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Autore: Fiamma Erin Gaunt    14/02/2015    1 recensioni
Dal testo:
- Domani è San Valentino. –
Lo disse così, tra un boccone di carne e l’altro, come se la cosa non avesse la minima importanza per lei.
Annuì. – Lo so. –
Pensò di averla scampata finchè lei non tornò a fissarlo, questa volta incuriosita.
- Pensavi di fare qualcosa? Non so, magari hai in mente una sorpresa – la buttò lì.
- San Valentino non fa per me … e nemmeno le sorprese. –
Fiamma sbattè gli occhioni chiari, rivolgendogli il migliore dei suoi sguardi da cerbiatta. – Non faresti un’eccezione … per me? –
Si mordicchiò il labbro inferiore, lentamente, continuando a osservarlo in attesa della sua replica. Era una mossa sleale, lo sapeva bene, perché quei denti bianchi che mordevano le labbra chiare e ben disegnate smettevano di mandargli il sangue al cervello per dirottarlo verso zone decisamente più … basse.
Sforzandosi di mantenere il controllo, optò per un diplomatico: - Facciamo una scommessa. Se tu sali sulla zip line all’indietro, come un cadavere, ti faccio una sorpresa. –
[Saint Valentine’s Day; Eriamma centric!]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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An (u)normal Saint Valentine’s Day between Dauntless

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un giorno prima …

 

 

Erano a mensa, intenti a cenare, quando Fiamma prese la parola.

- Domani è San Valentino. –

Lo disse così, tra un boccone di carne e l’altro, come se la cosa non avesse la minima importanza per lei.

Annuì. – Lo so. –

Pensò di averla scampata finchè lei non tornò a fissarlo, questa volta incuriosita.

- Pensavi di fare qualcosa? Non so, magari hai in mente una sorpresa – la buttò lì.

- San Valentino non fa per me … e nemmeno le sorprese. –

Fiamma sbattè gli occhioni chiari, rivolgendogli il migliore dei suoi sguardi da cerbiatta. – Non faresti un’eccezione … per me? –

Si mordicchiò il labbro inferiore, lentamente, continuando a osservarlo in attesa della sua replica. Era una mossa sleale, lo sapeva bene, perché quei denti bianchi che mordevano le labbra chiare e ben disegnate smettevano di mandargli il sangue al cervello per dirottarlo verso zone decisamente più … basse.

Sforzandosi di mantenere il controllo, optò per un diplomatico: - Facciamo una scommessa. Se tu sali sulla zip line all’indietro, come un cadavere, ti faccio una sorpresa. –

Fiamma parve soppesare le sue parole per un po’, finchè non si aprì in quel sorriso spaventosamente determinato che le aveva visto sfoggiare quando si metteva in testa qualcosa e, da brava tipa battagliera, la portava avanti finchè non riusciva nel suo intento.

Non usciva mai nulla di buono dalla sua testardaggine.

- Ci sto –, gli tese la mano con aria solenne, - Abbiamo un accordo? –

Annuì, stringendola. – Abbiamo un accordo. –

 

   

 

 

 

14 Febbraio, San Valentino.

 

 

 

 

 

 

Eric era appena saltato giù dal treno quando la vide. La zip line era in funzione e sfrecciava lungo il solito percorso; l’unica cosa anomala era la posizione in cui si era assicurata la ragazza impegnata nella discesa. Era sdraiata a pancia all’aria, la testa in direzione opposta che le impediva di vedere il punto esatto in cui la corsa terminava e cominciava il muro.

I capelli neri che ondeggiavano nell’aria gli confermarono quello che già sapeva: quella pazza esagitata della sua ragazza aveva seriamente intenzione di sottoporsi a quella scommessa.

La osservò, consapevole di essere diventato sempre più pallido mano a mano che la zip line si avvicinava alla robusta parete. Il freno cigolò giusto in tempo e Fiamma si ritrovò a un paio di centimetri scarsi dal muro.

Allungò una mano verso il moschettone e fece scattare la chiusura.

- Sembra che io abbia vinto la scommessa – decretò, quando si fu liberata dell’imbracatura e fu atterrata con un movimento agile come quello di un gatto.

- Sembra che tu sia completamente matta – la corresse, scrutando ogni minimo centimetro della pelle esposta alla ricerca di qualche danno collaterale.

- Bella scoperta, credi che se fossi stata sana di mente avrei fatto una cosa del genere? – lo rimbeccò, sorridendo divertita.

- Avresti potuto schiantarti contro il muro. –

- Già … quello non sarebbe stato molto divertente. –

Scosse la testa, incredulo.

