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Autore: Seiraluna    10/02/2015    1 recensioni
-No, ho visto la vostra immagine in un libro. Non sono capace di capire se una persona è forte o meno, io non ho capacità straordinarie come le vostre. Sono una semplice ragazza che gestisce un negozio di libri. Al villaggio mi chiamano bibliotecaria o topo di biblioteca.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aquarius Degel, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Villaggio vicino il Grande Tempio
Degel camminava per le strade del villaggio a fare compre. Sisifo gli aveva ordinato di prendersi un giorno di riposo, l’unica mansione che aveva era comprare qualcosa per la cena. Degel aveva comprato tutti gli ingredienti per la zuppa e ora non restava che tornare indietro. Facendo la strada di prima, il cavaliere d’oro notò una piccola libreria in un vicoletto. Se non fosse stato per la strana insegna, non avrebbe notato quel negozio. Incuriosito da un libro in vetrina decise di entrare. Dentro il negozio scoprì un mondo fantastico. Era pieno di libri antichi su leggende e non solo. Poi c’erano anche libri più moderni di vari autori.
-Buongiorno signore, posso esserle utile?
Quando Degel vide la commessa restò folgorato, era una ragazza bellissima, semplice e un po’ timida sentita la voce tremante.
-Sono entrato a dare un’occhiata.
-Fate pure.
-Dirigete il negozio da sola?
-Sì, i miei genitori non vivono qui, sono di un altro villaggio. Mi sono trasferita qui perché volevo aprire una libreria e qui ho trovato la mia occasione. Ho comprato questo locale e lo ho risistemato per farlo diventare una libreria accogliente.
-Ci siete riuscita benissimo.
-Grazie signore.
-Puoi chiamarmi Degel.
-Oh no, ancora loro.
Degel si girò verso la porta e vide entrare tre loschi individui, sembravano dei briganti.
-Dacci quello che ci devi signorina o bruceremo i tuoi libri.
-Io non devo pagarvi niente, siete dei ladri.
-Vuoi che ci prendiamo i soldi da soli come la scorsa settimana, lo facciamo subito. Apri la cassa.
-No, oggi ho guadagnato poco e quei soldi devo spedirli ai miei genitori. Andate via.
-Se non paghi la nostra tassa non possiamo andare via. O preferisci pagare ballando per noi?
-Io non ballo molto bene.
-Basterà che tu muova un po’ i fianchi.
Uno degli uomini aprì la cassa per prendere i soldi e ci trovò solo cinque monete.
-Non ci facciamo niente con queste capo.
-Prendetela, legatela e frustatela, così impara a nascondere i soldi.
-Io non ho nascosto niente, non ho guadagnato molto oggi.
Degel bloccò il passaggio al brigante che voleva afferrare la ragazza mettendosi davanti a lei.
-Non intromettetevi signore, non voglio che vi facciate male a causa mia.
-Non mi faranno niente, non possono neanche pensare di potermi sfiorare.
-Uomini prendete anche lui e dategli doppie frustate.
Neanche il tempo di fare un passo che i tre briganti erano congelati.
-Non vi daranno più fastidio.
-Grazie signor Degel. Come posso sdebitarmi?
-Mi diresti il tuo nome?
-Che sciocca, non mi sono presentata. Io sono Margaret.
-Hai un bellissimo nome, ti si addice.
La ragazza sorrise e poi vide andare via il suo salvatore che si trascinava dietro i briganti. Doveva consegnarli alle guardie delle prigioni. Doveva essere di certo un cavaliere del tempio per essere tanto forte. La ragazza ricordò che nel suo negozio c’erano dei libri sui cavalieri e andò a cercarli, era certo di aver già visto quel ragazzo. Infatti, in un libro trovò l’immagine del signor Degel, c’era scritto che era il cavaliere d’oro dell’acquario. Ora capiva perché era tanto forte e sicuro, un vero cavaliere.
 
