Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |       
Autore: Chrystal_93    12/02/2015    3 recensioni
Rumbelle minilong - Mondo delle favole, Storybrooke [Partecipa al Rumbelle Festival]
Cap. 1: “Vi prego, ancora un po'.” Gli occhi di Belle lo stavano supplicando dolcemente. “Non ho mai visto un posto più bello e straordinario di questo. Solo un altro po'.” Inavvertitamente le dita di Belle strinsero la mano del folletto che, inebriato dalla sensazione che quel tocco gli stava scatenando, non seppe protestare e si fermò a fissare il sorriso felice e trionfante della splendida donna che aveva di fronte.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Origami

 

Cap. 1: Tocco - Ferita


Mondo delle favole

“Siete di buon umore?”

Belle era seduta nella carrozza, con le mani in grembo, di fronte a Rumplestiltskin. Aveva guardato il paesaggio che correva via per tutto il tragitto di andata, ma ora che stavano tornando al castello non poté fare a meno di sbirciare l'Oscuro.

Sperava che lui non se ne accorgesse, e così gli dedicava un'occhiata furtiva senza girare la testa o ne approfittava quando si guardava le mani intrecciate e annoiate per la mancanza di qualche pagina da girare.

Lui sorrise, gongolando un po'. “Lo sono sempre quando ho stretto un patto.”

Continuò a fissarla col suo sorriso indecifrabile e gli occhi socchiusi, con un'aria così curiosa che Belle non poté fare a meno di arrossire, ridere e coprirsi la bocca.

“Mi trovi forse buffo, dearie?”

Belle strinse le labbra facendole sporgere in avanti, e, con l'allegria di prima ancora negli occhi, cercò di ricomporsi. “No. È solo che voi non sorridete spesso. Sembra che non vi concediate mai un momento di gioia spontanea, che nascondiate questo lato di voi.”

A quelle parole il folletto si rabbuiò.

Belle lo notò e si affrettò subito a dire: “Io non volevo...”

Tuttavia lui la bloccò, non permettendole di finire la frase. “Annoiarmi? Infastidirmi con le tue inutili ciance?”

Belle si sentì come se qualcuno le avesse dato un pizzicotto. “Non intendevo offendervi. Volevo solo fare due chiacchiere per rompere un po' questo silenzio.”

Lo sguardo di Rumplestiltskin era diventato più duro e ogni traccia del divertimento di prima era scomparsa.

“Non ho bisogno che rompi il silenzio. Lo fai già abbastanza al castello, persino quando stai zitta.” disse acido lui.

Belle incrociò le braccia sul petto. “E allora perché mi avete portata con voi?”

“Hai troppa lingua, dearie.”

L'espressione accigliatta di Belle si addolcì e le labbra si curvarono all'insù, in un sorriso di trionfante vittoria. Forse persino lei aveva paura di ammetterlo, ma sembrava che la sua presenza, per quanto fastidiosa lui potesse definirla, non gli dispiacesse poi così tanto.

Altrimenti perché portarla con lui in quel lungo viaggio?

Rumplestiltskin stava per aprire la bocca e ribattere ancora, quando la ragazza urlò tanto forte e inaspettatamente da farlo sussultare.

“Che c'è?!”

“Fermate i cavalli!”

“Ma cosa...”
“Fermate i cavalli vi dico!”

Lui fece come diceva e, alzando la mano, fermò la carrozza. Non appena poté, Belle balzò giù e corse pochi metri più avanti.

Anche il folletto scese e la raggiunse, dubbioso e irritato per quella fermata non prevista.

“Belle, cosa...”

Lei si girò verso di lui e, sorridendo, gli indicò un giardino pieno zeppo di rose. Ce n'erano di molti tipi e colori, rampicanti e nei cespugli. Il profumo che si percepiva era così intenso che attirò la ragazza e la fece avanzare in quello spettacolare parco fiorito.

Non aveva mai visto così tante rose nello stesso posto. Nemmeno nel giardino reale di suo padre si poteva trovare un numero così elevato e variopinto di quel tipo di fiore.

Avanzò ancora per raggiungere una piccola casetta di legno che era quasi del tutto ricoperta dalle rose rampicanti.

“Dove stai andando? Non abbiamo tempo...”

Belle, senza fermarsi, si girò verso l'uomo, camminando quasi all'indietro.

“Non vorrete perdervi un posto del genere?”

