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Autore: Layla    13/02/2015    2 recensioni
Poi mi avvio per salire sul palco, ma la sua mano scatta attorno al mio polso e mi costringe a girarmi.
“Io non ti sto simpatico, vero?”
“No, direi di no.”
“Ti farò cambiare idea.”
“Cos’è? Una minaccia?”
“Vedila come vuoi, ma cambierai idea, te lo assicuro.”
Detto questo mi lascia andare e io finalmente salgo sul palco di malumore.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mike Fuentes, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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1)L'ego di Mike Fuentes versus Jenna Mcdougall.


La prima volta che l’ho visto ho pensato che avesse un ego enorme.
Nessuno sembrava superare l’ego di Mike Fuentes, non avevo nessuno con tale sorrisino irriverente e circondato da una perenne nube di fumo.
Mi dà fastidio il fumo, non sono una di quelle naturiste che svengono all’idea che si possa fumare, ma nemmeno avere sempre una sigaretta tra le labbra mi piace.
E lui ce l’ha sempre o almeno da quando ricordi io, Jenna Mcdougall.
Le nostre due band dovevano fare un tour insieme, ecco perché dovevamo conoscerci un paio di giorni prima di partire.
Lui era stato il primo ad entrare nella stanza con indosso una canottiera che gli stava larga e non copriva tutti i suoi tatuaggi, un cappellino portato indietro e una nube di fumo.
“Ciao, bambolina.”
Mi aveva salutato indolente.
Non mi piace la gente che dà questi soprannomi al primo incontro, io non lo conoscevo nemmeno e non volevo essere la bambola di nessuno, tantomeno la sua.
“Mi chiamo Jenna Mcdougall.”
L’avevo corretto un po’ fredda.
“Io sono Mike Fuentes.”
“Piacere di conoscerti. Dove sono gli altri?”
Volevo chiedergli se se li era mangiati il suo ego, ma non mi sembrava il massimo iniziare un rapporto con una band con una battuta acida.
“Siamo qui.”
Una voce meno roca e strascicata mi aveva risposto e avevo notato gli altri tre ragazzi nella stanza: quello che aveva parlato aveva dei capelli lunghi fino alle spalle di un caldo castano ed era il più basso, poi c’era un ragazzo con dei tunnel alle orecchie, un cappellino, dei capelli lunghetti rasati da un lato e poi un ragazzo robusto con i capelli neri e irti.
Quest’ultimo si era mosso fluidamente e mi aveva stretta in un abbraccio spacca costole e poi mi aveva rivolto un sorriso abbagliante.
“Io sono Jaime Preciado, il bassista e mi piace abbracciare le persone.”
“Piacere, io sono Jenna, la cantate.
Loro sono Jake, Whackaio, Matt e Cam.”
Avevo indicato i miei compagni di band e lui era subito andato da loro ad abbracciarli e a farli ridere.
“Io sono Vic Fuentes, piacere di conoscervi.”
Mi aveva teso un mano sorridendo.
“Sei parente di questo qui?”
Avevo indicato la pertica accanto a me con un movimento  trascurato del pollice, lui aveva riso.
“È il mio fratellino.”
“Non vi somigliate per nulla, per fortuna.”
Vic aveva riso di nuovo e poi aveva indicato l’ultimo ragazzo rimasto.
“Lui si chiama Tony Perry, detto Turtle, non parla molto. Ama le tartarughe, Star Wars e sa risolvere un cubo di Rubik, è il nostro chitarrista.”
Tony mi aveva stretto la mano.
“Spero andremo d’accordo.”
“Oh, se non mi chiamerai bambolina andremo d’accordo.”
Anche lui aveva riso.
“Sì, lo so che sembra solo un grande coglione, ma una volta conosciuto scoprirai che ha davvero un grande cuore.”
“Pensavo che avesse solo una cosa di grande.”
“Cosa, tesoro?”
“L’ego. Mi domando come facciano altri esseri umani a respirare quando ci sei tu nella stanza, voglio dire dovrebbero essere tutti schiacciati dalla tua ingombrante presenza.”
“Hai le unghie, mi piace.
Ragazzi, messicano per tutti, va bene?”
Avevano annuito tutti e avevamo cenato insieme.
