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Autore: War Of Bias    06/02/2015    2 recensioni
E’ davvero divertente quando una semplice azione rovescia tutto sottosopra.
Na Mirae è solo una normale ragazza di vent’anni, che cerca di sopravvivere nel magico mondo della musica classica. Una bellissima violinista, avente Vienna come obiettivo in onore dei genitori scomparsi. Non c’è nulla fuori dall’ordinario, vero?
Finché un giorno non nota una spilla d’argento scintillante a forma di coniglio abbandonata su una panchina, dove sono stati brutalmente uccisi sei ragazzi in una battaglia tra gang pochi anni prima. È divertente come sia iniziato tutto così facilmente, raccogliendo quella spilla, per poi essere perseguitata e seguita dai fantasmi.
Lei non ha uno, o due spiriti che le stanno alle calcagna: ne ha sei e, senza saperlo, si trova coinvolta in un contratto che non può essere spezzato.
Ora ha trecento giorni per aiutare queste sei entità a trasformarsi.
Da fantasmi ad angeli.
E hanno soltanto trecento giorni.
[Traduzione: MaryYehet_| Storia originale: _bymjup (Wattpad)]
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Premessa: sciau, fandom! Allora, innanzi tutto questa storia non è mia, ma di _bymjup *correte a leggere le sue storie, sono stupenderfygrfy* (Laura Elizabeth) che l'ha postata su Wattpad.
Ho pensato di tradurla perché è veramente bellissima e originale, un po' tanto diversa dalle altre storie sugli angeli e demoni che si trovano su EFP. Beh, ci vediamo allo "spazio traduttrice" in fondo. Bye, ladies ♥

[permesso dell'autrice]

From Ghosts to Angels

(0)
 Prologo

 

“Hey! Torna qui!”, inseguo il ragazzo che ha appena rubato il mio fottuto portafoglio: ora sono più che incazzata. Non ha idea che si sta mettendo contro una cintura nera di jujitsu.  
Okay, scherzavo. Sono una palla di grasso.
 
Lui continua a correre, e vedo una possibilità! Lo placco a terra, bloccandogli il collo con le mie braccia, “Rendimi il mio portafoglio prima che ti FRANTUMI il viso con un PUGNO!”
 
La gente comincia a radunarsi qui attorno, lui mi spinge via e scappa, lasciando il borsellino a terra. Non molto dopo viene catturato dalle persone del posto che vivono nelle vicinanze. Lo derido, pulendomi i vestiti e afferro il portafoglio -tutto è ancora lì dentro. Mi lascio sfuggire un sospiro di sollievo.
 
Beh, mi presento. Mi chiamo Na Mirae e sono una ventenne coreana proveniente da Busan. Quando avevo dieci anni mi sono trasferita a Seoul con i miei genitori, e un anno dopo sono morti in un incidente d’auto. Sono finita in una casa adottiva, da cui sono scappata all’età di quindici anni. Ora non ho una famiglia.
 
Suono in un’orchestra musicale, come violinista principale. Il mio obiettivo è quello di andare per la terra santa dell’orchestra -Vienna, studiare lì e diventare uno dei migliori violinisti al mondo come i miei genitori volevano che facessi.
 
… Beh, è un grande obiettivo, visto che ho appena i soldi per andare a Jejudo, per non parlare di Vienna, in Austria.
 
Guardo l’orologio da polso “Oh, merda! Sono in ritardo per il lavoro!” lancio uno sguardo feroce al ladro “Accidenti! Grazie a te sono in ritardo per il mio lavoro!”. Vado via con passo pesante, per poi iniziare a correre più veloce che posso verso il posto dove opero.
 
Merda, Jaehyo mi morde di nuovo la testa oggi.
 
--
 
“Na Mirae-ssi, sei in ritardo, di nuovo!” mi urla Jaehyo, facendomi sussultare.
“Mi dispiace tantissimo Jaehyo-ssi, mi metto subito a lavorare!” rispondo, e corro verso il retro del negozio per indossare la mia divisa.
Sento una risatina alla mia destra.
 
