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Autore: pineapplemoustached    08/02/2015    1 recensioni
È la prima volta che scrivo. È una fanfiction in cui Tony e Pepper si sono lasciati e il lettore (la protagonista) inizia a lavorare per lui. All'inizio avrà qualche difficoltà, ma come si fa a non amare Tony?
Se la storia vi piace (lo spero vivamente) lasciatemi qualche commento.
Buona lettura :)
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Jarvis, Nuovo personaggio, Sorpresa, Tony Stark, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ok, ho davvero bisogno di soldi. Lavoro qui da una settimana e ho già voglia di accoltellarlo. È davvero un coglione.
Ero ad una scrivania e come da una settimana a quella parte stavo disdicendo gli appuntamenti di Tony Stark imbecille, cretino, playboy, filantropo. Perché mi fa fissare un sacco di appuntamenti se me li farà disdire tutti?
Nonostante ero già sfinita non lo mostravo, avevo davvero bisogno di quel lavoro, in più avevo raccolto la sua sfida “Non durerai più di una settimana come tutte le altre, nessuna sarà mai al livello di Pepper” quindi questo sarebbe stato il mio ultimo giorno secondo i suoi calcoli. Ci stava riuscendo. Mi chiamò urgentemente nella sua stanza, erano le 4 del pomeriggio, allungai la mano per aprire la porta, ma non feci in tempo. Qualcuno la aprì dall’altra parte quasi colpendomi in faccia. “Oh bene eccoti finalmente” Anthony Stark, coperto appena, continuò “vedi c’è una tizia nuda devi cacciarla e farmi un drink” disse con tutta la sfacciataggine possibile. “Perché non tratti le donne con un po’ di dignità, come esseri umani anziché come oggetti!?” avrei voluto urlare quello, ma invece mi limitai a sorridere “Certo Mr. Stark”. Chiamai un taxi e svegliai la ragazza intimandola ad andare, poi fui costretta a versare un drink (che diventarono due, tre, otto,…) a quello che ben prestò diventò un Tony Stark ubriaco e molto lamentoso.
 
La mattina dopo, beh ormai pomeriggio, andai a svegliare Stark con la sua colazione e un rimedio post-sbornia che nonostante tutto non perse occasione per punzecchiarmi “Wow, mi stupisci, hai superato una settimana!” Già… l’ho superata… a quale prezzo?! “Signore le lascio qui la sua colazione, beva questo e si sentirà meglio”
“Chi ha detto che non mi sento bene?”
“Le sue occhiaie, gli occhi che apre appena, le tende chiuse perché la luce le da fastidio, la testa che le fa male poiché sussurra e la bottiglia vuota di ieri sera”
“Oh ma come siamo perspicaci”
Oh ma come siamo stronzi
“Sei troppo formale, smettila con quel “Signore”, “Mr”, “lei”, dammi del tu e chiamami Tony”
“Come preferisce Signore”
“Il tuo senso dell’umorismo è come quello di JARVIS”
“Si signore?” si sentì una voce metallica che mi fece ridere, ma trattenni la risata dentro di me
“Oh sta zitto nessuno ti ha chiamato”
“Sì signore, lei mi ha chiamato”
Stark sospirò pesantemente “Vedi? Siete uguali?”
Non riuscii più a trattenere la risata, non so se a causa di JARVIS o Tony post-sbornia, fu l’ilarità della situazione che mi fece ridere genuinamente “Signore ho già cancellato gli appuntamenti della mattina e del pomeriggio, sta sera c’è il gala di beneficenza, ci andrà?”
“Secondo te?”
“Signore, con tutto il rispetto, ma credo proprio che dovrebbe andare, è una serata piuttosto importante ci saranno lì tutti i—“
“Okok, ci andrò. A che ora è?”
“Alle 20.00”
“Va bene, fatti trovare pronta per le mmm 19.30”
“Cosa?! Ehm mi scusi, ma non capisco, perché?” Ero stupita e sconvolta, i miei occhi erano fuori dalle orbite, speravo ardentemente di aver capito male
“Mi sembra ovvio, tu verrai con me”
“Mi scusi ma non ne vedo l’utilità, inoltre non ho nulla da mettere e non mi trovo a mio agio in mezzo a tutta quella… gente…”
“Devi solo andare in giro a sorridere e sembrare bella (con quello non avrai problemi), prendi un po’ di contatti. Per quanto riguarda il vestito prendi la mia carta di credito e vatti a comprare qualcosa da mettere.”
“Signore io…”
“19.30 puntuale, sbrigati non hai tanto tempo”
“Va bene signore” nulla andava bene.
“Tony”
“Mr. Stark”. Scosse la testa e sbuffò. Se rispose non sentii la risposta poiché lasciai la camera nel panico totale. Avevo poco più di due ore per trovare un vestito per una serata di gala alla quale ovviamente non avevo mai partecipato e prepararmi psicologicamente a quella che sarebbe stata quasi certamente la serata più dura di tutta la mia vita. Beh almeno fino ad allora.
 
