Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: _Fux_    09/02/2015    3 recensioni
[…] "Oh, mio Dio!" sussurra portandosi una mano alla bocca: sia Niall che Chiara seguono la direzione del suo sguardo, e -chissà perchè- non sembrano poi così sorpresi come lo è lui.
"Ma quello è..." gli si rompe il respiro e rinuncia a fare uscire frasi di senso compiuto dalle sue labbra.
"Louis Tomlinson, in persona! -inizia Niall ridacchiando- Beh, diciamo più in grafite e carta, ma. Hai capito".
Oh.
Questo non se lo aspettava proprio, no. […]
Il mondo è un posto strano.
Ma strano davvero!
O forse sono solo le persone ad essere strane?
Harry, ad ogni modo, strano ci si sente davvero.
Ma la giusta domanda è: c'è qualcuno sano di mente, in questa storia?
No, effettivamente non c'è.
-Dove Harry vuole essere diverso ma ha una cotta segreta come tutti, Liam è timido e Zayn sembra un adone greco, Louis gioca a calcio nella squadra della scuola e Niall... Niall fangirla. E non è solo-
Louis&Zayn!Footballers
AU!HighSchool
AU!Fetus
Larry Stylinson, Ziam Mayne, Sorpresa Ma Non Troppo Finale.
15490!Words
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il più strano chi è?




Il mondo è un posto strano.
Ma strano davvero!
O forse sono solo le persone ad essere strane?
Harry, ad ogni modo, strano ci si sente davvero.
Si sente strano quando la zia gli chiede ad ogni visita: "E la fidanzatina? Dove l'abbiamo lasciata?".
Beh, strano ed infastidito, in quel caso.
Si sente strano quando i suoi coetanei lo invitano a giocare a calcio, e lui rifiuta per aiutare la madre con i muffin del suo forno.
Si sente strano a scuola, durante le ore di ginnastica, negli spogliatoi.
Si sente strano a scuola, punto.
Quindi, il titolo di strano gli dovrebbe toccare di diritto, no?
Eppure nel suo istituto non è quello il soprannome che gli hanno riservato.
Lui è praticamente invisibile, probabilmente non ce lo ha nemmeno un titolo, a dire il vero.
E il ruolo di strano è già occupato, come dicevamo.
Beh, sarebbe più corretto dire "strana".
Una ragazza gli ha rubato il posto, ed è davvero, davvero strana, la Ragazza Strana... Lo dice anche il suo nome! Harry non è sicuro di avere mai sentito qualcuno pronunciare il suo nome, davvero.
Tutto questo per dire che lui strano ci si sente proprio.
Specie mentre guarda un certo ragazzo suo compagno di scuola.
"Ehi, guardone!" gli grida dal campo di calcio Stan, seguito da un coro di risate sguaiate, e okay, forse non è vero che non ha nessun titolo.
Torna a nascondersi fra i sedili delle gradinate e riflette attentamente: dovrebbe pensarci due volte prima di lamentarsi, già.
Muove nervosamente il sedere sul cemento ghiacciato degli spalti, picchietta con il piede per terra per cercare di tenersi occupato il pensiero, ma poi la curiosità ha la meglio su di lui e schiaccia uno dei suoi occhi verdi fra le fessure delle sedie per riprendere a guardare in campo da una posizione più nascosta.
Oddio, sembra davvero uno stalker, forse Stan non ha tutti i torti...
"Ehi"
"Ehi, pss!"
"Ehi, tu!"
"C'è nessuno in casa?"
Gli sembra di sentire qualcuno parlare, ma probabilmente sarà solo il ronzio del vento ghiacciato che ulula da quella mattina, ma come fa per voltare leggermente lo sguardo, caccia un urlo terrorizzato ed acuto: "AAAH!"
"AAAH anche a te!" gli risponde la ragazza tutta riccioli che gli si è accovacciata di fianco.
"Che guardi di bello?" continua poi lei, usando le mani a mo' di binocolo.
"Beh? Ti hanno mangiato la lingua?" inizia a punzecchiarlo dopo qualche minuto di silenzio, ma ehi!
Non è colpa di Harry!
È solo che -pronto?!- quella è la Ragazza Strana ed è tipo arrivata al suo fianco silenziosa come un gatto, e onestamente gli fa paura.
Potrebbe anche essere un fottuto vampiro, per quel che ne sa lui!
Si prende la libertà di fissarla meglio per qualche secondo: ha un accenno di occhiaie, e anche se la pelle è chiarissima, decisamente non è uno di quei tipi che "Usami come lanterna per la notte, mi illumino come uno Swarosky!".
Forse il pericolo vampiro è scampato, decide infine, prima di rispondere: "Non guardo nulla! Davvero!" .
Decisamente non sa dire le bugie, no.
"Non sai dire le bugie, sai? -lo informa, inarcando un soppracciglio - Ma è okay, per questa volta."
Ed Harry ora ha davvero, davvero paura: che cosa intende con "per questa volta"?!
Ma non fa in tempo a chiederglielo, perché dopo avere osservato per mezzo secondo i giocatori di calcio torna a fissare lo sguardo alla sua destra, ma lei non c'è già più.
Forse dovrebbe seriamente riprendere in considerazione l'ipotesi del vampirismo, dopotutto...
Scrolla le spalle, tanto non la vedrà più, no?
Così riprende a fissare i ragazzi che, bagnati fradici di sudore, se ne ritornano negli spoiatoi.
"Fine dello spettacolo quotidiano, Styles..." sussurra tirandosi in piedi con le ossa che gli scricchiolano ad ogni movimento.
 
*


Il giorno dopo le lezioni della mattina sembrano non finire più e, seriamente, siamo sicuri che qualcuno non stia usando il Giratempo di Hermione Granger contro di lui?!
Comunque arriva sano e salvo fino alla pausa pranzo, e si permette di tirare un sospiro di sollievo: il peggio è passato, non può più accadere nulla...
Giusto?!
Barcolla sui talloni mentre cerca di portare il suo vassoio intatto ad uno dei pochi tavoli liberi disponibili e sí: si è decisamente, decisamente sentito osservato mentre passava a lato di quel tavolo... Particolare.
"Oh, ma qui c'è il nostro guardone! Perché non ci guardi più da vicino? Sono molto meglio a distanza ravvicinata!" lo insegue la voce di quel pagliaccio di Stan, ma anche il "Chiudi quella boccaccia, Stanley!" pronunciato da una voce decisamente argentina.
Argentina come il colore argento del sangue di unicorno e -ugh- sí, in effetti fa piuttosto schifo come paragone, ma che ci può fare se Domenica si è fatto una maratona di Harry Potter con Liam?
Liam, che forse è l'unico sano in tutta quella maledettissima scuola.
Beh, a parte Lou... Lui.
Comunque non fa in tempo a ragionarci per bene, Harry, perché un vassoio decisamente più pieno del suo si poggia sul tavolo che sta occupando.
"Non è un problema se mi siedo qui, nevvero?!" si sente domandare da un accento irlandese e "Cristo, no! Perché proprio Horan?!" sbotta in un sussurro Harry, sollevando gli occhi al cielo: cos'è, per caso sulla fronte ha scritto "Attiro gente stramba dal 1994"?
Non che Niall sia un cattivo ragazzo, tutt'altro, ma è decisamente il modo peggiore per passare inosservati.
"Ehi!" no, davvero, c'è qualcuno che si sta divertendo a sue spese?
Ci mancava solo lei!
"Inizio a pensare che qualcuno ti abbia davvero mangiato la lingua, sai, Styles?" ridacchia la Ragazza Strana sedendosi di fronte a lui e iniziando a mangiare la sua pizza lasciandosi uscire un disgustato "Puah" alla vista dei noodles del biondo al suo fianco.
"Sciao Ciara!" Niall saluta sorridendo con la bocca ancora piena, ed Harry è decisamente schifato da quella vista, già.
Non lo avevano avvertito di essere stato invitato al pranzo degli orrori, sapete?
"Salve, Horan!" ricambia la Strana e -aspetta un momento!
"Cosa?! Sai il suo nome?! Com'è che l'hai chiamata?" chiede al ragazzo indicando con un pollice la nuova venuta, accompagnando il tutto con un movimento della testa.
"Uh, con il suo nome?" negli occhi azzurri di Niall può chiaramente leggere la più sincera confusione.
Scuote la testa rassegnato, mai provare a fare un ragionamento sensato con Niall Horan: ti porta al suo livello, ti manda a rotoli il cervello e poi ti batte con l'esperienza.
Uh, forse non era così il detto, non è propriamente sicuro a volere essere onesti.
Tira un sospiro di sollievo quando vede avvicinarsi la camicia a quadretti rossi e verdi di Liam: benedetto ragazzo, lo salverà!
Liam lo squadra sorpreso dopo avere visto gli altri due individui che sono seduti al tavolo con lui, così si limita ad alzare le spalle e a scivolare sulla panca per fargli spazio.
"Ciao Niall!" lo saluta facendo sbattere il pugno contro quello dell'altro -cos'è, siamo tornati in uno di quei telefilm degli anni novanta?!-
Poi nota il suo amico sorridere in direzione di quella che gli ha rubato il titolo (non può proprio smettere di pensare che lei gli abbia tolto ciò che di diritto gli dovrebbe appartenere) : "Ciao, Chiara!".
La Ragazza Str, cioè, Chiara, apre la bocca per parlare, ma Harry la precede: "COSA?! Anche tu sai il suo nome e non mi dici nulla?! Cavolo, ma perchè sono sempre l'ultimo a venire a sapere le cose?!" .
E no, non capisce davvero gli sguardi perplessi che provengono dalle tre paia di occhi che lo fissano con insistenza.
"E poi, che razza di nome è, Chiara?!"
"Potrei farti la stessa domanda: scusa, ma che razza di nome è, Harry?" gli risponde corrucciata e forse anche un po' offesa, mettendo da parte il resto del suo pranzo per scrutarlo meglio, gli occhi che lanciano saette.
"Un nome normalissimo!"
"Anche Chiara lo è!"
"No!" insiste scuotendo con vigore la testa, irremovibile: è più che certo di sapere che non esista un nome del genere nella lingua inglese!
"Lo è se i tuoi genitori sono italiani, Harry" spiega con pazienza Liam, dandogli una gomitata dritta dritta sullo stomaco -ahi!
Ops, che figura!
Rivolge un sorriso di scuse alla ragazza, almeno ora sa che anche lei ha un nome...
Anche se è comunque un nome davvero strano.
 
*


Sarebbe tipo, davvero un'ottima idea se Harry decidesse una volta per tutte di smetterla con lo spionaggio.
Seriamente.
Specie se alla fin fine c'è sempre qualcuno pronto ad incastrarlo con le mani nel sacco...
O, in questo caso, con gli occhi su di lui.
E' ridicolo, non riesce nemmeno a pensare il suo nome senza farsi assalire dagli ormoni come una ragazzina di tredici anni!
"Ora lo dico, davvero, posso facerla. Non è poi questa gran cosa... Davvero!" borbotta a bassa voce, mentre cammina lentamente verso l'uscita della scuola.
Si fa forza e "Louis" pronuncia chiaramente e senza nemmeno troppa difficoltà il nome dalla cadenza francese di - gli tocca proprio ammetterlo- colui che ormai è la sua cotta secolare.
E chi potrebbe mai dargli torto?
Louis ha dei meravigliosi occhi azzurri, sono degli specchi liquidi e limpidi, anche se a volte tendono più al grigio ghiaccio.
E vogliamo parlare dei suoi capelli? Lisci e castano chiaro, sempre disordinati e sempre perfetti.
Sinceramente, glieli invidia: la sua è solo una zazzera di ricci senza un verso.
Inoltre anche se non è alto, il fisico di Louis è perfettamente proporzionato, con quel pizzico di muscoli che basta per farlo andare in tilt.
Cosa che succede all'incirca tutti i giorni, visto che -molto masochisticamente- Harry al termine delle lezioni, puntualmente alle quattro di ogni pomeriggio, si ferma a scuola più del dovuto ed osserva nascosto (forse nemmeno così tanto bene come gli piacerebbe pensare) gli allenamenti della squadra di calcio.
Squadra dove Louis gioca, ovviamente.
Ecco, ora che ha aperto il "rubinetto Louis" questo non ha la minima intenzione di chiudersi, perfetto!
"Ciao, Harry!" lo saluta una voce, ma tutto quello che riesce a rispondere è "Louis", prima di accorgersi della sua colossale figuraccia ed arrossire fino all'inverosimile, una mano che gli va a coprire la bocca.
"Come sono stati gli allenamenti, oggi?" continua imperterrita a domandare con un filo di ironia la ragazza, come se non lo avesse nemmeno sentito parlare, anche se dalla sua domanda si può facilmente intuire che ha sentito benissimo e che non si è lasciata sfuggire nulla.
"Non mi starai mica pedinando?" domanda Harry cercando di cambiare agilmente discorso, puntando lo sguardo sul pavimento e cercando di non sembrare troppo colpevole.
"Nah, non montarti la testa, Styles. Frequento corsi pomeridiani. Sai, cose come scrittura creativa, fotografia, disegno... Dovresti davvero provare a venire qualche volta: si fanno incontri parecchio interessanti!" ghigna e poi si volta verso di lui ammiccando e facendogli un occhiolino: ha decisamente qualcosa che non va, sicuro.
Harry però non può farle nemmeno spiegare cosa intende, perchè ancora una volta ha approfittato della sua distrazione e si è defilata.
Forse non è poi così stupida le teoria dei vampiri... O magari potrebbe fare parte di un branco di licantropi, con quegli occhi così chiari che sembrano quasi gialli... Non si sa mai!
 
