Una nuova shot senza pretese ^^

Comunque anche questa è stata pensata durante una lezione particolarmente noiosa, che in questo periodo sono in via di aumento a quanto pare.

Volevo prendere l’opportunità per ringraziare chi ha letto e commentato le mie precedenti.

Sperando che vi piaccia buona lettura a tutti.

Amber.

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Parole di vita

 

Quando Ashura mi portò nel suo castello freddo, tra la fredda neve e con la gente altrettanto fredda, non posso dire cosa provai: gioia, forse dolore.

Gioia perché ero fuggito dalla mia prigione, da quella maledetta torre, dolore a causa della mia perduta metà… avevamo promesso di rimanere sempre insieme, eppure proprio io, il più convinto dei due, avevo rotto quella promessa suggellata da due manine di bambino allacciate insieme.

Di certo ora mi odiava, ma me lo meritavo.

Ricevetti vestiti nuovi, un nuovo taglio, cibo in abbondanza, una stanza troppo grande tutta mia, eppure mi resi subito conto di non sapere nulla di niente e di covare troppa rabbia per chiunque mi si avvicinasse.

Ashura fu molto comprensivo e mi fece il mio primo regalo, tanto che a ripensarci provo un fremito di piacere ricordando la mia eccitazione scoppiata appena vidi quel piccolo libricino in pelle, come se fossi un normale bambino, e mi disse di scriverci le parole che conoscevo, giorno dopo giorno, così avrei visto un domani quante cose sapevo e che quelli erano la cosa più preziosa perché erano i ricordi, e tutti ne hanno.

Eppure, rimanere rinchiusi per così tanto tempo non mi aiutava di certo e quella sera ricordo che scrissi solo quattro parole: Yuui, Fay, Torre, Morte.

Il Re mi sorrise leggendole e mi portò in giro per il suo Regno dicendomi cose, assaggiando odori, parlando con tanta gente di cose futili e forse un po’ noiose…

Scrissi così altre parole: Neve, Castello, Gente.

E ogni giorno altre nuove: Sake, Liquori, Sorriso, Chii…

Mi resi conto che era bello sorridere, nessuno si preoccupava più per me se lo mostravo dicendo che andava tutto bene e c’era un certo sollievo nel fingere che andasse davvero tutto bene.

Col passare del tempo scrissi della Magia che possedevo ed era un conforto vedere che dopotutto ora conoscevo tante cose, che mi distraevano e che mi allietavano.

Ora quel quaderno non ancora finito è rimasto abbandonato nel castello di Selece, eppure ogni tanto sento il desiderio di scrivere altre parole…

Beh, oggi di certo l’unica parola che continuerei a scrivere, tante volte quante le diverse facce che mi mostra, sarebbe il nome di un certo ninja che ora cammina di fianco a me.