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Autore: TonyCocchi    30/11/2008    3 recensioni
La mia prima fic che provo a postare qui su EFP! Non è la prima da me scritta in ordine cronologico comunque ma è la mia prima song-fic: mi piace quando insieme al racconto c'è una colonna sonora adatta.
Qui siamo al primo anniversario di nozze di Ino e Shikamaru, e questi gli ha preparato una sorpresina!
Genere: Comico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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shikaino a te
Salve a tutti! Per la prima volta NaruXHina prova a destreggiarsi in una song-fic… se così si può definire… Il fatto è che oltre alla canzone compaiono anche parti narrate, e non so se questo in una song-fic sia possibile. Se ho sbagliato ad indicarla come tale allora fatemelo sapere per piacere ^__^
Si, lo so cosa state pensando: ho già una fic in cantiere ancora da completare e della quale sono certo non vedete l’ora di leggere il seguito (perdonate questa mancanza di umiltà), e non è nel mio stile cominciarne una nuova con una già in programma. Ma d’altronde già l’ho fatto con la mia fic sulla madre di Hinata e Hanabi; e credo che fin quando si tratti di one-shot possa anche spendere un pochino di tempo tra un capitolo e l’altro per concretizzare altre idee che sorgono dalla mia fervida fantasia. In questo caso si tratta appunto di un’ispirazione fulminante a cui ho deciso di dare forma.
Vabbé, ora basta col preambolo e partiamo! Buona lettura, spero vi piaccia ^___^

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!

Nota1: Questa fic non presenta alcun legame con la storia narrata in “NaruHina Forever!!!” e in “Le prime volte…”, difatti sin dall’inizio noterete alcune discrepanze. Questo perché non voglio che ogni fic su Naruto che scriverò in futuro sia inglobata nella mia opera maggiore.

Nota2: Perdonate se rompo ancora XD Ma con la nota di prima mi è venuto in mente che devo darvi una notizia. Ora ho due fic in top 10, un successo! Ma non mio, questo lo devo ammettere, dato che i miei due cavalli di battaglia, citati sopra, sono avanzati in classifica unicamente per l’uscita di due grandi fanwriter, forse anche migliori di me, che hanno abbandonato il sito portandosi con sé le loro fic.



A TE

È sera. Un po’ tardi, ma non troppo: c’è ancora gente nel giardino della casa, illuminato da alcune lampade e da delle lucciole (chiamate apposta da un amico dei festeggiati per dare un tocco in più all’atmosfera), anche se le festa è ormai sul finire e qualcuno è già dovuto andare via.
Un bel giardino per una casa bella e spaziosa: con un albero dallo spesso fusto sotto cui riposarsi all’ombra d’estate, un bel tappeto erboso, qualche fiore e abbastanza spazio da organizzarci un festino, mettendovi tavolini per gli invitati e decorandolo con lanterne colorate.
L’atmosfera è tranquilla, un po’ sonnacchiosa. Anche se c’è chi sta ancora finendo di mangiare nonostante tutti gli altri abbiano i piatti vuoti e siano occupati in allegre chiacchiere da adulti.
“Naruto, potresti mangiare un po’ meno rumorosamente? Vuoi far svegliare le piccole?”
L’uomo mandò immediatamente giù il boccone e posò le bacchette: “Eh, eh, scusami tanto, Hinata!”
Rispose alla moglie, pulendosi poi la bocca col tovagliolo.
Accanto al loro tavolo c’era la carrozzina con le loro due gemelline che dormivano già da un bel po’.
Due bimbe bellissime: Hina e Naru… Nomi scelti dal padre con grande sforzo di fantasia…
“Complimenti al padrone di casa! Ci hai trattato davvero bene!” Urlò Naruto, alzandosi un po’ dalla sedia, rivolto all’ospite, nonché festeggiato.
“Vai al diavolo Naruto! Ti ho trattato anche fin troppo bene: ti sei sbafato non so quanta roba: la prossima volta mi ricorderò di pensarci due volte prima di invitarti!”
Rispose Shikamaru, visibilmente alterato, con una pila di piatti in mano che stava sparecchiando.
Il biondo rispose ridendo imbarazzato.

