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Autore: EvrenAll    11/02/2015    0 recensioni
Sul pianerottolo del dipartimento: incontri che accendono sogni, ovvero come costruire un castello in aria in diciassette secondi e mezzo.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Azzurro.

Non sapevo che altro pensare.

Sembrava esistesse solo quel colore.


 

Rimasi appoggiata alla ringhiera della scala.

Già avevo dimenticato il nome del ragazzo siciliano che mi aveva rivolto la parola, o forse non l'avevo mai saputo. Sospirai: avrei dovuto aspettare altri quindici minuti prima che nell'aula B finisse la lezione di programmazione, altri quindici minuti prima di entrare.

Non avevo incontrato le altre mie compagne di corso al mio arrivo, ma non era importante.

O meglio: sapevo che avrei dovuto iniziare a fare la persona sociale prima o poi nella mia vita ed il cominciare del nuovo anno accademico era un occasione più che valida, ma passare un'oretta con la mia musica, persa nel mondo dei pensieri in cui facevo così fatica ad entrare ultimamente mi sembrava giusto, appropriato.

...così da me.

Alla fine il mio futile tentativo di pensare e provare a capire che cosa mi passasse per la testa, (sembra una cosa ovvia sapere cosa si prova, ma spesso ci si accorge di cercare di nascondere la verità anche da se stessi) era evaporato incontrando i due ragazzi.

Fossero stati almeno belli, o interessanti...

Almeno ora parlavano tra loro e non avrei dovuto intervenire nel dialogo.


 

I miei occhi furono catturati da un movimento scuro: qualcuno stava salendo le scale.

Lo seguii con lo sguardo soffermandomi sulla sua giacca e sui capelli, lunghi, poi, finita la prima rampa, girò l'angolo.

Mi bloccai, incatenata.

I suoi occhi chiari avevano subito intercettato i miei.

I suoi occhi chiari, su quel volto leggermente squadrato, coperto in parte da una sciarpa bianca e nera che gli teneva caldo il collo.

I suoi occhi così

...così.

Rompemmo quel legame insieme, mi passò affianco e poi ancora attorno per andare al piano superiore ed io non riuscii a non cercare ancora i suoi occhi né riuscii a togliere dal mio viso il sorriso.

Sorriso riflesso nella sua espressione.


 

Accade a volte, per la strada, di incrociare qualcuno mentre si passeggia: di guardarsi negli occhi e poi proseguire, sapendo che il silenzioso scambio appena avuto non capita sempre, anzi, è raro; di darsi degli idioti quando ci si accorge dello spontaneo sollevarsi degli angoli della propria bocca, dato forse dal fatto che un pensiero irrazionale si è intrufolato nella propria mente.

Forse si ricorderà di me?

...oppure...

Chissà quanto ha pensato fossi strana... chissà se l'ho colpito.


 

Io mi sforzai di sembrare imperturbabile, anche se dentro ero tempesta; lui, guardando davanti a sé si lasciò scappare quel sorriso.

Non era mai capitato.

L'intensità, e il suo sorriso, quasi nascosto dalla sciarpa.

Persa nel blu, nell'azzurro.



 

Persa di Lui.

 

  
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