Aveva notato quanto i Candidi che si trasferivano tra gli Intrepidi fossero sfrenati, rissosi, e alla perenne ricerca d’adrenalina, ma non riusciva a capacitarsi del fatto che avesse compiuto un gesto praticamente suicida solo per una stupida promessa che le aveva fatto. Doveva appuntarsi mentalmente di non darle altre strane idee; lei probabilmente sarebbe sopravvissuta a un’altra pazzia di quel genere, ma lui di sicuro avrebbe avuto un attacco di cuore. E diciassette anni erano decisamente troppo pochi per avere un infarto e lasciarci la pelle.

Con la coda dell’occhio vide che Fiamma lo osservava come se fosse in attesa di qualcosa.

- Beh, che c’è? –

- La sorpresa -, gli ricordò, - Non ho mica rischiato l’osso del collo per niente. –

Sbuffò.

- Non te la meriti, mi hai fatto quasi prendere un accidenti. –

Stese la mano davanti a lui, determinata ad averla vinta. – Mi devi una sorpresa, e fa’ che sia qualcosa di bello. –

Quando lo guardava così, con il labbro inferiore arricciato in un lieve broncio, non riusciva a resisterle. Su chiunque altro quell’espressione sarebbe parsa infantile, sul suo viso invece era tremendamente, assurdamente, sexy.

- D’accordo, avrai la tua sorpresa – cedette.

- E sarà qualcosa che mi piacerà? –

- Forse. –

Fiamma si alzò in punta di piedi, posando le labbra sulle sue. Le cinse i fianchi, aspettando un bacio che non arrivò mai. Infatti la ragazza si limitò a mordicchiargli il labbro, allungandolo verso il basso, e ad allontanarsi con una risata.

- E quello cosa avrebbe dovuto essere? – le gridò dietro.

- Quel forse non valeva un vero bacio. Sorprendimi e la prossima volta mi ci metterò molto più d’impegno -  disse, lanciandogli uno sguardo di fuoco al di sopra della spalla.

Poi si ravviò le lunghe onde scure, accentuando appena il movimento dei fianchi mentre rientrava nella Residenza.

Osservò le ali nere che si era recentemente tatuata in corrispondenza delle fossette di Venere, e che erano messe in risalto dal top corto che le lasciava scoperta una buona porzione di pelle alabastrina che andava dall’ombelico fino alla vita dei pantaloni.

La sua mente partì in quarta, fantasticando di percorrere quella stessa porzione di pelle con le labbra e la lingua. Riusciva quasi a vedere il modo in cui Fiamma avrebbe rabbrividito sotto il tocco freddo e metallico dei suoi piercing.

Scosse la testa, scacciando quei pensieri.

Doveva darsi una calmata o avrebbe finito con il perdere il controllo in pieno giorno e in mezzo a una decina di Intrepidi. Gli sembrava già di sentire i commenti che avrebbero fatto se fossero stati informati di quanto anche solo pensare a lei gli scombussolasse gli ormoni.

E poi al momento aveva altre cose, di gran lunga più urgenti, a cui pensare. Cosa organizzare come sorpresa, tanto per cominciare.

Lui non era un tipo romantico, né particolarmente affettuoso a dirla tutta; baci, abbracci e tutto ciò che riguardava il contatto fisico era okay, se l’era sempre cavata in modo molto più che egregio sotto quel punto di vista, ma dolcezza e romanticherie varie … beh, quelle non erano proprio il suo campo. E quello era il giorno delle coppie per antonomasia.

Oh, Cristo santo, quanto odiava quella stupida ricorrenza. San Valentino doveva essere stato inventato da qualche personalità incredibilmente sadica.

Probabilmente una donna.

Sì, nessun uomo avrebbe mai potuto ideare qualcosa di altrettanto diabolico.

E proprio a una donna avrebbe dovuto chiedere consiglio.

Percorse in fretta la strada che lo separava dal casermone degli iniziati trasfazione, affacciandosi dentro con circospezione.

Alex era seduta sul suo letto, accanto a una Jo che non la smetteva più di blaterare di qualcosa. Probabilmente anche lei era caduta preda di quella giornata melensa.

Le fece un cenno del capo, invitandola a raggiungerlo, poi si appoggiò con le spalle contro la parete del corridoio.

Sua sorella lo raggiunse in una manciata di secondi, visibilmente sollevata dall’essere stata strappata a quel monologo.

- Ti serve qualcosa? –

Annuì. – Mi serve un’idea. –

- Perché il tuo cervello non è in grado di partorire un’idea da solo, l’ho sempre saputo – ghignò divertita.

Era impressionante quanto gli ricordasse se stesso in quei momenti.

- Perché il mio cervello non capisce gli strani meccanismi dietro la mente femminile -, la corresse, - Perciò mi sono rivolto a te che, anche se lo nascondi abbastanza bene, sembri essere una donna. –

Alex gli pestò il piede con vigore, strappandogli un gemito.