A quella cena ho stretto amicizia soprattutto con Vic, Tony e Jaime, tanto che ho accettato senza problemi di suonare con loro alcune delle loro canzoni.
È gente simpatica.
“Jen!”
L’urlo di Cam mi riporta alla realtà, chiudendo bruscamente il cassetto dei ricordi.
“Ci sono le prove.”
Io grugnisco.
“Qual è il problema?”
“Mike Fuentes e quella ridicola sgualdrina che si porta dietro, con le sue risate rovina tutto e mi fa perdere la concentrazione. Vorrei tirarle il microfono in testa.”
Cam scuote la testa.
“Tu e Mike non siete ancora diventati amici?”
“Ma lo vedi come fa?
Bambolina, piccola, tesoro di qui e di là, nonostante gli abbia detto che preferisco essere chiamata solo Jenna. E poi flirta sempre, anche quando c’è la sua ragazza, non ha ritegno.”
“Io ci ho parlato un paio di volte, mi sembra un ragazzo simpatico.”
“È perché sei un ragazzo! Voi queste cose non le capite!”
“Forse, ma secondo me dovresti dargli una seconda possibilità.”
Io scuoto la testa profondamente irritata, nemmeno la mia band è dalla mia parte!
Sbuffando scendo dal mio bunk e seguo Cam giù dal bus e poi fino all’arena, fuori fa caldo e c’è un bel sole. Un tempo ottimo per suonare. Arrivati al palco scopro che gli altri hanno già sistemato i loro strumenti e che sono io l’unica a non essersi preparata. Tanto per cambiare poi c’è un figura alta che ci osserva da dietro le quinte.
Mike Fuentes da solo.
“Dov’è la tua oca ammaestrata?”
“Mi ha lasciato.”
Risponde cupo.
“Meglio, così non disturberà più le prove.”
Poi mi avvio per salire sul palco, ma la sua mano scatta attorno al mio polso e mi costringe a girarmi.
“Io non ti sto simpatico, vero?”
“No, direi di no.”
“Ti farò cambiare idea.”
“Cos’è? Una minaccia?”
“Vedila come vuoi, ma cambierai idea, te lo assicuro.”
Detto questo mi lascia andare e io finalmente salgo sul palco di malumore.
“Cosa voleva Mike da te?”
“Dirmi che cosa l’ha lasciato e che mi farà cambiare idea sul suo conto. Siamo passati alle minacce adesso.”
Gli altri non dicono niente e io inizio a cantare, sentendo a tratti uno sguardo scuro che mi perfora la schiena, segno che la pertica è ancora dove l’ho lasciata.
Mi irrita parecchio come si comporta, se vorrà che io cambi idea si dovrà impegnare molto, una volta che una persona mi ha seccato difficilmente cambio parere.
“Ottime prove.”
Mi sussurra quando finalmente finiamo.
“Grazie, adesso tocca voi.”
“Non resti a sentirci suonare?”
“Prima voglio farmi una doccia.”
“Ricordati della promessa.”
Io sbuffo seccata e me ne torno al tour bus, voglio farmi davvero una doccia, ho sudato parecchio su quel palco. Perché diavolo si è fissato su di me quando potrebbe avere tutte le groupies che vuole?
Mistero.
Mi faccio una doccia e poi rimango incerta nella zona relax, raggiungere i ragazzi che stanno guardando le prove dei Pierce The Veil o vedermi qualcosa in tv da sola?
L’idea mi tenta parecchio, almeno non darei ragione a Mike. Decido di uscire alla fine e noto il batterista correre verso il tour bus della sua band.
“Dove stai andando?”
Gli urlo sorpresa.
“Vic non si è presentato alle prove.”
Mi risponde angosciato, senza capirci molto lo seguo ed entro nel loro bus, completamente deserto.
“Magari è solo a fare un giro, qui non c’è nessuno.”
“Silenzio, Jenna!”
Mi risponde con una voce aspra che non gli ho mai sentito, poi apre la porta del bagno e io vedo Vic con in mano una lametta e con del sangue che cola da un braccio.
“Avresti detto che non l’avresti più fatto!”