*


E' da mezz'ora che Liam gli tartassa il sistema nervoso sbuffando ogni due secondi, e tutto questo solo perchè si è rifiutato di andare a casa sua alla fine delle lezioni per giocare alla playstation.
E okay, magari non è la prima volta che succede, ma davvero, non gli pare il caso di prendersela così tanto!
"E' solo che non capisco perchè non vuoi mai vedermi... Ho fatto qualcosa che non va? Non... Non vuoi più essere mio amico? Lo so che ti sfotto sempre quando perdi a FIFA, ma ti voglio bene, lo sai!" si lascia sfuggire un sospiro malincolico Liam, ed Harry vorrebbe fare qualcosa perchè -che diamine!- certo che lo sa e che gli vuole bene, ma non vuole rendersi ulteriormente ridicolo e spiegare la sua principale occupazione pomeridina, decisamente no.
Chiara li fissa e sospira un "Adorabili!" mentre Niall...
Beh, Niall a dire il vero non pare essersi accorto di qualcosa, onestamente.
Da qualche settimana entrambi hanno iniziato a sedersi a pranzo con loro tutti i giorni, ed Harry deve ammettere che non gli dispiace, un po' di aria fresca e di nuova compagnia erano ciò di cui avevano bisogno.
Scuote la testa, riprende il filo dei suoi pensieri iniziali e con la fronte ancora corrugata si passa con fare disperato la lingua fra le labbra, fino a che non interviene qualcuno per salvarlo: "Liam, non ti offendere, davvero! E' solo che Harry ha iniziato a seguire il corso di disegno con me, ma non voleva fartelo sapere perchè si vergognava, capisci, no?" sorride la Ragazza che in ogni caso continua ad essere Strana (forse Harry dovrebbe accorciarle il soprannome, ci mette mezz'ora solo per pensarlo!).
"Tutto qui, Haz?! -Liam pare davvero sollevato mentre si gratta la nuca- Ma potevi dirmelo! Anche se non capisco la tua scelta, tu non sai disegnare nemmeno un pesce rosso..."
"Sai, solitamente è per questo che la gente segue dei corsi: per imparare" gli risponde sarcasticamente con un grugnito scocciato, riprendendo a mangiare il suo tacos.
"Niall, ti andrebbe di venire con noi al corso?" sente domandare mentre cerca di non ungersi la camicia che indossa, e poi gli giunge alle orecchie un allegro "Sicuro!"; può percepire l'entusiasmo del biondo senza nemmeno guardarlo, è tipo... un cucciolo iperattivo.
"Fantastico, Horan! Oggi pomeriggio ti introdurrò nel meraviglioso mondo dello shipping... Devo dire che ho visto qualcosa dentro di te, sarai sicuramente un ottimo shippatore... Ma ti avverto! Una volta che sei sulla nostra nave, non si scende più! Sei disposto a correre il rischio?" .
Chiara ha gli occhi brillanti e un sorriso da Stregatto, è decisamente spaventosa, ma a quanto pare è l'unico che sembra pensarla così, visto che Niall le stringe solennemente la mano e Liam domanda confuso: "Fai parte di una banda che ruba le borsette alle vecchiette per strada?".
Harry non ha la minima idea di ciò di cui stanno parlando, ma una cosa sicuramente la sa: qualunque cosa sia, non gli piace per niente!
 
*


Proprio non riesce a capacitarsene: come diamine è riuscita ad incastrarlo in questa maniera?
Si passa una mano fra i capelli -forse dovrebbe davvero darci un taglio, o almeno provare a pettinarli, visto che ha rischiato di perderci uno dei suoi anelli fra quei ricci- e sistema sulla spalla la tracolla della sua cartella -piena di cose come fogli ruvidi, carboncini e matite che non ha la più pallida idea di come usare, seriamente.
Ma chi gliel'ha fatto fare?!
E okay, probabilmente è colpa sua, della sua ossessione e del suo essere un guardone, ma non è dell'umore adatto per ammetterlo, sapete?
Affretta il passo per evitare di arrivare troppo in ritardo, e con l'intestino attorcigliato per la paura fa il suo ingresso nell'aula di arte.
"Ehi, Harry!" la voce allegra di Niall lo raggiunge dall'angolo vicino alla finestra, dove il biondo ha già provveduto a sistemare il suo armamentario; al suo fianco c'è una tela con...
Sono capelli, quelle cose ricce che escono dalla sua sommità superiore?!
Chiara si sporge per rivogergli un sorriso: "Sei venuto!".
Perchè, c'erano altre possibilità?
Il riccio prende posto davanti ai suoi due amici-non-più-così-nuovi (cosa dicevamo sui soprannomi troppo lunghi?) e data l'assenza dell'insegnante inizia a guardare meglio la stanza: le pareti sono verde vomito, esattamente come nel resto della scuola, ma qui quasi non ci si fa caso, perchè lo spazio libero è davvero poco: ovunque sono appese le opere migliori degli studenti; Harry osserva il disegno di un gatto, un paesaggio di montagna, e tanti, tantissimi ritratti -c'è persino quello del professore di lettere, il signor Azoff!-.
E' come se stesse vivendo un'esperienza magica, si perde per minuti interi fra i sorrisi rappresentati, le rughe d'espressione e gli occhi che lo circondano, fino a che...
"Oh, mio Dio!" sussurra portandosi una mano alla bocca: sia Niall che Chiara seguono la direzione del suo sguardo, e -chissà perchè- non sembrano poi così sorpresi come lo è lui.
"Ma quello è..." gli si rompe il respiro e rinuncia a fare uscire frasi di senso compiuto dalle sue labbra.
"Louis Tomlinson, in persona! -inizia Niall ridacchiando- Beh, diciamo più in grafite e carta, ma. Hai capito."
Oh.
Oh.
Oh.
Questo non se lo aspettava proprio, no.
Gli occhi di Louis sono rappresentati così come sono nella realtà: ridenti, vivi, brillanti.
E se è possibile lui si perde ancora di più per quel ragazzo.
Poi una consapevolezza si fa largo nella sua mente, gli passa per la bocca e lascia un sapore amaro e poi arriva ad annidarsi nel suo stomaco: chiunque abbia disegnato Louis deve conoscerlo personalmente ed averlo osservato davvero, davvero bene.
Harry è tremendamente geloso, per questo motivo si rabbuia e non spiccica più mezza parola.
"Quello lo ha fatto Malik, sai? E' incredibilmente bravo. " la ragazza gli sussurra in un orecchio.
Poco dopo un ciuffo moro -perfettamente pettinato, sia mai!- fa il suo ingresso, ed Harry irrigidisce ancora di più le spalle.
"E' anche un gran figo" sussurra il biondo alle sue spalle, così si volta per fulminarlo con un'occhiata.
"Beh? Non sono mica cieco, lo vedo se un ragazzo è bello!" si difende l'altro, alzando le mani in segno di resa.
E seriamente, questa è una tortura? Hanno stabilitito l' "Esaltiamo Zayn Malik Come Se Fosse Un Dio Day" e non lo hanno avvisato?
"Sai, Harry? Nialler ha ragione, Zayn è davvero bello... Ma fossi in te, non sarei preoccupata" la voce pensosa di Chiara arriva da dietro la tela alla quale ha ripreso a lavorare da qualche minuto.
"E per cosa dovrei essere preoccupato, sentiamo?" il riccio sgrana gli occhi, finge indifferenza iniziando a sistemare il suo foglio bianco sul banco, non potendo così vedere l'occhiata consapevole che si scambiano i due alle sue spalle, perchè no, decisamente non sa mentire.
"Salve, ragazzi cari!" la professoressa Rubeus fa il suo ingresso con calma estenuante, quasi fluttuando sul pavimento, come se non si fosse appena persa un quarto d'ora di lezione, e poi sospira un estasiato "Magnifiche notizie, miei boccioli di rosa! Da oggi si aggiungono a noi altri due fiorellini: Niall, Harry, cari, fatevi vedere!".
Okay, ma c'è qualcuno di sano in quella maledetta scuola?!
Non lo hanno mai, mai, mai chiamato bocciolo di rosa!
Guarda con la coda dell'occhio Niall, al quale la professoressa sta strizzando entrambe le guance, e nemmeno lui pare molto contento, già.
Un risolino leggero proviene da Chiara, lei sicuramente si sta divertendo da morire!
Harry quasi si strozza con la sua stessa saliva quando la Rubeus li guarda con sguardo trasognato e canticchia: "Zayn, caro? Potresti guidare questi fiorellini nel divino mondo dell'arte?".
Accusa con uno sguardo la ragazza che sta cercando di nascondersi ulteriormente dietro il suo lavoro: "Sapevi che lo avrebbe fatto, vero?!" e il silenzio che ottiene in risposta è decisamente eloquente, sissignori.
Il moro si avvicina e si presenta con un sorriso mozzafiato, rassicurandoli poi sui modi della professoressa ("E' solo una figlia dei fiori mancata, tranquilli!") ed Harry digrigna i denti, perchè -ovviamente- il meraviglioso Zayn Malik è anche gentile, non come lui che a volte sembra avere fatto colazione con uno yogurt scaduto - e perdipiù magro-.
Il compagno gli consiglia di partire dalle basi, quindi Harry disegna per un'ora sfere e cubi e -come diamine si deve tenere la fottuta matita?! Non lo ha ancora capito-.
Al termine della lezione Zayn aspetta che i tre mettano via le loro cose e poi si passa la lingua fra le labbra -se Harry non lo conoscesse direbbe che è nervoso e, beh. Harry non lo conosce, già. Solo, perchè?- e poi sospira: "Styles, senti... Potrei parlarti?".
E questa è bella, davvero!
"Certo -sputa il riccio, accostandosi ad una parete- dimmi pure".
"Tu sei amico di Liam, no? Liam Payne?".
Aggrotta le sopracciglia: che sta succedendo?!
Si accorge di non avere ancora risposto al ragazzo di fronte a lui, così si affretta a farlo: "Sì. Sì, siamo amici".
Zayn annuisce con calma, riflessivo: "Ora ti farò una domanda, okay? Però tu... Giurami che non mi prenderai in giro né nulla, okay?".
"Okay" concorda Harry.
"Lo giuri?"
"Sì Malik, te lo giuro!"
"Bene, allora..." Zayn lo guarda e fa una pausa carica di attesa.
"Allora, Liam Payne è fidanzato?".
Oh. Questo non lo aveva previsto.
 