Quello era il primo anniversario di matrimonio di Shikamaru ed Ino, e i due lo celebravano con una festa tra pochi intimi a casa loro.

Due ragazzini passarono correndo davanti al loro tavolo, impegnati nel gioco più popolare tra i bambini del Villaggio della Foglia: giocare ad essere ninja!
Sasuke d’improvviso si alzò dal suo posto: “Satoshi! Smettila di correre, vuoi farti male?”
La donna al suo fianco lo prese per la camicia, cercando di riportarlo giù a sedere: “Suvvia, tesoro, sono bambini, lasciali giocare…… EHI! SATOSHI, SMETTILA DI ROTOLARTI PER TERRA, TI ROVINI TUTTI I VESTITI!”
“… Sakura, non avevi appena detto i bambini vanno lasciati giocare?”
A dare manforte alla madre infuriata intervenne Neji: “Ha ragione: avete giocato a sufficienza, ora state buoni.” Disse autoritario.
“Obbedisci a papà, su.” Rincalzò Ten Ten
“Uffa, va bene!” Il piccolo Hizashi non ne era troppo entusiasta; Satoshi dal canto suo si era rimesso in riga non appena la madre aveva preso a urlare: meglio non correre rischi!

“Ti do una mano a sparecchiare Shikamaru.”
“Lo fai perché vuoi veramente evitare che mi sforzi troppo o perché vuoi approfittare degli avanzi nei piatti?”
“Molto divertente…” Rispose Choji, apparentemente indifferente.
“è tutto pronto per…”
“Quando vuoi.”
“Perfetto!”
In quel preciso momento arrivò Rock Lee, con il suo solito modo di fare energico e più saltellante dei grilli nelle piante lì intorno: “Dà qua! Ti do una mano anch’io! In fondo sei uno dei festeggiati qui: nonostante i tuoi doveri di ospite meriti comunque un trattamento speciale!”
Shikamaru esultò pacatamente: “Oh, finalmente! Qualcuno che dice qualcosa di sensato!”
Così, mentre Choji e Lee portavano i piatti sporchi in cucina, Shikamaru si fermò sulla soglia della porta laterale della casa, quella che dava sul giardino, e tirò su una bella boccata dell’aria limpida di quella sera stellata. E si disse da subito, perché non “inquinarla” un po’, per usare il linguaggio della sua dolce consorte?
Tirò fuori il pacchetto. Ma l’accendino non arrivò mai ad accendere alcunché, dato che Ino era intervenuta prontamente.
“Che credi di fare?” Fece lei, con aria di sfida.
“Uh, che noia che sei! È solo il primo anno e già ne ho le scatole piene!”
“Beh, allora ti conviene farci l’abitudine!” Fece poi con un sorriso, che riuscì a zittire il suo infastidito marito… per un po’.
“Dai Ino: potresti anche lasciarmene accendere almeno una come premio per quello che ho fatto. Chi ha avuto l’idea della festa? Chi è che l’ha organizzata?”
“Chi è che così facendo mi ha costretta davanti ai fornelli tutta la mattinata?”
Shikamaru la guardò con aria di sufficienza.
“Ah ah, bravo il mio cervellone: hai avuto davvero una bella idea!” Lo abbracciò poi, ridacchiando. E lui rispose sorridendo con aria assonnata.