Esclama arrabbiato e strappa la lametta dalle mani di Vic per buttarla da un finestrino, io rimango paralizzata, mentre lui – borbottando – pulisce il sangue e disinfetta il taglio.
“Potresti passarmi una benda, per favore? Sono nell’ultimo ripiano di quell’armadietto.”
“Oh, sì, certo!”
Scuotendomi dal mio torpore cerco una benda e gliela passo, lui lega il braccio del fratello.
“Gradirei che tu non dica a nessuno di quello che è successo qui.”
“Va bene, Mike.”
Non so cosa fare, se andarmene o dire qualcosa a Vic.
“Mi dispiace.”
Sussurro alla fine.
Me ne vado dopo un’occhiata che mi lancia Mike: vuole risolvere da solo le cose con suo fratello.

 

La sera dopo il concerto io e Cam decidiamo di andare a bere qualcosa. Whackaio è sparito con Jake e Matt, sospetto alla ricerca di qualche groupie.
Non ho raccontato a nessuno di quello che è successo sul pullman dei Pierce The Veil  e ora mi pesa sulla coscienza. Non mi sarei mai aspettata che Vic avesse di questi problemi, come tutti ho letto le sue dichiarazioni in cui aveva avuto problemi di autolesionismo e di come fosse guarito per amore di suo fratello. Pensavo, ecco, che fosse una cosa che riguardasse il suo passato e non il suo presente.
Prendiamo una delle macchine che sono a disposizione dei gruppi e ci dirigiamo verso il centro della città. Cam sceglie a caso un bar e parcheggia la macchina al primo spazio libero e poi scendiamo.
“Fortuna che abbiamo entrambi superato i ventun anni così possiamo bere in pace.”
“Dimenticavo che siamo in California e che c’è questa legge.”
“Hai la testa tra le nuvole ultimamente.”
“Ho le mie cose!”
Gli dico scherzosamente, anche se mi fido di Cam non voglio venire meno alla promessa fatta a Mike.Deve essere Vic a decidere se e quando dire a tutti dei suoi problemi.
Il bar è molto piccolo e noi ci sediamo al bancone, ci beviamo una birra parlando del Warped Tour e di come ci stiamo divertendo. Al secondo boccale noto che l’attenzione del mio amico è calamitata da qualcosa oltre le mie spalle, con cautela lancio un’occhiata di sbieco e vedo una ragazza mora che non gli toglie gli occhi di dosso.
“Per te sarebbe un problema se ti lasciassi sola, Jen?”
“No, nessun problema. Vai, che non ti toglie gli occhi di dosso.”
Cam si alza e la raggiunge sedendosi sullo sgabello vicino a lei, dopo un po’ se ne vanno e lui mi fa un cenno di saluto che ricambio.
Bene, cerchiamo di non rendere noiosa questa serata.
Dieci minuti dopo un ragazzo dagli spettinati capelli scuri si siede vicino a me.
“Ciao, lo sai che sei molto carina?”
“E tu lo sai che sei molto ubriaco?”
Lui mi rivolge un sorriso storto e mi appoggia una mano sulla spalla.
“Come ti chiami?”
“Alice, Alice nel paese delle merdaviglie.”
“Me lo daresti un bacio, Alice?”
“No.”
Mi alzo e me ne vado in bagno, sperando che al mio ritorno il seccatore se ne sia andato e che io possa continuare la mia serata di relax in pace.
Sto chiusa nel box un po’, poi esco e con mia grande sorpresa me lo ritrovo lì. Faccio per urlare, ma lui mi mette una mano sulla bocca e con l’altra mi attira a sé. Io mi ribello più che posso, lui toglie la mano dalla mia bocca, ma tutto quello che mi esce è un suono strozzato, dato che lui ne approfitta per mettermi la lingua in bocca.
Mi contorco come un’anguilla, ma lui è decisamente più grande e pesante di me. Non voglio rassegnarmi al peggio, ma questa volta sembra inevitabile. All’improvviso non me lo sento più addosso e apro gli occhi, si sta rotolando per terra con le mani sul naso da cui esce del sangue e accanto a lui c’è Mike.
“Tutto bene?”
“Potrei stare meglio. Grazie, comunque.”
“Niente di che, non mi piace la gente che si approfitta delle ragazze!”