*


Quindi è così che vanno le cose -pensa scalciando debolmente un sassolino che ha incotrato sulla sua strada per il ritorno verso casa-: il tuo migliore amico diventa l'obbiettivo amoroso di uno dei ragazzi più popolari e belli e gentili -ugh, hanno contagiato anche lui con l'elogiamo Zayn Malik Day!- della scuola, mentre tu resti il Signor Nessuno con una cotta impossibile e due nuovi amici un po' buffi alle calcagna.
Senza considerare la sorella sempre ipertesa.
"Yu-hu, Harold! Hai fatto terno al lotto!" mugugna guardando di sbieco un gatto che ha appena attentato alla sua vita tagliandogli la strada.
Apre il cancelletto di ferro battuto e tira fuori le chiavi per aprire il portone: "Mamma?!".
"Sono in cucina, tesoro!" la voce di Anne lo raggiunge debolmente.
Butta senza rimorso la cartella per terra per sgranchirsi poi la schiena con un inquietante "scrock" e si toglie le scarpe facendo forza sui talloni prima con un piede, poi con l'altro.
Lascia tutto nel mezzo apposta: "Gemma esplode ogni volta!" ridacchia con un ghigno sul viso, mentre raggiunge sua madre.
La trova con la guancia sporca di farina e un grembiule rosso; sta mescolando qualcosa per una delle sue solite strane creazioni a base di tofu o schifezze del genere.
Si lascia sfuggire un gemito: sono anni che sogna una bella grigliata!
Si riscuote sentendo la voce di Anne che lo richiama: "Allora? Com'è andata la giornata?"
"E' andata" risponde di poche parole, iniziando a sgranocchiare una mela verde.
Per tutti sono le più aspre, ma sono le uniche che riesce a mangiare.
La donna si passa il polso sulla fronte per spostare i capelli neri che le ricadono sugli occhi: "Cosa vuol dire che è 'andata'? Non mi racconti mai niente!" si lamenta scoccandogli un'occhiata.
Harry si passa una mano fra i ricci, pensieroso: certo che non le racconta più nulla!
Sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico! E lui dai suoi errori ha certamente imparato.
"Per esempio, come va con la tua cotta?" indaga curiosa sua madre, un sorriso enorme sul viso.
Per l'appunto, non deve raccontarle mai, mai, mai più niente di niente!
Grugnisce con disappunto: "Non va. E vorrei non averti mai detto nulla, mi metti continuamente in imbarazzo!".
"Ma come, sono la tua mamma! E poi questo ragazzino, questo Louis, dovrebbe capire che bella persona è il mio bambino... E se non lo capisce, non ti merita! Vero, Gems?" domanda Anne rivolgendosi alla ragazza appena entrata nella stanza, che annuisce con convinzione.
"Visto?! -esclama fieramente l'adulta- Domani andrai a parlarci, vero? Altrimenti ci vado io, sono stufa di avere il tuo muso lungo per casa!".
"Oh, mam-ma!" la testa va a posarsi con fare disperato sul tavolo.
"Niente 'mamma'! Me lo avevi già promesso" gli ricorda puntandogli contro il mestolo sporco, come se ce ne fosse bisogno.
"E va bene, e va bene!" cede uscendo dalla cucina, salvo poi sussurrare un "Forse" che si perde nel corridoio verso la sua stanza.
Dopo pochi minuti sente qualcuno bussare, così mugugna un consenso.
I capelli biondi di sua sorella fanno capolino dalla porta: "Harold, Harold, Harold" lo riprende andandosi a sedere sulla scrivania in disordine.
"Cosa ti ho sempre detto?!" gli punta un indice contro addentando una carota, mentre Harry aggrotta la fronte: "I ragazzi belli lasciali a me?" tenta.
"No! Cioè, sì, anche quello, ma. Intendevo dire che fine ha fatto il 'mai, mai, MAI dare confidenza ad un adulto, specialmente se si tratta di mamma' che ti ricordo da più o meno tutta la vita?!"
"Oh, Gems!" la supplica con lo sguardo di lasciarlo in pace, ma -ovviamente- non funziona.
Sospira.
Okay, deve ammettere la sconfitta: "Lo so, okay? Solo che mi aveva beccato in un momento, erhm, diciamo equivoco...?".
Gemma spalanca gli occhi e si copre la parte bassa del viso con le mani: "Oh, mio Dio! Ti prego, ti prego, dimmi che non ti ha beccato a farti una sega sopra ad una foto del tuo bello!".
Ma per chi lo prende?
Ovviamente non è successo questo! Certe cose si fanno in bagno, e con la porta chiusa.
E senza alcuna foto, non sarebbe, tipo, carino nei suoi confronti.
"Sono patetico" sussurra sbattendosi una mano sulla fronte ripensando a quando la madre lo aveva trovato praticamente in lacrime dopo che aveva visto Louis in gelateria con quel cretino di Nick, poi si ricorda della sorella che sta ancora aspettando una sua risposta.
"Sai, Gems? E' proprio così. E tu sei seduta esattamente sul punto dove... Beh, lo sai..." sorride angelicamente.
"Oh, Harod, MA CHE SCHIFO!" urla Gemma, precipitandosi fuori dalla stanza strusciandosi le mani sulla maglia.
Harry si ributta sul letto.
FInalmente solo.
 
*


"Ma buongiorno, bocciolo di rosa!" Chiara lo sta aspettando fuori dal cancello di scuola.
Bocciolo di rosa.
Ah, simpatica.
Probabilmente gli ha bloccato la crescita, quella pazzoide di una professoressa.
"Hai il muso più lungo dell'asinello amico di Winnie the Pooh, che succede?" gli domanda mentre addenta una ciambella.
"Sono le otto di mattina, fa freddo e c'è scuola. Perchè pensi che dovrei essere felice?" sbuffa sbadigliando, notando gli occhi della sua amica sgranarsi: "Perchè oggi è venerdì, ovvio!".
"E con questo?" non riesce ad arrivare al punto, la mattina nessuno dovrebbe parlargli per, tipo, legge.
Già.
"Oggi è venerdì! Sai che significa?".
Okay, ha capito che è venerdì, e allora?!
Scuote la testa: le orecchie probabimente gli stanno facendo un brutto scherzo, perchè gli sembra di sentire qualcuno correre, e chi è quel pazzo che potrebbe farlo a quest'ora, di sua spontanea volontà?
Sente un braccio circondargli le spalle ed un corpo frapporsi fra il suo e quello di Chiara, che ha subito lo stesso trattamento.
Un ciuffo biondo entra nella sua visuale.
Horan, ma è ovvio!
"Significa che questa sera..." inizia l'irlandese ma la ragazza gli tappa la bocca con la ciambella ancora praticamente integra e lo fulmina: "Non ci provare, biondo! I patti non erano questi, spetta a me dirglielo!".
"Okaaay!" mugugna a bocca piena Niall e -ugh, che schifo!- prima o poi Harry gli dirà qualcosa, seriamente.
"Venerdì significa partita. Di calcio. Novanta minuti. In cui puoi osservare Louis. Senza che nessuno ti dica nulla." glielo sta spiegando lentamente, come si fa con i bambini.
Oh. La partita, sai che bell... Un momento.
La partita!
La giornata sta prendendo una piega decisamente positiva.
 
*


"...E quindi le ho detto: 'Il Sahara è un deserto, e su questo non ci piove'... L'avete capita?!".
Harry passa di fianco a quel tavolo e rabbrividisce sentendo la meravigliosa -si fa per dire- barzelletta di Stan.
Scuote la testa: si può essere più idioti?
Ma purtroppo viene notato e si sente urlare: "Beh, che hai da rompere, finocchio?".
Stringe i pugni e si volta: è arrabbiato come non mai, nessuno dovrebbe essere preso in giro per il suo orientamento sessuale, nessuno!
Per fortuna Liam è al suo fianco e lo trattiene per la camicia: "Haz, dai, lascialo perdere... Non ne vale la pena di finire nei casini per uno così, lo sai".
Harry lancia un ultimo sguardo al tavolo che si è appena lasciato alle spalle, ed incontra uno sguardo azzurro e l'accenno di un sorriso.
"Haz? Harry? Ti senti bene? Ti sei tutto irrigidito e sei rossissimo e..." Liam lo guarda preoccupato mentre inizia a sorridere sornione: "Cristo, no, non sto affatto bene... Penso... Penso di stare per svenire!".
Però alla fine no, non sviene.
E' un uomo tutto d'un pezzo, lui!
Come no, viene da ridere anche a lui al solo pensiero... L'altra sera ha pianto guardando Bambi con la sua cuginetta di tre anni e lei ha dovuto consolare lui!
Scrolla le spalle -è un cuore tenero, non ci può far nulla- e saluta con un sorriso gli altri due amici.
"Per favore, per favore, rifallo!" Niall sta guardando Chiara con gli occhi blu spalancati, segno che vuole davvero, davvero qualcosa.
Harry fa passare lo sguardo dall'uno all'altra.
Ma che..?
"Horan, ho detto di no!" sbuffa la ragazza scartando uno yogurt e intingendoci dentro il cucchiaino di plastica.
"Che succede?" chiede Harry aprendo il quaderno di geometria per ripassare prima del compito dell'ultima ora. E okay, magari è un po' tardi, ma uno nei miracoli ci può sempre sperare, no?
"Lei sa fare una cosa divertentissima!" lo informa Niall con un sorriso eccitato.
"No, non è vero -nega invece lei- è una cosa normalissima!".
"Guarda che se non lo fai di tua spontanea volontà te lo farò fare senza che tu nemmeno te ne accorga!" la sfida il ragazzo, e ad Harry davvero, questa sembra quasi una partita di ping-pong.
Chiara inarca un sopracciglio: "E sentiamo, come faresti a..." ma si interrompe e si da una manata sulla fronte, mentre l'altro inizia a sganasciarsi dalle risate: "Te l'ho fatta! Ci sono riuscito!".
C'è qualcuno oltre al riccio che non ha capito ciò che sta succedendo qui?
Chiara lo guarda: "Voleva che inarcassi il sopracciglio, per chissà quale ragione lo fa ridere!" spiega scuotendo la testa.
Harry si sta davvero sforzando per non pensare ad Edward Cullen e ai vampiri che leggono nella mente, sapete?
Liam alza lo sguardo dal suo cellulare e ride: "Non c'è che dire, Niall è il più intelligente di tutti noi!" al che il biondo fa un sorriso soddisfatto e puntandosi un dito verso la tempia ammicca a Chiara: "Intelligente!" e riprende a mangiare.
Harry ride, e si sente uno sguardo bruciare fra le scapole.
Questo non se lo sa spiegare, affatto.
 
*


"WHO-OOOH! SIAMO I WOO-OOLVES! E VI FAREMO IL C..." Liam tappa la bocca alla ragazza prima che questa possa terminare il suo inno, ricevendo in cambio uno sguardo risentito: "Eddai, Lee, fammi divertire un po'! Non è una vera partita senza i cori da stadio!" unisce le mani in segno di preghiera, mentre il castano guarda con agitazione verso il campo: "Hai proprio intenzione di dare spettacolo, eh?".
"Certo, dobbiamo pure farci notare in qualche modo!" annuisce con convizione mentre distribuisce le bandierine viola con il lupo stilizzato disegnato sopra, simbolo della squadra di calcio della scuola.
Harry non l'ha mai vista così euforica, davvero.
Chiara si rigira il bastoncino fra le mani: "Bel lupo, vero? Sai chi lo ha disegnato, Liam?".
Il suo amico si gratta il collo: "Ehm, no. Non lo so. Chi lo ha disegnato?".
"Zayn. Zayn Malik. Hai presente, no?".
"Uh, mh, sì. Credo di sì."
Harry e la ragazza si scambiano un sorriso ed uno sguardo consapevole.
"Chissà dove si è andato a cacciare quel biondo..." sente sussurrare all'amica, così inizia a scrutare un po' ovunque.
Per cercare Niall, eh. Mica per altro!
Quando nota l'inconfondibile ciuffo biondo stringe un gomito alla ragazza che gli sta di fianco e glielo indica; lei sorride ed inizia a sbracciarsi per farsi vedere, così in breve anche l'ultimo membro del loro gruppetto li raggiunge.
"Ho portato i rifornimenti -li aggiorna scuotendo un piccolo sacchetto- novanta minuti possono essere davvero lunghi!".
Il nuovo venuto si siede vicino alla ragazza e notando gli avversari squadrare storto le loro panchine inizia a sgolarsi: "Buuuh! Siete dei poveracci!".
Chiara lo guarda con gli occhi gioiosi: "Niall!"grida entusiasta.
"E' il mio nome!" risponde annuendo e prendendo un sorso di Coca-Cola.
Lo fa apposta vero? Harry spera davvero che lo stia facendo apposta.
Il riccio vede la ragazza sussurare qualcosa all'orecchio dell'altro, e dopo qualche minuto, poco prima che inizi la partita, entrambi si alzano in piedi ed iniziano ad intonare: "WHO-OOOH! HERE WE GO, SIAMO I WOO-OOLVES!" con le braccia alzate al cielo e i sorrisi enormi; fanno così tanta confusione che persino l'allenatore ed i giocatori si girano a guardarli con dei sorrisi sulle labbra.
Il biondo e la riccia improvvisano anche una sorta di balletto, e -non si sa bene come- riescono a coinvolgere tutta la tribuna con i loro cori, così anche Harry e Liam alla fine alzano le spalle e scattano in piedi: "WHO-OOOH! SIAMO I WOO-OOLVES!" urlano, ed è tutto così felice, così confuso e così allegro che ad Harry potrebbe quasi sembrare che Louis lo stia fissando con un sorriso.
Potrebbe.


