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Autore: Medea Astra    05/02/2015    1 recensioni
Tom ha invitato tutti a cena , al tg trasmettono la notizia di un attentato in Iraq e di colpo Lewis sembra rivivere l'incubo dell'attentato che lo vide protagonista e i fantasmi che da allora si porta dietro tornano per tormentarlo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Attentato

Era una fredda sera d'inverno e avevo organizzato una cena in famiglia. Nulla di speciale, solo qualcosa per stare insieme. C'erano tutti quella sera: Mariel, Rose, Jesse, Kira e ovviamente Lewis. Era trascorso quasi un anno da quando tornato in ufficio dopo il mio solito giro di corsa mattutino, avevo trovato il mio vice e mia figlia, la mia bambina, intenti a baciarsi. Kira era rimasta pietrificata vedendomi, Lewis invece si era subito fatto avanti per spiegare come stessero le cose.
FLASH BACK
"Signore... posso spiegare..."
Vedo il mio vice pararsi davanti mia figlia, come a volerla proteggere.
"Cosa.."
Lewis mi guarda, lo vedo stringere i pugni e farsi avanti, avvicinandosi a me.
"Signore io e Kira stiamo insieme, non avremmo mai voluto che lei lo scoprisse così"
Kira si avvicina a Lewis, rimane dietro di lui e lo abbraccia. Mi passo una mano tra i capelli, avevo intuito che fossero amici, molto amici, ma non credevo che si fossero innamorati.
"Perchè non me l'avete detto?"
"Papà ... con Zura e gli altri ibridi... non volevamo farti preoccupare!"
Li osservo, vicini, quasi attaccati.
"Io non ho nulla in contrario, cioè, tu sei il mio vice e tu la mia bambina ... voglio solo che siate felici"
Il mio vice mi sorride, felice, riconoscente, grato delle mie parole, della mia approvazione.
"Grazie signore, Kira è importante per me!"
FINE FLASH BACK
Avevo intuito da subito che le cose tra loro fossero serie, vedevo Lewis  molto attento a Kira e lei, beh lei lo guardavacome se fosse l'unico uomo al mondo, ma ultimamente sembravano ancora più uniti, ancora più complici. Stavamo finendo il dolce quando al tg della sera trasmisero la notizia  di un attentato in Iraq, erano morti tre soldati e altri erano stati trasportati d'urgenza negli ospedali vicini. D'istinto mi voltai a guardare verso Lewis, come mi aspettavo era rimasto pietrificato nel sentire quella notizia. Per lui era stata una doccia gelida, doveva avergli ricordato l'attentato che avevano subito lui e i suoi compagni. Finita la cena  và a sedersi sul divano, Kira rimane in piedi dietro di lui e gli accarezza le spalle e il collo, quasi come un massaggio. Sicuramente anche lei ha capito cosa stia passando nella mente del suo ragazzo.
Attendo che Mariel vada a mettere Rose a letto e mi avvicino a Lewis. Jesse mi guarda e io gli faccio cenno di andare via.
Lewis ha fatto di tutto per dissimulare ma io conosco la guerra che sta combattendo dentro, un conflitto spietato con i demoni del suo passato.
Tutti noi abbiamo dei fantasmi ma quando sei un uomo di ventisette anni che è stato privato di un braccio in guerra, in quel caso i fantasmi sarebbero potuti diventare dei veri e propri diavoli.
"Lewis, ragazzo mio, stai bene?"
Il mio vice annuisce in silenzio. Mi siedo davanti a lui per parlargli e Kira mi chiede se voglia rimanere da solo con lui.
"No, ti prego, rimani" dice Lewis afferrandole una mano.
Lei si siede accanto a lui e lo guarda con un amore che sembra davvero essere in grado di vincere su tutto.
"Lewis anche a me ha fatto impressione la notizia dell'attentato e tu ne hai vissuto uno... credo sia più che accettabile da parte tua essere turbato"
"Non sono turbato, sono solo arrabbiato, quei morti potevano essere evitati, non li hanno protetti adeguatamente!"
"Lo so Lewis, hai ragione ma..."
"Ma nulla, quei ragazzi sono morti, i miei commilitoni sono morti, e io ho perso un braccio, sa cosa vuol dire questo? Lo sa? Vuol dire che faccio fatica a fare le cose più semplici come guidare, lavare i piatti, tagliare una bistecca..."
"Lewis, lo so , io..."
"NO! Lei non sa cosa significa voler fare l'amore con la propria donna e non riuscire a levarle i vestiti, io desidero avere due braccia per poterla stringere a me, per proteggerla quando ha paura "
Ha quasi urlato le ultime cose, le ha dette senza pensare, senza pensare che la donna che lui desidera, con cui fa l'amore è mia figlia.
Ha il viso rosso e sudato,  trema ma i suoi sono i tremori di un uomo in preda alla collera.
Kira gli accarezza il viso, lo guarda piena d'amore e aspetta che si calmi.
Lui ha bisogno di lei e lei lo sa perfettamente, per questo sta lì e aspetta che si calmi.
"Scusami Kira, non volevo dire certe cose, non adesso, non davanti a lei signore..."
Cerco rispondergli ma Kira mi precede.
"Non devi scusarti di nulla, io ti amo, tu sei l'uomo della mia vita, sei ciò che ho sempre sognato e a me con te non manca nulla. A me non importa se ad abbracciarmi sia un braccio solo oppure due, a me interessa che sia tu a stringermi, e fare l'amore con te è magnifico!
La vedo con le lacrime agli occhi che lo bacia, lo bacia come se io non fossi qui. Mi alzo per andare in camera mia, li lascio soli.
Salendo le scale incontro Jesse, è immobile  con gli occhi sbarrati e lucidi.
"Hai sentito tutto?"
Mi fa cenno di sì.
"Perchè non li hai fermati? Perchè non gli hai detto qualcosa? Lui ha.."
"Lui ha detto che la ama e io non fatico a crederlo, li ho visti insieme e so quanto tengono l'uno all'altra"
Gli sorrido e passo oltre, Kira e Lewis meritano di essere felici.
   
 
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