“Un momento di attenzione per favore!”
Strillò nel microfono Choji, dopo aver battuto qualche colpo di prova.
“Scusate… SE NON LA FINITE VENGO Lì E VI MANGIO!”
Tutti, muti, si voltarono verso la piattaforma rialzata del gazebo, velocemente adeguata a palco per le grandi occasioni.
“Eh eh, scherzavo ovviamente!”
Sul palchetto con lui c’era il padrone di casa, anche lui con un microfono: “Ino, ti spiacerebbe venirti a sedere al tavolo qui davanti?”
“Ma che succede?” Chiese lei, obbedendo e guardando ciò che avevano allestito quei due.
Avevano tirato fuori quasi dal nulla due piccole casse audio, una pianola e una chitarra, adagiata su una sedia; senza parlare poi delle lampade da giardino orientate come riflettori su quel fuori programma.
“Bene, lascio la parola al nostro amico Shikamaru.”
“VAI SHIKAMARU!”
UEEEEE!!!
“Sei contento adesso?” Sbraitò Hinata, correndo alla carrozzina.
Lo stesso fece Naruto: “Accidenti, mi dispiace! Su piccoline, non piangete, papà non lo farà più, promesso!”
“……… Dunque, un grazie a tutti voi, da parte mia e di Ino, cari amici che siete venuti alla festa del nostro primo anniversario di matrimonio. Vi siete divertiti? Mangiato bene?”
“Si, ih ih!” Fece Choji dietro di lui, mentre impostava la pianola su “pianoforte”.
“Ora, vi starete tutti chiedendo il motivo di tutto ciò, ebbene, per concludere in bellezza questa bella serata ho avuto, modestamente, un’altra delle mie belle trovate.”
“Le dedicherà una canzone!” Sussurrò elettrizzata Sakura all’orecchio del marito.
“Credo lo abbiate capito ormai, io… dedicherò una canzone alla mia “adorata mogliettina”.”
“SEI UN GRANDE!”
UEEEEEE!
“Lee! Ti ci metti anche tu? Se non la finite voi due io vi…”
“Va-va-va bene, Hinata… Scusami…” Hinata da adulta aveva finalmente imparato a tirare fuori la grinta!
Ino, adagiata sulla sedia, incrociò le braccia: “Addirittura? Dedicata a me? E vuoi farmi credere che me la suonerai anche con quella chitarra che hai lì a tracolla?”
“Certo.” Rispose lui, provocando l’ilarità di lei, e non solo!
“Tu vorresti farci credere che pigro come sei hai imparato a suonare uno strumento musicale? Ah ah ah ah!”
A lui caddero le braccia: “E va bene, lo ammetto: muoverò le mani sulle corde e suonerò in play-back!”
“Ecco, cala! Ih ih!” La divertiva parecchio stuzzicarlo: essere diventata sua moglie aveva notevolmente migliorato i loro rapporti, ma certe cose sarebbero rimaste invariate per sempre!
“La canzone che canterò alla mia “dolce” Ino è una canzone che ho scritto io stesso…”
Lei ovviamente scoppiò di nuovo a ridere.
“CHE TU CI CREDA O NO è VERO! L’HO SCRITTA APPOSTA PER TE, SE NON VUOI CREDERCI FATTI TUOI!”
“Ih ih ih, e va bene, ci credo, ci credo!” Fece lei come poco convinta, ma contenta lo stesso.
“Bah, io che mi do tanto da fare per questo e mi prendono pure in giro: già mi sto pentendo.”
“Dai, Shikamaru, fammela sentire.”
“……” Guardò negli occhi la moglie, e ritrovò immediatamente la voglia. Ricambiò il sorriso.

Choji partì col pianoforte, accendendo intanto lo stereo che avrebbe suonato la parte con la chitarra acustica al posto dell’amico.
“Ino, questa la dedico a te. Si intitola…… “A te”…”
“Che fantasia!”
Ten Ten con una gomitata e uno “shhh!” astioso, zittì Neji istantaneamente.


A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro


- è tutto vero Ino: per me sei l’unica donna per la quale vale la pena di muoversi: che si tratti di darti una mano ogni volta me la chiedi, anche se ciò significa dovermi alzare dal divano, o di improvvisarmi eroe e venirti a salvare la vita in missione. Direi di più: sei diventata, incredibile a dirsi, l’unica cosa per la quale sento che vale davvero la pena di vivere in questo mondo, con tutti i suoi guai e i suoi casini… anche quelli che sei tu stessa a procurarmi-

A te che mi hai trovato
All’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te


