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Autore: elyxyz    06/02/2015    22 recensioni
Oggi, nel 5° compleanno di Linette, ho deciso di festeggiare postando la seconda parte della saga.
Questo sequel sarà una raccolta di missing moments, what if, spin-off, side story e salteremo avanti e indietro nel tempo rispetto all’epilogo di Linette.
Il tutto avrà una lunghezza variabile (drabble, flash-fic, one-shot e alcuni capitoli contigui).
Credo sia doveroso specificare che non metterò l’avvertimento Mpreg, poiché Merlin è diventato biologicamente donna, ma resta una Mpreg spirituale per ovvi motivi (vedi trama cap. 90).
Vi lascio con una citazione che sarà il leitmotiv di tutta la raccolta:
Governare una famiglia è poco meno difficile che governare un regno.” [Michel de Montaigne]
[Arthur x Merlin, of course!]
Genere: Comico, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash | Personaggi: Merlino, Nuovo personaggio, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Gender Bender | Contesto: Prima stagione, Contesto generale/vago
Capitoli:
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Nido

Buongiorno!

 

Come alcuni di voi sanno, da quasi un mese sono separata dal mio amato piccì, ma oggi è il 5° compleanno di Linette e, pur facendo i salti mortali, ci tenevo ad aggiornare.

Il regalo che vi propongo per festeggiare questa ricorrenza è il seguito della mia bimba virtuale: The He in the She 2: La Raccolta.

 

So di averlo già spiegato molte volte, ma ho scoperto che alcuni utenti non ne erano al corrente. Quindi…

 

Il seguito di Linette, già in parte scritto, è una raccolta e non una long-fic.

Ho adottato questa scelta perché i capitoli avranno lunghezza variabile e non seguiranno una precisa sequenza cronologica (quando i capitoli saranno collegati, sarà specificato di volta in volta).

In essa, si riempirà il buco temporale tra il ritorno di Merlin-maschio e la sua ri-trasformazione, missing moments di questi 3 anni prima dell’epilogo, cose che avevo eliminato nella storia di Lin.

Avremo dei what if, degli spin-off, side story e avventure con Merlin-maschio e Arthur; capitoli sul Merthur vero e proprio, e su come è stata fatta la scelta di ritrasformarsi e la sua attuale descrizione fisica (per ovvie ragioni, la regina non può assomigliare a Linette).

Ovviamente, però, ci sarà un sacco di futuro, perché la dinastia dei Pendragon ci attende! ^_=

(Nel complesso, pochissimo angst, quintali di fluff, ironia e comicità).

 

Credo sia doveroso specificare che non metterò l’avvertimento Mpreg, poiché Merlin è diventato biologicamente donna, ma resta una Mpreg spirituale per ovvi motivi (vedi trama cap. 90).

 

 

Linea temporale: qualche mese dopo il matrimonio.

 

 

Dedico questo nuovo inizio a quanti hanno amato MerLin.

Ai vecchi e ai nuovi lettori.

Grazie.

 

The He in the She 2

 

La Raccolta

 

 

 

Capitolo I: The Nest Syndrome

 

 

Il re di Camelot entrò nei propri appartamenti, ma si arrestò bruscamente sulla porta.

Sembrava che nella stanza fosse passato un tifone: secchi d’acqua, spazzoloni, spugne, stracci, vestiti ammonticchiati…

 

“Merlin?!” Arthur guardò le gambe del proprio consorte che spuntavano da sotto il baldacchino.

 

Il mago sussultò, spaventandosi. Lo si capì dal movimento scattoso dei piedi. “Sì?”

 

“Merlin! Ma che diamine stai fa-” Il nobile gli corse incontro, cercando in qualche modo di raccapezzarsi o di aiutarlo.

 

La regina di Camelot riemerse lentamente dall’angusto spazio, risollevandosi a fatica e tenendosi l’enorme pancione prominente.

“Oh, niente, niente!” rispose, sventolando una mano a mezz’aria con espressione noncurante. “Stavo solo pulendo la nostra camera!”

 

“Tu… cosa?”

 

“Pulivo. La. Camera”, scandì, come se stesse parlando con un idiota.

 

“Questo l’avevo intuito, ma me ne chiedevo la ragione!” s’alterò il re. “In tanti anni, non hai mai pulito le mie stanze decentemente! E ti ci metti ora, ora che dovresti solo riposare?!

 

Merlin sollevò un sopracciglio, offeso.

“Forse dovrei farmi stipendiare come allora”, ponderò, provocatorio. “Nh. Meglio di no, mi pagavi una miseria”.

 

Arthur boccheggiò, temendo che l’altro fosse davvero impazzito.

“Tesoro, ma sei sicuro di stare bene?!” ripeté, avvicinandosi a lui preoccupato.

 

“Sì, certo!” replicò il mago gioioso. “Manca ancora mezza luna al parto!”

 

“E questo… questo. Che significa?” Il sovrano allargò le braccia come a contenere l’intero caos.

 

“Avevo voglia di muovermi e di riordinare. Così l’ho fatto”.

 

“E ti sembra normale? Nelle tue condizioni? Dov’è finito Malcom?”

 

“Gli ho dato il pomeriggio libero. Mi stava assillando”.

 

“Oh, e chissà perché!” ironizzò Arthur, incrociando le braccia. “Ora tu ti cambi quegli abiti sporchi e ti rimetti a letto e riposi un po’. D’accordo?”

 

“Manco per idea!”

 

La vena sulla tempia del nobile Somaro pulsò in modo preoccupante.

Merlin…” sibilò, come faceva un tempo mentre stava per perdere la pazienza, oppure quando il valletto reale ne aveva combinata una delle sue.

 

“Le lenzuola vanno cambiate, Amore”, lo rabbonì il mago, accarezzandogli una guancia con la mano impolverata, ma il sovrano non se ne curò.

