolse esattamente quel solito,
ingenuo
sorriso che Lucy aveva immaginato ogni momento dalla sua partenza,
facendole
sentire che no, Fairy Tail non era finita; ricominciava tutto da Natsu,
come
quel giorno a Hargeon.
Lucy non si
curò del rischio di
farsi male quando saltò giù, per correre da lui,
per stringerlo fra le braccia,
e accertarsi che non fosse un sogno.
“Mi
sei mancato così tanto, Natsu”,
sussurrò stretta a lui, con le dita intrecciate in quei
capelli rosa ormai
lunghi e più selvaggi del solito.
“Anche
tu mi sei mancata, Lu”.
Natsu le strinse
le braccia attorno
alla vita e Lucy sembrò ricordarsi solo allora che i propri
indumenti si erano
quasi completamente sciolti a causa del troppo calore: il suo tocco
sulla pelle
era quello di un amante, pensò la maga mentre si perdeva
nella miriade di
sensazioni che ogni bacio tra loro era in grado di scatenare.
Qualche ora
dopo, pur se in una
stanza che non era la loro stanza,
condividendo con lui un letto che non era il loro
letto, Lucy sospirò di contentezza, sentendo finalmente il
familiare calore di Natsu avvilupparla con tutta
l’intensità dell’amore che
sentivano l’uno per l’altra.
Fu semplice e
naturale lasciare che
un semplice abbraccio diventasse qualcosa di più intimo, le
carezze più audaci
e che i baci lasciassero scie infuocate sui loro corpi che troppo a
lungo erano
stati separati.
Sentirsi
avvolgere dal fuoco di
Natsu, percepirlo in ogni fibra del proprio essere, significava casa
per Lucy,
e avvertì lacrime di gioia pungerle gli occhi.
Fairy Tail non era finita.
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Buonasera
ragazze/i :D
Per la serie
“A volte ritornano”…
Beh, sono tornata :P
Una piccola
one-shot ispirata dall’ultimo
capitolo del manga, ho provato un po’ a immaginare quali
potessero essere i
pensieri della nostra adorata Lucy dopo un anno di lontananza dal suo
Natsu.
E niente, ne
è uscita questa shot
:D
Come sempre,
grazie se leggerete e
doppiamente se vorrete dirmi cosa ne pensate!
Alla prossima
<3