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Autore: AzerCeralts    09/02/2015    1 recensioni
“Erza guarda là” disse l’amico portando l’attenzione della ragazza al cielo dove si godeva della fluttuante Sanctum dal quale si vedeva chiaramente del fumo nero uscire dalla parte sud di essa “e come se quella cosa fosse stata scagliata verso Sanctum e abbia raggiunto anche Elian”
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

“Oddio ma dove mi stai portando?” chiedeva la ragazza con gli occhi brillanti di felicità mentre le ali banco puro sbattevano muovendo l’aria frizzante di primavera attorno a lei
“adesso vedrai” rispose un ragazzo poco più lontano di lei, mentre entrambi sorvolavano una scogliera fino a fermarsi nel punto più alto di essa e richiudere le ali che scomparvero quasi per magia
“oh mio dio” quel posto era nuovo per i due giovani e in particolare per la ragazza che ora guardava estasiata l’alba che sorgeva sulla scogliera di Verteron e regalava una visuale splendida del lago, della vallata e degli animali che stavano sulla costa; era talmente intenta a fissare il tutto che non aveva mosso un muscolo da quando era atterrata li
“Ok che è bello ma non imbambolarti così” sorrise il ragazzo spostandole i lunghi capelli scarlatti su una spalla e cingendole i fianchi da dietro in quel tocco caldo che fece sobbalzare la ragazza e…
 
“Sveglia signorina! Non ho tutto il giorno dove deve andare??” chiedeva impaziente il tele trasportatore alla giovane ragazza che aveva lo sguardo perso a guardare fuori le mura della città il panorama di Verteron
“uhm mi scusi, a Sanctum comunque grazie” rispose distrattamente scuotendo il capo e lasciando nelle mani dell’uomo un sacchettino di kinah; fu aperto un portale che attraversò quasi subito ritrovandosi nella luminosa Sanctum. Era mancata qualche giorno per aiutare i cittadini di Verteron con qualche problema riguardo una miniera di odium e  una piantagione segreta di odella, illegale a quanto pareva gestita da Coboldi; che creature inette, si facevano sfruttare da shugo approfittatori che avevano guadagnato con quell’attività un bel gruzzoletto, ai danni degli onesti cittadini di quel posto.
Camminò per le strade della città nella sua splendente armatura jormungand nero pece, con lo spadone dietro sé come sempre; il passo deciso e fiero che si faceva strada fra la moltitudine di gente che affollava la piazza, era mattina ma già c’era qualche mercante pronto a vendere per guadagnarsi da vivere.
“Erza!!” la ragazza si girò di scatto sentendo una voce dolce e familiare che apparteneva ad una sua carissima amica e legionaria
“Naho!” sorrise di rimando la ragazza in armatura accogliendo in un abbraccio la ragazza
“Dio quant’è scomodo abbracciarti con tutto ferro addosso!” disse Naho sciogliendo l’abbraccio e spostandosi una ciocca di capelli rosa dietro l’orecchio
“Eh lo so ma torno da una missione non potevo mettermi a girare con qualche vestito più comodo, stavo passando dal broker a vendere qualcosa”
“Oh giusto, com’è andato tutto bene? È tanto che non vado a…Verteron, dicono ci sia una bella vista dalla scogliera”
“si...hai ragione” aggiunse Erza con una nota di malinconia abbassando leggermente gli occhi
“Tutto ok?” chiese l’amica
“oh uhm certo” tenendo lo sguardo basso aprì la borsa che teneva con se e rovistando fra pozioni e kinah prese una collanina con una catena di metallo grigio lucido ed una grossa pietra di acquamarina rotonda al centro
“uh che bella!” sorrise l’amica ed Erza alzò gli occhi porgendogliela cercando di ritrovare il sorriso e togliere dalla mente i pensieri che non l’abbandonavano
“tieni è per te” l’aveva trovata dentro quella miniera piena di odium e coboldi, la portava al collo uno dei coboldi più grossi e panciuti di quel posto, e dopo averlo ucciso gliel’aveva tolta, di sicuro non gli sarebbe servita e il gioiello era troppo bello per lasciarlo lì dov’era.
Naho prese la collanina e la indossò contenta ringraziando
“Sarai stanca perché non vai ad Elian a riposare? Te le metto io in vendita queste cose” disse la ragazza avvicinando la mano alla borsa della ragazza con l’armatura
“Uhm forse hai ragione ho bisogno di riposare, grazie mille” prese solo alcune cose essenziali da quella borsa e poi la lasciò all’amica che si avviò mentre Erza apriva un portale grazie ad un incanto e si teleportò a casa sua; era turbata da quel ricordo che le aveva bruciato la mente e ci pensava da quando l’aveva avuto, non riusciva proprio a toglierselo dalla testa.
 
