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Autore: MakiMellark    12/02/2015    2 recensioni
Credo che ognuno di noi preferisca vivere nei propri sogni,invece che nella propria realtà.
Questo è quello che io faccio per la maggior parte del tempo. Sogno e poi trasformo in parole,frasi,pagine,capitoli e storie,tutto quello che ho immaginato.
La mia favola è proprio uno di quei sogni. Una storia d’amore e di tenerezza,nella quale la nostra protagonista, Abigail White,nonostante tutti i dispiaceri e le difficoltà,riesce a trovare il suo lieto fine.
Non aggiungerò altro,solo alcune frasi tratte dall’ultimo capitolo della storia.
- E’ la fine solo perché siamo abituati al pensiero che prima o poi ogni cosa finisca o perché vogliamo crederlo.
Ma c’è una speranza per chi ancora crede ai sogni. Niente finisce…se noi non lo vogliamo davvero.
Quindi posso assicurarvi che il loro amore durerà in eterno nonostante il tempo che passa e le persone che dimenticano le favole,come ogni giorno puntualmente,sotto la luce del Sole o della Luna,il Cielo abbraccia la Terra. E nessuno potrà mai cambiare le cose - .
Spero che la mia favola vi faccia sognare,come lo ha fatto con me.
Buona lettura!
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.
 
Un
Dolce Inizio


 

C’era una volta…ma potrebbe esserci anche oggi, domani o persino tra mille anni, in un piccolo villaggio disperso fra le alte cime delle Montagne Bianche, una tenera bambina a cui la vita aveva donato tutto:
bellezza, intelligenza, sincerità, bontà d’animo e una meravigliosa famiglia, che se avesse potuto, l’avrebbe cresciuta con tutto l’amore che meritava.
La vita scorreva tranquilla e soddisfacente lì a Valle Felice. I bambini giocavano nei prati fioriti, i loro papà coltivavano i campi fertili o andavano a caccia e le mamme badavano alla casa, curavano il giardino e accudivano i più piccini. Tutti erano felici e cantavano, danzavano e facevano feste nei boschi, dove a volte, quando non era pieno inverno, rimanevano per tutta la notte ad osservare la meraviglia del cielo stellato. I più intrepidi si arrampicavano ,attraverso passi e sentieri ghiacciati, sulla vetta più alta delle Montagne Bianche, l’Occhio del Cielo, da lì ammiravano la danza delle stelle e se erano fortunati potevano vedere anche i fiocchi di neve invitati a quel grande ballo.
Non tutti sanno infatti, che Valle Felice o perlopiù le Montagne Bianche, sono luoghi incantati. Ed un giorno all'anno, quando il Sole si tramuta in Luna e le ore di luce si possono contare sulle dita di una mano, il Cielo dà un grande ballo, ma dovrei dire Il Ballo.
Il Cielo invita la Terra e i suoi abitanti ad assistere alla danza delle sue care figlie, le luminose Stelle, con i suoi figli d’inverno, i candidi Fiocchi di Neve.
Sarebbe bellissimo continuare a narrarvi delle meraviglie di Valle Felice,ma questa non sarebbe più la stessa storia.
Perciò adesso, torniamo alla sventurata famiglia White, completamente ignara della gelida tempesta che si preparava a scendere sulle loro vite.
La piccola Abigail White, era quella tenerissima bambina di cui avevo iniziato a parlarvi all'inizio della nostra storia. Ella amava tutto della sua vita, del suo villaggio e delle Montagne Bianche, ma ciò che più adorava era l’Occhio del Cielo, il Cielo stesso e i suoi infiniti figli, che sia Neve o che siano Stelle.
Già all’età di sei anni, la piccola Abigail, fuggiva tutta sola sull’Occhio del Cielo e lì tra la Neve e le Stelle, desiderava che ogni giorno potesse essere come quello trascorso e che un giorno, da grande, il suo amato Cielo si trasformasse in un principe venuto giù per lei.
Ah se sapeste come faceva preoccupare Serenah, la sua mamma, William, il suo papà e anche il suo fratellone Markus. Un momento era lì, vicino al caminetto col suo cagnolino Toby, e dopo un po’ non c’era più. E non v’era modo di trovarla, finché Tom, il Taglialegna, non la ritrovava sperduta nel bosco e non la riportava subito giù a valle dai suoi poveri genitori.
In realtà lei conosceva perfettamente la strada del ritorno, ma sapeva anche, che se non l’avesse accompagnata Tom e lui non avesse rabbonito Serenah e William, la punizione sarebbe stata un po’ meno dolce. 
La casa dei White era una splendida baita di montagna, interamente in legno e con qualche tegola rossa sparsa qua e là sul tetto, costruita sulla parte più alta di una collinetta a Est del villaggio. Grazie al tempo e al suo pollice verde, la signora Serenah, aveva fatto si che un giardino, che mai aveva conosciuto il verbo appassire, neanche durante il più gelido degli inverni, crescesse in circolo attorno alla casa. Come faceva nessuno riuscì mai a scoprirlo, anche se, quel giardino sempre verde era un po’ uno scherzo della natura, in contrasto con le alte Montagne Bianche che si ergevano proprio lì dietro l’angolo. 
   
 
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