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Autore: AresEris    09/02/2015    1 recensioni
"«Secondo te ho un bel culo?»
Dean solleva la testa dal libro di chimica in direzione della voce, osservandone la proprietaria che, placidamente, osserva il soffitto della
sua camera, sdraiata sul suo letto e con il libro di chimica chiuso sul comodino.
Ma non dovevamo studiare per il test di domani?"
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questioni di chimica

«Secondo te ho un bel culo?»
Dean solleva la testa dal libro di chimica in direzione della voce, osservandone la proprietaria che, placidamente, osserva il soffitto della sua camera, sdraiata sul suo letto e con il libro di chimica chiuso sul comodino.
Ma non dovevamo studiare per il test di domani?
«Non lo so, Jo. Il tuo è troppo grosso, a me piacciono quelli maneggevoli. Torna a studiare.» le risponde svogliato, tornando con il viso tra le pagine del libro. Avverte un fruscio di lenzuola e rialza lo sguardo per posarlo di nuovo su Jo, che si siede con la schiena al muro, pensierosa.
«E’ davvero troppo grosso? Dovrei mettermi a dieta?»
Rotea gli occhi, Dean, annoiato, abbandonandosi contro lo schienale della sedia.
Il sedere di Jo non è davvero così grosso come le fa sempre credere. È perfetto. Starebbe giornate intere a contemplarlo in silenzio, magari solo con una mutandina di pizzo nero a coprirlo e in movimenti lenti e sinuosi...
Scuote la testa per allontanare quel pensiero, poco opportuno da fare in presenza della diretta interessata e non chiuso in bagno come suo solito, e sbuffa. I dilemmi di Jo riguardo il suo fisico sono arrivati, imprevedibili come sempre, e stavolta sembra abbiano deciso di non farlo studiare per il test.
Dopotutto, cosa importa a lei di studiare? È un genio in chimica.
«A cosa dobbiamo questi infausti pensieri, stavolta?  Mentre mangiavi delle patatine ti sei resa conto che eri al terzo cono ma hai continuato imperterrita ad ingozzarti?»
Jo lo gela con lo sguardo, una muta minaccia di non parlare più del suo momento peggiore da patatina-dipendente, dove il fondo era stato raschiato con le unghie ed era scesa ancora più giù. Ma è un attimo e la sua espressione torna ad essere tormentata, mentre giocherella con il lenzuolo verde.
«Ho sentito Kimberly Chase dire che ho il culone e che nessun ragazzo potrebbe mai notare una come me, con queste chiappe.» mugugna imbronciata.
Dean sbuffa di nuovo, irritato. Fosse per lui le direbbe ogni giorno che è bellissima e le farebbe vedere l’effetto che 'queste chiappe' provocano al suo amichetto dei piani bassi.
Odia l’adolescenza e tutti i problemi e gli impulsi che ne derivano.
«Hai avuto ben due ragazzi, ricordalo. E poi sai cosa ho sentito dire io da Kimberly Chase, invece?» la richiama, ormai conscio che non riuscirà più a studiare «Che ti odia perché ti ingozzi di schifezze e hai comunque un corpo da sballo, mentre lei deve stare a dieta tutto l’anno.»
Jo sposta i suoi occhi scuri in quelli chiari del ragazzo e Dean nota un sorriso timido e compiaciuto farsi strada tra le sue labbra, mentre un lieve rossore le imporpora leggermente il viso.
Magari ora riprenderemo a studiare.
«Da sballo?»
«Da sballo, già.» afferma il ragazzo, cercando di suonare il più disinvolto possibile. Non l’ha proprio sentito uscire dalla bocca di Kimberly Chase, ma gli occhi di quella ragazza parlano da soli quando i ragazzi si voltano al passaggio di Jo, lo sguardo fisso sui suoi fianchi e sul suo sedere per qualche secondo di troppo perché possa essere un caso.
La ragazza afferra il libro di chimica dal comodino e si alza dal letto, avvicinandosi alla scrivania e prendendo posto di fianco a Dean, che sorride soddisfatto.
Studiano per circa una ventina di minuti, dove Dean aggrotta la fronte sempre più ad ogni paragrafo e Jo sfoglia le pagine distrattamente, rispondendo ai dubbi del ragazzo senza timore e senza accorgersi degli sguardi che ogni tanto le lancia.
«E i miei fianchi non sono troppo larghi?»
Dean chiude gli occhi, sospirando affranto e deciso a non lasciarsi distrarre dalle domande della ragazza - è sicuro che ci saranno altre domande, ce ne sono sempre quando ha questi sbalzi d’umore. Ma stavolta non ha il tempo di preoccuparsene e non le presta attenzione.
«Non lo sono, Jo, non preoccuparti.»
«Sicuro?»
«Certo.»
«E le mie cosce invece? Sono dei prosciutti, potrei sfamare tutto il terzo mondo!»
«A malapena potresti sfamare una ragazza anoressica con quelle cosce, Jo.»
Stato amorfo? Da dove è uscito?
«Stai mentendo perché sono la tua migliore amica e non vuoi farmi soffrire, ma sappiamo entrambi che ho le cosce grosse.»
«E anche se fosse? Ai ragazzi piace toccare e tu hai tanta roba da toccare, lì.»
Perché parla di termodinamica ora? Si parlava di passaggi di stato!
