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Autore: lapoetastra    12/02/2015    1 recensioni
< Ennis… ascolta, credo che dovremmo parlare >, mormorò Jack d’improvviso, mettendosi a sedere.
< Che c’è? >, chiese Ennis, con il suo solito tono spiccio, rigirandosi un filo d’erba tra le labbra.
< È finita, tra noi. >
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ennis Del Mar, Jack Twist
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata a Gylledger (Melissa).




< Ennis… ascolta, credo che dovremmo parlare >, mormorò Jack d’improvviso, mettendosi a sedere.
La giornata di lavoro su a Brokeback Mountain era finalmente terminata, ed entrambi i cowboy erano distesi sul morbido prato ricoperto di colorati fiori primaverili ad osservare il Sole che salutava l’orizzonte in un passionale bacio della buonanotte, scomparendo poi dietro le imponenti montagne.
< Che c’è? >, chiese Ennis, con il suo solito tono spiccio, rigirandosi un filo d’erba tra le labbra.
< È finita, tra noi. >
Silenzio.
Lo stelo d’erba cadde dalla bocca di Ennis, spalancata, ed andò a mischiarsi con le centinaia d’altri sul terreno.
Del Mar non si mosse.
Non smise di guardare il cielo che lo avvolgeva con la sua vastità in un tenero abbraccio.
Pensava che, se non avesse reagito, si sarebbe svegliato presto da quell’orrendo incubo.
Perché di sicuro era un incubo.
Certamente.
Non poteva essere altrimenti.
Jack non lo avrebbe mai…
< Mi ha sentito? È finita! >, quasi urlò quest’ultimo, come se gli avesse letto nella mente.
Ennis sbattè gli occhi, una, due, tre volte.
Niente svaniva.
Tutto era esattamente come prima, e le crude parole dell’uomo che più amava al mondo ancora aleggiavano nel fresco vento primaverile, dilaniandogli le orecchie con il loro stridore acuto.
Si mise a sedere, muovendosi piano, come fosse in uno stato di trance assolutizzante.
Jack, intanto, evitava ostinatamente il suo sguardo, puntando gli occhi azzurri verso l’orizzonte.
< Perché? >, riuscì a domandare Ennis, racimolando tutto il coraggio che incredibilmente era riuscito a trovare.
Era davvero difficile sapere la risposta, ma era consapevole anche che doveva conoscerla a tutti i costi.
< Io… mi sono innamorato di un altro >, mormorò Jack, sempre senza guardarlo.
Coltelli.
Affilati coltelli stavano spezzettando il cuore di Ennis Del Mar facendolo sanguinare di dolore.
Non riusciva a parlare.
Era in agonia.
Perché Jack era la persona più importante della sua vita, anche se non glielo diceva mai ed a malapena glielo dimostrava, e sapere ora di averlo perso per sempre lo dilaniava come una morsa atroce.
La disperazione dilagava nel cuore a pezzi del giovane cowboy, facendogli mancare l’aria ed annaspare alla ricerca vana di quell’ossigeno che così ostinatamente gli si negava.
Jack, intanto, lo osservava di sottecchi.
Soffriva terribilmente anche lui perché, nonostante avesse rivelato all’altro il suo intento di lasciarlo definitivamente, Ennis non sembrava particolarmente deluso o triste, per questa sua scelta repentina.
Forse era proprio vero, allora, come aveva pensato tante volte durante lunghe notti insonni: Ennis non lo amava.
Finalmente aveva trovato una risposta alla domanda che da tempo immemore gli opprimeva la testa facendogliela girare in preda allo sconforto.
Di colpo, però, Del Mar iniziò a piangere, un pianto a dirotto e devastante.
Jack lo guardò, sorpreso per quella reazione così improvvisa, così strana, così… non da Ennis.
Il suo amante si era accucciato a terra, rannicchiato in posizione fetale, con i pugni premuti forte contro la bocca per soffocare i singhiozzi che scoppiavano come bombe dentro il suo corpo tremante.
Jack sentì il cuore stringersi a quella vista, ed il rimorso per ciò che aveva fatto lo invase come un fiume in piena.
< Ennis.. ehi, ehi >, mormorò dolcemente, avvicinandosigli e stringendolo forte a sé.
< Non è vero, Ennis, ho detto solo una bugia >, continuò poi, premendo la testa dell’altro contro il suo muscoloso petto ed inspirando l’odore inebriante dei suoi folti capelli castani.
