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Autore: a2m97    05/02/2015    1 recensioni
David Greco è accusato di un omicidio che sostiene non aver commesso. Per provare la sua innocenza si servirà dell'aiuto di un'amica dell'università, ormai divenuta avvocato di fama nazionale, con la quale ha da tempo perso i contatti: Nicole Vitale. Il processo è quasi al termine e grazie all'impeccabile lavoro del suo avvocato David sta per essere dichiarato innocente, ma proprio all'ultimo minuto l'amore che il ragazzo prova per Nicole gli farà confessare i suoi dubbi. La notte dell'omicidio David era ubriaco e ricorda solo di essere tornato a casa con le mani sporche di sangue. Non potendo resistere al turbamento che lo divora, convince l'avvocato a fuggire con lui e a lasciarsi alle spalle suo marito e la sua carriera lavorativa. Ma non è fuggendo da Firenze che i due otterranno il tanto atteso lieto fine.
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1.

 

Firenze era eccessivamente trafficata in quel periodo dell’anno. 

David continuava a camminare a passo moderato sul marciapiede di Via Nardi guardandosi intorno. La sua tracolla inciampava ripetutamente sulle gambe dei passanti, intralciando la marcia frenetica delle sette del mattino. Una volta svoltato l’angolo il ragazzo si fermò davanti ad un’autovettura dei vigili urbani parcheggiata in doppia fila, esitò un istante e poi entrò nella caffetteria alla sua sinistra.

Dovevano essere almeno trenta gradi all’interno del bar, i più fortunati sedevano ai pochi tavoli liberi sorseggiando un ice coffee mentre David era in piedi dietro ad altre dodici persone che proprio come lui sudavano sotto una camicia ben stirata. A metà luglio nessuno sapeva cosa indossare per andare al lavoro, le mezze maniche erano poco professionali, quelle lunghe troppo pesanti. Le camicie erano spesso la soluzione migliore, ma non quella ideale.

 

“Desidera?” 

“Un caffè macchiato, per favore”

“un euro e quaranta” mormorò il barista spingendo i numeri sulla cassa.

 

David frugò nelle tasche dei pantaloni per cercare qualche spicciolo sparso ma si accorse di avere con sé solo novanta centesimi. Spostò allora la tracolla e ne estrasse il portafogli, lo aprì e consegnò una banconota da cinque euro al commesso. Che truffa, pensò. A Latina, dove abitava qualche anno prima dell’università, un macchiato costava solo settantacinque centesimi, al massimo ottanta nelle caffetterie posizionate più verso il centro. Ai distributori di bevande della facoltà il prezzo oscillava invece tra i quarantacinque e i cinquanta centesimi ma il sapore era davvero pessimo.

Finito il caffè uscì nuovamente, guardò a destra e poi a sinistra come per attraversare la strada, ma continuò a passeggiare lungo il marciapiede, in direzione del centro. Davanti a lui la gente correva e si affrettava tentando di evitare i bidoni dell’immondizia, i mendicanti e i gruppetti di persone che si fermavano a parlare nel mezzo del percorso. Giunto davanti all’ufficio si fermò al lato dell’entrata, tirò fuori dal taschino interno della giacca un pacchetto di Winston e se ne accese una. Alzò lo sguardo per qualche istante. Due colleghi si stavano scambiando il numero di cellulare mentre quattro agenti di polizia attraversavano la strada.

Bene, perfetto.

David gettò la sigaretta e si voltò lentamente, fece due passi e svoltò in un vicolo alla sua destra. Appena fu fuori dalla via principale iniziò a correre, la tracolla con il computer pesava e gli impediva un movimento ben coordinato delle gambe. Scansò qualche scatolone vuoto e si diresse verso il parco più vicino. Attraversò la strada schivando velocemente le auto sulla carreggiata e proseguì. Ebbe solo pochi istanti per voltare la testa, tirando indietro il ciuffo di capelli quasi inzuppato dal sudore. Lo stavano seguendo. Lo avrebbero preso, ne era sicuro. 

L’ultima volta che si era ubriacato e aveva combinato dei casini non lo avevano scoperto per un soffio, ma questa volta era quella buona.

Decise di fermarsi, si sarebbe preso qualche giorno di carcere e forse sei o settecento euro di multa, era meglio non aggravare le cose. Marina lo avrebbe lasciato di nuovo perché era un gran deficiente fallito che a 29 anni non aveva ancora un posto di lavoro stabile e continuava a farsi i cazzi suoi il sabato sera, a ubriacarsi e drogarsi a sue spese. Lo avrebbe sbattuto fuori di casa e allora avrebbe dovuto cercare asilo da Mike, Michele Rossoni, grande amico dai tempi dell’università e compagno di avventure, anche lui un gran deficiente fallito, disoccupato, alcolizzato e perennemente single. Mike sarebbe stato felice di avere un coinquilino sbandato almeno la metà di quanto non lo fosse lui.

 

Alzò le mani e chinò la testa. Uno dei quattro poliziotti, alto e moro gli puntava la pistola contro mentre altri due lo tenevano fermo per le braccia, tentando di infilargli le manette.

 

“Andiamo, non ce n’è bisogno… non sto opponendo resistenza”

Ma pensa un po’ ste teste di cazzo, in quattro contro un povero ragazzo che si diverte a bere Jägermeister e bruciare bidoni il sabato sera.


“David Greco, lei è in arresto per l’omicidio di Aldo Palumbo” gridò quello che gli puntava la pistola in faccia “e per la rapina della Banca d’Italia”.

  
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