«E a te piace toccare?»
«Certo che mi piace, sono un ragazzo anch’io.»
Cos’è la legge dell’equilibrio mobile? Dovrei conoscerla? L’ha spiegata?
«E io ti piaccio come ragazza da toccare e baciare?»
«Ti toccherei e bacerei ogni giorno, se me lo lasciassi fare.»
Ancora la termodinamica? Perché c’è sempre di mezzo la termodinamica? Ecco una delle tante cose da farmi spiegare da Jo, insieme al resto del programma.
Dean aggrotta la fronte al suo pensiero, stupito dal silenzio della stanza.
Solleva lo sguardo sulla ragazza di fronte a lui, trovandola completamente rossa fino alle orecchie e con le labbra socchiuse e inizia a chiedersi se non sia stata posseduta, quando un pensiero lo colpisce. Arrossisce anche lui e distoglie subito lo sguardo dalla ragazza, schiarendosi la gola e ignorando l’imbarazzo nell’aria.
«M-mi... mi spiegheresti cosa c’entra la termodinamica con i passaggi di stato?»
Aspetta un minuto intero la riposta, senza risultato, quindi si decide a riportare lo sguardo sulla ragazza, ancora rossa e immobile.
Almeno ha chiuso la bocca, ora.
«Ascolta... non credo riusciremo a studiare insieme, oggi. E’ meglio se torni a casa, ho davvero bisogno di una C a questo test.» si sforza di dirle, stirando le labbra in un sorriso di scuse e alzandosi per aprirle la porta.
«Cos...? No!» salta su la ragazza, ripresasi dallo shock, e Dean quasi inciampa contro il cestino della spazzatura per la sorpresa. Gli si avvicina decisa, ancora rossa in volto e con gli occhi che brillano.
«Hai detto... hai detto che mi toccheresti e baceresti tutti i giorni... cosa significa?»
Dean sospira per l’ennesima volta, quel pomeriggio, chiudendo gli occhi e massaggiandosi le tempie con le dita. Non può affrontare questo discorso ora, deve prepararsi come minimo per una settimana per sapere cosa dirle e immaginare tutte le possibili reazioni. E lui ora vuole solo studiare chimica per il test.
«Niente di che, ti stavi deprimendo e volevo tirarti su di morale. Mi spiace se ti ho mandato in crisi, ma ora ho bisogno di stare da solo.» le mente, sfuggendo al suo sguardo.
«Dean...»
«Jo, torna a casa. Non voglio parlarne.» si avvicina alla porta e allunga una mano verso la maniglia, superando la ragazza, quando quest’ultima lo tira per un braccio.
«Allora non parleremo.»
Sa che si baceranno prima ancora che succeda. Lo capisce dal 'crack' che il suo collo ha fatto quando Jo lo ha afferrato per la maglia tirandoselo contro, facendo scontrare le bocche, i denti e soprattutto i nasi. Ma è comunque meglio viverlo, che saperlo. E’ molto meglio sentire le labbra di Jo muoversi sulle sue e succhiarle piano, facendogli girare la testa.
Non bacia un ragazzo da un anno, Jo, ma quando gli lecca il labbro inferiore, mordendoglielo poi piano e mandandolo in estasi, Dean scommette che, con un po’ di pratica, potrebbe mandarlo k.o. con solo uno schiocco di labbra. E l’idea lo rallegra e lo eccita insieme tanto da riscuoterlo dalla sorpresa, ricambiando il bacio e afferrandola per i fianchi mentre la avvicina a sé, fino a sentire tutto il corpo della ragazza contro il suo.
Dean non capisce chi sia stato il primo a muoversi verso il letto, ma non gli interessa più di tanto quando avverte la ragazza muoversi smaniosa sotto di lui e Dio, l’ha fatto davvero spostargli le mani dai fianchi al sedere.
Posso anche morire ora, ho raggiunto il Nirvana.
Ne saggia la consistenza a palmo pieno, un altro giramento di testa che lo colpisce quando avverte la lingua di Jo infilarsi nella sua bocca e cazzo, mi farà impazzire inizia a chiedersi se non abbia fatto pratica con qualche altro ragazzo, in quell’anno da single, perché bacia da Dio. Ora capisce anche la nostalgia che impregnava il tono dei suoi due ex, quando parlavano dei suoi baci.
Pensavo fossero ancora innamorati, non arrapati.
Quando Jo inizia ad accarezzargli la schiena da sotto la maglietta, le mani piccole e decise, Dean quasi dimentica perché si trovavano in camera sua, quel pomeriggio.
Quasi.
«Non... non dovremmo studiare?» ansima roco contro le labbra della ragazza, sforzandosi di non riprendere da dove ha interrotto e fermandosi a guardarla: le labbra rosse, gli occhi socchiusi e i capelli sparsi sul cuscino, sul viso un espressione contrariata.
Studiare? Dobbiamo davvero studiare? I miei nemmeno ci sono per disturbarci!
«Farò copiare tutta la classe domani, ora zitto e baciami.» mugugna perentoria, le mani che attirano il ragazzo il più vicino possibile.
Dean obbedisce con zelo, il pensiero lontano di una B+ senza dover studiare, a fare altro, tornando con la lingua nella bocca di Jo e con le mani sul suo corpo, i brividi che gli corrono lungo la schiena ad ogni ansimo della ragazza e nessuna preoccupazione riguardo il perché di quella situazione.

