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Autore: _Briareos_    06/02/2015    0 recensioni
Briareos torna da una missione e dei segreti di Deunan su cosa le manca del passato, di lei e cosa rimpiange, lo porterà a rivelarsi su un argomento...Solo un piccolo spaccato di una giornata tipo dei protagonisti dove sprazzi di loro emergono da piccole cose del passato. Fic piccola.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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mi manca 'Ciao, bimba. Fra poco sarò a casa, spero che la giornata sia andata bene. Ci sentiamo tra poco'.

Briareos fissò la stanza di fronte a lui dopo aver chiuso la porta d'ingresso. Tutto era spento. Silenzioso. Osservò per bene per assicurarsi che non vi fossero luci accese in qualche stanza, poi andò verso il telefono e si accorse che la spia della segreteria lampeggiava, segno che nessuno aveva sentito il messaggio. Andò in camera da letto, aprì lentamente la porta e sbirciò nella stanza. Una figura distesa nel letto  lo colpì, timidamente illuminata dalla tenue luce che filtrava attraverso gli spazi tra le tende. COntrollò con il sistema e verificò i parametri vitali della persona nel letto. Dormiva profondamente, il battito lento e regolare, il respiro dolce appena percettibile. Si rese conto che era tornato nel cuore della notte dopo una missione in Cina, credendo che lei lo stesse aspettando. SOlitamente accadeva sempre  così, lei si faceva trovare all'Eswat o lo attendeva a casa anche fino a tarda ora. Nei giorni di buon umore lo raggiungeva alla porta abbracciandolo, cosa che aveva sinceramente trovato parecchio confortante. Si sentiva considerato, atteso. E invece, quella notte, sembrva mancargli qualcosa.

Decise di cambiarsi nel bagno di servizio, scartando l'idea di farsi una doccia nel bagno della loro camera, per evitare di svegliarla. Conosceva la ragazza troppo bene per non avere domande e dubbi sulla motivazione di quella stranezza. Lei che dormiva, lei che non aveva sentito il messaggio, lei che non lo aveva atteso come al suo solito. Si domandò, mentre l'acqua scorreva sulla sua pelle artificiale, se forse lei stava male. Inoltre, lui odiava quel bagno. Non perchè non fosse comodo per lui, accessoriato o altro. Semplicemente, abituato al 'loro' bagno, sentiva quella stanza 'fredda'.

Una volta rivestito con abiti puliti e abituali per stare in casa, si preparò un sandwich in cucina con uova e tonno e lo consumò, gustando anche una birra, fissando Olympus dalle ampie vetrate del salotto. Le luci degli edifici vibravano nell'oscurità della notte e si perse nei suoi pensieri finendo la birra. La grande statua che troneggiava in mezzo al lago artificiale, rischiarava la notte e anche se parecchio distante, lui riusciva a vedere tutto con chiarezza. Finì l'ultimo boccone osservando quel che riusciva a vedere dalla loro casa, chiedendosi se qualcun altro stesse guardando come lui la notte, sentendosi a disagio. Era raro per lui, tranne certe volte in cui era di pessimo umore, restare da solo a osservare il panorama. Si chiese se nel prossimo futuro vi sarebbero state altre missioni in cui, assegnato senza Deunan,  si sarebbe ritrovato a mangiare e riflettere da solo nell'oscurità della notte. Il manto nero nel cielo era puntinato di bianco, creando scie lattee suggestive. NOn si accorse di Deunan che si era fermata alle sue spalle e lo fissava in silenzio, finchè voltando la testa non la vide con gli occhi posteriori.

"Ragazzone, quando sei tornato?"

Briareos si voltò di scatto. Lei poggiava con il fianco destro sull'angolo che portava dal salotto al corridoio, stringendo le braccia l'una con l'altra. Indossava una maglietta del compagno che goffamente le cadeva da un lato, rivelando una spalla e nascondendo metà seno. Terminava a metà coscia ma in maniera irregolare, seguendo la parte caduta perchè troppo grande per lei. Sembrava sorpresa ma poi gli sorrise , accostandosi al muro con la testa.

"DA non molto. Non volevo svegliarti. TUtto bene?"

Deunan si avvicinò a lui allungando le braccia per cindondarle intorno al suo collo. Lo tenne stretto, puntandosi sui piedi e baciandolo profondamente. Briareos la stinse con una mano, mentre teneva nell'altra ancora la bottiglia di birra. Gli sembrava che lei stesse bene, non avesse problemi di sorta.

