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Autore: StormLight94    14/02/2015    8 recensioni
Fanfiction ispirata all'episodio 8x14 "The troll Manifestation" non leggete se non l'avete visto!
Cosa succederebbe se Sheldon leggesse la fanfiction scritta da Amy?
Dal testo:
"« Ho bisogno di sapere una cosa da te...»
« Non puoi aspettare domani mattina? È tardi io vorrei—»
« No, non posso. » la interruppe. « Devo chiederti una cosa ed è urgente. »
Sospirò appena. « D'accordo, cosa vuoi sapere? »
« Sei felice, Amy? »
Batté gli occhi un paio di volte perplessa per la stana domanda. « Ero più felice prima che dormivo sinceramente. Che domande sono? »
« Intendo, sei felice di stare con me? »"
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Sheldon Cooper
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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oneshot
Misunderstanding


Quel giorno Sheldon si sentiva particolarmente di buon umore.
La sua ricerca con Leonard pubblicata soltanto pochi giorni prima stava dando dei risultati strabilianti ed era sinceramente convinto che sarebbe diventata una delle scoperte più importanti degli ultimi anni. Era estremamente fiducioso delle sue capacità e, strano ma vero, anche della collaborazione con il fisico sperimentale.
Dopo essere tornato a casa e aver cenato come di consueto insieme agli altri componenti del suo gruppo sociale decise di mettersi a leggere i nuovi commenti pubblicati su Internet riguardo al loro lavoro. Persino Stephen Hawking si era complimentato con loro e questo fece aumentare ancora di più il suo già smisurato ego, dandogli la definitiva conferma che quello che avevano fatto sarebbe addirittura entrato nella storia della scienza.
Mentre scorreva la pagina e leggeva ad uno ad uno i commenti lasciati un sorriso orgoglioso fece capolino sulle sue labbra.
Leonard, seduto al suo fianco, gli lanciava delle occhiate mentre a stento tentava di trattenere una risata. Erano passati solo tre giorni da quando Penny gli aveva letto la fanfiction scritta da Amy in cui immaginava una giovane ragazza di nome Amelia incontrare un viaggiatore del tempo, Cooper. Ovviamente era piuttosto palese capire chi riguardassero i due personaggi: erano Sheldon ed Amy.
Leonard sapeva molto bene che Amy non aveva osato informare il fidanzato dell'esistenza di questa suddetta fanfiction e da tutta la sera non faceva altro che chiedersi cosa avrebbe detto Sheldon se l'avesse letta. Lui aveva interrotto la lettura quando era stato tirato in ballo l'amore carnale tra i due personaggi e immaginarsi il suo coinquilino in atteggiamenti romantici piuttosto espliciti l'aveva fatto inorridire.
Nonostante la curiosità era però combattuto dalla promessa che aveva fatto a Penny sul fatto di tenere la bocca chiusa e non dire niente a nessuno, sopratutto al diretto interessato.
« Leonard, perché mi stai guardando in questo modo? » chiese il fisico teorico tenendo una mano leggermente sollevata dalla tastiera e osservandolo con un misto di curiosità e perplessità.
Leonard si accorse troppo tardi di averlo fissato a lungo con un'espressione ebete poiché si immaginava una sua possibile reazione mentre veniva a scoprire certi dettagli piuttosto imbarazzanti.
« Niente, lascia stare...Cooper. »
Alzò un sopracciglio. « Da quando in qua mi chiami così? »
« Beh, sai, per una volta pensavo che avrei potuto chiamarti in modo diverso. » si affrettò a rispondere.
Sheldon batté gli occhi un paio di volte, non del tutto convinto dalla sua risposta. « Credo di essere diventato discretamente bravo nel riconoscere se una persona sta mentendo e credo che tu lo abbia appena fatto, come dimostra la tua frettolosità nel rispondermi, l'allontanamento dello sguardo e il modo nervoso con cui ti sei sistemato sulla sedia. »
Leonard si chiese da quando era diventato così bravo nel decifrare le reazioni umane. Prese un respiro e si limitò a vuotare il sacco.
« Sapevi che Amy scrive fanfiction? »
Sheldon arricciò le labbra e scrollò le spalle. « Questa tua informazione mi è del tutto nuova. Amy non mi ha mai detto che si dilettava nella scrittura di fanfiction durante il tempo libero. Una cosa in più da sapere su di lei! » disse con un sorriso per poi tornare a leggere i commenti e a crogiolarsi tra tutte quelle lodi fatte da anonimi via Internet.
« E...non vorresti leggerne una? » continuò il fisico sperimentale senza demordere. Ora che ne era a conoscenza tanto valeva fargliela leggere.
Sheldon guardò un punto sul muro con aria pensierosa, poi fece un gesto evasivo con la mano. « Sinceramente non mi interessa affatto. Ho cose più interessanti da fare stasera. Oh, hai letto qui il commento di Viktorlovesscience82?  Dice: "se la scienza procede a questi ritmi presto verrà scritto un nuovo capitolo della storia dell'umanità." » disse con un sorriso a trentadue denti rivolto all'amico prima di scrivere un commento di risposta. « Hai ragione mio caro e ti assicuro che quel capitolo porterà la mia firma. » lesse la sua risposta ad alta voce.
Leonard ignorò completamente l'opinione di questo sconosciuto. « Nemmeno se il protagonista sei tu? »
Come sospettava Sheldon si voltò verso di lui con sguardo serio e fissandolo intensamente. Ora finalmente aveva la sua più piena attenzione.
« Io il protagonista di una storia scritta da Amy e pubblicata su Internet? »
« Esatto. »
« Sono una persona molto interessante Leonard, è ovvio che abbia voluto ispirarsi a me per dar vita a un personaggio di fantasia. Scommetto che questa storia avrà avuto un grande successo! » esclamò con un sorrisetto e chiudendo il portatile, pronto per andare a dormire.
« No, non hai capito...» lo fermò sbuffando leggermente. « Non ha creato un personaggio di fantasia ispirandosi a te. Sei praticamente tu solo che ti chiami Cooper e hai una navicella che viaggia nel tempo. »
« Come Doctor Who! »
Leonard alzò gli occhi al cielo. « È questo quello che ti interessa? Ti ha immaginato mentre torni indietro nel tempo e incontri una donna di nome Amelia la quale si innamora perdutamente di te...» lasciò in sospeso il discorso per creare più tensione. « Ti dice niente? »
« Amelia...Amelia... » si tamburellò due dita sul mento. « Come Amelia Pond, la compagna dell'Undicesimo Dottore! Però nella serie la chiamavano Amy, non Ame—Oh. » si bloccò e spalancò gli occhi. « Ora ho capito a cosa ti riferisci...»
Finalmente ci era arrivato, pensò Leonard. Si avvicinò alla scrivania dell'amico e, preso il suo portatile, iniziò una veloce ricerca su Google utilizzando le parole chiave della fanfiction e in un baleno la trovò. Spostò il computer verso di lui. « Eccola, tutta per te. » disse incrociando le braccia a aspettando di vedere se l'avrebbe letta o meno, ma conoscendo la sua curiosità era sicuro che l'avrebbe divorata solo per sapere come sarebbe finita.
Contro ogni aspettativa Sheldon si mordicchiò il labbro e si girò verso l'amico guardandolo in modo quasi preoccupato. « Non lo so Leonard, se Amy non me l'ha mai detto forse non vuole che la legga. »
Leonard corrugò leggermente la fronte stupito per la sua risposta e il voler mantenere la sua privacy. « D'accordo, come vuoi. » disse a bassa voce. Poi gli diede una pacca sulla spalla. « È un vero peccato che non saprai mai di cosa parla né tantomeno di come finirà. » disse prima di andare in camera sua.