La partita è- dura.
I giocatori scivolano di continuo sul campo ancora bagnato dalla pioggia di quel pomeriggio, ed è un continuo testa a testa, un continuo pareggio, e persino Harry -che di certo non è un esperto, nonostante i numerosi allenamenti che ha spiato- si accorge della tensione nell'aria.
Verso il settantesimo minuto Louis ha segnato il secondo goal della loro squadra -il primo è stato opera di Zayn e di un magnifico colpo di testa, maledettamente elegante ed aggraziato- ed Harry si è quasi sgolato per fare il tifo per lui.
E' stato meraviglioso.
Poi, all'improvviso, succede.
Un avversario fa un'entrata pesante su Josh Devine, ed il riccio riesce a sentire il dolore che deve provare soltanto guardandolo.
Inutile dirlo, i fischi ed i "buuh" piovono a fiotti, e persino Chiara, che nonostante tutto si è soltanto limitata a fare un tifo "tranquillo" pare innervosita e scontenta: "Quell'entrata non è stata affatto corretta e sportiva! Povero Josh, speriamo non si sia fatto nulla...".
L'arbitro dichiara il fallo ("Ci mancherebbe altro!" potrebbe avere gridato Liam. Già, Liam!) e i Wolves hanno la possibilità di chiudere la partita con un 3-2.
Harry vede Louis inginocchiarsi al fianco del suo compagno Josh che ora si trova disteso su una barella, e poi nota un lieve cenno del capo, che sta a significare un "sì" : Louis accarezza il capo di Josh e si alza in piedi.
Mentre i minuti di recupero scorrono ha uno sguardo combattivo in volto, la divisa sporca d'erba e i capelli tutti spettinati: è la cosa più bella che abbia mai visto, ed Harry potrebbe come no essere geloso di quella carezza che il suo calciatore preferito ha riservato a Josh.
Con il suo 17 nero stampato sulla schiena Louis prende un profondo respiro, e dopo una piccola corsetta calcia la palla.
E quella va dritta in rete.
"GOAL! GOAL! GOAL!" si ritrova ad urlare saltellando, invischiato in un abbraccio di gruppo con i suoi amici, e poi tutti si riversano in campo, chi per fare i complimenti, chi per vivere l'emozione che ancora si può respirare su quel campo d'erba.
E' come se fosse in corso una festa, tutti sono felici, ridono, sorridono e si abbracciano; Harry non immaginava che il calcio potesse fare tutto questo, decisamente no.
Insomma, per lui era sempre stato soltanto un gioco dove qualcuno rincorreva qualcun altro che ricorreva una palla, stop.
"Styles, questo posto non fa per te. Faresti meglio ad andare via, e con te la tua banda di sfigati, grazie".
Ovviamente, doveva pensarci Stanley a rovinare tutto!
Liam è più veloce di Harry nel rispondergli: "Ma non rompere il cazzo, Stanley!" ed Harry non sa se essere più orgoglioso per tutto il coraggio che ha dimostrato l'amico o sorpreso per la parolaccia.
Cioè, Liam dice parolacce, è un adolescente!
Però cerca sempre di trattenersi con un "Porca miseria!".
Comunque, Harry torna a squadrare il calciatore che sta scuotendo la testa con una finta espressione delusa: "Ooooh, ma qui abbiamo il prode Payne! Sempre pensato che eravate entrambi delle femminucce, ma addirittura entrambi finocchi?!".
Stan da uno spintone a Liam ed il riccio corre da lui, così entrambi si perdono l'entrata in scena di un ragazzo dai capelli corvini che guardia con astio il giocatore e dopo un: "Adesso mi hai proprio rotto le palle, Stan" non esita a tirargli un ben calibrato pugno in faccia, che gli fa sanguinare immediatamente il naso.
"Malik, figlio di... Con me hai chiuso! Chiuso!" urla prima di scapparsene con la coda fra le gambe.
Onestamente, è una scena piuttosto divertente.
Zayn si avvicina lentamente ad entrambi, ma è Liam -che è ancora a terra- quello che guarda: "Ehi, stai bene?" domanda con sguardo preoccupato.
Il castano sembra quasi avere perso la voce, poi sussurra: "Mi piace il tuo tatuaggio" indicando il lupo sulla gamba del moro, che sorride mostrando un sorriso perfetto e la punta della lingua rosea: "Beh, è una buona cosa -ride- visto che a me piaci tu".
E praticamente quei due si stanno mangiando con gli occhi -sono cuoricini quelli che volano attorno alle loro teste?- e decisamente la presenza di Harry non è più richiesta, così "Io andrei... A cercare gli altri, sì".
Ma nessuno dei due lo ascolta.
Ah, c'est l'amour!


"Gli altri" li trova ben poco lontano, che canticchiano ancora i cori e si litigano le caramelle gommose a forma di orsetti.
La prima ad accorgersi della sua presenza è la ragazza: "Ehi, Haz! Dove hai lasciato Liam?".
"Da qualche parte con Zayn" muove le sopracciglia con fare allusivo.
"Uh-uh-uuuh!" canticchiano i due dandosi un cinque particolare: prima schiacciano una mano, poi l'altra, ed infine si danno una spinta col fianco.
Harry è perplesso.
Parecchio perplesso.
"Sono cose tra fanboy e fangirl, non puoi comprendere! Qui si tratta di un'OTP che diventa canon!" dice Niall, ed il riccio non ha la benchè minima idea di che cosa abbia appena detto né di che cosa c'entrino le macchine fotografiche.
Ed onestamente non è nemmeno sicuro di volerlo sapere.
Cala un improvviso silenzio: Niall fissa gli orsetti gommosi, Harry fissa Chiara, e Chiara fissa Niall.
Prende una bandierina della squadra e la avvicina al suo volto, chiudendo un occhio per osservare meglio l'insieme.
Si avvicina ulteriormente a Niall e prende una ciocca fra due dita, poi sorride e se ne esce con un pericolosissimo: "Mi è venuta un'idea!".
Harry se fosse in Niall avrebbe seriamente paura, ma lui sembra contento quando lo saluta con una mano mentre dall'altra viene trascinato via dalla ragazza che ancora sta parlando eccitata: "Un'idea grandiosa, sono sicura che piacerà anche a te, forza!".

*

 
Stanno facendo colazione insieme prima di entrare a scuola e Liam ride.
Anzi, no, sta proprio sghignazzando.
Ed è, beh, strano. Non è un tipo rumoroso solitamente. Ma proprio -affatto.
Harry non riesce a farne a meno, guarda il suo amico con fare stupito: quello in risposta alza le spalle e con un grande sorriso indica il ragazzo al suo fianco: "Mi fa ridere, che ci posso fare?!" e cavolo.
Com'è possibile che Zayn sia ancora più bello quando arrossisce?
Harry vorrebbe fare un paio di chiacchere con madre natura, sicuro.
Grunisce solo leggermente scocciato, si sente invisibile.
E okay, pensava di esserci abituato, ed invece no.
E -maledizione- ci mancava soltanto la marmellata sul suo maglione preferito, grandioso!
Rinuncia a pulire la macchia, visto che sta solo peggiorando la situazione, e butta uno sguardo ai due ragazzi seduti di fronte a lui.
Ugh, si stanno tipo osservando come se per entrambi l'altro fosse uno spettacolo della natura.
Scuote la testa, come diamine è possibile che quei due si definiscano soltanto "amici"?
Dovrebbe fare un discorsetto anche a Liam, come no! Lo farà di sicuro, eccome!
Addenta il suo panino e saluta Niall e Chiara che sono appena entrati nel bar e si sono seduti -un bel po' stretti- a capotavola.
Il che è sciocco, perchè c'è un posto libero proprio di fianco a lui.
Un pensiero gli attraversa la mente, si avvicina con nonchalance alla sua ascella e sniffa: decisamente non puzza, no. Anzi, ora odora persino di marmellata ai frutti di bosco!
"Uno di voi due può sedersi qui, se volete, uh?" accenna al posto libero, ma Niall sorride da sotto il suo cappellino di lana e rifiuta.
Ora che ci fa caso ne hanno entrambi uno in testa -è una nuova moda?-.
"A dire il vero quel posto è occupato" gli sorride Zayn staccando per un secondo gli occhi da Liam -ma grazie tante!-.
"O-occupato, dici?"
"Yep!"
Perchè l'unico confuso sembra Harry?
Comunque non rimane più di tanto a pensarci, perchè la sua attenzione viene raccolta da Niall che si leva il berretto nero che ha in testa e...
"Oh, miseriaccia!" il riccio spalanca la bocca, e per l'incredulità si strofina persino gli occhi.
"Oh, andiamo, chiudi quella bocca, Harold! Io trovo che sia adorabile! E poi questo colore gli fa risaltare gli occhi, non trovate?" lo rimbecca la ragazza mentre ordina un cappuccino (con una pronuncia perfetta, ovviamente: Harry è la prima volta che lo sente così ben scandito, e si sente un po' invidioso) alla cameriera.
Batte le palpebre una volta, due.
"Cavolo, ma... Ma hai i capelli lilla!" esplode infine, prendendo qualche ciuffo lilla fra le mani e tirandolo leggermente, quasi per accertarsi della loro esistenza.
Niall gli da uno schiaffetto sulla mano per farlo allontanare e poi dichiara: "Dimmi qualcosa che non so..?".
Zayn lo guarda intensamente e poi fa il segno con il pollice all'insù: a quanto pare il suo senso artistico approva il nuovo look dell'ormai ex-biondo.
La reazione di Liam, invece...
Beh, non si può dire che abbia una vera e proprio reazione, sembra più interessato ad osservare la mascella del moro, adornata da un filo di barba -ed Harry non è invidioso perchè lui non ha nemmeno un peletto, no!-.
Il castano si accorge del suo sguardo: "Beh? Io i suoi capelli li avevo già visti ieri sera! Niall ha pubblicato una foto su Instagram: c'era anche Chiara ed entrambi si erano fatti i baffi con la panna montata... A proposito, bro, come l'ha presa tua madre?".
"Oh, è per questo che stiamo indossando i cappelli -li informa la ragazza- tentiamo di evitare un infarto a Maura, vogliamo spiegarle le cose lentamente, vero, Nì?" e il ragazzo interrogato annuisce.
Sono tutti impegnati a mangiare quando una voce li raggiunge da dietro le spalle di Harry: "Ehi, ragazzi! Scusatemi il ritardo... Wow, amico, che capelli fighi!".
Harry si è all'incirca congelato con ancora metà biscotto in bocca, ma solo dopo avere rischiato di soffocare, naturalmente.
Perchè -santo cielo!- quella voce la riconoscerebbe ovunque.
Solo, che diamine ci fa Louis Tomlinson al loro tavolo?
Ed improvvisamente si ricorda dell'esistenza di Zayn Malik, tutto torna chiaro e la delusione lo colpisce.
Per un attimo ci aveva davvero sperato.
Il moro fa le presentazioni: "Ragazzi, lui è Louis. Louis, loro sono i ragazzi -fa un lieve cenno con la mano, salvo poi aggiungere- Oh! E la ragazza!".
Louis fa un saluto con la mano e poi -oh, porco cavolo!- si siede.
Di fianco a lui. Harry.
Qualcuno si ricorda come si fa a respirare, per caso?
Il riccio si gira lentamente e se prima era rimasto sopraffatto dal profumo frizzante di Louis, ora sta praticamente affogando nei suoi occhi.
Come fa ad esistere?
"Ehi" gli sussurra Louis, e lui non può fare altro che deglutire -inutilmente, visto che la sua saliva pare scomparsa- poi l'altro ragazzo gli sorride dolcemente e gli posa lo sguardo sulle labbra -non vorrà mica..?-.
"Lo sai che sei sporco di marmellata? Proprio qui" viene informato, e poi tutto ciò che sente è un pollice che gli passa sul labbro delicatamente, ed infine tutto ciò che vede è Louis che si porta quello stesso pollice alla bocca e lecca via la marmellata.
La stessa che prima stava sul suo labbro.
Se non gli viene un infarto oggi, non gli viene più.
Assicurato.
 
*


"Quindi ci incontriamo questa sera a casa di Niall, giusto?" chiarisce Zayn prima che si separino per andare ognuno nella rispettiva classe; un mormorio di assenso lo accompagna prima che si dilegui seguito da Louis.
Harry crede di essersi perso qualche passaggio... Non ha prestato molta attenzione, in realtà?
"Cos'è che facciamo stasera?" domanda incerto, spostandosi da una mano all'altra la sua cartella fin troppo pesante.
Riceve delle occhiate stranite: "Haz, ma dov'eri con la testa? E' mezz'ora che ne parliamo... Questa sera ci vediamo a casa di Niall per stare un po' insieme, visto che domani non c'è scuola" dichiara il castano scrutandolo pensieroso.
Ma, ehi!
Non è mica colpa di Harry se tutto ciò a cui riesce a pensare in questo momento è, in ordine: marmellata, marmellata sulle labbra, pollice, lingua, altre labbra e...
"Louis" sospira senza nemmeno rendersene conto, prima di potersi tappare la bocca.
Chiara alza gli occhi al cielo: "Ah, ci risiamo!" e poi si lancia delle occhiate cariche di messaggi con il ragazzo dai capelli violetti.
Non gli piace affatto questa cosa, affatto!
Se lei da sola gli fa paura, insieme a quel pazzoide di Horan lo terrorizza!
Detto con affetto, ovviamente.
Oramai è rimasto l'unico nel corridoio, e ripensa meglio a quello che gli è stato detto.
Ah, una festa! Gli piacciono le feste!
"Oh, mio Dio!" urla appena realizza il tutto nella sua testa.
Quella sera si vedrà con i suoi amici.
E Louis Tomlinson sarà con loro.
Alza lo sguardo in un solitario momento di coraggio e decide: "Questa sera io, Harry Styles, conquisterò Louis Tomlinson!".
"Vai a conquistare un sei in matematica, ragazzaccio!" lo raggiunge la voce stridula della decrepita bidella del suo piano, e okay.
A questo penserà poi.
 