"TUtto bene, credevo che tornassi domani sul tardi. Lance ci ha fatto sgobbare con gli addestramenti e sono andata a letto presto. Se sapevo che tornavi ora, ti avrei aspettato. Ma che ore sono?"

Cercò con gli occhi l'orologio da muro alle sue spalle e disse l'orario qualsi stupita per essersi addormentata subito senza accorgersene. Erano mezzanotte e quaranta di notte.

"Ti avevo lasciato un messaggio in segreteria, pensavo mi avessi aspettato"

Deunan rimase sorpresa della cosa. Chiese a che ora avesse chiamato ma Briareos la rassicurò, dicendole di non preoccuparsi. Le chiese se aveva impegni per il giorno, ma lei affermò che vi era solo una riunione la sera alle sei, riservandosi la giornata per loro. La accompagnò a letto, si coricò con lei e rimasero a parlare finchè non furono stanchi da addormentarsi. Il cinguettio degli uccelli portò Briareos ad aprire gli occhi. Fece un respiro profondo e mise a fuoco ciò che era intorno a lui. La stanza ambrata dalla luce esterna, il rumore ovattato della vita che scorreva regolare fuori da quelle mura, il tepore rassicurante del corpo di Deunan. Lei dormiva tranquilla incuneata sul suo lato sinistro, circondata dal suo braccio. Si sentiva davvero bene, rilassato, tranquillo, per nulla stanco. Controllando il suo orologio interno, constatò che era l'alba. Poche ore di sonno eppure non sentiva nulla. Si alzò, cercando di non svegliarla, scivolando via dal suo abbraccio e si recò in cucina, sgranchendosi.

Preparò il caffè ma si rese conto di non aver voglia di nessun tipo di colazione che avevano in casa. Decise allora di fare qualcosa di diverso e uscì, prendendo la macchina. Guidò senza sforzi, data l'ora, fin in centro e si fermò di fronte la famosa pasticceria Delizia, la migliore e famosa di tutta Olympus. Acquistò cosa gli interessava e fece la strada inversa, gustandosi la città in un'ora insolita per lui in macchina. Tornò in casa, posando l'acquisto in cucina, inebriandosi dell'odore del caffè appena fatto. Ne gustò una tazza ma si rese conto di aver comunque bisogno di dormire ancora un pò, ma non riusciva a pensare di rimettersi a letto. Voleva riposare ma farlo a forza sarebbe stato peggio. Si distese nella poltrona da esterni e rimase là a rilassarsi.

SI risvegliò senza un motivo particolare, ma quasi come se una lieve scossa lo avesse attraversato. Strinse i braccioli in legno, rimettendosi in posizione eretta, chiedendosi cosa fosse accaduto. L'orologio interno indicò le nove e venti di mattina e si alzò ancora frastornato. La casa era silenziosa, un lieve e tenue odore di caffè lo raggiunse sulla soglia della cucina ma si accorse che nessuno aveva toccato cosa aveva acquistato. Preparò tutto su un vassoio con un cartone di succo d'arancia e si presentò in camera da letto. Incredibilmente, Deunan dormiva ancora nel suo lato, ma aveva chiaramente cambiato posizione.  Briareos posò sul suo comodino il vassoio e scostò leggermente una delle tendine per vedere fuori, potendo godere di un altro angolo della città, diverso dalla veranda. In quel momento Deunan si stiracchiò emettendo un verso gutturale e sbadigliò. Si voltò verso il cyborg che si era voltato verso di lei e gli sorrise.

"Bri...già sveglio?"

"Già...eri molto stanca. Hai dormito molto. COme ti senti adesso?"

"Davvero bene, ragazzone. Sono davvero contenta di questo giorno libero...tu come va? Come è andata la missione in Cina?"

"Bè, come al solito. Ormai i governi mostrano facciate per far credere che tutto sia gestito senza problemi. Che stronzata...abbiamo dovuto fare il culo a quindici terroristi e arrestarne altri. Non capisco come Olympus abbia promesso sostegno ricevendo in cambio sovvenzionamenti per la ricerca sui multigamba. Ci pensi? Ci mandano adesso in altri paesi per ricevere denaro che utilizzano solo per la difesa di Olympus, riservando le tasse per la città. Per carità,  è un'ottima mossa per gestire le risorse ma... cosa centra intromettersi nelle guerre degli altri? All'inizio, quando siamo entrati nell'Eswat non era così..."

