La guerra imperversava tra le mura di quell’antico castello, mietendo morti e distruzione ovunque la sua mano invisibile si posasse. Le lingue di fuoco lambivano le altre mura, danzatrici fameliche in attesa della loro prossima preda. Le ceneri di quella battaglia riempivano l’aria, addentrandosi nei polmoni di coloro che erano scesi sul campo, bruciando le loro gole come il più vivo dei fuochi.
Ed infine il fumo, quel fumo nero come la pece e insidioso come il più temibile dei serpenti. Quel fumo persistente, indomabile e incontrollabile. Tetra fuliggine che aleggiava nell’aria, rendendo impossibile la distinzione tra nemici e alleati, ponendosi come un ostacolo dinanzi alla vista.
Ed Hermione fu grata a quel fumo che le aleggiava intorno, rendendola invisibile agli sguardi dei suoi compagni, impedendo la visione di quelle lacrime che le rigavano il volto, mentre i suoi occhi si specchiavano in quelli che la fronteggiavano.