Storie originali > Thriller
Segui la storia  |      
Autore: john_baldino    06/02/2015    0 recensioni
Un urlo si liberò nell’aria. Nina indicò il corpo. Era lì, steso a terra, di un colore bianco ghiaccio. Con il volto insanguinato.
Tutti la raggiunsero e il vento che prima frusciava gli alberi, ormai era sparito. Il silenzio totale. La quiete prima della tempesta. "Abbiamo appena ucciso un uomo".
Genere: Drammatico, Mistero, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Amyville era un piccolo paese della Philadelphia, come tanti del resto. Tutti conoscevano tutti, ma ognuno custodiva i propri segreti sotto chiave, per bene, come se fosse un’abitudine ..una di quelle che continui a ripetere giorno dopo giorno e che seppur stanchi, necessitiamo di commettere.
L’estate era ormai giunta al termine, e le porte dell’AmyHigh College erano ormai pronte ad essere riaperte, i banchi erano pronti all’utilizzo e ogni aula era munita di gesso e tenacia, soprattutto quest’ultima. Ad Amyville tutti lavoravano abbondantemente, giorno e notte, e quei pochi iscritti all’università, dovevano dare il meglio di se stessi per riuscire ad andarsene via da lì. Come ho detto, tutti conoscevano tutti, e questo era stranamente noioso.

24 ore prima – La mattina era ormai giunta all’alba, e le porte dell’AmyHigh College riaprirono i battenti. Aula 202, corso di letteratura, Mr. Frank portava sempre una cravatta color lavanda ed una tazza con su scritto “best daddy”, ironico dato che non aveva figli ..o, così disse. 
Mr. Frank: - “Benvenuti al corso di letteratura e poesia dell’AmyHigh College. Io sono il Professor Frank, e vi seguirò per tutto il semestre. Sono in cerca di talenti, quindi non fatevi scrupoli e date sempre il meglio di voi. Immaginate, scrivete, recitate!”.
L’aula rimase in silenzio per qualche minuto, in cerca della giusta espressione da dare al “professor matto” (ebbene sì, neanche il primo giorno e gli avevano già dato un soprannome stranamente adatto, date le circostanze), ma venne di nuovo riempita dalle persuasive parole dell’insegnante.
Mr. Frank: - “Non mi sforzerò di imparare i vostri nomi, anche perché sarà impossibile dato che ne siete parecchi. Quanti? 60? Ebbene non mi sforzerò neanche di memorizzare i vostri volti dato che a fine quadrimestre sarete in pochi quelli che ‘sopravvivranno’”.
Una dolce risata rimbombò nella stanza. Ma chi era?
Mr. Frank: - “C’è qualcosa che le fa ridere, signorina ..”
La ragazza si mise a posto e gli rispose: “Forbes, Nina Forbes”.
Mr. Frank: -“Signorina Forbes, le riformulo la domanda: c’è qualcosa che le fa ridere?”.
Nina: -“Affatto, Mr. Frank. Stavo ..è solo che.. mi sembra tutto un dejavu. La prego di scusarmi”.
Mr. Frank: -“Un dejavu? Ecco il tuo incentivo per la relazione che voglio sulla mia scrivania domani. E la prego, non si scusi a meno che lei svenga qui di soppiatto. In tal caso lo trovo inappropriato e fuori luogo, oltre che patetico.”
La classe rimase sbalordita da ciò che usciva fuori dalla bocca del professore e un senso di tristezza pervase la mente di Nina, fin quando una voce in fondo all’aula prese vita. 
“Io invece trovo lei, inappropriato e a dir poco patetico, essendo in combutta con un alunno proprio in questo momento, e per cosa? Per una risata, che potrebbe essere nata da qualunque cosa, come il ragazzo alla decima fila che ripetutamente sbuffa, o la ragazza dell’ottava fila che si trucca durante la sua lezione? O magari da me, che credeva che fossi nel posto sbagliato, in quanto i presuntuosi e onnipotenti professori come lei non li ho mai digeriti.”
Tutti si girarono verso di lei, con volto allibito e senso di terrore.
“Ah, e per la cronaca”, continuò “Sono la signorina Brook, Cassidy Brook.”
Alla fine dell'ora, mentre tutti iniziarono ad alzarsi, Nina proseguì verso Cassidy per ringraziarle di averla "difesa" contro quella persona chiamata professore ma che tutti non ritenevano tale.
Nina: -“ Hey, ehm ..grazie mille ..per prima. Non amo discutere con gli altri, figurati con il docente che dovrò seguire per tutto l’anno. Ti devo un favore. E comunque, io sono Nina”.
Un dolce sorriso le apparve sul volto.
Cassidy: -“Guarda che non l’ho fatto per te, ma avevo in sospeso una questione personale con lui. Quindi non farti strane idee, mia cara. E i favori dalli a qualcun altro, da te non voglio nulla.”