"Bri, se Atena ha deciso di cambiare rotta avrà i suoi motivi. E a noi permette di mantenere il nostro lavoro...a me non dispiace!"

"NOn avevi detto una volta che volevi lavorare in un pub, in un locale dove poter bere e incontrare persone? COme mai adesso preferisci rimanere lì?"

Deunan rimase a fissarlo, poggiata con la guancia sinistra sul cuscino dopo essersi sistemata sul fianco. Sorrise al cyborg che stava controluce davanti la finestra, gli fece segno con la mano di avvicinarsi a lei sul letto e attese. Briareos però allungò una mano e prese il vassoio, che lei non aveva notato. Si sistemò con la schiena sui cuscini accanto a lei, allungò il braccio destro e stringendola in vita, la tirò a sè aiutandola a sistemarsi più vicino.

" Gradisce qualcosa, signorina?"

"Mmmhh...crepe alle pesche...crostate di amarene...crostate di albicocca...croissant..." prendendo una costata alle amarene "dove li hai comprati?"

"All'alba..."

All'alba? Quasi due ore fa? Perchè sei uscito? " sorpresa del fatto che fosse uscito se non lo aveva sentito "Dove sei andato?"

 "nella famosa pasticceria che ti piace tanto...quella che anche il tappetino della macchina adora.."

Briareos scoppiò a ridere, al contrario di Deunan che fece una smorfia arrabbiata con in bocca un pezzo di dolce. Quando inghiottì lo fissò, chiedendogli perchè continuava a prenderla in giro offrendogli però un morso.

"....è così e basta..."

"Non dire stronzate Bri! E' stato un errore, può capitare a tutti. Ho fatto pulire l'auto a mie spese, di cosa ti lamenti?"

"Oh, proprio nulla..." prendendo la sua mano e portandosi la costrata di lei in bocca "...bimba..."

Briareos masticò con calma il morso che aveva accettato, fissandola. Rideva, lei, mantenendo il contatto fisico mangiando cosa restava della crostata fra le sue dita. Briareos constatò finalmente perchè lei volesse sempre andare in quel negozio, arrivando perfino a rischiare multe o rimproveri di Lance le volte che avevano missioni nei paraggi. Era dannatamente buona. Burrosa, dolce, con aroma di cannella alla fine dopo il forte sapore delle amarene in pezzi. Era meglio di quanto lei gli aveva sempre descritto. Sul vassoio rimanevano una crostata alle albicocche, la crepe alla pesca e due croissant.

"Ti lascio la crepe per quando avrai fame dopo. Intanto cosa preferisci, croissant al cioccolato bianco o nero?"

"No, voglio la crepe. Adesso. Divisa con te..."

Si portò verso le sue labbra baciandolo a intervalli, stringendo il braccio destro intorno al collo. Lo sfiorava con le labbra in tocchi delicati, seguendo la linea della bocca mentre, in maniera appena percettibile, si strusciava  con il busto su di lui di pochi centimentri e mai nello stesso verso. La lasciò fare, dandole segno di gradire con i movimenti della stessa, seguendola nei gesti e con la mano che teneva ancora sulla sua schiena.

"Devi proprio andare stasera?"

Deunan si fermò alla domanda del compagno. Lo fissò incerta, ma lui prese dal vassoio sulle gambe la crepe di pesche e con entrambe le mani ne staccò un pezzo, portandolo alle sue labbra. Lei fece cenno di assenzo con la testa e lo accettò.  Ne mangiò un pezzo anche lui, scoprendo che era più buona della crostata. Riuscì solo a posare sul vassoio il pezzo rimasto che lei  lo tirò a sè per baciarlo davvero, cercando di girarsi sulla schiena, contro il materasso.  Lui sulle prime parve accettare l'idea, rispondendo con energia a quello slancio di affetto, ma poi si rese conto di avere il vassoio sulle gambe e nel mentre si girava per seguire lei, stava rovesciando tutto sul lenzuolo. Lo prese di fretta ancora con la bocca su quella di Deunan e lo posò più distante da loro, tornando poi a occuparsi della ragazza. Si scambiarono vari baci profondi per un pò, finchè lei non portò le mani sul viso di Briareos, carezzandogli con le dita prima la bocca, poi il resto.

