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Autore: Owaranai    12/02/2015    3 recensioni
"Era finita la guerra e Sasuke si preparava a partire per il suo ‘viaggio di redenzione’.
In quella notte senza luna si ritrovò a riflettere su se stesso e su ciò che era accaduto negli ultimi anni."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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Un viaggio cominciato ancora prima di partire.




Era finita la guerra e Sasuke si preparava a partire per il suo ‘viaggio di redenzione’.
In quella notte senza luna si ritrovò a riflettere su se stesso e su ciò che era accaduto negli ultimi anni.
Aveva passato buona parte della sua esistenza in cerca di vendetta, senza preoccuparsi se per raggiungere il suo scopo avrebbe dovuto lasciarsi alle spalle la sua vita al villaggio e i suoi amici. In verità più che amici, all’epoca, li considerava palle al piede.
Eppure, nonostante fosse convinto di riuscire a realizzare i suoi obbiettivi da solo, di bastare a (e per) se stesso, dopo l’uccisione di Orochimaru non aveva potuto fare a meno di formare un suo Team.
Si era detto che per i suoi scopi gli sarebbero servite delle abilità specifiche che lui non possedeva, ma era davvero così?
Ripensandoci, quella sera, senza più quel sentimento pulsante in sottofondo che gridava vendetta, Sasuke non ne era più tanto sicuro.
Forse quello era stato solo un pretesto per non restare solo.
Forse l’idea di rimanere solo con se stesso lo infastidiva ancora di più dell’essere circondato da ninja petulanti. Per convivere con se stesso aveva avuto bisogno di una distrazione. E, se da un lato, ammetterlo gli faceva salire una rabbia pazzesca, dall’altro lo faceva sentire in pace con se stesso.
Sentimenti contrastanti e contraddittori. Poteva percepire ora la stessa contraddizione che aveva animato tutta la sua vita.
 
E ora? Cosa ne sarebbe stato di lui?
 
Non gli interessavano tanto l’approvazione e l’accettazione degli altri. Quello che più aveva a cuore era accettarsi e convivere con se stesso per il resto della vita: il compito più difficile che ogni persona si trova ad affrontare.
Ne sarebbe stato capace?
L’animo di ogni persona ha un’equilibro. Finora il suo equilibro era basato sull’odio e sulla vendetta. Ora cosa gli era rimasto? Con che cosa avrebbe riempito quel vuoto?
 
E mentre si trovava assalito da questi dubbi, comparve Sakura. Dopo essersi scambiati un profondo sguardo la rosa si sedette sulla panchina accanto a lui, cominciando a chiacchierare come se niente fosse della sua giornata in ospedale.
 
Sakura sapeva che Sasuke se ne sarebbe andato dal villaggio. Avrebbe voluto gridagli con tutte le sue forze di restare, che tutto sarebbe andato bene, ma se c’era una cosa che aveva capito in quegli anni era che non sarebbe servito a niente con lui.
 
Sasuke percepiva i sentimenti della ragazza dal tono di voce con cui parlava, mentre le sue mani, strette in grembo, torturavano un lembo della maglietta.
Sapeva che Sakura l’aveva sempre amato, ma fu in quel momento che, allora per la prima volta, prese davvero in considerazione i sentimenti della ragazza e ciò che essi significavano.
Per un attimo lo attraversò l’idea, finora così lontana e impalpabile, che, forse, anche lui avrebbe potuto amare.
 
‘E se le aprissi il mio cuore?’
‘E se le mostrassi il mio lato più debole e nascosto?’
‘Come reagirebbe?’
 
Una serie di dubbi finora sconosciuti lo tartassavano, sconquassandogli l’anima.
 
Sakura non la smetteva di blaterare, ma lui non aveva prestato attenzione ad una sola parola che lei aveva pronunciato.
 
Si alzò in piedi di scatto, mentre Sakura lo fissava interrogativa. Mosse un passo in direzione del portone che conduceva fuori da villaggio. A quel punto la rosa si alzò e lo afferrò per il polso.
 
“Sakura – disse prendendole dolcemente la mano tra le sue – ti prometto che tornerò”.
Le schioccò un veloce bacio sulla fronte lasciando la ragazza spaesata e boccheggiante, e scomparve tra le fronde degli alberi.
 
Mentre saltava veloce di albero in albero si ritrovò a sperare, a pregare con tutte le sue forze, che quel viaggio potesse davvero cambiargli la vita.
Fargli trovare se stesso, fargli accettare il passato, e aiutarlo a porle le basi del suo futuro.
La sua anima avrebbe ritrovato il suo equilibrio.
 
Forse ancora non se ne rendeva conto ma, grazie a Sakura, il suo ‘cammino interiore’ era cominciato ancor prima di mettere piede fuori dal villaggio.
 
 
 
  
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