- Eppure è strano che sia così: io non dovrei detestare le donne, o mi sbaglio? Certo, non è che tutto sommato ora mi stiate troppo simpatiche… ma nonostante tutto siete davvero capaci di cambiare in meglio la vita di uomo se lo volete. Prendi me: ero un nullafacente, senza voglia di far nulla più del dovuto e di affrontare qualsiasi responsabilità… Sono arrivato a sposarmi… E qui sarò sincero: tra la mia vita beata da scapolo e questa che ho scelto di fare con te fino alla fine dei miei giorni (e speriamo arrivi tardi…)...... preferisco di gran lunga quest’ultima-

A te io canto una canzone
Perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come bollicine


Shikamaru si sentiva completamente trascinato da quella melodia che fingeva di suonare, ma le cui parole, e i pensieri che gli ispirava, provenivano sinceramente dal profondo del suo cuore.

A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei


“Però! Canta molto bene, non l’avrei mai detto, non trovi Hinata?” Anche lei intanto ascoltava, rapita, come tutti i presenti: “è una canzone bellissima!” E si poggiò con la testa sul petto del suo uomo.

A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore


- Per carità, la vita da single è molto più libera e spassosa, e per uno come me è un autentico paradiso, ma… stare con qualcuna, stare con te… è qualcosa di speciale: mi ha reso molto più felice di quanto lo sarei ora se avessi passato la mia giovinezza a poltrire, svolgere con l’aria da mulo sovraccarico quegli incarichi pallosi che mi venivano affidati, a guardare le nuvole da solo, chiuso in “meditazione”… e dire che le donne sono seccature senza prima provare a conoscerle meglio… Ora ti conosco: sei sveglia, vispa, sei malata di allegria, e contagiosa per giunta, sei bella da morire, hai un bel sorriso… e tutto questo e tanto altro vale più di ogni tuo difetto-

A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un po’
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo


- Di difetti ne hai tanti, primo fra tutti quello di tenere nascosto quanto in realtà sei grandiosa. Tante volte ti sei nascosta dietro una facciata da bulletta, da ragazza tosta e sicura di sé, con una schiera di ragazzi a farti la corte, da civetta stupida e vuota… Non sei così… Sei sensibile e dolce, ma non lo riveli a tutti. Ma con me ti sei confidata, fiduciosa, hai pianto tra le mie braccia chissà quante volte, rivelando quanto eri fragile e desiderosa di qualcuno che ti amasse, ti coccolasse, ti proteggesse. A me! Il tuo nemico giurato! Quello davanti a cui mai e poi mai volevi mostrarti “debole”. E nonostante tutto ero io quello da cui venivi a sfogarti. Devo essere davvero speciale per te, vero Ino? Accidenti… quando l’ho realizzato mi sono sentito così… innamorato che mi è venuto il capogiro!-

A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa

A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei


Le note si diffondevano per il giardino, tra i tavolini e i fili d’erba, e facendo in modo che ogni persona le udisse si avvicinasse alla persona che amava, e le prendesse la mano, o la guardasse dritta negli occhi, o le si stringesse il più possibile. Shikamaru era alquanto compiaciuto, non si aspettava di andare tanto bene: aveva sempre marinato le prove con Choji!

Partì una parte solo strumentale. Abbassò gli occhi, giù dal palco, davanti a lui. Alla sua Ino, che stava a guardarlo sorridente, e intanto con gli viso bagnato da piccole lacrime. Distolse gli occhi da lui appena un attimo, per asciugarseli un po’, per poi sospirare e fissarlo di nuovo coi suoi splendidi occhi azzurri, luccicanti nel pianto come zaffiri.

Sul viso di lui si dipinse il più bello dei sorrisi. Per poco non andò fuori tempo!