Cassidy prese la sua roba e se ne andò, stringendo i denti e i pugni, quasi come se fosse arrabbiata. Nina pensò a quanto fosse strana ma allo stesso tempo gentile e stronza. Tutti sono un po’ stronzi ad Amyville. 
Mentre si incamminava per andare a casa, una voce calda e amichevole le veniva dietro.
“Hey tu, ragazza del corso di lettere. Fermati un attimo”.
Nina si voltò di scatto.
“Non fare troppo caso a Mr. Frank. E’ un idiota patentato ..ma non fermarti troppo dall’apparenza. Ha davvero talento, e credo che assuma questo carattere proprio per spronarci a dare sempre il nostro meglio e ad essere duri con il mondo.”
Nina non smise di fissarlo finchè il ragazzo non si accorse che stesse parlando un po’ troppo.
“Comunque mi chiamo Lucas. Tu sei Nina, giusto?”
Nina: -“Sì, piacere mio Lucas”.
Lucas: -“Quindi, stasera verrai anche tu alla festa al lago?”
Nina: -“Quale festa?”
Lucas: -“Ogni anno i laureandi danno una festa giù al lago. Spero tanto che tu venga.”
Nina: -“Certo, credo proprio che verrò!”, guardò l’orologio, “caspita, è tardi. Devo proprio andare. A stasera Lucas!”
Lucas: -“A stasera”.
Quella stessa sera, Nina decise di andare alla festa. C’era un numero elevato di persone talmente grande da poter riempire l’anfiteatro nell’ala est del College. Tutti quanti sorseggiavano fiumi e fiumi alcool, ignari del fatto che il giorno dopo ci sarebbe stata lezione. 
“Hey splendore”.
Nina si voltò. Dinnanzi a lei comparve un ragazzo alto, con un fisico da atleta, occhi verde petrolio e i capelli di un biondo rame.
“Ti va di prendere qualcosa insieme a me?”.
Nina restò immobile, persa nel fissarlo.
“Mi chiamo Mark.”.
Nina: -“Piacere, Nina. E grazie mille, ma sono a posto”.
Mark: -“Sei davvero a posto o non vuoi la mia presenza?”
Nina: -“No, non è per questo. Sono davvero a posto, ma grazie del pensiero”.
Nina gli sfoggiò uno di quei giganteschi sorrisi da riscaldarti l’anima.
Mark: -“Senti, vorrei conoscerti meglio, ma ora devo proprio andare. Che ne dici di venire con me? Io ed un altro gruppo di ragazzi ci raduniamo in una casa qui vicino. Ordiniamo una pizza, guardiamo un film. So che non è il massimo del divertimento, però tu non mi dai l’impressione di una che beve e balla a torso nudo davanti a centinaia di ragazzi. A meno che non mi sbagli, potresti raggiungerci.”
Nina: -“Sai che c’è? Ok, vengo volentieri”.
I due raggiunsero l’auto con a bordo altre tre persone, di cui una era inevitabilmente riconoscibile. 
Cassidy: -“E lei che ci fa qui?”
Nina: -“Piacere di vederti anche a me”, fece con tono ironico.
Mark: -“Non essere sgarbata Cassidy.”
Cassidy: -“Va a farti fottere, Mark”.
"Incominciamo bene", sussurrò Nina.
Una voce acuta e dolce risuonò nell’auto.
Zoey: -“Ciao, mi chiamo Zoey.”, accompagnata da un piccolo sorriso.
Jack: -“Jack”.
Nina: -“Io, beh, mi chiamo Nina”.
La tensione saliva alle stelle. 
Mentre si dirigevano per le stradine del lago, qualcosa, quasi un ombra apparve all’improvviso. Mark non potè frenare che il Jeep colpì questa strana creatura.
Cassidy: -“Cosa cazzo è stato?”
Mark: -“O mio dio”.
Jack: -“Cazzo, credo proprio che tu abbia investito un animale.”
Mark: -“Nina, stai bene?”
Nina: -“..mh sì, credo di sì. Sono solo un po’ scossa”.
Mark: -“Jack, andiamo a dare un occhiata”.
I due scesero dall’auto, terrorizzati da cosa potesse essere.
Mark: -“Merda merda merda! Qualunque cosa fosse, ha ammaccato il paraurti della macchina. Cazzo!”
Nina si fece coraggio, e scese dall’auto, lasciando Zoey e Cassidy da sole nel veicolo. 
Jack: -“Oh mio dio”.
La voce di Jack apparve fredda, laica e agghiacciante.
Jack: -“Uno ..uno stivale. Abbiamo colpito uno stivale. Un .. uun” il ragazzo continuava a balbettare dal terrore.
Mark: -“E se c’è uno stivale, ci sarà anche…”
Nina: -“Un corpo”.
Con queste parole, calò il silenzio. La notte sembrava non terminare mai. Tutto adesso, appariva più oscuro e agghiacciante di quanto non lo sembrasse già.