Sheldon rimase qualche secondo a fissare lo schermo del PC. Effettivamente era piuttosto curioso di sapere di cosa si trattava, come lo aveva descritto e come immaginava la loro relazione.
Ma sì, infondo cosa c'era di male se dava un'occhiata?
Così, dopo essersi assicurato che il suo coinquilino avesse chiuso la porta della camera decise di iniziare a leggere.
L'inizio era molto semplice. Ambientata nell'Ottocento, una ragazza di nome Amelia una mattina incontra per puro caso un uomo nel suo campo svenuto e con indosso degli strani vestiti che non aveva mai visto prima. Dopo averlo portato in casa sua ed averlo curato scoprì che il misterioso uomo si chiamava Cooper, era un viaggiatore del tempo proveniente da un futuro molto lontano e a causa di un guasto alla sua navicella era finito nella sua epoca. Amelia faceva molta fatica a capire quello che diceva, ma non le importava perché era totalmente assorta dal fascino che quell'uomo possedeva ed era così attratta da lui da non riuscire più a pensare ad altro.
Come inizio non gli dispiaceva, pensò Sheldon. Era stato paragonato ad un viaggiatore del tempo - Amy sapeva bene quanto fosse affascinato dai viaggi nel tempo - intelligentissimo e talmente bello da far impallidire tutti gli uomini precedentemente incontrati da Amelia. In un certo senso si sentiva lusingato.
Ora però stava per entrare nel vivo della storia dato che Cooper non se n'era ancora andato nonostante la navicella fosse stata riparata e inoltre sembrava stesse iniziando a provare qualcosa per lei.
Improvvisamente, mentre era completamente assorto dalla lettura, sentì il suono della videochiamata in arrivo. Quasi si spaventò e si affrettò a chiudere la pagina internet chiedendosi poi perché l'avesse fatto quando Amy non avrebbe visto cosa stesse leggendo.
« Amy! Che...che fai? »
Amy corrugò la fronte davanti a quell' insolito inizio chiamata, ma non ci fece troppo caso.
« Come cosa faccio? In base al Contratto tra Fidanzati il venerdì sera tra le 21 e le 21:30 c'è la nostra consueta conversazione via Skype per aggiornarci sui fatti accaduti durante la settimana e per accordarci su come programmare il week end insieme. » spiegò con fare meticoloso e professionale.
« Giusto...giusto...» mormorò. Era così preso dalla storia che si era completamente dimenticato dell'imminente chiamata della sua ragazza. Vagò con lo sguardo finché Amy non iniziò di nuovo a parlare, costringendolo così a guardarla negli occhi.
« Perciò, tornando ai consueti parametri, ti chiedo: cosa hai fatto ieri? » Non che fosse tanto difficile indovinare. Sheldon era un essere estremamente abitudinario, perciò quello che aveva fatto ieri era quasi certamente la stessa cosa che aveva fatto il giovedì della scorsa settimana e il giovedì prima ancora. Ma a lei non importava, le piaceva ascoltarlo.
« Oh, ieri...beh, le solite cose. Piuttosto c'è un'altra cosa che mi preme chiederti. »
« Certo. Dimmi, cosa ti affligge? »
« Perché non mi hai detto che avevi scritto una fanfiction su di noi e la nostra relazione? »  
Amy rimase immobile per qualche secondo, la mascella contratta e il viso diventato improvvisamente pallido.
Penny era una traditrice. Le aveva fatto promettere che non avrebbe detto niente a nessuno e invece aveva spifferato tutto alla prima occasione. Si sentì sprofondare dalla vergogna.
« L'hai letta tutta? » riuscì solo a dire dopo lunghi secondi di imbarazzo.
« No, sono arrivato a metà circa. Comunque non hai risposto alla mia domanda, Amy. »
Amy si lasciò andare in un lungo sospiro e con due dita si sistemò gli occhiali. « Non volevo che la leggessi perché è una cosa personale. Anzi, nessuno avrebbe dovuto leggerla, nemmeno Penny e ovviamente il fatto che le abbia fatto giurare di tenersela per sé non ha aiutato a tenerti all'oscuro da questa storia. »
« A dire il vero è stato Leonard a dirmelo. E poi è naturale, lo sanno tutti che tenere un segreto è un'impresa oltremodo impossibile e da recenti studi è emerso che...»
« LEONARD HA LETTO LA FANFICTION?! » gridò al culmine della rabbia. Pregò solo che non ne fosse venuto a conoscenza anche Howard o sarebbe stata la fine per davvero.
Sheldon sgranò gli occhi per la reazione della ragazza. « Credo di sì. Ma non devi sentirti a disagio, Amy. Sei un'eccellente scrittrice. »
Amy si coprì gli occhi con una mano, sentendosi ancora più in imbarazzo di prima. Sheldon però non era ancora arrivato alla scena clou della storia nonché quella incriminante e vero motivo per cui non voleva che qualcuno ne venisse a conoscenza. E nemmeno Sheldon avrebbe mai dovuto arrivarci.
« Sheldon, promettimi che non andrai avanti a leggerla. »
« Ma perché? Io voglio sapere come va a finire. Non posso fermarmi ora. »
« Se vuoi te lo dico, ma sul serio, non andare avanti. »
« E rovinarmi il finale in questo modo? Ma Amy è come se uno iniziasse a leggere il Signore degli Anelli e arrivato sul più bello venisse interrotto da qualcuno, costretto a buttare tutti i libri e accontentarsi di un finale raccontato in modo sbrigativo da un amico! » obiettò. Si era davvero appassionato alla storia e non voleva rovinarsi in questo modo il finale.
« Per favore...» lo implorò la neurobiologa in un modo che Sheldon non aveva mai visto. Lo stava letteralmente supplicando con lo sguardo.
Sospirò. « D'accordo, non andrò avanti a leggere se ti turba così tanto. »
Amy abbozzò un piccolo sorriso. « Grazie. E non preoccuparti, ti racconterò il finale fin nei minimi dettagli! »
« Va bene. » Parlarono per un altro po', ma Sheldon non riusciva a concentrarsi del tutto su quello che Amy diceva, troppo concentrato sulla fanfiction e su quello che sarebbe potuto accadere tra Amelia e Cooper.
« Allora buonanotte. »
« Buonanotte, Amy. » la salutò e quando la chiamata terminò si ritrovò con la pagina di internet contenente la storia ridotta ad icona e che sembrava gli stesse urlando di riaprirla e di continuare a leggere, fregandosene di quello che Amy gli aveva chiesto. Prima che ascoltasse davvero la sua perfida vocina interiore decise di spegnere il computer e di andare a dormire, sapendo che già l'indomani mattina con tutto quello che c'era da fare sul nuovo esperimento con Leonard non avrebbe avuto il tempo di pensare alla fanfiction.
Dopo un'ora e mezza passata a rigirarsi nel letto Sheldon era giunto alla conclusione che se non fosse andato avanti con la lettura non sarebbe mai riuscito a prendere sonno. Spostò le coperte e cercò di fare il minimo rumore mentre raggiungeva il salotto e si accomodava alla sua scrivania. Quando il computer si fu acceso Sheldon immediatamente cercò nella cronologia la pagina internet interessata  e quando la trovò già iniziò a sentirsi meglio. Ora avrebbe potuto finalmente sapere cosa sarebbe accaduto tra lui e Amy, cioè, tra Cooper e Amelia. Amy non sarebbe mai venuta a conoscenza del suo piccolo tradimento e l'indomani quando gli avrebbe raccontato il finale avrebbe fatto finta di nulla. E poi la colpa non era nemmeno sua, ma del suo bisogno ossessivo-compulsivo di avere sempre una conclusione per tutto.  
Guardò la rotellina caricarsi per secondi che parvero infiniti e maledisse la connessione per essere così lenta. Poi finalmente la pagina si materializzò davanti ai suoi occhi e in un attimo trovò il punto in cui si era fermato.

