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Autore: Ritalyyz    12/02/2015    2 recensioni
"Aveva tutto e anche se in cuor suo sapeva che quel tutto non era niente, sapeva anche che quel tutto gli bastava."
Gin vive all'ombra del suo passato. Vermouth è in balia di una vita che non le appartiene. Il loro conforto sta nella passione. Cosa succede se si mischia il Gin col Vermouth? Martini
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gin, Vermouth, Vodka
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Gin odiava la pioggia perché si perdeva nella monotonia, uggiosa flagellava i vetri e si prostrava al volere del vento che con veemenza tentava di imporsi tra gli spifferi.  Quando pioveva Gin apriva i cassetti nei quali aveva stipato un tempo che ora non gli apparteneva più, un passato scomodo rilegato in vecchie fotografie ma ancora vivido nella sua memoria. Prima non era l’uomo dallo sguardo truce col cappotto nero che si confondeva nell’oscurità e nemmeno quello dai capelli biondo platino, ora  peculiarità immancabile. Aveva una donna e alle volte anche più di una e la sua vita mondana sembrava appagarlo. Poi tutto era cambiato e sebbene amasse la sua nuova vita da gangster, alle volte affogava in un mare di indicibile angoscia. Lui era Solo, sempre. Niente avrebbe sovvertito le regole della sua nuova esistenza, del suo nuovo lavoro  né lui avrebbe osato barattare la sua quotidianità per quella di un altro. Aveva tutto e anche se in cuor suo sapeva che quel tutto non era niente, sapeva anche che quel tutto gli bastava.
La pioggia cadeva su Tokyo bagnandola di tristezza. Nessuno amava i monsoni specie se si protraevano giorni e giorni. E mentre Gin si improvvisava filosofo facendo queste e ben altre considerazioni, il telefono squillò.
-Ehi Aniki perché non andiamo a farci un drink?. Ci vediamo al solito posto fra un’ora-
Era Vodka, il suo compagno d’avventure. Qualcuno con un tono canzonatorio aveva addirittura parlato di un cane fedele al suo padrone. A quel qualcuno Gin aveva dato ragione dimenticando che spesso Vodka si rivelava uno psicologo qualificato, un legittimo consigliere e forse anche un amico inaspettato.
Non aveva voglia di andare a  quell’appuntamento improvviso ma conosceva l’espressione di rammarico che l’omaccione avrebbe assunto se gli avesse dato buca. Soffriva di meteoropatia e per questo di pessimo umore si trascinò fino alla sua porche.
/
Lo trovò in uno di quei posti appartati, lontani dal caos della città, squallidi nel nome ma confortevoli nell’intrattenimento. Sparuti tavoli costeggiavano il palco sul quale donne esibivano il loro corpo senza pudore e si gettavano tra le braccia di uomini o forse solo tra le loro banconote.
-Finalmente sei arrivato, devo parlarti-
-Spara- Gin esordi con una frase secca, tentando di sopprimere quella voce che gli diceva di andarsene. Dove? In qualsiasi posto ma non li, a quel tavolo, a guardare forme e seni prosperosi di donne sconosciute, cadute nel baratro profondo della disperazione. Nessuna di quelle lo attirava o era alla sua altezza.
-Domani quella persona vuole che tu vada all’aeroporto, Vermouth è appena tornata dall’America e ha bisogno di un passaggio per rientrare alla base-
Il nome di quella donna gli faceva rapprendere il sangue nelle vene. Vermouth. Si figurava il suo sorriso malizioso e calcolatore, gli occhi di una gazza che esternavano baldanza e alterigia e quella sua superficialità esibita con nonchalant. Non lo sopportava, non LA sopportava. Detestava il suo modo di comportarsi, di rendere inoffensivi  gli altri con uno sguardo e di addomesticare gli animi più accesi con un ghigno beffardo. Considerare che una donna di quel calibro potesse essere cosi cinica e manipolatrice lo esasperava e Gin sapeva bene il perché : lui non era poi cosi diverso.
- Neanche per sogno, non mi metto a fare l’autista. Non sono qui per questo-
-Ma Aniki... se fai buon viso a cattivo gioco potrai essere considerato di più. Sai quanto può essere influente Vermouth-
-Per essere considerato non ho bisogno di scorrazzare come un cagnolino appresso a lei, buona sera Vodka-
 Spazientito come non mai si allontanò, lasciando Vodka in bilico tra lo stupore e l’aspettato. Non aveva voglia di fare da autista, non aveva voglia di vivere una vita che sembrava non gli appartenesse, non aveva voglia di VIVERE e basta. Ecco l’aveva detto. L’aveva sussurrato a se stesso cosi piano da averne paura eppure l’aveva detto.
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Gli aerei sfrecciavano nel cielo puntellato di nuvole e si perdevano nel blu cobalto distante migliaia di kilometri. Gli uomini avevano rivoluzionato i principi della fisica ridefinendo nuovi limiti e invece lui, Gin, cosa aveva fatto di cosi straordinario perché una sua immagine spiccasse nei libri di storia? Alla fine c’era andato a quel maledettissimo aeroporto, ritrovandosi a constatare quanto il tempo alle volte si dilati in maniera esonerabile e come le lancette si ribellino al suo scorrere, tanto da mettersi in pausa.  Gin cominciava lentamente a scocciarsi di tutta quell’attesa. Se qualcuno lo avesse notato in quella porche nera scottata dal sole, avrebbe detto che era un uomo paziente e ammirabile. In realtà contro tutte le aspettative, Gin era stizzito per il capo che non gli aveva lasciato possibilità di appello e per quella donna che presto avrebbe investito la sua auto d’epoca col suo profumo.
La figura di Vermouth si materializzò dopo un’ora. Era bellissima, non era la bellezza che si esauriva in semplicità, quella che Vermouth sfoggiava era qualcosa di ben altro, di elaborato, ricercato. E Gin dovette ammetterlo : lo intrigava. Era quasi paradossale. Sebbene odiasse Vermouth non poteva rinnegare l’impatto che aveva nel vederla. Rimaneva sbalordito, si perdeva tra le sue forme, i suoi seni, le sue gambe slanciate e ricorreva a pensieri sconci e patetici. Quanto poteva essere fragile e corruttibile l’animo umano? Ma Gin non poteva permettersi di perdere il controllo. Era consapevole che era tutta una mera illusione, che dietro quei tacchi e quel vestito attillato c’era una vipera e non una persona o per lo meno cosi credeva.
Questa è la mia nuova storia, appena battezzata. Ho pensato che potesse essere interessante stravolgere le aspettative e mettere insieme due personaggi cosi complicati. Fatemi sapere che ne pensate =) Continua eh
  
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