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Autore: _Yumemi_    07/02/2015    2 recensioni
Certe notti Hinowa credeva di sentire la pioggia.
Era come sprazzi di una melodia lontana, una musica così flebile da poter essere facilmente frutto della sua fantasia. Eppure, chiusa nelle stanze del palazzo del Re della Notte, lei sentiva la pioggia.
E in quei momenti immaginava e ricordava…
[Hinowa!centric, Missing moment dell'arco di Yoshiwara. Ispirata dal ritornello della canzone “Nemo” dei Nightwish]
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Certe notti Hinowa credeva di sentire la pioggia.
Era come sprazzi di una melodia lontana, una musica così flebile da poter essere facilmente frutto della sua fantasia. Eppure, chiusa nelle stanze del palazzo del Re della Notte, lei sentiva la pioggia. Se chiudeva gli occhi, udiva dal lieve ticchettio della pioggia autunnale agli acquazzoni della stagione delle piogge in estate. E allora immaginava e ricordava. Ricordava i luoghi della sua infanzia, nelle campagne fuori Edo. Ricordava le giornate uggiose passate ad aiutare il padre nei campi, l’odore della terra e dell’erba che permeava la sua pelle anche quando, la sera, avevano ormai fatto ritorno a casa.
Quando Hinowa chiudeva gli occhi e respirava piano poteva quasi avvertire il fresco della pioggia pizzicarle la pelle, inzupparle i capelli nell’elaborata acconciatura e i kimoni pregiati. Si vedeva camminare di nuovo per le strade scivolose e lucenti come specchi e gettare ad ogni passo gli innumerevoli strati di pesantissima seta che doveva indossare, fino a rimanere con solo il leggero kosode bianco addosso. Allora iniziava a correre, correre, correre sempre più veloce fino a che il fiato non le bruciava in gola. L’acqua le schizzava sugli occhi ma Hinowa sapeva che se avesse corso avrebbe presto raggiunto la città. E una volta fatto l’avrebbe superata e sarebbe andata ancora più lontano. Lontano verso la libertà.
Quando Hinowa chiudeva gli occhi poteva ancora sentire al petto il calore di un corpicino nascosto stretto in una coperta, l’ultimo bacio dato sulla fronte prima di consegnare il bambino che considerava suo figlio al vecchio signore che si sarebbe preso cura di lui se lei non ce l’avesse fatta. Perché per quanto corresse, per quanto sognasse una vita lontano da Yoshiwara con il suo piccolo Seita, sapeva che il Re della Notte l’avrebbe trovata. Per questo il suo sguardo non conteneva la minima traccia di timore quando incrociò quello di Hosen, così vicino al suo che riusciva a vedere il riflesso del proprio viso nelle sue iridi grigie. Era meglio morire da sola che vivere un attimo di più senza il proprio figlio e la consapevolezza di ciò diede a Hinowa il coraggio di sorridere in quelli che considerava gli ultimi istanti della propria vita.

Ma non era questo che il Re della Notte aveva in mente per lei. Così, sotto quell’ombrello rosso che come l’anticamera di una prigione già le impediva di vedere il cielo e di sentire la pioggia su di se un’ultima volta, fecero nuovamente ritorno a Yoshiwara.


Hinowa aprì gli occhi. In quel luogo centinaia di metri sotto la terra non c’era nulla. Non c’era pioggia, ne sole, ne vento, ne le nuvole prima di un temporale. Tutto era immobile in una perpetua notte artificiale, illuminata solo dalle lanterne per le strade, animata di un continuo vociare di persone, dalla musica per le strade e dentro i locali. Uguale a ieri, uguale al giorno dopo e a quelli dopo ancora.
La cortigiana più desiderata di Yoshiwara Tougenkyou sollevò gli occhi dalla massa brulicante di prostitute e clienti, verso quel cielo fatto di freddo metallo al di sopra delle loro teste. I suoi occhi verde smeraldo ardevano come se avessero davvero avuto il potere di disintegrare quell’infinita massa di acciaio.

Protetta dalla Luna che vegliava sempre nell’ombra, Hinowa guardava sempre in alto. In attesa della pioggia che le avrebbe riportato il suo Sole.
 
 
 
“Oh how I wish
For shoothing rain
All I wish is to dream again
My loving heart
Lost in the dark
For hope I'd give my everything”





 
Salve! Mi presento: molto piacere, sono Yumemi91, sono nuova in questa sezione, ma sono mesi che mi è ritornata la passione (mmm... ossessione?) su Gintama e quindi volevo proprio produrre qualcosina. E sono partita (perchè spererei di continuare >3<) con qualcosa sull'arco di Yoshiwara, perchè è bellissimo e mi ha commosso davvero un sacco. Hinowa, Seita e Hosen sono stati dei personaggi magnifici che mi hanno fatto piangere. Tutti, e non lo credevo possibile con Hosen. ;u; Maledizione ai feels in Gintama.
Comunque il genere introspettivo senza dialoghi, stranamente, è iquello in cui mi trovo più a mio agio (sarà perchè sono una persona di poca azione e rimugino tanto sulle cose? chissà), soprattutto se associato alla pioggia.
mmmh, va beh. non so cosa scrivere perchè sono stanca. comunque spero che  la one-shot vi piaccia e, nel caso ci fossero (io ci provo a fare attenzione, ma...) perdonate qualche mio errorino.
Ciao! =D
  
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