Amelia passava l'asciugamano sul corpo del viaggiatore del tempo con movimenti lenti e regolari. Sentiva il suo sguardo pungente addosso, ma non ebbe il coraggio di alzare gli occhi per incontrare i suoi. Non aveva mai visto un uomo tanto affascinante quanto lui. Con quella pelle chiara, gli occhi azzurri e un sorriso in grado di scaldarle il cuore in un modo che nessuno era mai riuscito a fare. Proveniva da un'epoca differente dalla sua, a quanto aveva capito, ma a lei sembrava provenire addirittura da un altro mondo, un pianeta lontano, una galassia sconosciuta.
Quante possibilità c'erano che il suo marchingegno si rompesse proprio nel bel mezzo di un viaggio, facendolo finire nella sua epoca e più precisamente nel campo dietro casa sua?
Significava solo una cosa: era destino.

Sheldon si chiese per quale assurdo motivo Cooper avesse bisogno di qualcuno che lo asciugasse. Non era in grado di farlo da solo? Eppure nella storia non veniva accennato che avesse un qualche tipo di problema agli arti superiori. Ah giusto, Amy lo trova anche molto affascinante, ma quello lo sapeva già visto tutti i complimenti che gli faceva ogni volta che esagerava con l'alcol.

« A cosa stai pensando? » chiese Cooper senza smettere di osservare i suoi movimenti.
« N-niente...» si affrettò di rispondere mentre avvertiva la mano tremarle leggermente. L'unica cosa che riusciva a pensare era come il suo cuore avesse iniziato a martellarle nel petto. Non era mai stata così tanto vicina ad un uomo prima e più restava più si sentiva vulnerabile.
Avrebbe voluto toccare quella pelle resa calda dal lungo bagno, tracciare con il dito il profilo dei suoi muscoli e sentire sotto il suo tocco se erano così forti come sembravano.
« Chiedimi come sarà il futuro. Chiedimi qualunque cosa e ti risponderò. »
E finalmente Amelia ebbe il coraggio di alzare gli occhi per incatenare lo sguardo al suo. Azzurro e verde, così simili, ma anche così diversi.
Due mondi opposti destinati a non incontrarsi mai.  
Lo vide avvicinarsi un po', quel tanto che bastava per far seccare la bocca di Amelia e renderla incapace di ragionare.
Cooper era immobile. Aspettava una sua domanda.
« Io...» boccheggiò. Non riusciva a creare una sola parola.
« Allora? » la spronò.
« Io...volevo sapere se l'amore carnale è lo stesso nel futuro o se...è differente. » disse con un filo di voce mentre osservava il suo petto per poi scendere lungo l'addome.

