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Autore: Saiph_    13/02/2015    2 recensioni
“Se io profano, con la mia mano indegna, questa reliquia sacra, le mie labbra sono pronte a rendere più molle, con un tenero bacio, il ruvido tocco.”
Le parole uscirono morbide dalle labbra di Romeo, mentre sue mani carezzavano dolcemente quelle di James, prima che quest’ultimo si tirasse indietro e si levasse la maschera.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: James McAvoy, Michael Fassbender
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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The Most Excellent and Lamentable Tragedy of Micheal and Micheal

Part one. James











Non si aspettava una così buona sorte, nient’affatto.
Oh, Anne-Marie sarebbe stata così felice delle notizie! Certo, ottenere il ruolo di Giulietta Capuleti non fu così esaltante come ottenere il ruolo di Romeo Montecchi, ma non lui non ci pensò più di tanto. Gli importava, più che altro, di ottenere abbastanza denari per sostenere se stesso e sua moglie per qualche mese, forse un paio, dopodiché avrebbero messo in scena qualcos’altro, e sarebbero arrivati altri denari nelle sue vuote tasche.
Fare parte della compagnia del Ciambellano era già una fortuna di per sé.
Poco importava che il corpetto del suo abito fosse stretto e lo stesso abito fosse troppo lungo e lo portasse ad inciampare un passo su tre. Poco importava che la parrucca bionda e lunga gli facesse prudere ogni lembo di pelle da essa sfiorato.
James McAvoy si sentiva fortunato a poter recitare nella compagnia da sempre tanto ammirata.
Si sentiva meno fortunato, però, quando sentiva le risate soffocate degli altri uomini al suo passaggio. Persino la balia rideva di lui.
La balia.
Lui resisteva in modo stoico e impassibile a quelle derisioni e continuava a lavorare in modo più che diligente. C’era ben poco in grado di fermarlo dall’impegnarsi nel suo ruolo di fanciulla innamorata, e tra queste poche cose erano incluse le attenzioni di Romeo.
Non che fossero particolarmente evidenti, ma si potevano notare in piccoli dettagli, come i suoi di solito rari sorrisi, che però a lui erano concessi abbastanza frequentemente, o occhiate maliziose.
Talvolta il suo Romeo si arrischiava persino a cercare un contatto fisico, a cui, stranamente, James non si tirava indietro.
L’ultima fu una carezza su una guancia data con la scusa di un po’ di sporco, ma era limpido che l’obiettivo a cui Romeo mirava era unicamente il contatto in sé, nessun motivo altruista lo avrebbe spinto ad agire in quel modo.
E si che ancora James non aveva avuto modo di scoprire il nome del suo corteggiatore, nonostante lavorassero insieme da giorni, ormai. Forse settimane. Il tempo volava ogni qualvolta James riusciva ad ottenere una parte per uno spettacolo, la cognizione del tempo non esisteva più fino all’ultima scena dello spettacolo.

“Se io profano, con la mia mano indegna, questa reliquia sacra, le mie labbra sono pronte a rendere più molle, con un tenero bacio, il ruvido tocco.”
Le parole uscirono morbide dalle labbra di Romeo, mentre sue mani carezzavano dolcemente quelle di James, prima che quest’ultimo si tirasse indietro e si levasse la maschera.
“Buon pellegrino, voi fate troppo torto alla vostra mano, che ha mostrato in ciò la devozione che si conviene!”
Romeo non esitò a riavvicinarsi, e lo fece con così tanto entusiasmo che chiunque avrebbe pensato che si fosse calato troppo nel personaggio. Ma James sapeva che non era così. Il suo sguardo, la luce nei suoi occhi, e il sorriso che gli piegava gli angoli delle labbra all’insù.. tutto in lui mostrava passione.
Passione per il ruolo da lui interpretato o qualcosa che James avrebbe stentato ad accettare?
“Dunque” e qui Romeo intrecciò nuovamente le dita di una mano a quelle di James, che non poteva sottrarsi, per il copione affidatogli “Lascia che le labbra facciano quello che fanno le mani, se non vuoi che la fede cambi in tormento.”
James si spostò indietro e fuggì dal bacio che Romeo, sempre secondo copione, stava per dargli, ma l’altro non impiegò così tanto tempo a raggiungerlo e a fermarlo, posandogli le mani sui fianchi.
“Ferma, ferma. Non muoverti, in tanto che io raccolgo il frutto della mia preghiera.”
James provò a scappare, nuovamente, ma il suo Romeo lo attirò per un braccio e fu un attimo.
Un attimo prima che le mani degli attori cominciassero a battere, e le loro labbra si fondessero insieme in un bacio pulito e dolce.
Così dolce che James ne ebbe paura e lo rifiutò, togliendosene anche prima che i timidi applausi del resto della compagnia si attenuassero.

  
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