Fanfic su artisti musicali > Ed Sheeran
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Autore: darthteddy    11/02/2015    1 recensioni
"Quando apro gli occhi il buio incombe ancora una volta sulla mia misera esistenza. La mia stanza è così buia e nell'aria è rimasto l'odore di fumo mischiato alla menta. C'è ancora il suo profumo."
[potrebbe diventare rossa, prossimamente.]
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ed Sheeran
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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2. "Mind"

Mi viene un gran mal di testa ripensando a ciò che ho sognato questa notte. Lande desolate e paesi sconosciuti. Una solitudine infinita, spaventosa ma agognata. Per lo spavento, è per questo che mi sono svegliata di soprassalto alle sette di mattina di una casuale domenica d’Agosto. Sebbene io sia sempre stata un’amante della solitudine, questa mi ha anche sempre spaventata. Ci sono due facce in una sola medaglia giusto? Un po’ mi dispiace essermi svegliata, perché così devo ricominciare a pensare ai problemi di tutti i giorni.
Nel giro di mezzo mese non è successo praticamente nulla d’interessante. Il coinquilino di Chaerin si chiama Joe ed è l’unico maschio sulla faccia della terra con cui vado d’accordo: è gay… è davvero tanto gay. Abbiamo gli stessi gusti e le stesse preferenze ma due caratteri completamente opposti. Sono in buona compagnia quando sono fuori casa almeno. Ed invece si è rivelato un ragazzo tranquillo, anche gentile a volte. Gli ho dato delle regole ben precise, perché se vogliamo vivere in pace per gli anni a venire allora deve seguire le mie di regole. Sono una persona molto esigente.
Mi guardo intorno e tutto va bene.
Le nostre scarpe sono al loro posto, vicino all’entrata. Sul divano di pelle le due coperte sono piegate perfettamente. Nell’aria c’è odore di caffé e sigarette, il mio odore preferito. Chaerin e Joe discutono animatamente nella mia cucina sul colore del tappeto da comprare per il loro salotto. Ed non c’è. La sua ragazza è arrivata da Londra quasi una settimana fa e sono sempre fuori insieme, ma quando sono dentro loro io sono fuori. Non sono ancora pronta a sentire gente che fa sesso nella stanza accanto alla mia.
Lei non mi piace per niente. È la classica inglese super tirata, super abbronzata, super tutto che neanche gli Avengers messi insieme sono così super. Posso passare sopra alle extentions perché si, sono donna anche io alla fine e so come ci si sente a dover sopportare dei capelli brutti, rovinati, che ti fanno sentire un vero schifo dalla mattina alla sera. Per favore però, le tue unghie laccate di nuovo stanno rovinando i miei mobili, quelli che, sai, io pago con il mio sudore. Che poi, so che non sono affari miei, ma oddio Ed. Potevi prendertene una un po’ meno… un po’ meno… non saprei proprio come definirla. Ma la cosa peggiore rimane sicuramente quella vocina irritante da stereotipo dei film comici e i cartoni animati, quella che rompe i bicchieri di cristallo e blablabla.
Un profumo improvviso si sparge nell’aria. Perché Joe sta giocando con il profumo alla menta e qualcos’altro di Ed?
 
Un profumo alla menta invade l’intera stanza sovrastando qualsiasi altro profumo all’interno. C'è ancora il suo profumo.
 