Sheldon si appoggiò deluso allo schienale della sedia. Ma che razza di domanda era? Aveva davanti a sé un viaggiatore del tempo che era stato in tutte le epoche storiche di questo mondo e l'unica cosa che le veniva in mente di chiedere era...questa? Scosse la testa. Amy aveva davvero bisogno di una urgente maratona di Doctor Who, compresa la serie classica ovviamente.

Cooper rise di fronte a quella domanda e Amelia sentì le guance diventare rosse per l'imbarazzo. Perché mai avesse chiesto proprio questo era un mistero di cui non riusciva a capacitarsi.
Lui appoggiò una mano sulla sua, quella in cui teneva l'asciugamano e gliela strinse leggermente. Amelia sentì il cuore perdere un battito.
« Hai la pelle morbida...» mormorò con tono sensuale portandosi la mano sempre più vicino al viso e sfiorando con le labbra l'interno del polso, tuttavia senza mai smettere di guardarla negli occhi. L'asciugamano le cadde di mano.
Amelia trattenne il respiro e quando si rese conto di quello che stava accadendo liberò la mano dalla sua stretta e mosse qualche passo per allontanarsi. Non poteva stare con quest'uomo. Era praticamente uno sconosciuto, qualcuno che non avrebbe mai dovuto incontrare. Doveva allontanarsi da lui prima che qualcuno li scoprisse e la biasimasse per il suo comportamento del tutto inopportuno e immorale.

« Puoi dirlo forte, ragazza. Se nell'Ottocento venivi trovata con un uomo da soli e senza essere sposati vivevi nella vergogna per il resto della tua vita. » commentò a bassa voce.

Eppure non ci riusciva. Nonostante il suo cervello ordinasse alle gambe di muoversi loro rimanevano ferme lì.
Arretrò ancora quando vide Cooper avvicinarsi a lei e appena sentì il muro dietro di sé capì di essere definitivamente in trappola.
Quando se lo ritrovò a pochi centimetri di distanza capì che non sarebbe mai riuscita ad andarsene. C'era qualcosa che la bloccava, forse il suo sguardo magnetico, forse il suo fascino misterioso.

« O forse più semplicemente sono gli ormoni che ti impediscono di ragionare con lucidità. » mormorò.

Amelia sentì il suo respiro sul collo, le dita che le sfioravano la nuca per poi spostarsi sotto il suo orecchio facendola rabbrividire ad ogni tocco mentre l'altra mano si era appoggiata al suo fianco. Era intrappolata tra il muro e il suo corpo.
Cooper iniziò a baciarle delicatamente la mandibola e poi il collo, lasciando una scia di baci che sembravano bruciare sulla sua pelle diventata improvvisamente troppo sensibile.
« N-non possiamo...» balbettò
« Perché no, Amelia? » chiese con voce roca.
« Avrete sicuramente una donna che vi...vi aspetta nel futuro. Una donna che ha già conquistato il vostro cuore. » Avvertì una sensazione di profonda tristezza invaderle fin nel profondo della sua anima. Sapere che qualcun'altra lo stava aspettando -anche se tecnicamente non era ancora nata- e che si chiedeva ogni singolo momento dove fosse le spezzava il cuore. Non poteva sostituirsi a lei e non lo avrebbe mai nemmeno fatto.
« Non c'è nessuna donna che mi aspetta nel futuro...» Amelia sgranò gli occhi. Le labbra di Cooper improvvisamente vicinissime alle sue. « Nessuna donna ha mai conquistato il mio cuore nel modo in cui hai fatto tu, Amelia. »

Troppo romanticismo per i suoi gusti, perfino peggio di quello che si trova nei filmetti da due soldi di Penny.

Amelia non poteva credere alle sue parole. L'unica donna che aveva fatto breccia nel suo cuore era stata lei.
Senza neanche riflettere Amelia appoggiò le labbra sulle sue e anche Cooper ricambiò prima delicatamente e poi con una foga sempre maggiore, quasi avesse bisogno di quelle labbra per vivere, per respirare.
Dovettero staccarsi solo quando mancò l'aria ad entrambi. Ancora ansimante, Amelia si chiese se in realtà quello non fosse altro che un semplice sogno. Era tutto troppo bello per essere vero.

Se fosse stato davvero un sogno avrebbe chiuso il computer e se ne sarebbe andato. Si era stancato di tutti quei film, fumetti e serie tv in cui alla fine si scopriva che tutto era stato semplicemente un sogno del protagonista. Non lo avrebbe accettato nemmeno qui. Cooper gli piaceva troppo come personaggio per relegarlo a semplice frutto di una creazione onirica.

Tornò a baciarle le labbra, dandole la conferma definitiva che quello era tutto reale. Le mani scendevano lungo i fianchi per poi spostarsi dietro la sua schiena e slacciare la cintura che teneva fermo il vestito all'altezza della vita. La sentì sussultare contro il suo petto e istintivamente premette contro di lei, facendola aderire completamente al muro. Il freddo della parete non era sufficiente per alleviare il calore intenso che aveva iniziato a farsi strada dentro di sé, come un fuoco le cui fiamme venivano alimentate continuamente dal semplice tocco di Cooper.
Amelia ansimava contro l'incavo del suo collo e il respiro caldo sulla sua pelle bastò per togliere completamente i freni a Cooper. Immediatamente cercò i bottoni della camicetta che iniziò a slacciare con una lentezza esasperante. Amelia chiuse gli occhi quando sentì il vestito scivolarle lungo le gambe. Non aveva più nulla addosso se non una leggera sottoveste scollata lunga fino ai polpacci.   
« Amelia...» mormorò baciandole la spalla. Le mani dietro alla sua schiena che la stringevano a sé.
Entrambi voltarono la testa leggermente di lato e videro il letto. Sorrisero.

Cosa volevano fare adesso? Un sonnellino?

