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Autore: Imapopcorn    08/02/2015    5 recensioni
- Non ti sei guardato allo specchio, Winchester?
Vide gli occhi di Dean accendersi di una scintilla divertita, quando li cercò con i propri.
- No, purtroppo non ho ancora avuto questo piacere.
[ Fluff; Bind!Dean; One Shot. ]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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[ A.d.A. Buooongiorno! Prima OS Destiel della mia vita, ve la do in pasto, mi raccomando. Non è nulla di che, devo ancora riprenderci la mano, dopo due mesi senza scrivere, perciò penso che arriveranno un po' di queste OS, nel prossimo periodo, in preparazione a un progetto BEEEEN più grande. Detto questo, don't believe me, just watch!
 

L'aria tremava ancora sopra di loro, arroventata dai sospiri, dai baci frettolosi, dai gemiti soffocati. Vibrava dei residui del loro amore.
Castiel si strinse meglio al petto di Dean, poggiandovi una guancia e il palmo di una mano. Le braccia dell'altro lo accolsero, lo aiutarono a trovare a posizione più comoda, prima di adattarsi al suo corpo in una stretta morbida.
- Cas?
Castiel si prese un attimo per concentrarsi sulla ruvida carezza della sua voce, prima di rispondere.
- Mh?
- C'è la luna, fuori?
Il moro sorrise. Aspettava quella domanda da quando i loro respiri si erano regolarizzati.
- Sì, fuori c'è la luna. Ed è piena.
Sin dalla loro prima volta, quella domanda aveva seguito il rallentare dei loro battiti.
Castiel, una sera, gli aveva chiesto cosa significasse e Dean aveva sorriso.

"Senza di lei, non avrei testimoni."
"Continuo a non capire, Dean."
"Sei bellissimo. Io lo dico, lei lo vede e lo ricorda."

- Allora stasera sei al meglio di te, Novak.
Sentiva la sua voce prendere forma in un respiro, prima che vibrasse sotto le proprie dita.
- Non ti sei guardato allo specchio, Winchester?
Vide gli occhi di Dean accendersi di una scintilla divertita, quando li cercò con i propri.
- No, purtroppo non ho ancora avuto questo piacere.
Castiel sbuffò una risata contro il suo mento, guardando le sue labbra disegnate stendersi in un sorriso che di disegnato non aveva niente.
Era quel tipo di sorriso che avrebbe fatto smettere un bambino di piangere e un cuore di battere.
Era quel tipo di sorriso che quando sorrideva, sorridevano gli occhi e le guance, e sorridevi anche tu. Le lentiggini correvano a stringersi l'una all'altra e Castiel ne perdeva il conto, ogni volta. Finora, andavano dalle venti alle trentatrè.
Poi sorrideva, e chi contava più.

"Dean, vuoi fare un gioco?"
"Pictionary?"
"Idiota. Devi solo indovinare cosa scrivo."

Quel gioco era nato come un cazzeggio pomeridiano, complice la noia e il petto nudo di Dean. Castiel si era divertito a tracciarvi le frasi più disparate e Dean a decifrarle al primo colpo, sotto il sole di un Luglio troppo noioso.
Da allora, vi avevano preso gusto, tanto da condurre vere e proprie conversazioni, la voce calda di uno ad alternarsi al fruscio delle dita dell'altro.
Dean.
Fu solo un veloce sfarfallio, ma bastò a catturare la sua attenzione.
- Cas?
Le dita di Castiel rimasero sospese, a un soffio dalla sua pelle, come indecise.
Sentiva il suo sguardo verde foglia su di sè e tutt'intorno, ampio e attento come solo lui sapeva essere. Gli piaceva pensare che non vedesse nulla solo perchè vedeva troppe cose insieme.
Devo farti una domanda.
Questa volta le dita strascicarono le lettere, le sparsero pigramente lungo il suo petto, come speranzose che non le capisse. Ma Dean annuì, passando una mano fra le ciocche scure dei suoi capelli.
- Dimmi.
Da quanto stiamo insieme?
Castiel guardò per un attimo le proprie dita, come ignaro anche lui di dove volessero andare a parare.
- Tre anni.
Bene, altra domanda.
Lo sentì sistemarsi meglio sul fianco, rinvigorito di una nuova curiosità. Ora, le dita di Castiel tremavano.
Basta la luna come testimone?
Il naso dell'altro gli scompigliò i capelli, mentre annuiva.
- Tu lo dici, lei lo vede. E non lo dimentica.
I polpastrelli del moro si fiondarono nuovamente sulla sua pelle abbronzata, incespicarono sui loro stessi movimenti, confusero lettere e mangiarono sillabe.
Quando finirono, Castiel si ricordò di respirare.
- Cas, io non-..
Se non vuoi, non è un prob-..
Dean gli afferrò con fermezza il polso, fermandone la frenesia.
- Cas, non ho capito la domanda.
Il moro si diede dello stupido in almeno cinque lingue, mentre liberava la mano dalla stretta gentile di Dean. Tornò a tracciare la domanda sul suo petto, lettera dopo lettera, lo sguardo fisso nel suo, tentando di comprenderne la grandezza.
- Sì.
Non aveva fatto nemmeno in tempo a finire la domanda, che la risposta l'aveva spiazzato.
Sì. E aveva sorriso. E aveva sorriso e aveva cercato le sue labbra.
E quando smise di baciarlo, continuò la domanda, come ad imprimerla sulla sua pelle. Testimone la luna.
Vuoi sposarmi?

 

   
 
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