Rumplestiltskin avanzò verso di lei, con l'aria esterreffata.

“Andiamo, così starò zitta per tutto il resto del...”

La ragazza non fece in tempo a finire la frase che incespicò nel terreno e perse l'equilibrio. Prima che potesse cadere, però, il folletto balzò in avanti e la prese tra le braccia.

Finirono a terra tutti e due, ma col suo corpo risparmiò alla domestica una rovinosa caduta.

Belle si ritrovò seduta sopra Rumplestitskin, così vicina a lui che per un attimo i loro occhi si persero a fissarsi. Poi arrossì e si profuse in una serie di infinite e un po' balbettanti scuse.

“Io non volevo...”

“Non fa niente. Dovevo aspettarmelo.” disse lui. Prima che Belle si potesse alzare notò nel volto del folletto un'espressione di dolore.

“State bene?” gli chiese. Poi, notando che aveva una manica della camicia strappata, gli prese il braccio e tirò su l'indumento. Le spine delle rose non avevano lacerato solo la stoffa, ma anche la pelle era escoriata quel tanto da fargli uscire qualche goccia di sangue.

“Voi siete ferito.” sussurrò, stupita. Prima d'ora non aveva mai visto, né pensato che il suo padrone potesse graffiarsi o farsi male.

“Mi dispiace, è tutta colpa mia! Rimedio subito.” disse, strappandosi un pezzo del vestito e allungando la mano verso la ferita.

Rumplestiltskin, ancora intrappolato sotto il peso della ragazza, non aveva detto niente; tuttavia, non appena sentì il tocco della ragazza sulla propria pelle, proprio sul braccio dove nessuno, da molto tempo, lo aveva più sfiorato, percepì una scossa piena di calore insinuarsi sotto la pelle.

Era qualcosa di strano, inaspettato e... piacevole. Così piacevole che all'inizio ne fu confuso, poi, quando gli piacque, dovette scuotersi per non permettere a se stesso di lasciarsi annebbiare.

Così si alzò di scatto, non permettendo a Belle di toccarlo. Dopo essersi assicurato che la donna fosse dritta in piedi e fuori pericolo da possibili e ulteriori cadute, fece un passo indietro, lontano dalla mano che era ancora protesa verso la sua ferita.

“Lasciate che vi guarisca.”

“Non ho bisogno che nessuno mi guarisca. Non mi serve l'aiuto di nessuno.” rispose lui, scostante.

Belle aprì la bocca e la richiuse. Gonfiò le guance, arrabbiata.

“Non potreste semplicemente stare fermo e lasciare che, per una volta, io vi aiuti? A volte basta solo un tocco per guarire una ferita.”

“Mi hai già aiutato abbastanza, cadendo.”

Belle scosse la testa. “Non è stata tutta colpa mia!” urlò lei, mentre lui si passava una mano sulla ferita e la guariva con la magia. “Se non mi aveste chiamata, io non mi sarei girata!”

“E se tu non fossi scesa dalla carrozza, non sarebbe successo nulla di tutto questo, dearie.” la canzonò lui.

Belle strinse le dita nel pugno. “E se voi non mi aveste risposto così male, non avrei dovuto interrompervi così repentinamente e saltare già dalla carrozza!”

Il folletto inspirò forte e alzò le mani, in segno di resa. “D'accordo, dearie. Ora andiamocene, ne ho avuto abbastanza.”

Passò la mano anche sulla manica della camicia che ritornò come nuova. Oltrepassò la ragazza e, a un metro da lei, si girò e le porse la mano.

Belle lo guardò con aria interrogativa.

“Non voglio che tu cada di nuovo.”

“Siete preoccupato per me, ora?” chiese lei, con un dolce e timido sorriso.

Lui aggrottò la fronte e ritirò la mano. “Certo che no. Ero preoccupato per me. E ora andiamocene, sta per piovere.” disse, girandosi per andarsene.

Belle però lo prese per mano, fermandolo. Rumplestiltskin provò un'altra scossa al tocco della pelle vellutata della giovane sulla sua.

Si girò verso di lei con l'aria sorpresa, gli occhi spalancati, un po' confusi e le labbra schiuse.

“Vi prego, ancora un po'.” Gli occhi di Belle lo stavano supplicando dolcemente. “Non ho mai visto un posto più bello e straordinario di questo. Solo un altro po'.”