La fece sdraiare sul letto e si mise sopra di lei sentendo il suo delicato corpo premere contro i muscoli del petto. Iniziò a sfilarle la sottoveste e più la pelle veniva scoperta, più Amelia sentiva dei brividi scuoterla fin nella parte più profonda.

Okay, niente sonnellino.

« Cooper...voi...»
« Shh. Non dire niente adesso. » sfiorò con la punta del naso il suo orecchio. « E dammi del tu. Non sopporto tutto questo formalismo. »
Amelia gli accarezzò il viso e lo guardò negli occhi, decisa a non perdersi nulla del suo sguardo, a cominciare da quel luccichio che non aveva abbandonato le sue iridi fin dal primo momento in cui l'aveva vista.

Sheldon non riuscì ad andare oltre. Aveva ben capito come sarebbero proseguite le cose e sinceramente di leggere di un dettagliato e svergognato coito non ne aveva alcuna intenzione. Lesse qualche frase qua e là giusto per esserne sicuro e una volta che la sua tesi fu confermata si alzò e si preparò una tisana rilassante. Gli era già bastato la descrizione del libro "Cinquanta sfumature di grigio" raccontata da Penny una sera mentre erano tutti insieme e alcune scene l'avevano inorridito. Tra l'altro era certo di aver visto il libro anche nella libreria di Amy. Si spiegavano molte cose.
Una volta riempita la tazza tornò alla scrivania e mentre beveva piccoli sorsi gli occhi si muovevano rapidi da una parola all'altra.

Amelia gli accarezzava delicatamente un braccio mentre Cooper cercava di riprendere fiato. Appoggiò la fronte sulla sua e chiuse gli occhi, sperando di poter così imprimere nella sua mente i suoi tocchi e la morbidezza della sua pelle in modo indelebile. Amelia passò ad accarezzargli la schiena, sopra i segni rossi causati dalle unghie. Avrebbe dato qualunque cosa per potersi risvegliare ogni mattina accanto a lui.
« Credo di essere sulla buona strada per innamorarmi di te. » mormorò il viaggiatore del tempo contro le sue labbra.
« Anche io. »
Se questo era l'amore allora era senza dubbio la cosa più bella del mondo. Era un'emozione di cui non sarebbe mai stata sazia abbastanza e che ne avrebbe avuto bisogno tanto quanto l'aria nei polmoni.

Se anche Amy provava la stessa doveva essere davvero innamorata persa di lui. Dal modo in cui ne descriveva le emozioni Sheldon riusciva quasi a percepire quella stessa sensazione. Quella costante necessità di aver sempre bisogno di sentire la persona amata vicina.
Di sentire Amy vicina.

Improvvisamente Cooper si alzò e iniziò a prendere i vestiti piegati con cura sulla sedia.
« D-dove vai? » domandò Amelia coprendosi con il lenzuolo.
« È tardi, devo tornare nel futuro. Ho già passato troppo tempo qui. » rispose con tono più freddo.
« Pensavo che voi...cioè che tu, sì insomma, che saresti rimasto con me...»
Cooper si allacciò i pantaloni di quello strano abbigliamento e alzò un sopracciglio nella sua direzione.
« Qui in quest'epoca? Non posso restare, non mi appartiene e cosa più importante, non voglio stare in un posto dove non c'è nemmeno uno scaldabagno! »

E Internet, ricordiamoci. E le serie tv.

« Allora portami con te. » disse decisa. Avrebbe fatto di tutto per stare con lui, anche andare secoli nel futuro.
« Non posso. Amelia tu appartieni a questo mondo, non posso portarti nel futuro con me costringendoti a rinunciare a tutti quelli che ti sono vicino. »
« M-ma noi...»
« Non potrà mai esserci un noi! » alzò la voce. « È stato tutto un incidente, un errore! Noi due non avremmo mai dovuto incontrarci. Siamo troppo diversi, facciamo parte di due realtà troppo distanti., troppo lontane per essere comprese. » Si infilò la maglia e le scarpe. Prima di uscire un ultimo sguardo alla donna ancora sul letto e che lo implorava con lo sguardo di fermarsi.
« Non avremmo dovuto farlo. »
Non avrebbero dovuto innamorarsi.
Uscì, ma le parole, forse le ultime, di Amelia lo accompagnarono. « L'amore non è mai sbagliato! » sentì alle sue spalle, ma il tempo di chiudere la porta e già sembrarono essersi dissolte nell'aria.