*

 
La casa di Niall è...
Carina.
Piccola e accogliente.
Bianca fuori, e da quello che può vedere dalle finestre, tutta colorata dentro. E' così allegra e gioiosa...
Se Niall fosse un immobile, sarebbe sicuramente quello.
Harry ha parecchio tempo per pensarci, visto che nessuno sembra intenzionato ad aprirgli la porta.
Fa giusto in tempo a riporre il cellulare nella tasca dei jeans che: "Ehi!" lo raggiunge una voce da dietro, e lui gela, letteralmente: è la prima volta che stanno da soli, che ci sono solo loro due, Harry e Louis e basta.
Oh, cavolo! Fa un freddo cane, avrà il naso rosso come quello di una renna e...
Una mano gli si posa gentilmente sulla spalla: "Harry? Tutto bene?".
Harry si gira e si ritrova davanti all'abbagliante sorriso dell'altro ragazzo, leggermente oscurato da una ruga di preoccupazione che va a scavargli la fronte.
Louis sta indossando un cappotto nero e un beanie di lana grigio scuro, che non fa altro se non evidenziare i suoi occhi.
"Harry?" ripete ancora una volta, ed il riccio si risveglia improvvisamente, sentendo un rumore provenire da dietro un grande cespuglio; si volta, ma non vede nulla, così cerca di sorridere: "Ciao, Louis! Come va?".
L'altro pare rilassarsi notevolmente e abbassa con lentezza la mano che ancora lo stava tenendo fermo.
Improvvisamente sente un gran vuoto sulla sua spalla, come se gli fosse appena caduto un pezzo del puzzle che lo compone.
Geme sottovoce: che paragone idiota.
Striscia leggermente la suola di una scarpa sul vialetto d'ingresso di casa Horan, agitato e nervoso, provando -inutilmente- a calmarsi.
Ma la cosa peggiore è che -li sente-: sente gli occhi di Louis su di sé, sa che lo stanno osservando; probabilmente il liscio lo ritiene solo uno stupido perdente.
In un moto di coraggio alza lo sguardo e -che aveva detto?!- Louis lo sta guardando.
E... E...
E sta arrossendo?
Louis Tomlinson sta arrossendo? Perchè ha visto che lo stava guardando?
"Ehm. Quindi. -inizia Louis riprendendo il suo colore naturale- Rimaniamo di fuori perchè..?"
E, oh, giusto.
Da vero genio qual'è, non gli ha spiegato nulla.
"Ehm, siamo rimasti chiusi fuori... Ho chiamato Niall, è andato a prendere le pizze, perciò..."
"Ah, uh, giusto. Avrei dovuto arrivarci" ridacchia Louis, tornando a prendere colore sulle guance.
Harry crede che il rosso gli stia divinamente, sapete?
E cala il silenzio.
Di nuovo.
Harry se potesse si tirerebbe delle padellate in testa, seriamente.
Magari riuscirebbe a farci entrare qualcosa, in quella sua zucca vuota!


Qualcun altro ha un pensiero piuttosto simile a quello del riccio, anche se lui non può saperlo perchè, beh, quel qualcuno ha i capelli lilla ed è nascosto dietro ad un cespuglio del giardino di casa sua.
"Ma porca miseria! -impreca Niall- Gli abbiamo servito l'occasione su un piatto d'argento e lui cosa fa?! Niente?!" continua ad agitare le mani per aria, scuotendo diverse foglie e facendo anche parecchio baccano.
"Sssh!" gli intima Chiara, le mani impegnate a mantenere in equilibrio le scatole con la pizza.
"E' solo un po'... Lento. Ma è comunque un inizio. Voglio dire, non è svenuto!" ridacchia divertita la ragazza.
"Sì, ma...".
"Niall, sei proprio sicuro che tu riusciresti a fare meglio?".
Il ragazzo si ammutolisce, arrossisce e scuote la testa.
Chiara sorride e gli porge le pizze, poi gli scompiglia i capelli.
"Forza, andiamo a salvare quei due. Zayn e Liam staranno per arrivare, e non so te, ma io ho il didietro congelato!".
Niall ride e semplicemente la segue allo scoperto.
 
*


Cos'è che si era detto non più tardi di quella mattina?
Ah, sì: "Questa sera io, Harry Styles, conquisterò Louis Tomlinson!".
Come no.
Fino a questo momento si è limitato a conquistare solo una grande serie di figuracce.
Dov'è la buca portatile che ha ordinato per potersi seppellire in queste occasioni?
Appoggia stancamente la testa sulla mano, il gomito appoggiato mollemente sul tavolo della cucina attorno al quale hanno cenato, e osserva Louis scoppiare a ridere -di nuovo- per qualcosa che ha detto Zayn -di nuovo-.
Ma almeno non è più geloso di lui.
Non dopo quel pomeriggio, quando gli ha praticamente chiesto il permesso di chiedere a Liam di uscire; ripensandoci, è stato molto dolce e carino.
Ed Harry ovviamente ne è rimasto stupito, ma ha scoperto che quel Malik non è poi così male, è gentile, simpatico persino, e dopo il classico: "Spezza il cuore al mio migliore amico, ed io ti spezzo le gambe" gli ha dato la sua benedizione.
Oh -qualcosa del genere.
Preso com'è dai suoi pensieri Harry non capisce nemmeno più la conversazione che si sta svolgendo attorno a lui, perciò quando sente il suo nome pronuciato con un'inflessione interrogativa, annuisce semplicemente.
Il che non è affatto una buona idea, perchè ora è piuttosto spaventato: la domanda proveniva da Niall, a che cosa avrà appena acconsentito?
Il dubbio non gli resta a lungo, comunque.
"Allora, quale gioco di società volete fare?" domanda pigramente Liam, seduto in maniera scomposta su una poltrona gialla.
"Idea! Che ne dite di giocare a... Strip poker?" ghigna Chiara guardandosi attorno con fare circospetto.
Osservando le facce sbigottite che la circondano scoppia a ridere, così tanto forte che è costretta a buttarsi per terra trattenendosi la pancia scossa dalle risa.
"Oh... Cavolo, ragazzi... Siete così... Così spassosi! Avreste dovuto vedere le vostre facce!" continua a ridacchiare mentre si asciuga le lacrime e si siede a gambe incrociate, per tornare poi seria: "Bene: che ne dite di giocare ad obbligo o verità?".
Ed il sorriso che si è stampata sul viso -Harry lo giurerebbe- non ha nulla di innocente.


Decidono di giocare alla maniera classica: una bottiglia nel mezzo, loro seduti attorno ed i segreti più intimi pronti ad uscire fuori solo per metterli in imbarazzo.
Harry odia questo fottuto gioco, e non è ancora nemmeno iniziato.
Ottimo!
"Okay, iniziamo in senso orario?" domanda Liam, che dopo avere ricevuto l'approvazione prende in mano la bottiglia e incomincia a farla roteare.
Harry riduce gli occhi in una fessura, mentre mormora a mezza voce una sorta di preghiera.
Chiude definitivamente le palpebre quando sente Liam pronunciare un allegro "Harry!".
Caspita, questa non ci voleva...
Liam sa tutto, tutto di lui!
Nel frattempo il suo migliore amico ha preso a cantilenare: "Obbligo o verità?", così il riccio annuisce e in breve tempo decide: "Obbligo".
Liam sembra deluso, poi dopo avere pensato per qualche secondo sceglie: "Harry, devi scambiarti la maglietta con Chiara".
Harry lo fulmina con uno sguardo, ma si alza in piedi e si toglie il maglione nero, accettando poi la camicia a quadri fuxia e verde scuro della ragazza.
Aggrotta la fronte diretto a Liam: "Posso almeno tenerla aperta? Mi sta piccola" grugnisce, e poi si risiede.
Improvvisamente, un sorriso sorge spontaneo: tocca a lui girare la bottiglia.
Quella fa un giro, poi due, ed infine si ferma su Chiara.
"Ehi, Ragazza Strana -inizia facendo sorridere la diretta interessata, perchè certe cose non cambiano proprio mai- obbligo o verità?".
"Verità. Non mi fai paura, Styles".
"Uhm... Dicci, qual è la cosa che ti piace di più di Niall?" sorride perfidamente, pensando di averla messa in difficoltà, ma quella alza gli occhi al cielo: "Pft. Deludente, Harry!".
"Ti decidi o no a rispondere?" le fa fretta sbuffando.
"Okay, uhm. Il suo sorriso, direi" risponde annuendo la ragazza.
Il diretto interessato aggrotta la fronte un po' in imbarazzo: "Ma se ho i denti storti!", ma la ragazza alza gli occhi al cielo -quello sì che è un viziaccio!- e gli fa segno di tacere: "Già, è proprio quello a renderlo carino e simpatico. Ora tocca a me!".
La bottiglia punta verso il ragazzo con i capelli lilla, che prima ancora di sentire la domanda di rito pronuncia un allegro "Verità!".
"Okay... Se tu potessi esprimere un desiderio, uno lungo solo un giorno... Cosa sceglieresti?".
Harry osserva il ragazzo: gli pare un po' indeciso nella sua risposta: apre diverse volte la bocca per parlare, ma poi la richiude subito.
"Beh. Se questo desiderio potesse durare un solo giorno... Vorrei essere una ragazza" e detto questo punta lo sguardo sul pavimento.
Liam gli si avvicina con fare paterno e gli passa un braccio sulle spalle (quella che Harry ha appena visto da parte di Zayn era mica un'occhiataccia?) e gli dice dolcemente: "Ehi, Nì. Non preoccuparti, a noi vai bene così come sei... E poi, sai? Ci sono delle operazioni che..." ma Niall non lo lascia terminare, staccandosi da lui per poterlo osservare con gli occhi azzurri sgranati: "Ma che..? Ma che avete capito? Non desidero cambiare sesso! Vorrei essere ragazza per un giorno solo per capire come diavolo lavorano le loro menti!".
Harry sta per soffocare dal ridere, si sbatte ripetutamente la mano sul ginocchio, mentre al suo fianco Zayn si è persino fatto venire il singhiozzo: Liam è così rosso, fuxia, quasi.
Uno spettacolo che Harry, da bravo migliore amico qual è, non gli farà dimenticare mai più.
Chi la fa la aspetti, eh, Liam?
Poi Niall -che sta ancora scuotendo la testa e guardando con sospetto Liam- fa girare la loro "freccia", che si ferma di fronte a Louis.
Il ragazzo dai capelli lilla e la sua amica riccia si scambiano uno sguardo.
Che cosa hanno intenzione di fare?!
Harry inizia a mangiucchiarsi le unghie mentre Louis opta per la verità.
"Dunque, Louis... -inizia il ragazzo- Ti sei mai accorto che Harry ti spia mentre fai la doccia dopo gli allenamenti?".
"COSA?!" urla una voce nella testa di Harry, per niente divertito da questa situzione, mentre a Louis si stanno tingendo le guance di bordeaux.
"Okay, okay, stavo solo scherzando!" ammette Niall.
E lui non può saperlo, ma in questo modo si è appena salvato la vita.
Ed ha impedito ad Harry di finire in prigione, il che non è male, no.


