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Autore: Juja    08/02/2015    0 recensioni
“Perché nessuno crede che i licantropi, le fate, le streghe , i fantasmi ed i vampiri esistano? Io ne sono testimone, sono stata a contatto con loro e rabbrividisco al solo pensiero che un licantropo mi sfiori la pelle o mi sussurri qualcosa all’orecchio. Ho conosciuto vampiri più dolci e sensibili di molti esseri umani e altrettanti spietati e meschini. Ho una strega per amica e tante fate pronte a proteggermi dalle insidie di questa mia vita folle e movimentata, ma ho paura, tanta paura. In un solo istante, tutta la mia vecchia vita noiosa e piatta diventa una burrascosa avventura! I miei amici, momentaneamente ancorati alla vita normale, sono scettici e scostanti di fronte alle vicende che accadono e si susseguono, ma saranno obbligati a ricredersi, questo è sicuro!”
Genere: Horror, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Non-con
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-   “Amore mio, dove sei?”, disse svegliandosi di soprassalto.
Nessuna risposta.
Verificò se vi fosse la sagoma del suo corpo e passò la mano sul materasso per sentire il calore, ma con esito negativo.
Abbandonò il letto e andò verso la toilette, libera.
Scese di corsa al piano inferiore.
Deserto.
Ritornò in camera sua, cercò il cellulare e la chiamò.
<>.
Si vestì velocemente per andare a cercarla, ma la macchina di Julia non c’era e Daniel aveva preso la sua per riportare Sandy a casa.
Chiamò Yannick: “Ciao amico mio, Julia è scomparsa, potresti aiutarmi? Spero non sia andata a Eastern Queens sola”, gli disse alquanto disperato.
-   “Ciao Franck, sicuramente ti sta giocando un brutto scherzo, visto che è invisibile!”.
-   “No, non risponde e il telefono è spento. Per piacere dimmi qualcosa”.
Yannick gli chiese di attendere qualche minuto, poi lo richiamò.
-   “Mia moglie è in contatto telepatico con lei, Franck.Non è molto lontana dalla casa. Dice che non voleva far saltare l’operazione e soprattutto mettere a repentaglio la tua vita e quella di Andrew, per questo ha scelto di andare da sola. Mi spiace, buona fortuna amico”.
Franck ringraziò e decise di raggiungerla utilizzando i suoi poteri da vampiro; trovò la sua macchina non molto lontana dal quartiere.
Julia era appena arrivata, scorse una donna dai capelli blu elettrico, era sicuramente Leyla.
La superò senza problemi ed entrò.
Un odore fetido la assalì, procurandole un conato di vomito, ma si trattenne; le mura erano luride, schizzi di sangue rappreso, brandelli di carne e ossa umane adornavano la stanza.
Proseguì liberando la mente e respingendo le ramanzine di Chocolat che la rimproverava per il suo comportamento ma che, allo stesso tempo, apprezzava e ammirava il suo coraggio e l’amore nei confronti del suo fidanzato e dell’amico.
Si trovò in un’altra stanza, suppose fosse una camera da letto e cambiò direzione.
Vide il bagno, se così poteva chiamarsi e proseguì ancora.
La casa si faceva sempre più buia e lei, sebbene fosse invisibile, tremava per la paura.
Superò un lungo corridoio pieno di stanze, sia a destra che a sinistra, infilò la testa in ognuna di esse per verificare da dove si accedesse per arrivare alla cantina e la scena che le si presentò la fece sobbalzare, ma fortunatamente non fiatò, ebbe il tempo di mettere la mano sulla bocca per soffocare un urlo.
Un vampiro era chino su un corpo e ne beveva il sangue, mentre due licantropi, ancora con sembianze umane, ne mangiavano la carne, strappandola selvaggiamente dalle ossa.
<>, le disse una voce dolce e calma.
<>, le rispose con il pensiero.
In un’altra stanza, due vampiri facevano sesso sbattendo i loro corpi da una parete all’altra e nell’ultima, alcuni licantropi dormivano per terra, completamente nudi e sporchi di fango e sangue.
Era disgustata ma non si lasciò sopraffare e guardando alla sua destra scorse una porticina marrone che si confondeva benissimo con la parete e vi entrò.
L’ambiente era molto stretto e insalubre.
L’odore che emanava era un misto di escrementi, urina e sangue.
Intravide una sagoma china su un’altra, era Red che si nutriva del sangue del povero Andrew.
Il suo sguardo era perso nel vuoto, era immobile e gli porgeva il collo come fosse ipnotizzato.
<>, le comunicò.
<>.
Franck parlava con Yannick, nascosto dietro un albero, e poteva sapere in tempo reale cosa stesse succedendo all’interno della casa; era fiero di avere una ragazza come Julia, intraprendente, forte e testarda al punto giusto.