E finiva così, con un'Amelia che lo raggiunse e cercò di convincerlo a restare, ma Cooper sembrava non volerla nemmeno ascoltare. Non ci fu nemmeno un bacio d'addio. Semplicemente salì sulla sua navicella e partì lasciando Amelia in lacrime.
Il fisico teorico lesse un paio di volte le righe finali per essere sicuro di aver letto bene. Guardò anche infondo alla pagina per vedere se c'era un'ulteriore parte, ma quello era senza dubbio il finale. Non c'erano altri capitoli e le note dicevano che era conclusa perciò era più che sicuro che Cooper e Amelia non si sarebbero mai incontrati di nuovo.
Si alzò e, dopo aver girato un po' per la stanza com'era d'abitudine fare quando pensava, si appoggiò al bancone della cucina chiedendosi per quale motivo Amy avesse scritto una fanfiction di questo tipo.
Anche lui aveva scritto una specie di racconto da ragazzino in cui si immaginava di essere raggiunto da uno Spock del futuro che, strabiliato dalle sue notevoli doti celebrali, lo prendesse e lo portasse con sé nel futuro. Quella storia era stato solo un semplice e veloce modo per evadere dalla realtà, una silenziosa richiesta fatta nella speranza che qualcuno lo notasse e lo apprezzasse per quello che era anche se la sua intelligenza spesso intimidiva chi gli stava attorno.
Forse anche per Amy era stata la stessa cosa. Anche lei aveva scritto qualcosa per evadere dalla realtà, immaginandosi come sarebbero state le cose se avesse avuto qualcun'altro vicino a sé. Un Cooper invece di uno Sheldon.
Era sempre stato convinto che Amy fosse felice di stare con lui. Insomma, dal test sulle relazioni avevano ottenuto un 8.2 e soltanto un paio di mesi prima si erano dichiarati il loro amore, ma allora perché si era immaginata con una persona così diversa da lui? Ognuno in ciò che scrive mette una parte di sé, lo sapeva bene dall'esperienza con la storia che aveva scritto anni addietro, e questo poteva indicare soltanto una cosa: Amy non era davvero felice come sembrava e voleva qualcuno che le dimostrasse affetto attraverso il contatto fisico. In poche parole, voleva qualcuno che non fosse lui.
Deciso a fare chiarezza prese il telefono e compose il numero della sua fidanzata.
« Pronto? » rispose una Amy piuttosto assonnata.
« Amy...»
« Sheldon perché chiami a quest'ora? È successo qualcosa? » domandò abbastanza preoccupata. Non era da lui chiamare al di fuori di un certo orario.
« Ho bisogno di sapere una cosa da te...»
« Non puoi aspettare domani mattina? È tardi io vorrei—»
« No, non posso. » la interruppe. « Devo chiederti una cosa ed è urgente. »
Sospirò appena. « D'accordo, cosa vuoi sapere? »
« Sei felice, Amy? »
Batté gli occhi un paio di volte perplessa per la stana domanda. « Ero più felice prima che dormivo sinceramente. Che domande sono? »
« Intendo, sei felice di stare con me? »
Amy si bloccò non capendo perché mai le stesse chiedendo una cosa tanto strana.
« Certo che sono felice di stare con te, Sheldon. Non capisco perché te lo stia chiedendo. »
« Hai descritto un personaggio che è molto diverso da me. Ti immagini con una persona che ti bacia, ti abbraccia e ha coiti con te. Una persona che...» fece una breve pausa. « Non sono io. »
Amy non sapeva cosa dire.
« Sei andato avanti a leggere? Avevi promesso che non l'avresti fatto. »
« Ero solo curioso. Dovevo sapere. » tagliò corto.
« Sheldon, è solo una stupida fanfiction scritta molto tempo fa quando mi stavo annoiando. Non c'entra nulla il fatto che il protagonista sia così diverso da te perché io non sono Amelia. Ho preso l'ispirazione da noi, è vero, ma non siamo noi. »
Sheldon non era sicuro delle sue parole. Chi lo diceva che in realtà non stesse mentendo?
« È vero mi piacerebbe che mi mostrassi un po' di affetto qualche volta, ma a me va bene anche così. So come sei fatto e non voglio che tu cambi perché mi piaci così come sei. » disse addolcendo il tono. Aveva fatto male a scrivere quella stupida storia, ma non avrebbe mai pensato che Sheldon ci rimanesse così male.
« Quando l'hai scritta? »
« Un anno fa dopo...» si morse il labbro inferiore ed emise un lungo sospiro. « Dopo che ci siamo baciati a San Valentino. »
Ora capiva il perché di questa fanfiction ad alto contenuto di estrogeni. Era stata particolarmente toccata da quel gesto all'apparenza semplice ed insignificante per la maggioranza delle persone, ma importantissimo per loro. Aveva portato la loro relazione ad un altro livello. Un livello in cui entrambi avevano capito di provare un forte sentimento reciproco, un sentimento che li avrebbe uniti per moltissimi anni, forse per sempre. In altre parole avevano capito di amarsi.
« D'accordo, credo di capire. » mormorò semplicemente. « L'aumento dei tuoi ormoni causati dal mio bacio deve avere scaturito un insieme di fattori nel tuo cervello che ti hanno portata a mettere su carta i tuoi impulsi. Possiamo quindi dire che sia stato tutto dettato dall'aumento di feniletilamina  e non dai tuoi reali desideri? »
« Assolutamente sì. Te lo ripeto, io sono felice di stare con te e non immaginerei nessun'altro al tuo posto. Sei il migliore fidanzato che potessi avere. »
Sorrise con una punta di orgoglio. « Senza dubbio. Non a caso abbiamo ottenuto un 8.2 dal test sulle relazioni. »
« Solo un'ultima cosa. Perché non hai lasciato Amelia e Cooper insieme? » indagò ulteriormente. Ci doveva essere un motivo particolare se aveva deciso di concludere la storia in questo modo.
« A dire il vero la storia aveva un finale diverso...» rispose titubante.
Sheldon rimase sorpreso. « Diverso? E per quale motivo l'avresti cambiato? »
« Vedi, io...l'ho cambiato quest'estate quando tu sei partito. » abbassò la voce sentendosi un po' in colpa per quello che aveva detto.