“Oh uffa! È passato così tanto tempo perché ancora non mi do pace?” sbuffò parlando ad alta voce anche se sapeva che a casa era da sola
“Non ti dai pace per cosa?” rispose una voce facendo visibilmente sobbalzare la ragazza che entro in cucina seguendo la fonte della voce e trovando un ragazzo che mangiucchiava una mela. Lo guardò severamente incrociando le braccia
“Dammi un buon motivo per il quale io non debba prendere il mio spadone e farti a fette solo per lo spavento che mi hai fatto prendere” peccato poteva sembrare seria se alla fine non le fosse scappato un flebile sorriso
“perché mi vuoi bene e sai già che il tuo cibo mi attira alquanto” disse lui mandando giù un boccone del succoso frutto rosso
“Potrei dissentire” disse lei allontanandosi dalla cucina e andando nella sua stanza a togliersi l’armatura di dosso e restando con vestiti semplici
“Su cosa potresti dissentire? Sul volermi bene? O sul cibo?” chiese il ragazzo avvicinandosi alla porta della stanza ma non entrando e appoggiando le spalle al muro accanto ad essa
“Ti lascio col beneficio del dubbio, Kamos” disse amichevole lei “scommetto che mi hai svuotato il frigo” 
“Probabile” rispose lui mentre lei usciva dalla stanza e si guardavano sorridendo
“Io non capisco, chiudo porte, finestre, e qualsiasi cosa e tu entri sempre! Sei un ladro di cibo ammettilo e sei così pigro da non andartelo nemmeno a comprare” gli pizzicò un fianco lei superandolo e andandosi a mettere sul divano; stranamente parlare con lui le aveva fatto dimenticare quel pensiero fatto in mattinata
“Sei stanca?” chiese lui restando in piedi qualche passo più distante, lei annuì e chiuse un attimo gli occhi ma quando li riaprì il ragazzo era vicino alla porta dell’uscita “stai qui quando non ci sono e quando ci sono vai via?” rise appena lei girandosi su un fianco
“ti lascio riposare.” disse lasciando in sospeso la frase come se ci fosse qualcos’altro
“Il capo ti chiama vero?” disse Erza e lui annuì socchiudendo un attimo gli occhi vermiglio; erano di due gilde diverse ma bene o male riuscivano a vedersi quasi sempre ignorando le diatribe fra i due capi legione.
“Buona fortuna” sorrise lei stendendosi meglio sul divano e sentendo il rumore della porta aprirsi per poi chiudersi, segno che il ragazzo era uscito.
Oh finalmente poteva riposare, o almeno così credeva perché dopo neanche cinque minuti un tonfo la fece sobbalzare così tanto dal comodo divano giallo, che cadde a terra. “ma che sta succedendo?” allarmata si affacciò alla finestra notando un enorme scheggia conficcata nel lago che si vedeva in lontananza. Sgranò gli occhi e corse a infilare l’armatura prendendo immediatamente la sua arma e correndo fuori più veloce che poteva.
“Riku!” urlò vedendo poco distante il suo vicino di casa nonché compagno di legione
“Erza e tu da quando sei tornata?” rispose lui scostando il cappuccio nero che copriva i capelli castani
“Direi da stamattina ma che sta succedendo?” rispose lei facendogli segno di avvicinarsi a quell’enorme scheggia
“Non lo so ho sentito un botto enorme ero a casa ma non so cosa sia”
Una volta vicini al luogo dello schianto di quella cosa notarono che attaccati a quella scheggia c’erano dei draconici balaur che si avviavano verso la terra ferma
“Riku ma quelli sono balaur!” disse sgranando gli occhi scuri la ragazza “sono balaur ad Elian!” affermarono entrambi con stupore.
Quelle creature orride e ripugnanti si potevano trovare in molti posti di Atreia ma Elian era un posto in cui non sarebbero mai potuti arrivare, a parte stare sotto Sanctum e quindi sotto la protezione della grande città principale degli elisiani, Elian era un luogo dove si andava per ristoro e dove quasi ogni daeva elisiano aveva dimora, che senso avrebbe avuto attaccare quel posto? Le guerre si consumavano in posti ben diversi da quello.
“Erza guarda là” disse l’amico portando l’attenzione della ragazza al cielo dove si godeva della fluttuante Sanctum dal quale si vedeva chiaramente del fumo nero uscire dalla parte sud di essa “e come se quella cosa fosse stata scagliata verso Sanctum e abbia raggiunto anche Elian”
Non c’era tempo di tergiversare oltre i balaur erano giunti a riva “occupiamoci di questi e poi andiamo a Sanctum immediatamente” disse Erza mentre Riku annuì alzando una mano al cielo mentre uno scudo semi trasparente si formava attorno a lui; lui non portava un armatura come quella della ragazza era vestito di semplice stoffa perché era un mago precisamente un fattucchiere.