Un urlo si liberò nell’aria. Nina indicò il corpo. Era lì, steso a terra, di un colore bianco ghiaccio. Con il volto insanguinato.
Tutti la raggiunsero e il vento che prima frusciava gli alberi, ormai era sparito. Il silenzio totale. La quiete prima della tempesta.
Zoey: -“Abbiamo ..appena investito un uomo”.
Le lacrime scendevano dal volto di Nina. Gli altri non erano da meno. Avevano i volti sconvolti dalla paura di quanto fosse accaduto.
Mark: -“Oh mio dio, che cosa ho fatto. Ho appena ucciso un uomo”.
Nina continuò ad essere sconvolta. Rimase immobile, lo sguardo fisso sul cadavere.
Cassidy: -“Andiamocene da qui, prima che qualcuno ci veda”.
Jack: -“Non possiamo lasciarlo qui a terra come se fosse spazzatura!”
Mark continuava a ripetere sempre le stesse parole: ho appena ucciso un uomo! Lo shock lo pervase.
Zoey: -“Oh mio dio”.
Jack: -“CHIUDI LA BOCCA, CAZZO!”, urlò. “Siamo tutti coinvolti. Tutti noi!”
Cassidy: -“E cosa dovremmo farcene adesso? Qualcuno arriverà e ci scoprirà!”
Una voce stridula e bassa ripeteva incessantemente: il lago.
Nina: -“Il lago”.
Nina rimase letteralmente paralizzata con le lacrime agli occhi.
Jack: -“Il lago. Ottima idea. Gettiamolo lì e andiamocene.”
Jack si avvicinò al corpo. “Oh mio Dio, è Walter. Il ragazzo nel corso di psicologia”.
Il silenzio continuava a regnare.
Jack: -“Mark, vieni, dammi una mano”, fece per prendere le braccia “Cazzo Mark, muoviti!”.
Mark lo raggiunse, e i due gettarono il corpo nel lago. Mentre che quest’ultimo sprofondava negli abissi di quelle acque, Nina entrò in panico.
Nina: -“Dovremmo chiamare la polizia e raccontare tutto. Dovremmo farlo. Io lo farò, non sono brava con tutto questo. Oh mio dio, abbiamo appena ucciso un uomo”, purtroppo le lacrime le inondavano il viso.
Jack: -“Noi non faremo un bel niente! Siamo tutti fottuti! Tutti noi siamo coinvolti! Ci porteremo questo segreto nella tomba!”
Jack incominciò a fissare gli altri.
Jack: -“Avanti, ditelo! NOI CI PORTEREMO QUESTO SEGRETO NELLA TOMBA”.
Cassidy: -“Al diavolo, ci sto”.
Zoey: -“Io ..sì, sono d’accordo con voi. Siamo tutti fottuti.”
Mark: -“Mio padre è lo sceriffo. Questo comprometterebbe anche la sua carriera. Ormai il cadavere è andato”.
Tutti risposero, tranne Nina.
Jack: -“Avanti, dillo Nina. Terremo questo segreto!”
Con le lacrime agli occhi, Nina si fece da parte.
Nina: -“No, non ce la posso fare!”.
Jack: -“Tu invece lo farai! Non andrò in galera a causa tua. Tutti noi non lo faremo! Dillo! Ci porteremo questo segreto nella tomba! Vuoi davvero raccontarlo alla polizia? Vuoi davvero essere etichettata per l’omicidio di questo ragazzo? Cosa penseranno gli altri di te? Cosa penseranno i tuoi genitori? Avanti, DILLO!”
La ragazza alzò lo sguardo, le lacrime cessarono, ma non scomparve il volto terrorizzato.
Nina: -“Ci porteremo questo segreto nella tomba”.

Presente – Il sole sorgeva. I raggi solari inondarono di luce la camera di Nina. Tutto era in ordine. Anche questa volta il silenzio regnava. Nina si svegliò di scatto, da quello che sembrava un incubo. Desiderava tanto che tutto quello che era accaduto la notte prima fosse soltanto un sogno: uno di quei brutti da non pensarci neanche. Ma era tutto reale. Si alzò dal letto e scese le scale per prendere qualcosa da mettere nello stomaco, dato che le sue energie erano state tutte prosciugate. Ma qualcosa risuonò: il campanello emetteva un suono evangelico, quasi come se fosse un’armonia del Paradiso. La ragazza aprì la porta e non vi vide nessuno, a parte una lettera indirizzata a lei. La prese e rientrò. Vide che non c’era nessun emittente, così incuriosita la aprì. E dalla lettera uscì un bigliettino. Lo lesse. Il sangue si gelò nelle vene. Un brivido le trafisse la schiena. Il panico si stava pian piano manifestando. 
So cosa hai fatto la notte scorsa.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Thriller / Vai alla pagina dell'autore: john_baldino