Inavvertitamente le dita di Belle strinsero la mano del folletto che, inebriato dalla sensazione che quel tocco gli stava scatenando, non seppe protestare e si fermò a fissare il sorriso felice e trionfante della splendida donna che aveva di fronte.




Storybrooke

“Andiamo...”

Belle cercò di capire cosa non andasse. Si era impegnata così tanto ad adattarsi a quel nuovo mondo ma, nonostante tutte le lezioni che Rumple le aveva dato -oscillando tra l'esasperazione, la paura e la pazienza-, non riusciva ancora a capire l'uso della frizione nella macchina del marito.

Lui le diceva che bastava soltanto fare un po' di pratica, ma lei si era convinta che con quella macchina bisognava sicuramente avere il tocco magico per farla filare liscia.

Quella mattina, visto che piovigginava e che lei aveva insistito per tenere aperta la biblioteca per mezza giornata, Gold le aveva prestato l'automobile, cosicché non prendesse freddo o scivolasse lungo il tragitto.

“Andiamo, perchè fai questo rumore?” tenendo stretto il volante, guardò in giù, verso i pedali, per vedere cosa stesse sbagliando.

Nel farlo, però, non si accorse che stava andando a sbattere contro una piccola insegna di ferro segnalata da alcuni cartelli che aveva, ovviamente, evitato di guardare.

Sentì solo uno strano rumore seguito da un sorta di piccola esplosione. Frenò di colpo e, per un attimo, rimase immobile, spaventata per quello che poteva aver causato all'auto.

Gold non ne sarebbe stato contento, per di più proprio in quel giorno. Altro che festeggiamenti tra petali di rose e cioccolatini.

Scese e vide che, a parte un piccolo segno (secondo la sua interpretazione ottimistica) sul lato sinistro del veicolo, non sembrava avesse fatto altri danni. In realtà pareva un graffio di media lunghezza sulla carrozzeria, ma Belle sperò che fosse la situazione del momento a farlo apparire così grave. Probabilmente non era niente di così grave, in fin dei conti.

Emise un sospiro di sollievo, quando notò che c'era un altro danno: una ruota era a terra.

Si prese la testa tra le mani e tornò dentro l'abitacolo, mentre piccole gocce di pioggia picchiettavano sui vetri.

Abbandonò la testa sul volante e, chiudendo gli occhi, si disse che quel giorno -che sarebbe dovuto iniziare all'insegna dell'amore- stava prendendo davvero una brutta piega.

Quando sentì il suono di alcuni clacson farsi sempre più pressanti, tornò ad abbandonarsi con la schiena contro il sedile e, dopo un bel respiro profondo, decise che, invece di abbattersi, non si sarebbe data per vinta.

Così, incurante della pioggia e dei clacson, tolse il freno a mano, uscì dall'auto e cominciò a spingerla per parcheggiarla al lato della strada.

Ci mise ben venti minuti a compiere quell'operazione e, quando finalmente vi riuscì, aveva tutti i vestiti inzuppati della pioggerella che, piano piano, stava aumentando.

Salì sul marciapiede con gli arti doloranti, pronta a osservare il danno che, con buone probabilità, avrebbe fatto arrabbiare suo marito.

Sospirò. Non poteva più farci niente, se non ripromettersi di farsi dare nuove lezioni di guida o, per lo meno, considerare di comprare un'altra auto più gestibile e possibilmente infrangibile.

Dopo un ultimo sguardo, si avviò verso la biblioteca da dove avrebbe chiamato il meccanico, sperando di poter risolvere tutto in breve tempo.






Note dell'Autrice
Non potevo non ringraziare una bellissima puntata come SkinDeep. Per farla breve, questa è una minilong, ogni capitolo è suddiviso in una prima parte nel mondo delle favole e in un uno a Storybrooke. Inoltre ogni capitolo sviluppa due prompt segnalati con il capitolo, ed ognuno di essi può anche essere letto indipendentemente (almeno ho cercato di renderlo possibile, rendendomi conto che leggere una fan fiction, anche se minilong, è un impegno).
In questo primo capitolo sono sviluppati i prompt tocco e ferita e, senza annoiarvi oltre -anche perché l'avrete già notato-, li ho trattati parallelamente nei due mondi, con dei riferimenti a "La Bella e la Bestia" disneyani. 
Detto questo, non mi dilungo oltre. Grazie per la pazienza e per aver letto. 

  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: Chrystal_93