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Autore: _AsunaRebi_    10/02/2015    1 recensioni
One shot scritta durante il periodo di Halloween.
In questa breve storia, Castiel ne farà una delle sue alla dolcetta!
Nulla di troppo amoroso, dato che la dolcetta in questione in verità ama Nathaniel! ó.ó *3*
Ps L'ho scritta davvero tanto tempo fa, abbiate pietà di me
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dolcetta
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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31 ottobre. Halloween.
Il mio primo Halloween al Liceo Dolce Amoris.
All'uscita da scuola, il vociare degli alunni riempiva ogni aula. Chiaramente tutti si stavano mettendo d'accordo per un incontro, una cena, una serata. QUELLA serata. Mica una serata qualunque! QUELLA era La Notte delle Streghe.
Io, dal canto mio, ero nuova e, non avendo legato particolarmente con nessuno, preparai il mio zaino avviandomi verso l'uscita.
Anche il cortile pullulava di studenti intenti programmare quelle che sembravano destinate ad essere "serate da sballo", mentre io varcavo il cancello pensando dapprima "Caspita, non ho proprio amici" poi cercando di auto-convincermi "nah, chissene frega di queste idiozie."
Arrivata a casa, mi buttai sul divano "Ahhh! Finalmente domani è festa!" poi presi la mia agenda e mi dissi "bene, organizziamoci" afferrai diario di scuola e iniziai a controllare "uhm.. lunedì... inglese, storia, latino... greco... m-ma... ahhhh uffa! E io che pensavo di passare due giorni sereni! Che rottura!" sbuffai lanciando il diario dall'altra parte della stanza.
Nonostante non ne avessi la minima voglia, mi misi a "svolgere diligentemente" i miei compiti.
Per "svolgere diligentemente" intendo...
"Bene! Inglese fatto! Uhm.. ma dovrò davvero fidarmi di Google traduttore? Mah... comunque! Greco lo copio lunedì non me ne frega niente! Storia... e vabè tanto non mi interroga no?... e poi dunque vediamo... latino? Nulla di più semplice! Vai con Cassius Community! Cosa? Non c'è quest' esercizio? E che noia.. beh, sarà ora di ricorrere al mio asso nella manica! Splash Latino! Eeheheh.... vediamo... FATTOOOOO EVVAI HO FINITO I COMPITI! Che alunna modello!" mi misi a ballare per la casa come una scema.
"Sono già le 19? Caspita come vola il tempo! Ahhh sarà ora di mangiare qualcosa?
"........." mi tirai uno schiaffo in fronte "ma come posso dimenticarmi di fare la spesa? Che imbecille! Vabè, da brava ragazza solitaria andrò a mangiarmi una pizza.." mi vestii, presi la borsa e uscii. Mi diressi verso la pizzeria.
"Cavolo.. è proprio deserto qua intorno... beh, stasera è Halloween, starano tutti a divertirsi..." borbottai io entrando.
"Ah si? Quindi vorresti compagnia.." sghignazzò QUALCUNO
Quell'inconfondibile QUALCUNO, mi stava pedinando praticamente da quando avevo attraversato la strada al semaforo, due chilometri prima.
"Taci non sono in vena di discutere con te." borbottai stizzita, poi mi rivolsi al cameriere "scusi, un tavolo" il cameriere mi rispose "Certo signorina, è sola?"
"S-" feci per dire io, quando Castiel mi poggiò una mano sulla spalla e disse "No, un tavolo da due per piacere"
"C-Cosa diavolo fai?" gli gridai
"Ehi calmati, credevo avessi bisogno di compagnia.." ridacchiò lui
"N-no! Non ho bisogno di nessuna compagnia! S-soprattutto della tua!" bofonchiai
"Sisi d'accordo.. allora, andiamo a sederci?" Castiel ignorò i miei commenti e, prendendomi per il polso con fare tutt'altro che gentile, mi trascinò fino al tavolo.
Ci sedemmo.
"Aaaallora, come mai sola soletta la notte di Halloween? Non facevi il filo al delegato?"