Avvistò Pearl, la compagna di Otis, che parlava con Leyla e un attimo dopo vide Red che passava la lingua sulle labbra per pulirle e assaporarne il gusto, poi prese la sua donna con violenza e la baciò.
Capì che il piano stava funzionando.
<>.
Andrew svenne, era completamente esangue e debole e pian piano stava diventando trasparente; Julia sorrise compiaciuta.
Lo sollevò e gli sussurrò: “Sono Julia, la tua amica d’infanzia, non aver paura e non parlare. Tra poco sarai libero”.
Si riprese prontamente, aprì gli occhi e abbozzò un mezzo sorriso con le poche forze che aveva in corpo.
Appena fu invisibile, prese il suo braccio e se lo mise al collo e insieme attraversarono la parete della cantina, trovandosi alla luce del sole.
Julia non esitò un istante, proseguì verso l’automobile senza voltarsi.
Franck abbandonò la sua posizione e vi si diresse anch’egli.
Attese circa cinque minuti poi una voce lo riprese: “Che ci fai qui? Vuoi che ci scoprano?”.
E la portiera posteriore si aprì; Andrew entrò e si coricò.
Julia fece sedere Franck alla guida, salì e partirono.
<>.
-   “Chocolat dice di portarlo da loro, andiamo!”.
Franck fece di sì con la testa, poi disse: “Sei stata un’incosciente. Dovevamo agire insieme e lo sapevi. Non mi hai lasciato neanche un messaggio o un biglietto, perché?”.
-   “Perché? Lo sai bene, il perché, Franck. Potevano vederti e sicuramente avrebbero sospettato un attacco e lo avrebbero spostato da qualche altra parte o peggio, ucciso”.
-   “Okay, basta così … sei stata portentosa … davvero ammirevole”.
-   “Ti sto sorridendo e ti tengo la mano … grazie!”.
Circa un’ora più tardi arrivarono da Chocolat, che aprì la porta un istante prima che Franck suonasse il campanello.
-   “Portalo sul divano, arrivo subito”.
Lo depose delicatamente sul divano ponendogli un cuscino sotto la testa e un altro per sollevargli le caviglie.
Yannick sussurrò qualcosa e il corpo di Andrew apparve; gli mise una mano sulla fronte e recitò: “FLORENTEM AETATEM CORPÓRIS ET ANÍMI ELARGIOR ANTIFATIGATIONEM DONO INGABIO REPENTE FASCINATIONEM TOLLO”.
Tutte le ferite e i lividi scomparvero, il colore della sua pelle mutò e un’ingente dose di sangue e ossigeno lo riportò in vita.
Si mise a sedere e si guardò intorno: “Voi chi siete, dove mi trovo? Lasciatemi in pace bastardi succhia sangue!!!”, gridò in preda al panico.
-   “Andrew, sono Julia, non mi riconosci? Qui sei al sicuro, non temere!”.
Lui cercò di capire da dove venisse la voce e guardò verso il corridoio, poi Yannick sussurrò qualcosa e Julia comparve; le corse incontro e la abbracciò forte.
-   “Grazie … grazie … ma … come mi avete trovato? Come avete fatto? Santo cielo sono salvo …”.
-   “Loro sono Franck, il mio fidanzato, Yannick e Chocolat … marito e moglie … penso che sia meglio che tu riposi un po’, che ne pensi?”.
-   “No, mi sento benissimo … stranamente è come se fossi rinato”.
Yannick prese la parola e gli spiegò tutto ma quando menzionò Romy, Andrew chiese chi fosse..
Il cuore di Julia sobbalzò.
-   “Non ricordi una ragazza bionda, dolcissima e carina alla quale ti mostravi chiedendo aiuto?”.
Scosse la testa.
Julia abbassò lo sguardo, delusa: “Te la presenterò, per di più si trova nel tuo B&B! Tu piuttosto, dicci come sei finito tra le grinfie di quei bastardi”.
Andrew si sedette sul divano, poggiò il mento sui palmi delle mani, sospirò e cominciò il suo racconto.
-   “Una mattina di circa un mese fa, presi la bici per fare un’escursione. Mi ritrovai nei pressi di Central Park per rifocillarmi, quando una ragazza abbastanza eccentrica si avvicinò”.
-   “Leyla”, aggiunse Franck.
-   “Non saprei ma una con i capelli blu elettrico, non passa certo inosservata. Dunque, dicevo, si avvicinò e mi fissò con un sorriso alquanto mellifluo, poi allungò una mano e mi ordinò di seguirla. In un primo momento la ignorai pensando fosse una drogata, poi la guardai e notai che i suoi occhi erano gialli, quasi dorati, e mi mostrò i canini aguzzi. Mi avvicinai alla bici per scappare, ma con fare agile come un felino, mi afferrò un braccio e mi minacciò. Qualche secondo più tardi, la raggiunse un tizio enorme e grottesco, il cui aspetto ricorda un orco e da quel momento, non ricordo più nulla”.