"Ti aspettavo da ieri...e non sono rimasta in piedi a darti il bentornato...e mi hai comprato i dolci che mi piacciono..."

"QUindi...?" guardandola in volto "qualcosa non va?"

"Mi sento in colpa..."

"NIente che non si possa dimenticare con le tue labbra..."

Deunan rise mordicchiandosi le labbra prima di ricevere un nuovo e forte bacio, percependo le dita di lui che si intrufolavano sotto la sua schiena e scendevano verso il basso, sostenendosi con le gambe per far leva e non pesare su di lei. Scese con la bocca verso il mento di Deunan, gli passò sopra lievemente la lingua e si insinuò nella parte dolce sotto l'orecchio, lasciandole una scia fresca sulla mascella. Deunan lo sentì concentrarsi con la lingua calda sul suo punto preferito e rovesciò la testa con gemito all'indietro, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare. Udì il cinguettare fastidioso del cercapersone dell'Eswat e trattenendo il respiro, tirò su la testa. Briareos continuò con il suo lavoro e lei, credendo di aver immaginato il suono, rimase a boccheggiare stringendogli le spalle con le dita. Spalancò gli occhi al secondo suono e  vagliò rapidamente la stanza per trovare la sua fonte. Trillò più forte al terzo avviso e Deunan chiese a Briareos di controllare, sentendosi rispondere un semplice 'lascialo suonare'. AL quarto squillo, lei gli ricordò la riunione e la regola di essere sempre rintracciabili. Briareos sbuffò, in maniera forte e irritata, sollevando il viso di poco da quello di lei. La baciò, scorrendo le dita dal petto alla pancia e si girò, per alzarsi e prendere l'apparecchio.

 Briareos prese uno zaino vicino la porta e lo aprì, riversando il contenuto sul comodino di Deunan per far prima. Trovò con due dita il cercapersone e le disse di aspettare, andando a prendere il telefono in salotto. Lei si mise a sedere, sentendo i suoi passi allontanarsi nel corridoio e poi si voltò verso il comodino. QUalcosa attirò la sua attenzione e allungò un braccio. Sorrise, rigirando l'oggetto fra le dita e si appoggiò con le braccia sulle ginocchia, continuando a girare cosa l'aveva interessata. La voce del cyborg le arrivava a tratti, ma percepì perfettamente il nome di Magus. Poi il silenzio. Avvicinò il vassoio con i dolci e provò la crostata all'albicocca, poi il cornetto al cioccolato bianco.  Si sentì in estasi totale dopo le attenzioni del compagno che ancora sentiva addosso e il piacere provocato dalla bocca nell'assaggiare il dolce. Si accorse  nuovamente dei passi di lui giungere fino alla porta, vedendolo alla fine entrare.

"Non sapevo che ancora lo tenessi con te..."

"come mai?"

"Non ci pensavo più...a lui...ma solo a quei momenti..."

"il ricordo può a volte tornare grazie a un oggetto qualsiasi, che però era il nostro, e ci spiega chi eravamo, cosa desideravamo e cosa detestavamo, anche. E che forse ci diceva, allora, cose che avremmo poi capito solo molto più tardi, quando di quell’oggetto era rimasto solo un ricordo sfocato."

"Oh...sei in vena di poesia?"

"Mah...sarà l'eta...non sono riuscito a trattenermi..."

Lei sorrise felice, fissò di nuovo cosa teneva in mano e attese il compagno sul letto. Cosa che lui fece subito, tornando ad abbracciarla, seduto anche lui questa volta. Deunan si buttò all'indietro, poggiando la testa sul petto di Briareos, sorridendo allegra.

"Cosa cè..."

"Non lo so...guardandolo...è come se vedessi noi...la nostra storia..."

"Chi di noi non ha qualche oggetto che ritiene significativo e importante, benché magari non abbia nessun valore reale se non la sua storia?"

"Vuoi paragonare noi agli altri?"

"NO...ma anche noi diamo a certi oggetti importanze speciali...cosa ti lega a lui?"

"Beh..innanzitutto è il coltello che abbiamo scelto insieme. Lo portavamo sempre con noi quando stavamo soli...per cucinare, lavorare, fare qualsiasi cosa...Sarà stupida ma...anche se un normale coltello, per me ha sempre dato un senso di unione con te proprio per il modo in cui lo abbiamo ottenuto..."

"GIà...però non è un normale coltello...non è da te denigrare i ka-bar."