“Perché fai sempre tardi, Mirae?”
Sospiro “Oggi un ragazzo ha quasi rubato il mio borsellino!”
Ride “Davvero?”
Faccio il broncio “Non mi credi, Yukwon- oppa? Sto dicendo la verità!”
Il ragazzo scoppia a ridere e non posso fare a meno di arricciare le labbra in un sorriso: la sua ilarità è contagiosa, dovreste vederlo sorridere, e vi garantisco che vi verrà voglia di ridere insieme a lui.
 
In realtà Yukwon ed io abbiamo la stessa età, ma sono abituata a chiamarlo ‘oppa’ dato che è più grande di me di qualche mese. Il suo compleanno è il 9 Aprile 1992, mentre il mio il 3 Dicembre dello stesso anno.
 
“Na Mirae- ssi! Sbrigati e comincia a lavorare!” la voce di Jaehyo riecheggia attraverso lo spogliatoio, facendo rabbrividire me e Yukwon. Guardo il ragazzo “Hai finito il tuo turno?”
Lui annuisce “Sì, ho un appuntamento con Jaein oggi. Mi ucciderà se faccio saltare tutto di nuovo”
Mi viene da ridere “Va bene, ci vediamo dopo allora!”
 
Torno nel ristorante e comincio a prendere gli ordini. Afferro i menu e inizio a lavorare “Benvenuti al Chou Mien! Come posso aiutarla?”
 
--
 
“Finalmente abbiamo finito” P.O sta prendendo l’ultima richiesta della giornata, e io passo le ordinazioni che ho allo chef del ristorante, Lee Minhyuk, o come vuole farsi chiamare lui, B-bomb.
 
In realtà io preferisco “Minhyukkie”, così ho deciso di ignorarlo anche se lui continua a chiedermi di usare “B-bomb” invece di “Minhyuk”, ma io me lo scrollo sempre da dosso. Minhyuk è un bel nome.
 
“Minhyukkie oppa! L’ultimo ordine”.
Lui mi guarda male “Pensavo di averti detto di chiamarmi B-bomb…”. Gli faccio la linguaccia e dico “Finiamo questa ultima ordinazione e chiudiamo”.
 
Jaehyo sta riposando al piano di sopra in camera sua, visto che questo è il suo ristorante… Così non mi lamento. Inoltre non sta molto bene: si stanca facilmente.
 
Afferro i piatti sporchi per portarli in cucina, dove Zico e Kyung stanno lavando le stoviglie. “Sono questi gli ultimi?” Scuoto la testa “Minhyukkie oppa sta preparando l’ultimo ordine.” Allungo il braccio “Abbiamo quasi finito~”.
 
Quindi… Lasciatemi spiegare un attimo. Questi ragazzi sono le persone con cui lavoro in questo ristorante cinese vicino casa mia, chiamato Chou Mien. Il proprietario è Ahn Jaehyo, come potete vedere, il ragazzo che stava urlando contro di me poche ore prima portandomi alla pazzia.
 
Yukwon, P.O ed io siamo i camerieri, mentre Minhyuk e Taeil sono i cuochi. Zico e Kyung si occupano di lavare i piatti, anche se qualche volta si dedicano alla cucina, e devo dire che le loro pietanze sono ottime. Non scherzo.
 
“Sto arrivando!¹”  P.O afferra l’ultima ordinazione e la porta al tavolo.
Mi stiracchio “Finalmente abbiamo finito!” guardo l’orologio, sono le undici e trentasette. Sospiro. Devo alzarmi domani alle sei per un concerto di beneficenza.
 
Aiuto Zico e Kyung a pulire, e mi dirigo verso lo spogliatoio per cambiarmi. Essere l’unica ragazza in realtà non mi preoccupa, dato che per cominciare questi ragazzi non sono pervertiti.
 
“Mirae- yah, vuoi che ti accompagni a casa? Si sta facendo tardi e ho sentito delle cattive dicerie qui attorno” Minhyuk si sta togliendo il grembiule per indossare il suo solito maglione a maniche lunghe e i jeans.
Scuoto la testa “Nah, va tutto bene, oppa. Vivo qui vicino, il che dovrebbe essere apposto”.
 