Del Mar, con la mente ancora ottenebrata dal dolore, si riscosse leggermente nell’udire le parole di Jack, contro cui si era completamente abbandonato come un bambino indifeso.
< Che… che cosa vuol dire? >, gli domandò, balbettante.
Jack lo guardò intensamente negli occhi, lasciandosi avvolgere dal loro calore e trasse un lungo respiro, prima di iniziare a spiegare.
< Stavo scherzando, prima. Non è vero che ti voglio lasciare, e non è vero che non ti amo più. Non potrebbe mai esserlo. Sei l’unica persona che vorrei accanto a me, per tutto il resto della mia vita. È solo che… beh, non ero sicuro che tu provassi le stesse cose per me… sei sempre così chiuso, così nei freddo nei miei confronti… allora ho voluto provare a vedere come avresti reagito se ti avessi confessato di essermi innamorato di un altro >, disse Jack tutto d’un fiato, tenendo lo sguardo basso e sentendo le guance imporporarsi.
Si sentiva terribilmente in colpa, ed adesso non avrebbe di certo biasimato l’amante se si fosse arrabbiato con lui e non lo avesse voluto perdonare.
Ennis, invece, scoppiò a ridere.
Forte, come mai aveva fatto prima.
Jack, per la seconda volta in quella strana serata, rimase a bocca aperta, sorpreso per un’altra manifestazione così improvvisa dei sentimenti di Ennis, in un modo che non era assolutamente da lui.
Ma Del Mar non accennava a smettere di ridere, ed ormai aveva le lacrime agli occhi.
< Perché… perché fai così? >, gli domandò titubante Jack, incerto se essere sollevato o meno per quella reazione.
Ennis si ricompose, e lo fissò intensamente.
< Perché sono felice. Immensamente felice >, rispose. < Ero convinto di averti perso per sempre, e mi è sembrato di sgretolarmi in mille piccoli pezzi appuntiti. Ma adesso so che non è vero, e sono felice come poche volte in vita mia. >
Jack non poté fare ameno di sorridere a sua volta al suono di quelle parole dolci come zucchero e soavi come musica.
Abbracciò nuovamente il corpo del cowboy, del suo cowboy, l’unico uomo che avrebbe mai potuto veramente amare con tutto se stesso.
Ennis, con il cuore leggero, ricambiò la stretta con energia ed affetto, beandosi del calore che il contatto con Jack gli donava, riscaldandolo da capo a piedi come un fuoco scoppiettante.
Rimasero così, fusi l’uno con l’altro, per attimi che parvero ad entrambi interminabili, sotto il cielo infinito che stava iniziando ad imbrunire.
< Vuoi sapere veramente perché ridevo così tanto, prima? >, domandò dopo un po’ Ennis, destando Jack dal suo appisolamento.
< Io… sì, sì, certo che voglio saperlo >, rispose questi, curioso.
< Perché ho trovato davvero comico il fatto che tu avessi pensato che io non ti amo >, spiegò Ennis, non riuscendo a non sghignazzare piano al ricordo di quell’idea assurda.
Quando però vide che l’altro non pareva affatto divertito, tornò immediatamente serio.
< Sul serio, Jack. Come puoi avere pensato anche per un solo momento che io non ti amo? Sei l’unico uomo che mi abbia fatto capire ciò che si prova quando si è davvero innamorati, e cosa significa esserlo. Io non ce la farei a vivere, senza di te. Mi mancherebbe l’ossigeno. Lo so che non te lo dico mai ed a malapena te lo dimostro, ma ti giuro che è così. E cambierò, te lo prometto. >
Ennis terminò il suo discorso con le lacrime che, per la terza volta, gli bagnavano gli occhi, rigandogli il volto delicato coperto di polvere.
Jack non rispose.
Non disse niente.
Non ce n’era bisogno, in fondo.
Si limitò unicamente a catturare le morbide labbra di Ennis in un bacio tenero e passionale allo stesso tempo.
Del Mar, dal canto suo, non si fece di certo pregare e ricambiò il bacio con tutto l’amore tracotante che provava per il suo bellissimo amante.
Jack lo strinse a sé più forte che poté, fino a sentire le braccia doloranti, e pensò che mai e poi mai avrebbe voluto che Ennis cambiasse.
Perché lui era perfetto così.
E quella sensazione celestiale delle sue labbra zuccherine premute con bisogno contro le sue valeva molto più di mille “ti amo”.
La notte li colse così, abbracciati ed uniti come due corpi ed una sola anima, e coprì il loro imperituro amore con la sua calda coperta di stelle.

 
   
 
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