"Lo so...Ka-Bar... il nome popolare per il coltello americano da combattimento di così altra qualità da essere stato adottatao dal gruppo dei marines da sempre . Ricordo che quando abbiamo adocchiato questo bambino, non ci abbiamo pensato due volte a farlo nostro...usarlo solo nei nostri momenti..."

"Eh si... Ka-Bar D2 Extreme Fighting Utility, modello tutto nero compresa la lama. L'uomo che lo teneva lo aveva appena acqusitato e gli abbiamo proposto una scommessa. Noi mettevamo uno dei migliore whiskey al mondo, Johnnie Walker invecchiato che avevamo preso in una missione...abbiamo vinto per miracolo ma non ho alcuna intenzione di ricordare in cosa avevamo scommesso...che tempi...io ero ancora umano all'epoca..."

"..."

"Bè, questo è il passato...no?"

"...Bri..."

Briareos la guardò in viso e la vide quasi triste. La strinse a sè e le chiese cosa la turbasse all'improvviso. Le domandò se era per colpa del coltello, ma lei fece cenno di no. Se era per qualcosa in particolare, lei però non rispose. Le carezzò la schiena e lei lo fissò negli occhi.

"Ti ricordi di quella volta in cui avevamo parlato di cosa ci mancava del passato?"

"Mh...credo di si..."

"...quando ti ho detto che cèra qualcosa che mi mancava di quando eri umano?..."

"..."

"....ECCO...mi è tornato in mente...adesso..."

"E quindi..?"

"quindi...non so, non ricordo se ne abbiamo parlato..."

"NOn mi sembra...possiamo parlarne ora..."

"..."

"Cosa stai pensando...dai..."

"Vuoi sapere quali sono le cose che mi mancano di quando eri umano?"

I due si fissarono, finchè lei non parlò. Lui le offrì i dolci ma lei rifiutò, poggiandosi invece sul suo petto, stringendogli la vita con un braccio.

"Ci sono tre cose che mi mancano di te da umano...ma non vorrei che...tu possa rimanerci male..."

"Per quale motivo...so bene che alcune cose sono cambiate per me...se mi dici cosa ti manca posso risolvere il problema..."

"NOn è un problema, non capire male...voglio solo dire che a volte mi capita di pensarci..."

"Va bene...cosa ti manca?"

"..."

"Non dirmi che ti vergogni..."

"Non dire stupidaggini..."

"Allora? ...se vuoi ti dico le prime cose che mi vengono in mente che mi mancano..."

"...di me?..."

"in generale...che riguardano te però..."

"...ok, sono curiosa..."

"ok..." ridendo, sapendo quanto fosse arrossita ma non lo voleva dare a vedere "...vediamo... Mi manca il nostro posto speciale alla base... Mi mancano la tua mano che cercava la mia sotto il tavolo nonostante le persone presenti...sopratutto quando cèra tuo padre... Mi manca quando mangi esageratamente presa da cosa hai nel piatto... mi manca la prima sensazione che mi ha fatto capire che mi piacevi un sacco, ti avevo visto diverse volte ma quel pomeriggio,uno dei tanti, ti ho vista sotto una luce diversa...mi manca il sorriso che riuscivi a farmi fare anche dopo che mi avevi fatto arrabbiare,con una sparata stupide delle tue...mi manca andare al mare o al lago insieme come quelle volte...mi manca il nostro silenzio in macchina ad ascoltare la musica che mettevano in radio e quanto mi piaceva ascoltarti fare qualche commento su una canzone...mi manca quando mi prendevi per mano nei momenti seri che mi davano forza, nonostante dovevamo nasconderci...mi mancano i nostri scatti di passione improvvisa che ci portavano a far l'amore dove e com'eravamo...mi manca fare l'amore con te,che conoscevi ogni millimetro del mio corpo e sapevi come 'gestirlo'...mi manca baciarti ancora e ancora sorprendendoti, visto che adesso lo facciamo senza pensarci più come sorpresa...mi mancano quelle mattine nel tuo alloggio,con te in pigiama a prendere il caffè e poi 'perlustrare' la tua camerata insieme... Mi manca il tuo corpo, vicino al mio, quando ancora eri all'inizio della nostra intimità e arrossivi come una bambina, divenendo impacciata..."

"davvero?"

"Si...dai, dimmi le prime cose che ti vengono in mente..."

"Sembra un gioco..."

"meglio così...non ci sono problemi a dirci le cose...no bimba?"