"Fatti i cavoli tuoi" 
"Non mi interessano le tue questioni amorose"
"E allora cosa me lo chiedi a fare"
"Perché vederti sbraitare non ha prezzo"
Mi trattenni dal tirargli un cazzotto.

Mangiammo una pizza, oltretutto molto buona.
Al momento del conto, feci per tirare fuori il portafogli, ma Castiel mi batté sul tempo "Per stavolta offro io" io ne rimasi stupita "G-grazie.."
Uscimmo dalla pizzeria.
"B-bene... diciamo che infondo mi ha fatto piacere stare con te stasera.. beh.., ci vediamo!" mi voltai, un po' rossa in viso, ma lui mi afferrò il braccio. "Beh? Vai già via?"
"S-si... non ho altro da fare.." biascicai
"Neanche io.. ti va di passeggiare un po'? Sai, mi fa un po' pena vederti vagare così in solitudine"
"Mi stai compatendo?"
"Ehi! Guarda laggiù! Andiamo là" indicò dritto davanti a se
"Ehh? Verso il cimitero abbandonato?" chiesi stupita io
"Eddai non dirmi che hai paura!" sghignazzò lui affrettando il passo, intento a lasciarmi indietro
"Certo che no! Ma cosa ti credi!" affrettai il passo anche io, per raggiungerlo.
"Guarda, ecco l'ingresso.. entriamo?" mi chiese
"O-ok.." titubai
Ci trovavamo in un vecchio cimitero, abbandonato da chissà quanti anni. Infatti, il cimitero che era lì era stato spostato in un altro punto della città.
"Brr.. che freddo!" esclamai io soffiando sulle mani come per scaldarle
"Ci credo, siamo praticamente nel bosco, è logico che sia umido" precisò Castiel, poi, arrossendo lievemente, cosa che io notai, mi chiese "....vuoi la mia giacca?"
Mi colse un po' alla sprovvista "....... s-se per te non è un problema.."
Si sfilò la giacca di pelle e me la lanciò "Tieni, ma non farti strane idee.... l'ho fatto solo perché non vorrei diventare famoso come "quello che lascia morire di freddo le ragazzine""
"R-ragazzine?!" lo guardai storto infilandomi la sua giacca. Era calda, molto calda.
"Si, ragazzina.. non hai visto che la mia giacca ti sta tre volte? Ahahaha"
"C-cosa c'entra! Sei tu che sei alto.. e sei un ragazzo quindi, è normale che-"
"Si bla bla bla.. non attaccare con i tuoi discorsi per piacere.. continuiamo a camminare"
Io mi ammutolii. Iniziammo a camminare così, senza una meta. Castiel camminava davanti a me.
Il silenzio regnava sovrano. Eccetto il verso di qualche gufo e il sibilo del vento e le foglie secche che scricchiolavano sotto le nostre scarpe.
"Uffa... ci risiamo... non so mai come comportarmi con lui!" pensavo "un secondo prima mi prende in giro, e un secondo dopo è serio.. non so mai quando scherza o no..."
"Cos'è, il gatto ti ha mangiato la lingua?" disse lui sarcastico
"..... e tu saresti il gatto?" replicai
"Cosa? Vorresti dirmi che se non parli è colpa mia?" rispose in un tono a me indecifrabile
"Senti... vorrei che tu parlassi chiaro con me. Non so mai come prenderti! Non capisco quando scherzi oppure quando sei serio.. mi metti in difficoltà!" replicai io tutto d'un fiato
"Si vede che non mi conosci abbastanza" mi disse, affrettando nuovamente il passo
"....non ti sopporto!" gli gridai dietro. Mi fermai, mi voltai e mi incamminai per tornare indietro.
"Hai intenzione di tornare indietro? Vedi di non perderti perché non ho alcuna intenzione di venirti a cercare..."
Io ormai al limite della sopportazione affrettai il passo nella direzione opposta alla sua. "QUANTO MI FA INCAZZARE!" il mio cervello ribolliva di rabbia.
