Libri > Altro
Ricorda la storia  |      
Autore: Nembayo    07/02/2015    3 recensioni
[Raven Boys]
||«Cosa hai sognato?» chiede ansimando Noah, le palpebre socchiuse sull'espressione concentrata e libera di un Ronan solitamente tormentato e tormentatore.
«Non ci pensare, Czerny.»
«E se volessi pensarci?»
«Sei morto, diamine! Che cazzo te ne frega?»
«Era un incubo.»||
The Raven Circle - the Dream Thieves.
||Ronan Lynch x Noah Czerny||
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

DEATH–LESS



«Ronan» sussurrò Noah. Era chino a pochi centimetri di distanza dall'amico, incolore sotto quella luce. Era solido abbastanza perché le sue ginocchia lasciassero un'impronta sul copriletto, ma non per proiettare alcuna ombra. «Sei sveglio, sei sveglio.»
Per un lungo minuto Noah continuò a guardarlo sbattendo gli occhi, mentre Ronan lo fissava di rimando. Gradualmente, il suo cuore rallentò.

 

 

Noah è morto. Nonostante ciò, Ronan non riesce a concretizzare realmente quel pensiero.

Noah è morto. È morto da sette anni ed ha le mani sempre fredde, gelide. Una macchia scura sulla guancia segna il punto in cui la sua testa è stata fracassata e l'osso è affondato verso l'interno. Colpito a morte dal suo migliore amico, Whelk.

Noah è morto. È un fantasma spaventato; non mangia mai, Noah. A volte scompare, a volte la sua ombra non viene nemmeno proiettata, a volte è così poco solido da non lasciare nemmeno impronte sul copriletto di Ronan.

Noah è morto. Ma è vivo. È vivo mentre le sue mani piccole e gelide scuotono le spalle nude di un Ronan dagli occhi blu spalancati sul niente. «Sei sveglio, sei sveglio.» È una cantilena assurda, quasi sbagliata, pensa Ronan. Perché, nonostante lui sia sveglio, Noah non lo è. È vivo ma è morto, solido ma ombra, fantasma. I suoi occhi languidi e spalancati sono puntati in quelli dell'amico.

«Sto... bene» ansima Ronan. Riprende fiato, si tira a sedere, circondandosi le ginocchia con le braccia lasciate nude dalla canottiera nera. Il tatuaggio è una macchia ancora più scura sulla schiena, che spunta dal collo. I capelli sono rasati, le sopracciglia sottili, la bocca piegata nella solita smorfia. Simile a uno squalo o ad un serpente. Pericoloso. Ma non per Noah.

E non perché Noah è morto. Ma per il semplice fatto che Noah è Noah.

I suoi capelli sono morbidi, mentre la mano grande e ruvida di Ronan gli stringe a coppa la nuca. È ancora freddo, gelido, morto. Congelate sono le sue guance chiare, trasparenti; congelate sono le sue mani piccole e le spalle strette nascoste sotto il maglione della Aglionby. E le sue labbra sono soffici, mentre si premono contro quelle di Ronan.

È un rituale strano, il loro. Più un bisogno affettivo, quasi. Ronan vuole sentirsi importante per qualcuno, anche se quel qualcuno è morto. Noah vuole sentirsi vivo, ma l'unico vivo, bruciante, infuocato tra loro è Ronan. E così si baciano, prima in modo dolce, quasi accarezzandosi. Poi si bramano. Noah fatica a rimanere abbastanza solido da farsi sentire al tocco avido di Ronan, e abbastanza da sentirlo sotto le sue dita.

«Cosa hai sognato?» chiede ansimando Noah, le palpebre socchiuse sull'espressione concentrata e libera di un Ronan solitamente tormentato e tormentatore.

«Non ci pensare, Czerny.»

«E se volessi pensarci?»

«Sei morto, diamine! Che cazzo te ne frega?»

«Era un incubo.»

Ronan sospira, perché passa un sacco di tempo con Noah, da sempre, e quel ragazzino morto lo conosce troppo bene. E sospira perché in effetti ha fatto un incubo. Accenna un sorriso tagliente, ma più dolce dei suoi soliti ghigni. Carezza nuovamente i capelli morbidi di Noah, rammaricandosi del fatto che quel ragazzo sia soltanto un fantasma. Irraggiungibile, non carnale, non vivo. Morto. Bacia le sue labbra fredde e morbide, gli occhi chiusi, assaporandosi ogni istante, lamentandosi con mugolii quando l'energia di Noah viene leggermente meno e gli è impossibile toccarlo come vorrebbe. La notte Ronan non dorme. Nemmeno Gansey dorme, nella stanza accanto. Non dorme Adam nel suo schifo di appartamento alla St Agnes. Forse non dorme nemmeno Blue, nella propria casa disseminata da donne veggenti. Noah non dorme perché è morto. E si occupa di Ronan, che i suoi sogni non lo distruggano, che non riporti cose pericolose dal mondo onirico che gli appartiene, che si risvegli – e che lo faccia in modo sereno, con un bacio di consolazione, magari. Una volta Noah ha pensato E se Ronan mi sognasse, vivo, e potesse riportarmi indietro?, ed è per questo che ogni volta gli chiede Cosa hai sognato?, e ogni volta Ronan risponde che non è niente. Che non è Noah. Ma va bene così. Deve andare bene così, mentre i baci diventano famelici sotto il comando di Ronan, e poi ancora dolci sotto quello di Noah. E mentre «Ronan, vieni a vedere cosa ho trovato!» grida Gansey da qualche parte della Monmouth Manufacturing. Noah scompare dal letto di Ronan e riappare tremolante davanti alla porta della stanza, la apre con le mani piccole e fredde ed è quasi come se quei baci non ci fossero mai stati. E forse è così. E Ronan chiude gli occhi, maledicendo il fatto che non riesca a sognare Noah. Mai.

Si alza e raggiunge Gansey, con Noah al seguito, silenzioso ed invisibile, quasi inutile agli altri. Non a lui. Non a Ronan, nonostante Noah sia morto. Perché è morto, è un fantasma, ma è vivo e fa vivere Ronan.































___________________________________________________________________________________














Let me guess: nessuno di voi conosce Raven Boys (un classico) e, in caso lo conosceste, nessuno di voi shippa Ronan e Noah, preferendo Ronan e Adam (un altro classico). Beh, io conosco questa saga di Maggie Stiefvater (che merita, merita molto sappiatelo) da più di un anno, grazie ad una mia amica di nome Silvia - and you obv don't care. Ho letto Raven Boys e Ladri di sogni, ed amo la saga ed i personaggi ogni istante di più. Questa è una piccola cosetta malata su Ronan e Noah uscita dalla mia testa ieri sera - era tardi, okay?
So, caro pubblico invisibile e più fantasma di Noah, thanks for the attenction (?) and adiòs.
One
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Altro / Vai alla pagina dell'autore: Nembayo