Quando aveva deciso di lasciare la città per riflettere attentamente sugli ultimi avvenimenti nella sua vita senza averne neanche fatto cenno a lei o salutata, Amy si era sentita abbandonata. Come Amelia si era sentita abbandonata da Cooper.
Si sentiva uno schifo, non pensava di averla fatta soffrire così tanto.
« Mi dispiace, lo so non avrei dovuto andarmene senza dirti nulla...» mormorò impacciato. Non era mai stato bravo con le scuse.
« Sheldon, anche se il tuo gesto mi ha ferito io non ce l'ho con te. So perché lo hai fatto e, se vogliamo essere sinceri, penso che tu abbia fatto bene a prenderti del tempo per riflettere. L'unica cosa che non ho apprezzato, oltre ad essere partito senza farmi sapere nulla, è il fatto che tu non mi abbia chiamato quando volevi tornare. » fece una breve pausa in cui Sheldon ricordò bene il momento in cui, alla centrale della polizia, era incerto se chiamare Leonard o Amy. Alla fine aveva optato per il suo migliore amico pensando che fosse la persona più idonea da chiamare in un contesto simile, ma anche lì si era sbagliato. « Ma anche questo ho capito perché lo hai fatto. Lo hai fatto perché non volevi che pensassi che fossi una persona incapace di fare qualcosa per conto proprio, che perdessi la mia stima e la mia ammirazione per te. Non sei perfetto, tutti commettono degli errori, ma questo non significhi che non ti apprezzi. »
Il fisico abbozzò un sorriso. Erano poche le persone che gli avevano fatto dei complimenti di questo tipo e quelli di Amy erano stati i più belli che avesse mai sentito.
« D'accordo, ho capito. »
« È...tutto risolto? »
« Credo...credo di sì. » sospirò pensando a come una semplice storia amatoriale pubblicata su internet fosse in grado di scuoterlo così nel profondo, arrivando addirittura a mettere in dubbio la loro relazione.
« Domani è San Valentino e dato che tocca a me quest'anno scegliere pensavo che avremmo potuto, mmh, andare in quel nuovo ristorante insieme a Koothrappali e Emily. » propose.
Amy rimase stupita. Era una proposta parecchio strana. Conoscendolo era sicura che quest'anno sarebbero rimasti a casa a fare maratona di qualche serie tv mentre mangiavano pizza e invece  aveva deciso di sorprenderla positivamente scegliendo qualcosa che avrebbero apprezzato entrambi.
« Sicuramente, penso sia una bellissima idea. Dopo vuoi tornare a casa per vedere uno di quei Star Trek-Wars-cosi? » Avrebbe preferito guardare un film romantico, ma non poteva avere tutto dalla vita. La cena doveva essere già più che sufficiente, non avrebbe stravolto così tanto i suoi piani programmati da settimane soltanto per lei.
Ed è qui che invece la sorprese per la seconda volta.
« No, pensavo che avresti potuto scegliere tu un film da vedere. So che di solito a questo tipo di occorrenza si opta per un film di genere romantico, ma io, francamente, non ne conosco nemmeno uno. »
Amy si passò due dita sotto il mento come se stesse riflettendo. « Posso scegliere qualunque tipo di film voglia? »
« Certo. »
La neurobiologa sorrise maliziosamente. « Allora potremmo andare a vedere Cinquanta sfumature di grigio insieme a Leonard e Penny. Cosa ne dici? » Avrebbe fatto qualsiasi cosa per vedere la sua faccia in questo esatto momento. Lei lo aveva detto scherzosamente, ma il silenzio proveniente dall'altra parte della cornetta le fece capire che lo scherzo non era stato recepito dal fisico.
Sheldon si rannicchiò e appoggiò entrambi i gomiti sulla scrivania, abbassando il più possibile la voce quasi avesse paura che qualcuno potesse sentirlo e così giudicarlo.
« Se proprio non c'è altra scelta e ci tieni così tanto a vederlo...» sussurrò in un tono appena udibile lasciando il discorso in sospeso.
Amy schiuse la bocca incredula. Stava davvero per andare al cinema a vedere Cinquanta sfumature di grigio insieme a Sheldon Cooper?
« Penso...penso proprio di sì. »
« D'accordo allora...»
O mio Dio.
« Andremo a vedere quel film, ma poi voglio che tu faccia maratona di Doctor Who insieme a me. E preparati perché sono quasi ottocento episodi. »
 « Certo, tutto quello che vuoi! » esclamò completamente colta alla sprovvista dalla sua decisione di vedere quel tipo di film insieme a lei.
« Molto bene. »
« Allora buonanotte di nuovo. » disse Amy con un mezzo sorriso. Immediatamente iniziò a pregustarsi la giornata di domani. Avrebbero cenato insieme in un bel ristorante, anche se purtroppo non erano da soli, ma avrebbe rimediato l'anno prossimo dato che sarebbe stato il suo turno per scegliere, e poi sarebbero stati al cinema dove Amy avrebbe potuto prenderlo per mano. Magari se fosse stata fortunata avrebbe potuto anche appoggiarsi a lui.
« Aspetta, un'altra cosa...»
disse il fisico in un sussurro appena udibile interrompendo il flusso di pensieri nella mente della ragazza.
Lei rimase in attesa.
« Ti amo, Amy. »
Amy, rimasta sorpresa per la terza volta, si tirò su e iniziò ad attorcigliare una ciocca di capelli attorno al dito. Era così strano sentirglielo dire, non ci era ancora abituata.
« Ti amo anche io. »
« Buonanotte. » la salutò prima di riattaccare il telefono.
« Oh, cielo. Dovrò trovare qualcosa con cui distrarmi al cinema. » disse ad alta voce rivolto ad una stanza vuota.
Alla fine si era preoccupato per niente. Amy aveva ribadito più volte che era felice di stare con lui, che voleva che restassero insieme e che lo amava.
Non c'era traccia di falsità nelle sue parole e il tono usato mostrava tutta la sua sincerità e convinzione con cui aveva detto quelle cose.
Finalmente Sheldon sentendosi soddisfatto sia per aver terminato la fanfiction sia per ciò che si erano detti al telefono poté tornare a dormire, sperando di non aver perso troppe ore di sonno.