- Certo, come posso non aiutarti se me lo chiedi con questa gentilezza? –

Poi aggrottò leggermente la fronte, giocherellando distrattamente con una ciocca bionda finchè non trovò l’idea che cercava. – Ce l’ho. Voi abitate in due appartamenti diversi, no? –

Annuì.

Fiamma e Nicole avevano deciso di andare ad abitare insieme subito dopo aver superato l’iniziazione e lui non aveva trovato nulla da ridire. Richard viveva sul suo stesso piano, a circa due minuti dal suo appartamento, mentre le ragazze erano dall’altra parte del corridoio. Si vedevano quando ne avevano voglia e passavano praticamente tutte le notti insieme, per cui non c’erano grandi problemi.

- Potresti darle una copia delle chiavi del tuo appartamento. Ogni ragazza sogna il momento in cui il fidanzato le chiede di andare a vivere con lui. –

Poteva valere come sorpresa?

Beh, di sicuro Fiamma non se l’aspettava.

- D’accordo, credo che possa andare – acconsentì.

- Sono una mente superiore, è ovvio che ciò che dico vada bene. –

Rise, scompigliandole i capelli. Alex arricciò il naso, infastidita.

- Odio quando lo fai. –

Le strizzò l’occhio, malandrino. – Lo so, sorellina. –

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fiamma avanzò a piccoli passi, lasciandosi guidare dalle mani forti di Eric dal momento che una benda resistente le copriva gli occhi.

- Ecco, siamo arrivati – le annunciò, slacciando il nodo.

Riacquistò la vista in men che non si dica. Perplessa, osservò il luogo in cui si trovavano. Le pareti bianche, il letto con il copriletto grigio e ogni cosa in perfetto ordine. Tutto al suo posto, come sempre del resto.

- Il tuo appartamento. Cosa c’è di sorprendente in questo? – chiese, perplessa.

- La cosa sorprendente è qui dentro – la corresse, porgendole una scatoletta.

Era di forma rettangolare, color carta da zucchero, e non sembrava avere nulla di speciale. L’aprì lentamente, fremente di curiosità, per poi osservarne il contenuto.

- Una chiave. – Poi, come se il suo significato le fosse finalmente stato chiaro, sgranò gli occhi. – È quello che penso che sia? Cioè … è la chiave del tuo appartamento? –

Eric si passò una mano dietro al collo, imbarazzato. Era sicuramente sorpresa, ma non riusciva a capire se lo fosse in modo positivo oppure no.

- Già. Lo so che non è niente di che, ma … -

Fiamma lo interruppe, attirandolo a sé e coinvolgendolo in un lungo e passionale bacio. Quando si separarono, a corto di fiato, Eric mormorò: - Quindi la sorpresa ti è piaciuta? –

- La adoro – assicurò.

Sorrise, soddisfatto di sé e dell’ispirazione di Alex.

Fiamma tornò a baciarlo, stringendosi a lui come se volesse fondere i loro corpi. Con un sospiro, Eric si lasciò attirare verso il letto.

Affondò una mano in quella massa di capelli scuri, saggiandone la morbidezza e il profumo che li caratterizzava, continuando a baciarla con tutta la passione di cui era capace. In questo non aveva certo bisogno di suggerimenti da parte di chicchessia, pensò ghignando quando la sentì cingere le gambe intorno alla sua vita e attirarlo maggiormente contro di sé.

Forse, tutto sommato, San Valentino non era poi questa gran trappola mortale che aveva creduto inizialmente.

Chissà … magari quella festa avrebbe persino potuto cominciare a piacergli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

[1.740 parole]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Spazio autrice:

Non sono una grande fan di San Valentino, lo ammetto, ma per questi due ho fatto lo sforzo di scrivere una ff su questo giorno. Volevo qualcosa di particolare per loro, che non sono esattamente una coppia fluffosa quindi ho partecipato all’iniziativa indetta dal gruppo “The Capitol” su Facebook che riguarda un post con suggerimenti di prompt per le varie coppie. Questo, nello specifico, è nato dalla citazione che ha promptato Mary Feniah: - Facciamo una scommessa. Se tu sali sulla zip line all’indietro, come un cadavere, ti faccio una sorpresa. –

Colgo l’occasione per ringraziarla per l’imput che mi ha dato; molto probabilmente senza il suo aiuto questa fic non sarebbe mai stata sviluppata visto che ero abbastanza impantanata.

Spero che sia piaciuta a tutti voi e che vogliate farmi sapere che ne pensate. Alla prossima.

Baci baci,

Fiamma Erin Gaunt

  
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