 

“Allora chiamo due serve”.

 

“Faccio da me…” gli spiegò Merlin, sciacquandosi le dita in un catino e andando a passo pesante verso il canterano.

Peccato che le lenzuola fossero nel cassetto più basso e lui non riuscisse più a chinarsi fin laggiù.

Al terzo tentativo inutile, lanciò uno sguardo supplice al consorte.

 

Arthur sbuffò, ma si avvicinò e le prese al posto suo. “Ecco”.

 

Il sorriso di Merlin, mentre lo ringraziava, gli fece mancare un battito.

Il re si schiarì la gola tossicchiando. “Perché non… ti limiti a giocare un po’ con la magia? Come passatempo…”

 

“È troppo instabile. Ho la testa in subbuglio e anche il corpo. Potrei anche distruggere Camelot per sbaglio”.

 

Re Pendragon trasalì. “D’accordo. Niente magia, per carità”.

 

Infatti”, concordò Merlin, spazientito. “Sto usando le mani, come puoi ben vedere”, replicò brusco, incalzandolo poi. “Ti muovi con quelle coperte?”

 

Sua Maestà scattò come un valletto, dandosi da fare laborioso.

“Hai visto Gaius?” s’informò, circumnavigando le colonne del baldacchino per mettersi di fronte all’altro e aiutarlo nella sostituzione della biancheria.

 

“Mi ha visitato due ore fa”, rispose lo stregone, infilando uno dei cuscini in una nuova federa. “Dice che ho la ‘Sindrome del Nido’”.

 

“Ed è grave?!” Arthur trattenne il respiro. Merlin scoppiò a ridere.

 

“Lo diventa quando ti ostini a voler spolverare ogni ampolla del laboratorio del medico di Corte!”

 

Arthur pensò che sì, il suo compagno era definitivamente andato.

E boccheggiò sconvolto.

 

“Mi ha vietato di provarci. Temeva che gli fracassassi tutto quanto”, gli raccontò colpevole. “Così sono andato nelle stalle, ma non hanno voluto sentir ragioni…

 

“E vorrei ben vedere!”

 

“… e poi nelle cucine”, continuò Merlin, come se non fosse stato interrotto, “chiedendo di lavare i piatti…

 

Il re si sbatté una mano sul viso, sgomento.

 

“… ma la capocuoca era così agitata che ha quasi bruciato il pranzo e allora ci ho rinunciato…

 

“E sei venuto qui a mettere a soqquadro la camera”.

 

“Ehi!” sbottò risentito. “Stavo rassettando!” 

 

“Sì, certo”, confermò, sarcastico. “E quanto dura questa… Mania del Nido?”

 

“Aumenta con l’avvicinarsi del parto”.

 

Il futuro padre inspirò rumorosamente. “E il tuo livello com’è?”

 

“Gaius crede che il piccolo nascerà prima del previsto”, gli rivelò, accarezzandosi il pancione. “Fra qualche giorno, al massimo… o fra qualche ora”, bisbigliò, calando sul finale.

 

“Oh, fantastico!” Arthur si grattò la fronte, pensieroso. “Non è che adesso decidi che senti il bisogno irrefrenabile di un giro a cavallo o che ti manca tua madre…” – perché lui avrebbe preferito andare in guerra, piuttosto che rivedere l’amata suocera. Oh, sì.

Hunith si era dimostrata una suocera modello, fino a quando non le aveva spiegato che aveva messo incinto il suo bambino. Allora le cose era un po’ cambiate e l’adorabile signora era diventata un po’ meno adorabile. – “… Tu non vuoi emigrare su una scopa a Ealdor, vero?”

 

Merlin ghignò divertito. “Ma che asino che sei!”

 

Arthur prese la risposta come un gesto incoraggiante e si rilassò.

 

“Mia madre arriva domani. Non te l’avevo detto?”

 

E Arthur sbiancò.

 

 

- Fine -

 

 

 

Disclaimer: I personaggi di Merlin, citati in questo racconto, non sono miei; appartengono agli aventi diritto e, nel fruire di essi, non vi è alcuna forma di lucro, da parte mia.

 

Ringraziamenti: Un abbraccio alla mia kohai e a Laura, che subiscono le mie paranoie. X°D

 

Note: The Nest Syndrome si traduce con “La Sindrome del Nido” e colpisce comunemente le donne all’ultimo stadio della gravidanza. Si tratta, in pratica, dell’urgenza febbrile che prende le future madri di sistemare al meglio la casa per l’arrivo del nuovo cucciolo.

Poiché è una cosa istintiva, non andrebbe repressa. (Rientra nell’istinto materno del mammifero, serve a creare un ambiente sano e confortevole al nascituro).

 

Gli Esperti credono che la sindrome del nido, che colpisce le donne incinte, sia causata da fattori biologici ed emotivi. Durante la gravidanza gli ormoni sono rivoluzionati e possono far agire in maniera diversa dall’abituale. È uno dei sintomi più divertenti dell’essere incinta, anche se il partner potrebbe non trovare tanto divertente la terza volta che viene riorganizzato l’armadio in una settimana!


Ridipingere la casa, per esempio, oppure fare le pulizie di primavera fuori stagione, è uno degli istinti più comuni e una delle attività che si svolgono maggiormente durante questa fase.

 

Per chi ha letto la mia ficWaiting for you” al capitolo 10 c’è un riferimento al ‘nido’ che Aithusa deve costruire per partorire i suoi cuccioli.

 

 

Bene. Volevo solo ringraziare tutti quelli che mi hanno lasciato un parere sul finale di Linette. Sono davvero felice che la mia scelta vi sia piaciuta!

 

 

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Grazie (_ _)

elyxyz

 

   
 
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