-  “Quello era Rick, lo stregone”, disse Yannick.
-   “Beh, ora che Andrew è salvo, non può mica rientrare dai suoi dicendo ‘Ehi, ciao, mi siete mancati! Dei mostri mi hanno rapito ma i miei amici dai poteri magici mi hanno liberato!”.
Tutti risero e Franck la rassicurò dicendole che li avrebbe soggiogati cancellando alcune cose dalla loro memoria.
Yannick approvò e disse loro di riportarlo a casa per tranquillizzare i genitori, poi chiese a Franck di seguirlo.
-   “Sai bene che non finirà qui e gli daranno la caccia, vero?”.
Franck annuì.
-   “Quindi, cosa pensi di fare?”.
-   “Non lo so. Potrei ospitarlo … tu, cosa mi consigli?”.
-   “No, troppo rischioso amico mio. Credo sia meglio soggiogare i genitori dicendo loro che Andrew era in viaggio per cercare un lavoro e che avendone trovato uno, deve ripartire presto. Poi lo condurrete qui da noi”.
-   “Non male. Un’idea niente male! Perfetto, ci sto. Ora glielo comunicheremo insieme!”.
Andrew ci rifletté un po’ su, poi comprese di essere ancora in pericolo e accettò.
Franck gli spiegò il piano e gli chiese di attendere in macchina, Julia andò con lui.
I signori Brooks non erano assieme, la signora Iris era alla reception e il signor Sean si occupava del giardino; Franck ne fu più che felice.
-   “Buonasera signora, questo è Franck, il mio fidanzato”.
I due si salutarono, poi Franck la guardò, la fissò dritta negli occhi e le disse: “Andrew è vivo e vegeto. Direte che era partito per cercare un lavoro e l’ha trovato e dovrà viaggiare subito dopo avervi salutato”.
-   “Sì, era in viaggio ed è vivo, sì è vero”, rispose come fosse incantata.
Cercò il signor Brooks e fece la stessa cosa con lui.
-   “Amore, stavo dimenticando la figlia, Sugar e Karl, il suo fidanzato! Devi soggiogare anche loro!”.
-   “Signora, dove posso trovare Sugar e Karl?”, chiese Julia.
-   “Aspetta, vado a chiamarli, si occupano della contabilità nel retro, torno subito”.
Il primo a uscire fu Karl e Franck se ne occupò, poi fu il turno di Sugar.
Julia andò a chiamare Andrew; appena vide sua madre, la abbracciò forte e la baciò.
-   “Ah figlio mio, non esagerare! Sei stato via per qualche settimana e dovrai partire presto, quindi ci faremo l’abitudine!”.
-   “Sì, è vero mamma, ma mi sei mancata tanto … mi siete mancati tutti!” e abbracciò sua sorella.
Cercò suo padre e fece allo stesso modo.
Julia lo prese per mano e lo accompagnò al piano di sopra.
Bussò e Valentine aprì.
-   “Ciao amica, che sorpresa ma …”, disse guardando dietro l’amica.
-   “Sì, lui è Andrew! Sta bene, ma deve lasciarci per qualche tempo, poi ti spiegherò. Romy, lui è il tuo amico misterioso!” e, non appena lo vide, gli saltò al collo stringendolo tra le braccia.
Era sorpreso e incredulo che una sconosciuta potesse reagire così sapendolo vivo.
-   “Ciao, tu sei la ragazza che mi ha aiutato?”.
-   “Sì, non ti ricordi di me?”, gli disse con gli occhi colmi di lacrime.
-   “Dovrei?”.
-   “Spesso ti incontravo e mi chiedevi aiuto, poi sparivi nel nulla, ma non ti ho abbandonato. Non potevo …”.
Romy era tristissima, per lei fu un colpo di fulmine e lui, invece, non la ricordava.
Andrew, per tutta risposta, si chinò e la baciò.
-   “Grazie, sei un amore”, le disse accarezzandole il viso.
Si sentì mancare le forze, credeva di essere stata catapultata in un sogno e, mettendosi in punta di piedi, lo baciò.
Vale, Julia e Franck si guardarono e sorrisero.
-   “Non vorrei fare il guastafeste, ma Andrew non è al sicuro qui, dobbiamo andare”.
Prima di salutarsi si scambiarono i numeri per restare in contatto, poi se ne andarono.
Romy era felicissima, ma soprattutto molto innamorata.
Andrew salutò i suoi e salì in macchina seguito da Julia e Franck.
Pianse di gioia e tristezza allo stesso tempo, ma si rallegrò al pensiero di averli rivisti e di essere ancora vivo; per di più, aveva incontrato Romy, che gli riempì il cuore di gioia.
Lo accompagnarono da Yannick e lo lasciarono sotto la sua protezione.
  
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