"...ok..." ridendo, strofinando la guancia sulla sua pelle "...dunque...Mi manca il tuo maglione grigio, era morbido e profumava di te. Lo portai con me nel periodo dell'Accademia. Ti sentivo cos' vicino quando lo mettevo...Mi manca la forza che mi davi anche solo sentendo la tua voce quando eravamo lontani... Mi manca quel pomeriggio passato a letto della nostra seconda volta e l'espressione che avevi dopo la doccia... Mi mancano le tue battute sul mio essere bassa, sul mio essere piccola...Mi mancano anche le tue urla quando ti arrabbiavi! Perchè mi facevano capire che a me tenevi, che mi aiutavi,che volevi il mio meglio... Mi manca raccontarti i miei sogni che stranamente tutti ti comprendevano e ancora oggi ti comprendono..." sorridendo baciandogli la mascella "Mi manca stare le ore al telefono con te,  sentire la tua voce, stare nel letto e sapere che eri lì con me comunque... Mi manca essere stupida con te quando eri giù perchè ti facevo ridere come un pazzo ed uscivano fuori delle piccole fossette sul tuo viso che io tanto adoravo...Mi manca quando cercavi di fare il serio ma non ci riuscivi, perchè poi finiva tutto in risata...Mi manca anche quando facevi finta di baciarmi e invece  facevi lo stupido allontanandoti  solo perchè volevi vedermi imbronciata, ridendo come un pazzo... Mi manca il tuo sorriso...Mi manca il colore dei tuoi occhi e il tuo sguardo...Mi manca il fatto che non hai mai trovato brutte le mie cicatrici e che conosci ogni singola parte del mio corpo... Mi manca ogni singola parte del tuo corpo perchè ti avevo conosciuto, come uomo, come umano... 

"Accidenti, hai già pensato a tutte queste cose in generale? OK...Mi mancano i tuoi baci nascosti, che mi davi continuamente, come fosse la prima volta...anche dietro a tuo padre...il tuo sembrare piccola e graziosa e invece..."

"spiritoso......io i nostri giochi nell’acqua... Mi manca il tuo proteggermi, quasi con ossessione, perché nessuno doveva sapere di te e di me..."

"...mi manca il tuo tentare di imitarmi, cercando di fare le cose che ti facevo su di me...eri comica all'inizio..."

"penso solo a quelle tre cose...Io, Bri...ecco...a me mancano i tuoi capelli, sopratutto quando li sentivo scivolare sulla pelle della schiena...era stupendo!...le tue labbra morbide che cercavano le mie...amavo le tue labbra...che sapevano conoscere ogni parte di me...e i tuoi occhi chiari. Li amavo quando mi fissavi...l'unica cosa di te umano che mi manca ancora  è il tuo naso...io...ecco...scusa..."

"No, va bene...lo so...anche a me manca baciarti come in quegli anni. Poter giocare con le tue labbra e la tua bocca. Ora non mi è più possibile e questo mi dispiace, bimba. Idem per il naso...per i capelli, non provare a tirar fuori il fatto del parrucchino, e spero sinceramente che quelle battute non fossero spinte da questo..."

"Eh eh...io..." ridendo "in verità..."

"No. aspetta. So che poi mi caccerai da casa...vorrei dirti solo qualè la cosa che non mi mancherà mai del passato..."

"CHe cosa? Mio padre? Qualcosa in particolare?"

"Si...prima però aspetta..."

"..."

Deunan seguì con gli occhi il cyborg che prese le chiavi di casa, lo zaino riempito con tutto il contenuto sul comodino e il cercapersone. La baciò con passione, sussurrandole sulle labbra che non voleva che lo odiasse ma non poteva restare dopo averlo detto. Poi si mise poggiato allo stipite della porta e disse con calma una sola frase.

"Te lo dico prima che scappo...scusa bimba, ma vale per il parrucchino...ci vediamo all'Eswat..." ridendo, sperando che non lo uccidesse "Quello che non mi manca...è la tua Bouillabaisse!"

Deunan rimase a bocca aperta, una spallina della magliettina le scese in basso seguita dagli occhi che li spalancò con aria adirata. Briareos scappò da casa, raggiunto da un urlo di Deunan che pronunciava il suo nome,  che rimbimbava fin fuori casa. Il cyborg sapeva che avrebbe pagato caro quel commento. Ma l'amava anche per quello.




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