Presi la mia macchina, beh non era proprio mia, ma di Tony, la sua R8 bianca, per quanto mi piacesse guidare quella macchina ero troppo preoccupata per la serata. Non volevo andarci, soprattutto dopo aver sentito “Devi solo andare in giro a sorridere e sembrare bella (con quello non avrai problemi)” Santo cielo ho studiato fisica, dovrei fare qualcosa di utile non “stare lì e sembrare bella”!! cosa voleva insinuare con quello?? Quelle parole continuavano a rimbombarmi per la testa per tutto il viaggio, ma non riuscii a fargli nessun significato plausibile.
Arrivata in centro iniziai a girare ogni negozio, provai ogni vestito, ma nessuno sembrava adatto a me. Era come se tutti i vestiti di tutti i negozi stessero complottando contro di me.
Avevo perso la cognizione del tempo e anche ogni speranza quando il mio telefono squillò “Stark”.
“Ci mancava lui… Pronto?”
“Allora? A che punto sei? Spero tu stia già tornando”
“Perché? Qualcosa non va signore? Credo che mi ci vorrà ancora un po’…“
 “Beh sono quasi le 19, ti converrà sbrigarti”
“COSA?! Ehm… Mr. Stark… posso chiederle di non venire questa sera?” cercai di rimanere il più calma possibile
“Qual è il problema?”
“Non ho ancora trovato il vestito” e addio calma
Udii una forte risata dall’altra parte del telefono “Appena sei uscita mi sono preso la libertà di ordinarne uno”
“Arrivo signore” terminai la chiamata Sbruffone spero che non mi vada! Da quando è diventato così “gentile” beh per così dire… probabilmente serve solo ad aumentare il suo ego
 
Mi precipitai all’ultimo piano della torre dove Tony mi attendeva con il mio apparente outfit. Era sdraiato sul divano con vicino un grande scatolone bianco “Alla buon ora. Aprilo e vestiti”. Mi sbagliavo, non è gentile affatto. Aprii la scatola, conteneva un vestito blu elettrico con lo scollo a cuore, il corpetto aderente e moooolto scollato anteriormente. Dannazione questo vestito è stupendo ed è anche del mio colore preferito… “Allora? Vuoi stare lì impalata tutta la sera o te lo metti?”
“Signore credo che sia decisamente troppo corto”
“Provalo” mi esortò
“Signore davvero non…” ero davvero abbattuta e senza speranza, avrei fatto qualsiasi cosa per non andare, eppure Tony non rispose, non verbalmente, aggrottò leggermente le sopracciglia e i suoi occhi divennero esattamente come quelli di un cucciolo. Quegli occhi nocciola erano enormi e sembravano brillare. Come ho fatto a non notare mai quegli occhi color nocciola così grandi!? Sono davvero… meravigliosi… Ero senza parole non potevo dire di no ad una faccia così tenera, eppure dalla mia bocca non uscì nulla. Ok devo tornare in me stessa. È il mio capo ed è tutto fuorché tenero!  Con un soffio di voce riuscii a sussurrare “Va bene…”
Mi infilai il vestito e cavolo lo amai dal primo istante. Non poteva averlo ordinato lui, non era stata sicuramente opera sua, ma allora non potevo saperlo. Ovviamente non si risparmiò nessuna battuta.
 
Eravamo diretti al gala e salendo in macchina l’unica volta che aprì bocca fu “Posso farti una domanda?” quella frase mi spiazzò, non si era mai fatto problemi a dire qualsiasi cosa gli passasse per la testa “Certo Sir” attesi impazientemente la fatidica domanda “Ma tu dove vivi?” non poteva averlo chiesto davvero, non poteva non saperlo davvero. “Vivo in una stanza nel palazzo signore”. Annuì con una smorfia e poi partì a tutto gas verso il gala. Ero davvero troppo nervosa, il viaggio mi sembrò cortissimo e quando arrivammo mi stampai un sorriso che non lasciò mai la mia faccia per tutta la serata.
Appena prima di entrare Tony si avvicinò e mi sussurrò nell’orecchio “Ottima scelta il rossetto, ricorda sorridi, stai sempre vicino a me e salvami dalle situazioni di pericolo sia per me che per gli altri ovviamente”
 
La serata si rivelò meglio di quel che pensassi, forse perché le mie aspettative erano davvero basse. Salvai Tony solo un paio di volte, o meglio, salvai gli altri da Tony un paio di volte e incontrai un sacco di gente interessante. Non smisi un attimo di sorridere e riuscii ad avere il biglietto da visita di molte persone, il mio capo fu molto contento per questo.
Tornammo a casa, Tony era molto contento della serata, come biasimarlo, il suo enorme ego era stato libero tutta la sera!
“Buonanotte Mr. Stark”
“Cosa? Già a letto? Vieni su con me, beviamo qualcosa”
Beh quell’offerta fu a dir poco inaspettata “Mi dispiace, ma devo rifiutare. Buonanotte”
“Come vuoi. Notte”
Bere con lui? Gli occhi da cucciolo erano abbastanza per quella giornata. Quella faccia aveva creato un non so che dentro di me e non potevo rischiare e non volevo davvero scoprire cos’era quel “non so che”
   
 
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