Harry deve ammettere che forse la sua paura verso quel gioco era infondata.
Le cose fino ad ora non sono andate poi così male, domande ed obblighi sono rimasti piuttosto innocenti.
Qualcuno -Niall- sembra proprio essere rimasto deluso mentre qualcun altro -Chiara- si è spesso lamentato sbuffando un annoiato "Ba-na-le".
Però ora è di nuovo il turno di Louis, ed Harry nota che ha uno sguardo particolare in volto.
Lo stesso che assume anche mentre gioca una partita importante e gli viene affidato il compito di segnare il goal decisivo.
Harry sospira. Ormai è proprio perso... Come cavolo è potuto accadere?!
Non se lo sa ancora spiegare.
Louis da uno slancio all'oggetto che i loro corpi circondano, e questo si ferma su Zayn.
Il ragazzo sorride, come se quello fosse esattamente ciò che si aspettava.
"Zayn. Disegna qualcosa sul corpo di Liam".
Ed Harry sa che Louis avrebbe potuto essere molto più perfido, ma che ha voluto lasciare la possibilità di scegliere al suo amico, ma ora anche il moro ha messo su uno sguardo deciso, mentre accetta senza esitazioni il pennarello nero che Niall gli offre.
Si avvicina gattonando a Liam (Harry ha paura che stia smettendo di respirare) e poi si ferma, pensando qualche attimo.
Con la coda dell'occhio il riccio può vedere Chiara e Niall battere il cinque a Louis; che sia anche lui un fanb... Un fan... Oh, insomma, un fancoso?
Torna a rivolgere l'attenzione agli altri due ragazzi.
Zayn sembra essersi deciso, allunga senza paura una mano verso la felpa di Liam e la solleva: poi gli lancia un sorriso adorante, ed iniziare a tracciare un disegno poco prima dell'inizio dei jeans dell'altro.
Harry lo vede annuire leggermente con fare soddisfatto, per poi alzarsi e mostrare agli altri il frutto del suo lavoro.
Quando tutti credono che ormai si stia per risedere, lui invece non lo fa: tira su un lembo del suo pullover e mostra con un sorriso dolce quel tatuaggio a forma di cuore che decora il suo ventre piatto.
E' l'esatta copia di quello che Liam possiede ora, ed Harry non può proprio compatire il suo amico per lo sguardo innamorato che lancia a Zayn.
Il moro scrolla le spalle e poi rilancia la bottiglia...
Che si ferma esattamente di fronte ad Harry.
Inizia ad avere un po' paura di Zayn, ora, sapete?
"Verità" sussurra, cercando di impedirsi di essere fifone, e può notare con chiarezza Niall e Chiara sporgersi con interesse verso di lui.
Il moro inclina il capo e sorride: "Harry, chi vorresti avere come modello per il nuovo progetto del corso di disegno?".
Sta quasi per tirare un sospiro di sollievo, quando l'altro aggiunge: "Ah! Naturalmente deve essere qualcuno che si trova in questa stanza!".
Maledetto Malik!
Chiara e Niall stanno riservando al moro uno sguardo carico di ammirazione, ed Harry se ne ricorderà, altrochè!
Louis inarca un sopracciglio: in effetti ci sta mettendo un po' troppo a rispondere.
Si morde il labbro con agitazione, poi alza le spalle: o la va, o la spacca!
"Io... Io credo che... Che mi piacerebbe avere Louis come modello" ammette infine con un bisbiglio.
Zayn ride: "Ah, Harry, ma devi sapere che Louis è un pessimo modello! Non sta un attimo fermo, questo cagnolino iperattivo!" termina scompigliando con affetto i capelli all'amico, che si lamenta immediatamente: "Eeehi! Non è affatto vero! E noi glielo faremo vedere, giusto, Haz?".
Harry si sente morire: sbaglia, o Louis lo ha appena chiamato "Haz"?
Scuote la testa -in che guaio si è cacciato?!- e poi annuisce debolmente: "Ma certo, Lou!", e riprende in mano la bottiglia.
Liam.
Questa è la sua occasione di vendetta!
Il castano sbadiglia uno svogliato "Obbligo", forse non aspettandosi la sua uscita: "Bacia la persona più carina di questa stanza. E niente guance!".
Il suo amico prima lo fulmina, e poi si alza in piedi.
Harry può quasi vedere le rotelle del suo cervello ruotare senza sosta, fino a che Liam non si avvicina a Zayn con lentezza, calcolando ogni minimo passo che li divide.
Si accovaccia al fianco del moro e si gira verso di lui, osservandolo in ogni particolare.
Sorride leggermente quando nota che quegli occhi caramello lo stanno fissando di rimando, così posa le sue mani sulle guance un po' ispide di barba di Zayn, e le accarezza con i pollici; infine si avvicina al suo viso e fa combaciare le loro labbra in maniera dolce, neanche avesse paura di spezzare Zayn.
Neanche fosse il tesoro più grande dell'universo.
“Louis... Louis mi ha detto che- che ci stavi provando con me..?” balbetta tornando improvvisamente timido, con ancora le mani sul volto del moro che ridacchia, suo malgrado: “Ci ho provato per cinque anni, ma grazie per averlo notato...”.
Harry è così fiero del suo amico Liam!
Sospira estasiato dalla visione di quei due che continuano a scambiarsi effusioni come se fossero soli, e posa poi lo sguardo sugli altri tre.
Hanno tutti lo stesso sguardo da pesce lesso, nota.
"Questo, ragazzi -inizia Chiara facendo un vago cenno con la mano- questo vuol dire avere un'OTP".
Oh!
Ora per Harry è tutto chiaro, già!
 
*


"Allora?" la domanda lo fa trasalire dallo stato catatonico in cui era caduto durante la lezione di storia.
Harry guarda stralunato Liam mentre lo segue per uscire dall'aula: “Allora, cosa?”.
"Allora, cos'hai intenzione di fare? Guarda che ho parlato con Zayn, e Louis non scherzava! Ti farà davvero da modello!".
Il riccio arrossisce solo al pensiero.
"Ehi! -Liam gli schiocca le dita davanti agli occhi- Allora? Tu sei totalmente incapace con il disegno, e hai frequentato sì e no sei lezioni!".
"...nudo" sospira Harry.
"Harry, ma mi hai almeno ascoltato?! E poi... Oh mio Dio, non avrai mica pensato di disegnare un nudo di Louis, vero?!" strilla il suo amico, e se anche non apre la bocca, le sue guance rosse sono probabilmente una risposta evidente.
Harry vede Liam scuotere la testa e fare un gesto con la mano, nemmeno stesse cercando di scacciare un'orribile visione.
Bah. Babbano!
Però il riccio deve ammettere che il suo amico su una cosa ha ragione: lui è proprio una schiappa completa con il disegno...
Si gratta la nuca con fare distratto: qualcosa gli verrà in mente...
“Ehi! -Chiara li raggiunge con il fiatone, e li saluta con un sorriso- Che succede? Avete delle facce...”.
“Nulla, solo che Harry è fregato. Sai, per la cosa di Louis” spiega Liam, e sull'ultima parola abbassa la voce e si avvicina di più all'orecchio della ragazza: Harry si sta veramente chiedendo se il suo amico pensa di essere finito in uno di quei film di spionaggio di serie B o -qualcosa del genere.
“Aaah! Quello! Io non mi preoccuperei -minimizza la riccia, alzando le spalle- Beh? Perchè mi guardate così? Per prima cosa, esistono correnti come il cubismo. Harry, puoi fare finta di essere un artista incompreso e maledetto. Molto sexy!” termina ridendo.
Lui comunque non è molto convinto perché -duh?- sta ancora cercando di capire come tenere in mano la matita.
Altrochè artista maledetto!
“Altrimenti?” domanda quindi insicuro, iniziando a mangiucchiarsi l'unghia del pollice, prontemente fulminato da Liam che gli tira una sberletta sulla mano per farlo smettere.
“Beh, ovviamente c'è la seconda opzione, che, francamente, è quella che io ritengo migliore...”.
Ah-ah! Questa volta è sicuro di non essere l'unico confuso, anche Liam ha uno sguardo perplesso!


Chiara sbuffa: “Ma vi devo proprio spiegare tutto io? Avete mai tenuto in considerazione il fatto che tu, Harry, non sia l'unico ad avere un secondo fine?”.
Nel frattempo hanno raggiunto il laboratorio di scienze, dove Niall -e i suoi capelli lilla, non è sicuro che riuscirà davvero mai ad abituarsi- li aspetta.
Il nuovo venuto da una pacca sulla spalla ai due amici e un veloce abbraccio alla ragazza.
Harry e Liam si lanciano uno sguardo.
“Cioè?” chiedono in coro, riprendendo il discorso lasciato a metà.
“Cioè Louis ha accettato solo per passare del tempo con te, riccio!” e nel terminare la frase annuisce con soddisfazione, seguita subito anche da Niall.
Sia mai che le vada contro! Ad Harry questo fa quasi ridere, sembrano due gemelli siamesi.
“Naaah!” esclama, proprio mentre Liam si tira una pacca sulla fronte: “Ma certo!”.
Eh -okay.
Harry è l'unico che ritiene impossibile una cosa del genere?
Si gira a guardare i suoi amici.
Sì, è decisamente l'unico.
Beh, è bello sapere che qualcuno abbia una buona considerazione di lui...
“Anche se, onestamente, devo ancora capire cosa ci trovi in te!” ghigna Liam, e okay.
Questo è un colpo basso!
Liam dovrebbe essere il suo migliore amico e -e... Perchè sta battendo il pugno contro quello di Niall?!
“Agh! Sono sconvolto! Ti disconosco!” dice, alternando lo sguardo fra i tre amici che lo guardano con il labbro tremulo per le risate malcelate, che lo fanno accigliare ancora di più.
Vedendo che quelli non accennano a volersi fermare si fa uscire un gran broncio: “Fottetevi tutti!” sbraita offeso, Liam che quasi ha le lacrime mentre si scusa dicendo che stava solo scherzando.
Poi tutti si dirigono verso le varie classi, solo Niall si attarda di più, dondolandosi con imbarazzo sui piedi: “Harry, senti... Quello che voleva dire Chiara è che... Il disegno non è affatto così importante. Insomma, ecco. Credo che dovresti cogliere l'occasione e buttarti, uh...” si spettina i capelli colorati e lo guarda con la testa leggermente piegata di lato.
Annuisce e sorride: “Credo... Di avere capito. Grazie, Niall!”.
“Ma ti pare!” e fa per andarsene, ma Harry lo prende per un polso: “Sai, quella cosa di buttarsi?”.
“Sì?” vede la confusione negli occhi cerulei di Niall.
E' così tenero, sapete?
Sorride: “Ecco, vale lo stesso per te”.
Poi lo lascia andare e si dirige verso la prossima tortura, contento per la buona azione appena fatta.
Un sospiro soddisfatto lascia le sue labbra, prima che una smorfia gli deformi il viso: ma che diamine c'è nel suo zaino?!
Agh.
 
*


Okay.
Harry è convinto che non possa essere poi così difficile.
Basta cercare su internet una corrente artistica che gli permetta di non essere preso per un completo incapace... E okay, lo è, ma non c'è alcun bisogno che Louis lo sappia, non trovate?
Sul viso si riflette la luce azzurrina che proviene dal PC, una pagina di Google aperta con la barra di ricerca perfettamente vuota, perché forse non è così semplice, dopotutto.
Harry si morde un labbro insoddisfatto e poi decide di appigliarsi alla risorsa di coloro che sono senza speranze: Yahoo Answers.
Come posso evitare di fare una figuraccia con il ragazzo di cui sono innamorato da anni impedendogli di venire a sapere che il disegno sta a me come la doccia sta alla puzzolente prof di matematica?” digita, e poi si ferma a ridere: forse è un po' troppo dettagliata come domanda, uh?
La porta della sua stanza si spalanca di colpo, andando persino a sbattere contro il muro, ed Harry sente di avere appena rischiato un infarto e di finire in orbita, tanto alto è stato il salto che ha fatto dallo spavento.
“Ehy, piccolo Harold!” dice con voce esageratamente zuccherata Gemma, e per evitare che legga ciò che c'è scritto sul computer chiude con violenza lo schermo: spera solo che sia salvo, davvero...
Sua sorella aggrotta la fronte, ed Harry non saprà mai quello che era venuta a dirgli -oh, che peccato!- perché dopo avere pronunciato con un moto di disgusto: “Ugh, Harold! Non avevamo detto basta con i porno?!” se ne esce sdegnata.
E lui vorrebbe inseguirla per ricordarle che non ha mai guardato un porno in vita sua -okay, una volta con Liam, ma non è che Gemma lo sappia- ma si ferma di botto non appena arriva davanti alla porta della ragazza.
E' tutta decorata, e forse gli è appena venuta un'idea; non che sia particolarmente intelligente o divertente o romantica, ma...
E' un'idea.
Ed è sua.
Ed è per Louis, e okay: è un po' anche per la salvaguardia del suo misero rimasuglio di orgoglio.

 
*


“Ho deciso cosa fare” sbotta improvvisamente, mezzo nascosto da un ciuffo di capelli ribelli.
E' parecchio imbarazzato e fatica anche ad alzare lo sguardo, ma poi si costringe a farlo: è un uomo, perdiana!
Quello con cui si scontra sono delle facce curiose e... E mezze addormentate, già.
Dopotutto sono solo le sei di mattina!
“A cosa hai pensato?” domanda Niall, ed Harry si sente già arrossire, se ci ripensa.
“E' tipo... Una sorpresa?” risponde dubbioso, ma si rilassa vedendo che -per una volta- i suoi compagni non sembrano intenzionati a ficcanasare più di tanto.
In effetti, questo è davvero strano, ha quasi paura che gli sia successo qualcosa di grave, ed infatti chiede: “Ragazzi, ma... E' tutto okay?”.
“Certo! -risponde per tutti Chiara, lo sguardo ancora puntato sul libro preso in prestito dalla biblioteca della scuola- Ma non ti chiediamo nulla perché sembri già nervoso, e poi tanto lo verremo a sapere comunque, prima o poi... In un modo o nell'altro!”.
Harry sorride rinfrancato, ma dura solo una frazione di secondo.
“Un momento, che vuol dire 'In un modo o nell'altro'?!” e se sembra leggermente terrorizzato, è solo un'impressione: è completamente terrorizzato.
Si libera di quei pensieri con un'alzata di spalle, non ha tempo per pensarci, ed inoltre ha bisogno di aiuto.
Ma sa già a chi chiedere.
 