“Waah~ Finalmente abbiamo fatto tutto!” Zico e Kyung si uniscono a noi, seguiti da P.O e Taeil.
Guardo P.O “Jihoon- oppa, hai finito di sistemare tutto?”
Lui mi mostra il pollice alzato “Fatto. E chiamami P.O, è più facile di ‘Jihoon’”.
Annuisco “Okay, P.O oppa”.
 
In realtà P.O è un anno più giovane di me, ma la prima volta che l’ho visto ho pensato che fosse più grande, e ho finito per chiamarlo ‘oppa’ per quasi tre mesi; e  quando abbiamo scoperto che era veramente più piccolo, abbiamo deciso di continuare a chiamarci in questo modo perché pensa che sembro più piccola di lui e sarebbe strano se mi chiamasse noona. Ecco perché lo chiamo oppa.
 
“Yah! Le ho detto innumerevoli volte di chiamarmi ‘B-bomb’, ma non l’ha mai fatto!” Minhyuk mi lancia un’occhiata furiosa, facendo ridere tutti gli altri.
 
Hyung, dovremmo andare adesso. Ci vediamo più tardi, ragazzi!” Zico e Kyung salutano con la mano Minhyuk e Taeil, battono il pugno a P.O, il primo mi scompiglia i capelli, mentre il secondo mi da una pacca sulla schiena prima di correre via.
 
“Aish, questi ragazzi…” mi guardo allo specchio per sistemare velocemente i capelli. Vedo Taeil che afferra la borsa “Beh, vado anche io²! Ci vediamo domani!” mi dà un pizzico sulle guance “In bocca al lupo per il concerto di beneficenza di domani! Mi dispiace di non poter essere lì.”
Annuisco “Va bene, Taeil oppa. Sarà per la prossima volta.”
 
P.O  tiene le mani a coppa sulle mie guance “Buona fortuna per domani!” e comincia a muoverle facendomi sembrare ad un pesce palla… penso.
 
Oppa!” ride, e la sua voce da cavernicolo forma un’ eco all’interno della stanza “Beh, vado via anche io! Hyung, accompagnala a casa, okay? Sai, le voci…” poi anche lui va via.
 
“Aish, questi ragazzi” Minhyuk ride, chiudendo il suo armadietto “Vieni, sei pronta?”
Mi cambio con lui dentro lo spogliatoio, ma siccome è un gentleman, si gira dalla parte opposta così non può vedermi.
 
E’ così carino.
 
“Okay, io sono apposto!” indosso di nuovo il mio maglione bianco e i leggins neri, prendo la mia borsa e chiudiamo il ristorante.
 
“Sai, non c’è bisogno che mi accompagni a casa, oppa.
Lui ridacchia “Certo che ce n’è. Che tipo di uomo sarei, se ti lasciassi da sola a quest’ora?” mi scompiglia i capelli per poi infilare le mani nelle tasche.
 
Camminiamo in un parco che è la scorciatoia per arrivare a casa mia. È piuttosto spaventoso di notte però… Le luci sono soffuse e ci sono molti suoni inquietanti. Per non parlare del vento che c’è stasera.
 
Vediamo una panchina davanti a noi, e un evento successo in passato squilla nella mia testa… Qualcuno è morto qui. Beh, sono morti sei ragazzi in questo posto, circa tre anni fa. Ho sentito che ci fu una lotta tra gangs finita male, è stato spaventoso; da quanto ho visto al telegiornale, c’erano schizzi di sangue dappertutto, è stato un fottuto bagno di sangue.
Da quel momento, nessuno viene in questo parco. Nemmeno le persone che sono incaricate di pulirlo. Voglio dire, ci sono ancora macchie rosse sulla panchina. Chi non impazzirebbe?
 
Ora, il giardino è praticamente abbandonato. Le piante vengono lasciate incustodite e le foglie cadute coprono la maggior parte del percorso. Nessuno, nemmeno i senzatetto o le gang passano del tempo qui.
Dicono di aver visto un paio di… strani incidenti.
 
Proprio sul quella panchina. Dove sono stati uccisi i sei ragazzi.
 