Il giorno dopo Degel si ripresentò alla libreria per trovare qualche nuovo libro da leggere visto che il giorno prima era stato interrotto dai briganti.
-Buoniorno signor Degel.
-Buongiorno signorina Margaret, è un piacere vedervi. Sono venuto a comprare qualche libro.
-Prendetevi tutto il tempo che vi occorre, se volete potete anche sedervi a leggere qualcosa su uno di quei tavolini. Chi vuole leggere nella libreria ha diritto anche al caffè o al tè e ai biscotti. Sono fatti in casa.
-Un servizio eccellente.
Degel si perse fra gli scaffali per due ore. All’improvviso nel negozio entrò uno strano ragazzo che urlava.
-Non serve urlare Cardia, sono qui dietro.
-Sempre a leggere, non ti stanchi mai?
-No, ho una passione per i libri. Cosa vuoi Cardia?
-Dovevi essere al tempio due ore fa.
-No, ti sbagli, oggi non ho altro lavoro da sbrigare al tempio, ho finito tutto prima delle dieci di questa mattina.
-Cosa? Hai già preparato i rapporti, la strategia d’attacco e la merenda.
-Le prime due cose le ho concluse presto, per quanto riguarda la merenda, tu e Manigoldo avete le mani e potete prepararvela da soli.
-Sei crudele Degel, sai bene che se cucina Manigoldo mi ammazza.
-Signore scusi se mi intrometto, se volete vi offro qualche biscotto per fare merenda.
Cardia si girò verso la commessa e vide due occhi marroni e dei capelli ben legati in una treccia che cadeva su una spalla. La ragazza che aveva davanti era magra e di media altezza e era davvero carina.
-Sei davvero un dritto Degel, ecco perché avevi tanta fretta di venire qui.
Degel stese Cardia con un pugno e si avvicinò alla commessa.
-Le sconsiglio di far entrare tipi loschi come lui nel suo negozio, usa un linguaggio barbaro e non conosce quali siano le buone maniere.
-In poche parole, lui è un vostro amico.
-Si può dire così.
Margaret impacchettò dei biscotti al cioccolato per Cardia. Poi si avvicinò al cavaliere e gli mise due pacchetti fra le mani.
-Vi ho messo i biscotti in due confezioni diverse, potete portarli anche al vostro amico che non sa cucinare. Spero vi piacciono.
-Sei un angelo signorina Margaret, corro al tempio. Ci vediamo dopo Degel.
-Scusate le sue maniere.
-Siete divertenti insieme.
Degel penso che la ragazza avesse un sorriso stupendo, era incantato. Lei non era la classica bellezza bionda con gli occhi azzurri che era abituato a vedere. Margaret aveva gli occhi marroni, i capelli erano lunghi e marroni e sembravano più chiari ogni volta che erano illuminati dalla luce del sole. Era magra e di media altezza. Indossava un vestito azzurro molto semplice e un fiocco alla fine della treccia. Non riusciva a distogliere lo sguardo dalla sua figura, aveva un viso talmente dolce. Si vedeva che era timida, a volte la sua voce tremava quando parlava con i clienti.
-Prendo questi.
-Sono dieci monete.
-Un prezzo strano per quindici libri.
-Ci sono gli sconti in questo periodo, non avete visto i cartelli in tutti i negozi?
-Non ci faccio caso, ho molti impegni.
-Voi siete un cavaliere d’oro vero?
-Sì, lo hai capito guardandomi, straordinario.
-No, ho visto la vostra immagine in un libro. Non sono capace di capire se una persona è forte o meno, io non ho capacità straordinarie come le vostre. Sono una semplice ragazza che gestisce un negozio di libri. Al villaggio mi chiamano bibliotecaria o topo di biblioteca.
-Buffo Cardia e Manigoldo mi definiscono nello stesso modo quando indosso gli occhiali e mi vedono con un libro in mano. Anche tu ami i libri?
-Sì, fin da piccola. Alcune persone pensavano che io fossi strana perché passavo ore a leggere.
La ragazza era malinconica ricordando quegli episodi del suo passato e Degel lo notò subito.
-Io penso che leggere sia una cosa meravigliosa, non ti lasciare turbare dal giudizio degli altri.
-Grazie.
I due parlarono per ore nella libreria, scoprirono anche che gli piacevano gli stessi libri.
-Voi avete il potere di manipolare il ghiaccio?
-Sì, hai letto anche questo?
-No, avete congelato quei briganti e ho pensato che dovete saper usare bene il ghiaccio. Scusi se le faccio domande banali e scontate.
-Non ho mai pensato una cosa simile. Posso chiederti quando sei nata?
-Sono nata l’11 maggio, perché volete saperlo?
-Volevo capire come mai sei tanto timida e dolce. Volevo anche sapere quando dovrò venire qui a farti gli auguri, dopo tutto siamo diventati amici.
-Avete ragione.
 
All’ora di chiusura Degel tornò al tempio con la promessa di andarla a trovare di nuovo a inizio settimana.
Quando il cavaliere arrivò al tempio trovò Cardia e Manigoldo che lo attendevano vicino la sua casa.
-Perché mi fissate?
-Cardia mi ha detto della tua amica. Sei un vero rubacuori Degel.
-Lei è un’amica, non la mia fidanzata. Noi cavalieri non abbiamo tempo per quel genere di cose, dovreste saperlo.
-Degel sai bene che quando l’amore arriva, non puoi resistere. Alla libreria sembravi molto coinvolto dalla fanciulla.
-Sono andato lì per comprare quindici libri, nulla di più. Cambiando discorso, cosa ci fate qui?
-Dobbiamo partire tutti e tre per una missione, il vecchio dice che si tratta di restare fuori per circa due settimane. Quindi prendi la tua roba e partiamo.
-Arrivo subito.
I tre partirono in missione verso la Francia. Dovevano controllare la situazione in un castello nella valle della Loira. Lì il grande sacerdote aveva degli amici che lo avevano avvertito di un grave pericolo. Sicuramente Cardia, Manigoldo e Degel avrebbero risolto la situazione.
   
 
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