Ho un sussulto: “Lo metti via per favore?” gli chiedo “mi fa schifo”.
Joe fa spallucce e rimette al suo posto il profumo con cui sta giocando. Era da un bel po’ di tempo che avevo imparato a sopprimere certi ricordi, ormai li avevo sepolti. Un fastidioso brivido mi percorre la schiena ma faccio finta di niente, respiro profondamente.
“Phoebe, non lasciarlo entrare” mi ripeto a bassissima voce più e più volte. Non sto per niente tranquilla, per niente. Finché i miei amici non escono di casa mia sono nervosa, mi mordo le labbra e mi mangio le unghie.
Ho bisogno di stare sola ma appena entro nella mia stanza sento delle urla, di persone che litigano, provenire esattamente dal mio salone.  
Riconosco le voci.
Una appartiene a Ed, la più pacata e tranquilla. La seconda è acuta e fastidiosa, probabilmente della sua ragazza.
Da ciò che mi ha raccontato Joe quei due stanno insieme da due anni e lei gli avrà messo le corna si e no quindici volte. Ma perché una persona sana di mente, supponendo che Ed sia sano di mente, deve farsi umiliare in questo modo da qualcuno? Io, se fossi stata in lui, sarei già sparito dalla vita di quella ragazza... o dalla faccia della terra per la vergogna. Non c'è vergogna nell'essere traditi, lo so, ma c'è eccome quando ti rendi conto di esser stato sotto i piedi di una persona così orribile. Un vero schifo
Mi alzo dal letto perché non ce la faccio più, sto per dare fuoco alla casa usando la suddetta ragazza come miccia. Perché una così fatta di plastica prenderebbe fuoco dopo neanche dieci secondi.
“Scusate” dico, venendo ignorata. Sono tornata invisibile ora? Bei vecchi tempi, mi siete mancati davvero ma non è esattamente il momento. “Scusate” ripeto alzando la voce. Si voltano entrambi a fissarmi. “Grazie” dico sperando che abbiano recepito il messaggio ma non faccio neanche in tempo a girarmi che tornano ad urlarsi addosso. Santissimo cielo.
“Senti” dico spazientita piazzandomi tra Ed e la barbie made in china, che mi guarda dalla testa ai piedi ferma sul mio pianerottolo. Con aria di sufficienza tra l'altro. Ma che vuoi? “Caccerei entrambi ma” e segnatevi ciò che sto per dire perché non lo dirò mai più “tu sei quella che mi sta meno simpatica e lui vive qui, non posso cacciarlo” e le sbatto la porta in faccia. Dove sono le mie medaglie ora, Obama?
Mi sento molto meglio, più sollevata e pronta a godermi la mia solitudine e la mia tranquillità. Chiusa nella mia stanza magari, con un caffé e un pacchetto di sigarette da finire.
Quando mi giro Ed è dietro di me, mi guarda confuso e stupito. Sorride ed è lì che lo sento. Un profumo di menta mi invade le narici. Si avvicina a me e mette una mano sulla mia spalla.
 
Quei grandi occhi azzurri.
Come puoi dimenticarli, Phoebe?
 
Ed ha dei grandi, enormi occhi azzurri puntati su di me. Mi ritraggo sbattendo la schiena contro la porta e scivolando a terra: “Non toccarmi, urlo”. Corro via prima di impazzire ma è troppo tardi.
Non dormirò più.
Non posso farlo entrare di nuovo per prendersi gioco di me. Venendo a studiare a Brighton mi ero ripromessa che lui non avrebbe più controllato la mia vita. Ma riuscivo a sentire ancora la sua voce, vedere ancora i suoi occhi e sentire ancora quel maledetto profumo.
Mi siedo a terra prendendomi la testa tra le mani. Eccola la sua voce.
“Vai via” ho mormorato stringendomi i capelli tra le dita.
Vuoi mandarmi via?” mi dice.

 

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Holaaa,
vabeh è cortissimo lo so, chiedo umilmente perdono.
intanto ringrazio le 60 persone che hanno letto il primo capitolo, awh
recensite per favore, graziepregociao


1. è cortissimo perché mi si è cancellato da word tre volte e l'ultimo che avevo scritto mi faceva schifo, così ho scritto questo e ho deciso di pubblicarlo perché di litigare ancora con il pc non mi va.
2. un accenno di trama, evviva AHAHAH non vi ho lasciato molto su cui riflettere, mi dispiace ma è così
3. non siete ancora pronti per vedere come immagino Phoebe
4. le parti in corsivo sono "ricordi" (nel caso non fosse chiaro)
5. recensite lol
6. ECCOLA LA MIA AMORA:



-DT
   
 
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