Dopo un po', mi voltai, e vidi che Castiel non c'era più. Poi, mi voltai di nuovo avanti e notai che quell'immenso cimitero abbandonato, non aveva alcuna intenzione di farmi trovare il cancello dell'uscita.
"Ma che diavolo? Eppure ero certa che fosse da queste parti, l'uscita!" dissi tra me e me.
Dopo aver camminato per un'altra manciata di minuti, incominciai a preoccuparmi.
Mi ero persa, ecco tutto. Il mio senso dell'orientamento livello sotto zero aveva dato i suoi frutti.
"Shit." pensai "E ora?"
Udii un fruscio provenire da un cespuglio accanto a me. Un brivido mi percorse la schiena. Dopo, non so se veramente, o solo frutto della mia immaginazione, sentii dei passi ovattati. Scattai a correre. In una direzione qualsiasi, pur di seminare quei passi.
Sentì un ululato. "..... questo posto... è abbandonato.. è vicino al bosco... possibile che... ci siano i lupi?" il mio cuore accelerò il battito "devo andarmene al più presto da qui!" continuai a correre a perdifiato, finché stremata, mi fermai e mi sedetti su un sasso.
"C-...come faccio..? a..ad uscire da qui..?" bofonchiai col fiatone.
Sentii di nuovo quel maledetto fruscio, sembrava che mi seguisse. 
Gli alberi d'autunno erano così lugubri, spogli, dalle forme inquietanti. 
Scattai in piedi e ricominciai a correre. Il vento sibilava nelle mie orecchie, le gambe mi tremavano per il troppo correre e perchè no, anche per la paura. 
Non un lampione illuminava quel posto raccapricciante.

Di nuovo. I passi. Quei passi ovattati mi inseguivano. Si avvicinavano. E io non riuscivo più ad uscire di lì. Il lupo ululò ancora, il gufo emise ancora quel verso, io rabbrividii.
Ero sudata, con il fiatone, i capelli scompigliati, le mani, il naso, completamente congelati.
I passi si avvicinavano sempre di più ed io, non riuscivo ormai più a muovermi.
Mi accovacciai a terra, e, ormai terrorizzata, con le lacrime agli occhi, mi tappai violentemente le orecchie con le mani, per non sentire più quei maledetti rumori. Chiusi gli occhi, per non vedere più quel paesaggio profondamente inquietante.
"Quando mai ho avuto paura di cose simili?!" mi chiedevo "Aiuto! Qualcuno mi aiuti!" avrei voluto gridare, ma la voce mi moriva dentro ancor prima di uscire.
"Castiel! E' tutta colpa tua se sono qui ora!" le lacrime, per quando tentassi di trattenerle, uscirono una dopo l'altra. 
"Ho.... ho paura..." sussurrai con un filo di voce.
Sentii una mano posarsi sulla mia spalla. Un brivido profondo mi scosse dalla testa ai piedi.
"Caspita.. tremi come una foglia! Mi spiace, credo di aver esagerato un po" 
"... C-c-che cosa?!" mi voltai di scatto e gli tirai una sberla, più forte che potevo.
"MALEDETTO!" gli gridai con le lacrime agli occhi
"AHAHHAHAAHAH" lui se la rise di gusto e io non gli dissi più nemmeno una parola.
Uscimmo finalmente da quel dannato cimitero abbandonato e Castiel, per farsi perdonare, mi convinse a lasciare che mi accompagnasse fino a casa.
"........." la mia faccia era nera dalla rabbia
"Eddai, era solo uno scherzo..vedere le tue reazioni non ha prezzo" 
"Non farmi esprimere, potrei risultare offensiva. In ogni caso, adesso vado a dormire"
"Sempre se ci riuscirai..."
Gli diedi uno scappellotto dietro la testa "Smettila! Idiota!"
"BUONANOTTE, fai sogni d'oro" sghignazzò
"ARGH! Castiel...giuro che questa me la paghi!!!" borbottai chiudendo la porta.

  
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