*


“Ehi, amico! -Liam lo chiama dal fondo della classe con un allegro sorriso in viso- Oggi pomeriggio hai voglia di venire a fare una partita a Tekken a casa mia? Zay ha gli allenamenti” e forse -ma solo forse- Harry si sente quasi offeso: “Ooh, ma grazie! Adesso mi usi per passare il tempo quando il tuo adorato è occupato?” ma si capisce che alla fin fine non è poi così serio, perché scoppia a ridere guardando la faccia colpevole del suo migliore amico.
Gli allunga un braccio sulla spalla e lo guida fuori dall'aula mentre risponde alla sua domanda, e sa già che il suo amico potrebbe adorarlo: “Non posso venire da te perché mi sono giurato di fare una cosa, ma... Sto per dire una cosa che ti piacerà!”.
Liam pare dubbioso -è bello sapere di potere sempre contare su di lui, non trovate?- :”Sicuro? L'ultima volta che hai detto così mi sono ritrovato con un braccio rotto... Scemo io che ti ascolto quando mi suggerisci le tue idee pazze! Provare ad andare con lo skate su di una ringhiera...”
“Ehi! Quella era un'idea grandiosa! Ma lo sai quanto sono fighi e quanto...”
“E quanto rimorchiano gli skater? Blah, blah, blah, Harold!” gli fa il verso l'amico, e va bene, forse potrebbe anche avere ragione: loro non ci erano mai nemmeno saliti su una tavola da skate...
Ma non è quello il punto: “Comunque! Questa volta è diverso! Ciò che devo fare riguarda Louis, perciò pensavo di assistere agli allenamenti...” (“Questa volta senza nascondermi” continua la frase nella sua mente).
Payne ora sembra vagamente interessato: ah-ah! Harry Styles li conosce i suoi polli, sissignori!
“Quindi -termina- tu potresti assistere con me ed osservare il tuo bello... Che ne dici?”.
“Ma io ti amo!” urla Liam, attacandoglisi addosso come un rampicante.
“Ehi! Cosa stai facendo al mio ragazzo??” Zayn non sembra molto contento della situazione, ed Harry potrebbe come no stare per farsela addosso.
Ma che non si sappia in giro!
Comunque a salvarlo è lo stesso uomo che lo ha messo nei guai; il castano si stacca con lentezza dal suo busto e sgrana gli occhi, voltandosi verso il moro che ha parlato balbettando: “R-ragazzo?”.
Zayn ora perde il suo cipiglio ed inizia a deglutire nervosamente: se lo volete sapere Harry si sta divertendo, eccome!
“S-sì... Cioè, se vuoi, ecco... Lo so che usciamo da poco, ma insomma, erhm...”
“Sì!” esplode Liam, ancora fermo immobile nel bel mezzo del corridoio e con le mani sulla bocca.
“Sì?” domanda Zayn incerto, ed Harry non può fare a meno di pensare a quanto sia ridicolmente adorabile che persino uno come il moro, un ragazzo che sembra un dio sceso in terra, sia così perso per una persona da essere totalmente insicuro di sé.
“Sì! -afferma Liam- Cioè... Se lo vuoi tu!”
“Certo che lo voglio, te l'ho chiesto io! -ride- Lo voglio dalla prima volta che ti ho visto, quando stavi andando sullo skateboard e sei caduto e sembravi così impaurito e dolorante e bellissimo e...” ma il suo ragazzo non lo lascia finire di parlare e si attacca al suo viso come se ne andasse della sua vita.
“Bleah!” sibila Harry, distogliendo lo sguardo da quella scena melensa.
“Aaaw!” sospirano tutte le Ziam Shipper della scuola -il riccio si è informato, cosa credete?!-.
Mentre lascia i due innamorati alle spalle Harry inizia a sghignazzare come un forsennato: lo sapeva lui, che le sue idee sono sempre geniali!
Dopotutto, se il suo migliore amico è finito nel cuore del bello della scuola, è anche grazie a quella caduta in skate...

 
*


Okay, okay.
Si deve solo concentrare.
Prepararsi un discorso e cose del genere.
Già, fosse facile!
Diciamo pure che un Louis Tomlinson in divisa da calcio che corre -tutto sudato, poveri gli ormoni di Harry- su e giù per il campo, non aiuta. Del tipo, per niente.
"Concentrati, concentrati!" sibila dandosi delle leggere botte sulla testa.
Poi improvvisamente gli schiamazzi che derivavano dal campo vengono sostituiti da un fischio prolungato: "Bravi, ragazzi! Per oggi l'allenamento è finito, mi raccomando, ricordatevi che venerdì prossimo avrete una partita importante: niente ragazzate, ci siamo intesi, sí?" le parole dell'allenatore giungono alle orecchie del riccio, che però non le ascolta, troppo preoccupato a cercare di deglutire e respirare e cose del genere, già.
Liam gli stringe una spalla prima di alzarsi per andare dal suo ragazzo: "Credo in te, Haz!".
Già, il problema è che lui non ci crede affatto, invece!
Louis si è fermato a parlare con il loro istruttore, quindi per Harry è più facile del previsto raggiungerlo per potergli parlare in privato -detto fra noi, non aveva alcuna voglia di avere un incontro ravvicinato con Stanley-.
"Hey, Louis!" lo saluta avvicinandosi e rimanendo quasi ipnotizzato da un gocciolina di sudore che dalla tempia gli è corsa sulla mascella e poi sul collo abbronzato.
Forse se avesse davvero visto quei porno che tira sempre fuori Gemma, non sarebbe un tale represso semi-pervertito, uh.
"Ciao, Haz!" sorride dolcemente Louis e cavolo! Lo ha chiamato Haz, di nuovo! Potrebbe svenire, ma no, non può! Deve assolutamente portare a termine la sua missione!
Il ragazzo aggrotta la fronte pensieroso: "Ora che ci penso... Cosa ci fai qui a scuola, invece di goderti la libertà?" si incuriosisce mentre inizia ad incamminarsi verso l'entrata degli spogliatoi e -bella domanda!- come glielo spiega, ora?
Il discorso che si era preparato si è completamente volatilizzato.
Harry porta una mano fra i ricci e se li scompiglia come fa sempre quando è imbarazzato, e questo forse spiega perché il più delle volte la sua capigliatura ricordi un cespuglio.
"Ecco, in realtà ti stavo aspettando..." si butta infine, decidendo di arrivare subito al sodo.
"Sul serio?!" Louis sembra quasi felice, ed Harry vorrebbe darsi uno scappellotto per evitare di farsi troppi film mentali, ma poi sembrerebbe un pazzo e -no.
È proprio meglio di no, già.
"Sí, sai, per il corso di disegno... Mi chiedevo se hai ancora voglia di farmi da modello?" è tentennante così parla persino più lentamente del solito, mentre il ragazzo dagli occhi azzurri sembra perfettamente a suo agio: "Ma certo! Non mi perderei questa occasione per nulla al mondo!".
Louis sta -sta ammiccando.
A lui!
"Facciamo domani pomeriggio?" chiede poi, ed Harry non può fare altro se non annuire.
"Perfetto, allora! A domani!" e gli scocca un bacio sulla guancia.
Cristo, dov'è Liam quando deve essere pronto a reggerlo per permettergli di svenire?!


 
*


Il telefono scotta sull'orecchio di Harry, tanto è il tempo che ha passato parlando con la ragazza strana, ma non se ne pente: era sicuro che lei avrebbe potuto procurargli tutto il necessario: com'è che si dice?
Quando fai una cosa, falla come si deve, ecco.
“Harry? Sei ancora lì?” domanda la riccia all'altro capo del telefono, ed il ragazzo mugugna un assenso, preoccupato dall'esito delle sue azioni.
“Okay, allora domattina ci incontriamo prima delle lezioni, così ti do la tela e i colori, va bene?”
“Va bene” sospira senza forza.
“Harry?”
“Che c'è?”
“Ecco, volevo solo dirti che, mh. Non preoccuparti, okay? Sei un tipo un po' strano, ma una volta che ci si impegna per scoprirti viene fuori che sei un ragazzo meraviglioso e -sì. Mh, ecco. Credo che Louis si voglia proprio impegnare. E se non vuole, ci siamo pur sempre Niall ed io per costringerlo! Non può distruggere un'OTP!” parla confusamente la ragazza, ed Harry vorrebbe ridere perché la ragazza strana ha appena definito strano lui.
Però non lo fa, perché sapete, lo ha anche appena definito meraviglioso ed inoltre è piuttosto orgoglioso di fare parte di un'OTP, già.
“Grazie, Chiara. Anche tu non sei malaccio. Forse.” dice semiserio, ridendo poi di gusto al “Eeehy!” offeso dell'amica, che lo saluta per poi chiudere la telefonata.
 
*


“Oggi è il giorno, quindi?” fischietta Niall, passandosi l'ombrello arancione da una mano all'altra con fare da giocoliere, salvo poi farlo cadere in una pozzanghera e raccoglierlo agitandolo per aria e schizzando l'unica ragazza del gruppo, che gli riserva un'occhiataccia e ritorna a scrivere sul suo cellulare (Dio solo sa che diamine faccia tutto il giorno su quell'affare, sul serio!).
“Già” conferma Harry, che è di ben poche parole e che quando si sente domandare “Come ti senti?” da Zayn non fa altro che strabuzzare gli occhi fino all'inverosimile.
“La verità? -dice poi- Mi sento salire la nausea ad ogni secondo che passa” e per sottolineare il concetto rifiuta con una smorfia la brioche che Liam gli sta passando sotto il naso.
“Hai tutto ciò che ti serve?” s'informa il moro, che non si è nemmeno degnato di smettere di accarezzare i capelli del suo ragazzo; se Harry non fosse così nervoso di suo, probabilmente la nausea gli salirebbe comunque, perché non potete capire la melensaggine di Liam Payne che fa le fusa, fino a quando non lo sentite in prima persona.
“Sì” afferma in un primo momento, ma poi cambia idea e “No”.
“Come, no?”
“Mi manca il coraggio, ragazzi” ammette sconsolato infine, lasciandosi cadere con un tonfo sulla panchina del giardino di scuola.
“Senti, Harry... In quanto migliore amico di Louis probabilmente non dovrei dirtelo, ma mh. Diciamo che potresti non essere l'unico a sentirsi così, okay?” sussurra con fare cospiratorio il moro.
Dopo qualche secondo la campanella suona ed Harry ben presto rimane da solo, se non si contano i suoi pensieri.
Che avrà voluto dire Zayn?
Si sarà riferito alla nausea provocata dalle fusa sdolcinate del suo ragazzo?
Scuote la testa, è certo di averlo solo pensato, quel pensiero..
Scrolla le spalle e con uno sbuffo rientra a scuola: non gli resta che aspettare.


 
*


E' Louis il primo fra i due ad accorgersi della loro vicinanza: “Harry, ciao!” esclama gioioso come sempre, o forse un pochino di più -okay, questo potrebbe essere soltanto un desiderio di Harry- e “Louis!” risponde il riccio, sentendosi quasi spaccare il viso dall'enormità del suo sorriso.
Spera solo di non sembrare un clown.
“Sei pronto per iniziare il lavoro? Ammetto che non mi riesce molto facile restare fermo per molto tempo, ma per te questo ed altro!” Louis gli poggia la mano sulla spalla ed il riccio si blocca come un baccalà, perché Louis Tomlinson lo sta toccando, grazie tante.
“Sì, io, uhm, sono molto eccitato” mormora Harry, arrossendo appena quando si accorge del doppiosenso presente nella sua frase; se l'altro ragazzo se ne accorge, però, non sembra preoccuparsene più di tanto.
Harry fa strada nei corridoi della scuola, per poi fermarsi davanti all'entrata del laboratorio di arte: “Dopo di lei!” scherza aprendo la porta con un mezzo inchino, e se questo gli permette di osservare un particolare tipo di panorama, beh, non è affar nostro saperlo, non trovate?
Sistema la tela sul cavalletto e tira fuori le tempere ed i pennelli sottili che si è fatto prestare da Chiara.
Nel frattempo può sentire Louis gironzolare per la classe osservando i lavori dei loro compagni di scuola; evita di guardarlo per tutto il tempo per evitare di metterlo in soggezione, ma quando sente un “Ugh” schifato provenire dalla sua direzione, non può fare a meno di alzare lo sguardo: Louis se ne sta con le gambe leggermente divaricate ed i pugni chiusi sui fianchi, osservando con una smorfia sul viso l'unica tela rivolta verso la lavagna; si gira verso Harry ed aggrotta la fronte: “Questo scempio di chi è opera?!”.
Il riccio ha quasi paura che sia il suo lavoro, ma avvicinandosi nota il soggetto e non può fare a meno di scoppiare a ridere.
“Ehy! Cosa ridi?!” lo riprende Louis ilare, colpendolo con una spallata scherzosa.
“No, nulla, è solo che... Quello è il lavoro dell'insegnante”
“Oh”
“Già”
“Oops!” ride poi Louis, senza trattenersi più: ha quasi le lacrime agli occhi, ed Harry è certo di non avere mai visto nulla di più bello nel corso di tutta la sua vita.
“Cominciamo?” chiede il liscio, così il pittore improvvisato annuisce e si tira indietro i capelli in un ordinato chignon -è piuttosto sicuro che gli occhi azzurri di Louis abbiano seguito attentamente il suo movimento, oh!-.
“Come preferisci che mi posizioni?” chiede poi il modello, ed Harry vorrebbe tanto rispondere qualcosa come: “Seduto sulle mie gambe e con le braccia incrociate dietro il mio collo andrebbe benissimo, grazie mille” ma forse è meglio di no.
Deve concentrarsi, per la miseria!
Fa accomodare Louis su uno sgabello -in realtà non è che abbia bisogno di lui come modello, più che altro come presenza- e poi si mette a lavorare.
Intinge con lentezza la punta del pennello nella tempera, poi da un'occhiata al ragazzo che gli sta davanti e con la punta della lingua fra le labbra per concentrarsi meglio, lo appoggia sulla tela.
Ed il resto è storia.