Lancia un’occhiata di puro disprezzo al ragazzo che geme piano. Io lo scavalco e raggiungo Fuentes e poi usciamo dal bar, mi guardo intorno alla ricerca della macchina e mi rendo conto con sgomento che non c’è, che probabilmente deve averla presa Cam quando è uscito con la mora.
“Mike.”
Lo chiamo piuttosto riluttante.
“Ho bisogno di un passaggio, Cam si è preso la macchina con cui siamo venuti, non è che potresti portarmi al concerto?”
Lui annuisce piano, entriamo in macchina e tra di noi cala subito un silenzio imbarazzato.
“E così sei venuta con Cam, come mai non c’era quando sono arrivato?”
“Ha adocchiato una ragazza e lei aveva adocchiato lui, così se ne sono andati via insieme.”
“È stato davvero poco carino a lasciarti lì da sola, è pericoloso.”
Non discuto sulla seconda affermazione perché, purtroppo, si è rivelata vera, ma sulla prima sì.
“Gli ho detto che non mi dava nessun fastidio, di solito sono abituata a cavarmela da sola.”
“Non ne dubito, ma dovresti portarti dietro dello spray al peperoncino. Di solito funziona con tipi come quello che ho appena steso.”
“Ho lasciato il mio sul tour bus, non pensavo mi sarebbe servito.”
Rimango un attimo in silenzio.
“Come sta Vic?”
“Bene, mi sono fatto consegnare tutte le sue lamette e lui ha giurato che non sarebbe successo mai più, che è stata solo una ricaduta.”
“Spero tu non sia stato troppo duro con lui.”
“Non lo sono stato, ma non è bello né facile vedere il proprio fratello farsi così male e non poterlo aiutare. Pensavo che i giorni delle lamette fossero passati, invece no, sono ancora qui e vorrei sapere perché. C’è qualcosa che non mi ha detto.”
Commenta pensieroso.
Chissà cos’è? Cosa lo turba a un punto tale da indurlo a tagliarsi?
Per il resto del viaggio non parliamo, arriviamo al Warped Tour e lui mi accompagna al mio bus, inutile dire che Whack, Matt e Jake hanno spiato il tutto dalla finestra.
“Come mai eri in compagnia di Mike?
Pensavo lo detestassi!”
“È una lunga storia e io ho bisogno di dormire. Ve la racconterò domani.”
Entro nella zona notte mi faccio una doccia e mi metto a letto. I miei sogni sono turbati d mani viscide che mi toccano.
Ugh.
Al mio risveglio sono tutti in cucina, Cam si alza immediatamente in piedi.
“Jen, mi dispiace di averti lasciata sola in quel bar, non avrei mai immaginato che succedesse una cosa del genere. Mi perdoni?”
Io annuisco, lui è palesemente sollevato. Credo anche che abbia fatto due chiacchiere con Mike Fuentes.
“Si può sapere cosa è successo?”
Ci chiede Whackaio, un filino esasperato.
Succintamente racconto loro il tutto, parte in giro di insulti a Cam mentre io bevo il mio the per colazione. Finito, decido di farmi l’ultimo giro al Warped Tour, visto che domani partiamo per la prossima data.
Sto camminando poco lontano dal pullman dei Pierce the Veil quando sento due voci parlare: una è di Jaime, l’altra è di Vic.
“Si può sapere cosa ti è preso ieri? Pensavo avessi smesso!”
“Sì, ma poi ho visto loro e…”
“Loro chi?”
Chiede Jaime senza capire.
“Jenna e Mike.”
“Ma non stanno insieme.”
“Non ancora.”
Borbotta cupo.
“E qual è il problema, Vic?”
“Il problema, Jaime, è che lei piace anche a me e per l’ennesima volta sono stato friend zonato per via di mio fratello.”
I miei occhi minacciano di uscire dalle orbite. Io che piaccio a Vic?
Io che piaccio a Mike?
“Coma fai a essersene così sicuro? Sono come cane e gatto.”
“Fidati, so riconoscere quando a mio fratello piace sul serio una ragazza e Jenna gli piace e io sono fottuto.”
Io rimango senza parole.
Piaccio a tutti e due i fratelli Fuentes.
Adesso cosa devo fare?

   
 
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