A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
a te che hai reso la mia vita bella da morire,
che riesci a render la fatica un’ immenso piacere,


- Quanto sei spassosa quando sbraiti davanti allo specchio per questo o per quell’altro sciocco motivo: i capelli sono crespi, ti vedi più grassa, il vestito che prima ti piaceva non ti sta bene… Ma quante volte te lo devo ripetere che per me sei bellissima anche quando non passi ore in bagno a prepararti, come quando usciamo la sera? E non osare pensare che mi piaci solo perché sei uno schianto: mi piaci quando, con la tua solita energia, litighi con me e continui fin quando non la spunti (o fin quando non ti faccio credere di averla spuntata) e mi piaci quando ci facciamo pian piano le coccole al mattino: mi piaci, tu che sai essere una tigre e la più carina delle gattine. È quasi come aver sposato due donne, ed entrambe mi piacciono un mondo!-

a te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore,


- Ora siamo sposati. Da un anno. Un anno passato coi suoi alti e bassi, i suoi litigi e le sue urla, i suoi momenti di allegria e le sue nottate dolci sotto le coperte. Al pensiero che mi aspettano chissà quanti anni come questi… Non posso che alzare le mani al cielo: grazie di aver portato nella mia vita una come te! Una tale unica, meravigliosa, ragazza che rende eccitante e divertente la mia vita di pigrone!-

a te che sei, semplicemente sei, sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei…
e a te che sei, semplicemente sei, compagna dei giorni miei…sostanza dei sogni…


- A te Ino. A te che sei la mia migliore amica, la mia donna, mia moglie, la mia più grande seccatura, la mia più grande gioia, il mio più grande nemico, il mio più grande amore. A te che sei tutte queste cose insieme. Grazie di esserci!-


Posò il microfono sul legno chiaro del palco, mentre un sorridente e divertito Choji continuava con le ultime note di quella poesia del suo migliore amico per la sua migliore amica! I loro amici erano commossi, estasiati; anche i bambini, così irrequieti, avevano ascoltato attentissimamente, seduti in silenzio nell’erba. Le due gemelline, poi, dopo essere state cullate da una tale melodia di certo non si sarebbero più svegliate! Naruto e Hinata erano rimasti abbracciati per quasi tutta la canzone. Neji aveva baciato Ten Ten chissà quante volte. Sasuke lo stava facendo adesso.

Scese i due gradini senza fretta, con le mani in tasca. Ino si era alzata e gli era andata incontro, tutta rossa in viso.

“Ma che fai? Piangi?”

“è colpa tua!” Singhiozzò lei, prima di saltargli addosso e stringerlo fino a fargli male.

“L’hai davvero scritta tu?” Chiese sollevando il viso dalla sua spalla.

“Choji mi è testimone. Conservo ancora pure tutti i fogli che ho usato per buttare giù il testo, non sai quanti ne ho accartocciati: che faticaccia!”

“Ih ih ih, ti credo!”

“è davvero in gamba. Ino è fortunata ad averlo.” Disse Sasuke.
“… Sasuke… perché non scrivi anche tu una canzone per me e me la dedichi?”
“………… Ehm…”

Shikamaru ed Ino si baciarono lì davanti a tutti, e nessun cretino si mise ad urlare e rovinare il loro momento magico!



Ed eccola qua! Che ve ne pare? Tenete conto che l’ho scritta praticamente in due ore e quasi completamente di getto, improvvisando. Accidenti, è anche vero che l’ho finita di scrivere abbastanza tardi: spero di non aver fatto errori di stanchezza! XD Ho scelto come canzone una delle più belle canzoni d’amore mai create dal grande Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti, e l’ho usata per un tributo alla mia seconda coppia preferita: i grandi Shikamaru ed Ino (consiglio di leggerla ascoltandola come sottofondo ^__^). Spero di essere riuscito a farla piacere anche a chi non apprezza questa coppia, sarebbe davvero un successo per me! ^__^ Ho anche cercato di mantenermi il più possibile IC (ovvero rendere i personaggi con il loro carattere autentico), fatemi sapere anche su questo!
Spero vi sia piaciuta, credo che i pensieri di Shikamaru mi siano particolarmente riusciti… Ciao a tutti, vi aspetto al prossimo capitolo e alla prossima storia!

PS: NARUTO X HINATA ORA E SEMPRE!
  
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