Dopo poco meno di un'ora il quadro -se così si può chiamare- è finito, e lui ha pittura in posti che riteneva irraggiungibili.
Ma su questo preferisce non soffermarsi.
“Già fatto?” chiede con un pizzico di delusione Louis, che per tutto il tempo non ha fatto che allietarlo con la sua voce melodiosa.
Muove il capo in un cenno affermativo, ma quando vede il ragazzo avvicinarsi lo blocca alzando una mano: “Prometti che non scappi?”.
“Per nulla al mondo” gli sorride Louis, ed Harry è certo che il suo cuore abbia appena perso un centinaio di battiti, tant'è che si porta una mano al petto per controllare (sembra tutto ancora al suo posto).
In un moto di coraggio afferra la mano del calciatore e lo porta a vedere la sua opera, per osservare poi le sue reazioni.
Inizialmente pare confuso: ha la fronte aggrottata e si morde un labbro, poi d'improvviso si rilassa e prende a guardare meglio la tela.
Alla fine quello che Harry ha deciso di fare è stato utilizzare una sorta di fumetto per descrivere com'è iniziata la loro storia dal suo punto di vista; i disegni sono molto semplificati, ma abbastanza ben fatti e decisamente comprensibili: ci sono Harry e Liam il primo giorno di scuola superiore, il primo con lo sguardo spento ed il secondo con i boccoli a cavatappo a coprirgli mezzo volto.
Continua poi con Harry che dorme su di un banco di scuola e delle “Zzz” che escono dalla sua testa, il migliore amico che cerca di tenerlo sveglio pungolandogli il fianco con una penna.
Nella scena successiva invece la sua testa è contornata di punti interrogativi, lo sguardo rivolto verso una folla di persone che circondano un ragazzo di cui si vede solo un ciuffo di capelli color caramello; dopodichè la stessa folla passa sugli spalti del campo da calcio, ed Harry per dire cosa ha provato la prima volta che ha visto Louis -proprio mentre giocava per la squadra della scuola- ha deciso di rappresentarsi semisdraiato su una nuvoletta rosa, la testa poggiata sulle mani e gli occhi a forma di cuoricino rivolti verso il campo.
La parte pià difficile per lui è stata disegnare Louis, perché è un qualcosa di fin troppo perfetto per potere essere riprodotto, ma alla fine se l'è cavata con un sorriso smagliante e degli enormi, brillanti, occhi azzurri.
Nel riquadro successivo il riccio ha mostrato quattro figure di lui che osserva di nascosto il liscio (con un sorriso idiota in viso), ognuna con uno dei tagli di capelli che ha portato, per mostrare lo scorrere del tempo.
Poi fa la sua comparsa il ciuffo moro di Zayn che parla con Liam -adesso con una corta cresta e le guance rubiconde- e poi con lui stesso, mentre con un pollice gli indica Louis.
Ci sono anche Niall con i suoi capelli lilla e Chiara con la testa piena di ricci lunghi: il primo lo tira per un braccio, mentre la seconda gli sta tirando un calcio sul didietro con le sue All Star verde smeraldo; entrambi cercano di sospingerlo verso Louis, che ora lo sta osservando con la testa piegata di lato e uno sguardo curioso.
Infine ci sono Zayn e Liam l'uno con un braccio dietro la schiena dell'altro, Niall seduto a terra che gioca con una bandierina rappresentante lo stemma della scuola e Chiara con un sorriso birichino in volto e un binocolo a coprirle gli occhi: stanno tutti osservando l'ultima scenetta, dove finalmente Louis ed Harry sono vicini e quest'ultimo dice, attraverso una nuvoletta di dialogo: “Usciresti con me?”; le loro figure sono circondate da un cuore e da centinaia di punti interrogativi.


Harry -quello vero- chiude gli occhi per secondo; è pronto al peggio, a sentirsi rifiutare, a sentire una risata, a -sì, insomma, a tutto.
Okay, a tutto meno che al silenzio.
Che Louis se ne sia andato senza dire una parola?
Forse sarebbe il caso di aprire gli occhi, già.
Alza lentamente una palpebra, e poi anche l'altra e wow!
Louis è ancora lì.
Il che vuol dire che lo ha appena visto fare questa cosa ridicola e -bene!
Aggiungiamo un'ulteriore figuraccia alla tua lista già fin troppo lunga, eh, Styles?
Sospira rassegnato e inizia a torturarsi il labbro con i denti; se non fosse così preoccupato probabilmente noterebbe l'altro ragazzo che sta seguendo il suo movimento deglutendo a fatica, ma in questo momento si sente sui carboni ardenti e davvero poco concentrato: potete fargliene una colpa?
Poi Louis inizia a ridere, ed Harry a morire.
Com'è che dice sempre sua sorella Gemma, che da quando si è iscritta a Tumblr si sente una poetessa?
Ah, sì: “Mi avevano detto che per farlo innamorare avrei dovuto farlo ridere, ma ogni volta che ride, mi innamoro io” ed Harry detesta concordare con lei, ma sì, è dannatamente vero.
Perchè anche ora che si sta prendendo gioco di lui, non può fare a meno di trattenere il fiato di fronte allo spettacolo a cui sta assistendo.
Louis smette lentamente di sbellicarsi e si asciuga una piccola lacrima al lato dell'occhio: “S-scusami Harry... E' solo che io ci ho sperato per così tanto tempo ed ora... Ed ora...”.
Riprende a ridere scuotendo la testa, il riccio ha il diritto di sentirsi confuso?
Aspettate un secondo.
Ha detto: “Ci ho sperato”..?
Louis sperava che lo invitasse ad uscire?
Scuote la testa, deve stare sognando, decisamente.
“Ci ho sperato così tanto che alla fine avevo perso le speranze e avevo deciso di farlo io... Insomma, si poteva capire, no? Io detesto stare fermo, è stato un trauma fare da modello! -smette di sghignazzare e lo fissa negli occhi- Ma poi tu mi hai preceduto ed hai organizzato tutto questo e... Da quanto tempo ci stavi pensando?”.
Harry fa volare il suo sguardo verso la tela: nota che i colori stanno incominciando ad asciugarsi: “Da un po' “ mormora osservando il piccolo autoritratto che lo rappresenta il primo giorno di scuola.
“Sei meraviglioso. Non che non lo sapessi, insomma. Non mi prendo mica una cotta per il primo che passa!” ride Louis, smettendo con preoccupazione quando Harry incomincia a tossire come un forsennato -ha sentito bene, vero?!-.
“Babycakes? Tutto bene?” gli domanda dandogli dei piccoli colpetti sulla schiena e “Meravigliosamente” sospira tutto d'un fiato lui.
“Oh, perfetto. Allora sì” annuisce solennemente il liscio.
“Sì?”
“Sì -ride ancora- ci esco con te”.
 
*


“Ehy, amico, ma è grandioso!” gli aveva urlato nell'orecchio Liam, quando gli aveva dato la grande notizia.
“Dimmi, dove lo porti?” gli aveva chiesto poi, curioso come un bambino.
“Non lo so -si era lamentato Harry rigirandosi nel letto dell'amico come un gatto capriccioso che non riesce a trovare una posizione comoda- Non ne ho la minima idea. So solo che vorrei fosse diverso. Perchè lui lo è. E' speciale”.
“A volte le cose migliori sono le più semplici, non dicono così?”
Harry si era ritrovato ad annuire, ed è per questo che ora ha uno zaino sulle spalle e una bicicletta sotto il sedere, mentre pedala verso la casa della sua cotta secolare.
Quando arriva davanti alla casetta scende dalla bici e si sistema la camicia a quadri sgualcita, prima di prendere un grosso respiro e suonare il campanello.
Alla finestra vede due bambine bionde -identiche in tutto e per tutto- con il naso schiacciato contro il vetro che gli fanno le linguacce, e potrebbe quasi ridere, ma poi Louis esce dalla porta e ad Harry manca il fiato, letteralmente.
E' -bellissimo.
Probabilmente lo avrà detto milioni di volte, ma è l'unica parola adatta, anzi: non gli rende nemmeno pienamente giustizia.
Sta indossando una maglia pervinca sotto ad una felpa grigio chiaro, e quell'accostamento non fa altro che sottolineare tutte le diverse sfumature dei suoi occhi.
“Haz!” lo saluta con un sorriso dolce per stringerlo poi in un abbraccio.
“Ehy -gli risponde in un sussurro prima di staccarsi a malincuore da lui- Prego, le faccio strada verso il mio potente mezzo!” e con un movimento un po' goffo del braccio gli indica la sua bicicletta.
E Louis ride, eccome se ride!
Poi seguendo le istruzione di Harry si accomoda sul cannone e si lascia accarezzare dalla leggera brezza primaverile che li accompagna nel percorso verso il parco.
Harry si sente fortunato a potere odorare il profumo di Louis, che sa di buono, di fresco.
Di Louis.




Si rotola nell'erba e cerca di riprendere fiato: “Okay, portare un pallone da calcio non è stata una grande idea... Chiedo pietà, mi arrendo!” sbuffa, stendendosi a stella sulla coperta scozzese posata a terra poco dopo il loro arrivo.
Ha gli occhi chiusi, ma sente comunque con chiarezza quando qualcosa -qualcuno- gli si ferma sopra, schermandolo dal calore dei raggi solari; apre pigramente un occhio ed incontra lo sguardo sornione di Louis, che poi gli si stende accanto, ridacchiando per il fiatone ancora presente nel respiro del riccio: poverino, come fa a sapere che non è affatto dovuto all'attività fisica?
“Sono stato sedotto dai tuoi ricci, Babycakes” gli sussurra in un orecchio, prendogli una ciocca di capelli ed arrotolandosela su di un dito.
“Lo so, era il mio piano” scherza Harry, rabbrividendo per il fiato del ragazzo sul suo collo.
Ed incredibilmente, questa volta è lui a rimanere sorpreso: Louis, con le mani ancora fra i suoi capelli, ne aproffitta per avvicinare le loro teste e fare incontrare le loro labbra nel bacio più dolce mai dato o ricevuto.
Va bene, magari Harry è un po' di parte, ma, oh!
E' in paradiso, che ci volete fare?
Continuano così fino a quando non sentono uno squittio fin troppo umano provenire da dietro un cespuglio, e anche un sibilato: ”Ssh, ci sentiranno!”.
Harry alza il busto e ride sconsolato, Louis che lo guarda con fare interrogativo: “Niall?”
“E Chiara. Che ci vuoi fare? D'altronde siamo un'OTP!” esclama infine, prima di accogliere fra le sue mani il viso di Louis e riprenderlo a baciarlo.
E se da quel cespuglio arrivano dei rumori non ben definiti, beh, lui non ne vuole sapere nulla.


 
*


Sono tutti sulla spiaggia nel paesino a qualche kilometro dal loro, e si stanno gustando una -stranamente- soleggiata domenica; Liam sta cercando di fare almeno bagnare i piedi a Zayn, che però si rifiuta categoricamente: “Amore, lo sai che non so nuotare!” strilla spaventato e “Ma tesoro, almeno i piedi!” ribatte l'altro, esasperato, ma solo per finta.
Sono ancora melensi, già. Certe cose non cambiano mai.
Il riccio volta lo sguardo alla sua destra e sorride innamorato: gli occhi azzurri di Louis sembrano brillare come due stelle, ed Harry vorrebbe davvero saper disegnare come si deve, per poterseli portare sempre con sé...
Ma beh, lui fa schifo a disegnare, già.
E a Louis piace anche così.
Per quanto riguarda quelle due stelle lucenti... Lui ha gli originali e crede che siano molto, ma molto meglio.
Alza gli occhi e guarda verso l'asciugamano posato poco lontano dal loro: aguzza la vista e nota qualcosa che forse avrebbe voluto restare nascosto, uno sfioramento di mani, un intreccio di dita.
“Chiara?” chiama la ragazza strana, preparandosi per un'uscita di scena plateale.
“Sì?”
Il riccio indica lei ed il ragazzo con i capelli lilla al suo fianco, poi dice fieramente: “Vi shippo!” e una soddisfazione così grande come quella di aver fatto arrossire la fangirl, difficilmente la proverà nuovamente.
Niall, beh, Niall...
Niall lo guarda e gli sorride riconoscente: aveva ragione, la stessa cosa poteva valere anche per lui.
Si stende vicino al suo ragazzo e gli si rannicchia fra le braccia, pensieroso.
Il mondo è un posto strano.
Ma strano davvero!
O forse sono solo le persone ad essere strane?
Harry, ad ogni modo, strano ci si sente davvero. E va benissimo così.




 
Ehm.
Non ho molto da dire... Sembrava una vita che non pubblicavo nel fandom...
Ho letto così tante volte questa storia che ora mi nausea quasi, ma sono certa che qualche errorino sia sfuggito. I'm sorry.
Grazie a te che mi hai impedito di non portarla a termine.
Vi lascio con Lilac!Niall, perché è vita.

Grazie per avere letto.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: _Fux_