“Attento mi raccomando” disse la ragazza facendogli un piccolo sorriso non nascondendo che l’azione le metteva un adrenalina addosso unica.
Fu un attimo e la riva del lago fu piena di draconici balaur ma i due daeva non si persero d’animo e mentre Erza a spadone sguainato correva temeraria verso i nemici iniziando a caricare un colpo dall’alto verso il basso verso uno di loro che venne quasi squarciato in due mentre altri si avvicinavano e la ragazza con l’armatura si abbassava schivando il colpo di uno che veniva trafitto da una freccia infiammata, opera di Riku sicuramente, e l’altro veniva fatto cadere a terra con un calcio da Erza per poi essere trafitto con violenza prima che potesse rialzarsi. La Fuoriuscita di mostri da quella scheggia sembrava non finire ma i due ragazzi non demordevano e gestivano bene la situazione riuscendo a tenere i balaur in quella zona senza che si sparpagliassero in giro per il villaggio.
Mentre Erza si divincolava da un balaur si accorse con la coda dell’occhio che qualcuno di quei mostri era troppo vicino a riku e indeboliva il suo scudo, cercava comunque di concentrarsi e parò con la lama del suo spadone un colpo che le arrivava da un balaur di fronte a lei, ciò nonostante si era distratta quella frazione di secondo per l’amico e fu gettata a terra da un altro colpo più potente; non si fece molto male e rotolò verso destra prima di essere colpita dalla grossa mazza seppur rudimentale del balaur. La ragazza si alzò presto e si avvicinò a riku aiutandolo a togliersi quei mostri di dosso che ormai avevano distrutto lo scudo quindi era priorità della ragazza non fare avvicinare quei mostri a lui e per essere più sicura usò un incanto che solo una templare come lei poteva usare chiamato letteralmente “bodyguard” , ora il fattucchiere era schermato da uno scudo che avrebbe assorbito i danni e li avrebbe riflessi sull’amica. “sei pazza?” disse lui con aria corrucciata e lei sorrise per poi riprendere a combattere, mentre l’amico cercava ora più di prima di evitare il minimo contatto con quei balaur.
“Sembrano quasi finiti” disse poco dopo Erza con un po’ di fiatone ma non riuscì a guardare oltre per vedere altri balaur che un enorme vento si alzò facendo volare via tutti quegli orrendi mostri e schiantandoli violentemente in acqua o contro quella scheggia stessa.
“Ma che?” disse Riku incredulo mentre faceva la sua comparsa un fluttuante spirito alto il triplo dei due daeva
“Ah ecco, Noctis” scosse il capo Erza tirando un sospiro di sollievo
“Ma dico io, non si può riposare in pace qui?” arrivò anche il proprietario di quello spirito che aveva causato quella forte raffica di vento “Erza ben tornata, Riku che sta succedendo qui?” chiese grattandosi il capo leggermente addormentato, anche lui era un mago ma non un fattucchiere ben sì un incantatore che poteva evocare diversi spiriti fra cui quello della tempesta come si era appena visto
“Suppongo tu stessi dormendo” rise leggermente Erza rinfoderando lo spadone
“Supponi bene” rispose lui
“Veramente non lo sappiamo nemmeno noi cosa accade qui, lo vedi da te, i balaur a Elian non ci dovrebbero essere” continuò Riku
“Il problema credo sia quello” alzò il dito al cielo Erza portando l’attenzione dei due su Sanctum e soprattutto da un punto dove si vedeva fumo nero fuoriuscire.
“Andiamo, subito” disse imperativo Noctis, e poteva permetterselo, era il capo gilda dei due daeva.
“Agli ordini capo” risposero Erza e Riku lanciandosi un occhiata complice e divertita dal combattimento di prima anche se non sapevano cosa li aspettava giungere a Sanctum, probabilmente la situazione lì era peggiore, o forse no…
“Faccio io” disse il fattucchiere armeggiando un po’ con le mani per poi fare apparire un portale semi trasparente che portava diretto a Sanctum.

Angolino dell'autrice :D
parto col dire che i nomi presi non sono frutto di fantasia o plagio di videogames o anime ma nomi presi dai pg di aion del quale narro le storie più o meno veritiere. Cercherò di inserici fatti realmente accaduti e qualche nota di fantasia per rendere interessante una storia che io ho vissuto in prima persona e che spero piaccia anche a voi :) fatemi sapere 

  
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