Una casalinga che abitava nel quartiere stava tornando a casa dopo aver fatto la spesa e ha sentito improvvisamente deboli risate giovanili. Poi non so se è vero o no… ma ho sentito che ha detto alla gente che ha iniziato a nevicare in questo parco.
 
Ed era estate.
 
Poi vide un giovane ragazzo di fronte a lei, andò di matto e scappò via.
 
Ci sono stati un altro paio di incidenti del genere, come questo, che è accaduto ad un gruppo di studenti delle scuole superiori che passavano del tempo insieme qui dentro. All’improvviso uno dei loro amici ha cominciato a fare cose strane… come se fosse posseduto. Ha attaccato alcuni di loro, ma i ragazzi hanno detto che i suoi occhi avevano cambiato colore: lui aveva inizialmente le iridi nere, ma in qualche modo erano diventate rosse in quel momento.
 
E’ abbastanza inquietante, ma ho sempre usato questo parco come scorciatoia da quando vivo in zona. Inoltre, se non avessi usato questa via più breve, ci avrei messo il doppio del tempo.  
 
Mentre oltrepassiamo la panchina, vedo qualcosa di luccicante provenire da essa. Sono curiosa, quindi lo prendo “Cosa c’è, Mirae- yah?”
Scuoto la testa “Niente, oppa”.
 
E’ una spilla. Una spilla d’argento a forma di coniglio con la maschera.
 
Poi, all’improvviso, sento come una corrente di energia -un’energia davvero buia- che scorre attraverso il mio corpo.
 
Urlo.
 
Sconosciuto
 
“Lei ha appena-”
Annuisco “Sì”. Guardo la ragazza, che ora è incosciente a causa del flusso delle nostre energie su di lei.
 
Na Mirae…
 
Le cose cominciano a farsi interessanti.
 
“Okay, ragazzi. Sapete cosa fare adesso”.
 
 
Na Mirae
 
Mi sveglio al suono del cinguettio degli uccellini fuori dalla mia finestra. Mi lascio sfuggire un gemito “Che diavolo è successo…” guardo l’orologio da polso, sono le quattro del mattino. Sospiro, mi alzo e comincio a prepararmi per il concerto di beneficenza.
 
“Oh, bene, sei sveglia”.
 
Lancio un’occhiata al mio fianco e vedo un ragazzo alto con i capelli neri. Un ragazzo davvero attraente, per essere corretti. Indossa una divisa scolastica.
Aggrotto le sopracciglia “Chi diavolo sei tu e cosa diavolo stai facendo nella mia fottuta casa!” Sento il sangue bollirmi nelle vene e lancio un’occhiataccia all’intruso/sconosciuto che sta invadendo la MIA abitazione. Cerco di prenderlo per il collo, ma non ci riesco.
 
Perché non posso toccarlo. Il mio pugno è passato attraverso il suo corpo.
 
Lui sorride “Beh, io mi presento. Ragazzi!”
 
Poi cinque ragazzi in uniforme scolastica appaiono improvvisamente nella mia camera da letto. I miei occhi si spalancano. Non riesco a trovare la voce, come se l’avessi persa. Non posso nemmeno urlare.
 
“Il mio nome è Bang Yongguk, quest’anno dovrei avere ventitrè anni, ma sono morto oggi esattamente tre anni fa”. 

¹Originale: "Order up!". Non sapevo come tradurlo, così ho inventato xD 
²Letteralmente "Sono fuori anche io" /?

 


 

Ed eccoci qui con il prologo!
Beh, posso assicurarvi che il prossimo capitolo è uno spasso -ed è anche tremendamente lungo *sob*- ! Io l'ho letto sta mattina e stavo a terra dalle risate HAHAHAHHAH. 
E poi la storia è tremendamente interessante, la adoro ergtyr. 
Spero che piaccia anche a voi e spero di ricevere consigli su come migliorare (è la prima volta che traduco qualcosa lol)
Per chi se lo stesse chiedendo... io sono quella disagiata di MaryYehet_ HAHAHA. Okay, evaporo. 
Bye, babyz. ♥

   
 
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