Dean non ha mai amato così tanto essere un adolescente, con tutti i problemi - è un problema capire come toccare tutto il corpo di Jo nello stesso momento con solo due mani, ma lo risolverà - e gli impulsi – c’è qualcos’altro che pulsa per essere liberato - che ne derivano.
Perché la lingua di Jo nelle sua bocca e le sue mani nelle vicinanze del cavallo dei pantaloni gli fanno desiderare di restare adolescente per sempre.

 


 
N/A (Ares)
Hey people! Ispirazione improvvisa, sono fiera di me u.u
Iniziando, è voluta la generalità della shot: nessuna descrizione fisica (perché possiate correre di fantasia quando la leggete), storica (nel senso di storia dei pg, con tutti gli aneddoti che potevano esserci proprio perché possiate fantasticarne di propri) o di caratterizzazione (ho lasciato che le parole potessero spiegare ciò che vedo tra Jo e Dean). Anzi, c’è mancato poco che non li chiamassi John e Jane Doe, davvero, e ci sono andata vicina con Jo e Dean.
E’ voluta anche l’assenza delle varie pippe mentali: per me sono due adolescenti, 16/17 anni, alle prese con gli ormoni, amici da una vita (tanto che i genitori li lasciano soli in casa senza problemi) e che si sono visti crescere e formarsi fisicamente e caratterialmente,  a stretto contatto per così tanti anni che hanno iniziato ad apprezzare sempre di più l’altro tanto da prendere entrambi una bella cotta, che può sempre evolversi in qualcosa di più. Cotte che comunque hanno permesso loro di avere altre storie senza problemi.
Non ho nemmeno parlato di queste cotte reciproche, però ho voluto comunque che si capisse, con i pensieri di Dean e con le domande (lA domandA) di Jo, che erano comunque troppo dirette e personali perché fossero un caso, secondo me, così come il rossore, l’imbarazzo che ne viene e gli occhi che brillano. Spero che questo si sia notato perché non vorrei mai che si pensasse che Jo sia una ragazza molto libertina tanto da saltare addosso al suo migliore amico solo per un paio di ormoni, alla ‘dichiarazione’ di quest’ultimo. Ha approfittato della situazione per capire cosa ci fosse e le è andata bene, beata lei!
E’ anche voluto il finale aperto: a voi l’immaginazione!
Ares <3
 
 
 
 
  
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