Amy guardava ancora il cellulare con un sorriso sulle labbra. Non si aspettava di certo tutta questa confidenza alle undici passate di sera e, sopratutto, non si aspettava tutta questa confidenza da Sheldon. Doveva ammettere che era diverso da quando era ritornato in città, l'aveva ormai notato da parecchio tempo. Era più tranquillo e più disposto ad ascoltarla, a cercare la sua compagnia, a starle vicino. Aveva sempre avuto un modo particolare per dimostrarle il suo affetto e spesso doveva leggere tra le righe quello che pensava o che avrebbe voluto fare, ma a lei andava bene anche così. Era stata davvero fortunata ad incontrarlo se lo ripeteva sempre. E pensare che quattro anni fa non ci voleva neanche andare al bar per incontrarlo per la prima volta.
Sistemò il cuscino all'altezza della schiena e si allungò per prendere il portatile che immediatamente accese e aspettò pazientemente che si caricasse. Tanto ormai le era passato il sonno.
Una volta acceso cercò in due secondi la fanfiction e appena trovata immediatamente andò nelle opzioni di modifica.
Era arrivato il momento di cambiare il finale. Un'ultima volta.

Amelia guardava davanti a sé dove prima si trovava la strana macchina con cui Cooper era giunto da un'epoca così lontana, mentre ora c'era solo l'erba che si muoveva spinta dal vento e il dolore nel petto che le straziava il cuore.
Era partito senza dirle nulla, nemmeno un addio. E ora, mentre sentiva le lacrime solcarle il volto si chiese se sarebbe mai riuscita a dimenticarlo. Lui era stato il primo e unico uomo che aveva mai amato e dentro di sé sperava di rivederlo riapparire come per magia davanti ai suoi occhi, ma sapeva che era una speranza vana. Era come tenere una candela accesa in mezzo ad una tormenta. Sarebbe stato da sciocchi credere di trovarla ancora accesa una volta tornati.
Si voltò e si incamminò verso casa, pronta per iniziare una nuova vita, una vita in cui non avrebbe avuto vicino a sé l'uomo che amava.
Fece in tempo a fare solo un paio di passi che avvertì dietro di sé un rumore molto strano e particolare che non riusciva a ricollegare a nessun altro rumore mai sentito prima. Una folata di vento si insinuò tra i vestiti indossati alla svelta per la fretta di raggiungerlo e si voltò lentamente. Incredula, si portò una mano sulla bocca per soffocare un gemito.
Lui era lì, Cooper era lì davanti a lei. Appena la vide spalancò gli occhi e la osservò per lunghi secondi interminabili, come se non la vedesse da tanto tempo. Si avvicinò velocemente, quasi correndo, e ad Amy parve diverso da com'era soltanto pochi minuti prima. Anche i vestiti che indossava erano diversi.
Appena la raggiunse appoggiò le labbra sulle sue, baciandola a lungo e con passione, quasi ne avesse sentito la mancanza per un tempo lunghissimo.
« Sei...sei tornato...» sussurrò contro la sua bocca mentre le punte dei nasi si sfioravano delicatamente.
« Sì...non potevo più restare senza di te. Ho atteso troppo a lungo. »
"Troppo a lungo? Sono passati soltanto pochi minuti" pensò Amelia.
« Ho pensato a te ogni singolo giorno negli ultimi due anni e ho capito di amare soltanto te. Voglio restare con te Amelia, per il resto della mia vita. »
Amelia non capiva le sue parole, erano del tutto incomprensibili. « Due anni? Ma noi ci siamo visti soltanto pochi minuti prima...non capisco...»
« Per te sono passati solo due minuti, ma per me sono stati due lunghissimi anni. Due anni in cui ho cercato in tutti i modi di ritornare da te. »
Amelia rimase profondamente toccata. Aveva fatto di tutto per riuscire a ritrovarla e ora finalmente avrebbero potuto restare insieme per sempre.
Cooper la strinse a sé in un abbraccio e appoggiò il mento sulla sua testa mentre chiudeva gli occhi e ricordava tutte le volte che aveva immaginato di stringerla di nuovo tra le sue braccia.
« Resterai qui? » chiese la ragazza dopo essersi staccata leggermente dal suo petto per riuscire a guardarlo negli occhi azzurri.
Lui sorrise. « No, penso ancora che non riuscirei a restare in quest'epoca senza dare di matto. » Amelia sentì il cuore perdere un battito sapendo cosa stava per chiederle. « Verrai via con me. Andremo ovunque avrai voglia di andare. »
Amelia abbassò lo sguardo. Andarsene significava un grosso cambiamento nella sua vita, sarebbe stata in grado di affrontarlo?
Cooper deglutì pensando ad un suo rifiuto. Eppure prima si era offerta di partire con lui, ora perché sembrava voler cambiare idea?
Dopo infiniti secondi Amelia alzò gli occhi e lo fissò decisa. « Fammi solo prendere le mie cose. »
Lui sorrise, sicuro della sua risposta. « D'accordo ti aspetto qui. E tranquilla non ti perderai niente. La rivoluzione industriale porterà le persone a spostarsi nelle città e il nuovo presidente Abraamo Lincoln toglierà definitivamente la schiavitù dopo una lunga guerra civile. »
« Lincoln? Davvero? Non me lo sarei mai aspettata...»
« Ci saranno macchine con cui le persone si sposteranno per chilometri, oggetti con cui è possibile parlare con una persona anche se si trova dall'altra parte del mondo. Vedrai Amelia, il futuro è straordinario. » disse entusiasta.
« E io non vedo l'ora di vederlo insieme a te. »
Dopo che prese i pochi oggetti che possedeva finalmente Amelia poté salire su quella strana macchina e rimase impressionata dalla quantità di interruttori e luci che c'erano.
« Questa è una macchina del tempo, posso andare in qualunque epoca storica. Pensa, Amelia a dove vorresti andare. » Cominciò a premere vari bottoni e diverse luci si accesero. « In qualsiasi posto tu voglia, in qualsiasi momento tu voglia. Ad una condizione: dovrà essere meraviglioso.* »
Appoggio una mano sulla sua. « Allora partiamo. »
 
Amy chiuse il portatile soddisfatta per come aveva deciso di concludere definitivamente la sua fanfiction. Infondo si sentiva un po' come Amelia, la donna che era riuscita a far breccia nel cuore del misterioso viaggiatore del tempo nonostante le diversità e le difficoltà che avevano incontrato. E lei aveva fatto la stessa cosa con Sheldon. Con pazienza gli era stata vicino e l'aveva aiutato a poco a poco ad abbandonare quell'apatia e quella riluttanza nel legarsi a qualcuno fino a fargli scoprire tutte le sfumature delle emozioni che compongono una persona.  
Spense l'abat-jour sul comodino e si tirò le coperte fin sotto al mento mentre sorrideva nel buio della camera.
Era sicura che d'ora in avanti le cose avrebbero potuto soltanto migliorare.
 

~°~



*cit. Doctor Who.

 
Fa molto Doctor Who il racconto descritto da Amy, ma il parallelismo con la serie mi sembra abbastanza evidente. Poi datemi un'Amelia e un viaggiatore del tempo ed esce tutto il mio fangirlismo (?) per il Dottore ♥
Spero che vi sia piaciuta e che i personaggi non siano così orribilmente fuori carattere. È San Valentino gente, anche loro due si meritano un po' di romanticismo.
Detto questo ci si vede^^
  
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