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Autore: Sel Dolce    14/02/2015    3 recensioni
Nobile, viziata, iraconda, ma con un cuore talmente grande e pieno d'amore da farle rimboccare le maniche per sorprendere la persona da lei amata.
Louise ama Saito e non vuole perdere occasione per dimostrarglielo, anche se deve chiedere aiuto a persone come Siesta.
Dal testo:
« Miss Vallière da quando è così romantica? » domandò per punzecchiarla, il matrimonio l'aveva un sacco addolcita e Siesta non perdeva mai occasione per farglielo notare. Sicuramente se fosse stata così dolce anche prima della Summon Servant qualche altro nobile si sarebbe innamorato di lei.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louise, Saito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Louise non era tipo da chiedere favori, soprattutto se poi doveva rivolgersi a persone come Siesta, la cameriera.

Quella mattina, mentre Saito era via per il solito giro per Des Ornières, aveva rinunciato ad accompagnare il marito per potersi recare dalla ragazza sopracitata. Le tremavano le labbra e le mani, il suo orgoglio quasi le impediva di compiere quell'atto talmente imbarazzante per una nobile come lei.

Entrò nella cucina chiudendosi silenziosamente la porta dietro, prese un profondo respiro, tutta la servitù che si trovava lì scattò in piedi chinandosi profondamente pronunciando all'unisono un saluto, l'unica che non si era chinata era Siesta che la guardava sorridendo.

Da quando si era sposata i rapporti tra loro erano senz'altro migliorati in quanto ormai la cameriera aveva definitivamente represso ogni sentimento amoroso nei confronti di Saito.

« Cosa desidera, Mrs Hiraga? » domandò il cuoco sapendo che la padrona era molto golosa dei suoi piatti speciali a base di spezie provenienti dal mondo di Saito. Era un uomo magro e molto slanciato, portava sempre dei grembiuli da cucina molto simpatici dai mille colori, da quando era stato assunto non aveva mai preparato due volte la stessa pietanza in quanto era ricco di fantasia culinaria.

« Pascal, vorrei la cucina » rispose lei suscitando la sorpresa del cuoco e degli altri inservienti che lentamente uscirono dalla stanza sotto ordine del vecchio maggiordomo che aveva accompagnato Louise dalla sala da pranzo fino a lì.

« Ma certo! » rispose Pascal tirandosi giù le maniche della divisa, si tolse il capello e dopo un breve inchino si diresse alla porta seguito da Siesta.

« No, tu no. » disse Louise riferendosi a colei che ormai considerava più un'amica che come una cameriera. Avevano imparato a volersi bene e a vedere oltre le differenze di classi sociali, infondo ne avevano passate talmente tante insieme.

« Io? » domandò stupita la cameriera puntandosi l'indice, i lucenti capelli corvini erano cresciuti fino ad arrivare all'altezza del seno. Non era cambiata molto sia di aspetto che di carattere, godeva della fiducia incondizionata dei padroni e di alcuni privilegi che altre non possedevano. La ragazza trascorreva spesso le giornate con Louise come sua dama di compagnia, le aveva perfino imparato a cucire e maga del Vuoto era riuscita a fare una sciarpa perfetta per suo marito.

« Mi devi aiutare. » disse colorandosi di rosso sulle guance e spostando lo sguardo verso la finestra dove vide Saito in fondo alla strada, ancora all'inizio del suo giro per il territorio.

Strinse le mani dietro la schiena e dondolò sui talloni decidendo le parole migliori per domandare aiuto. Divenne ancora più rossa in viso e si decise a parlare.

« Nel mondo di Saito oggi è una giornata speciale » iniziò accrescendo la curiosità di Siesta che si era messa seduta con i gomiti posati sul tavolo.

« Le ragazze... » farfugliò gesticolando animatamente con le mani, non sapeva come spiegarlo per bene, in quanto nemmeno lei l'aveva capito perfettamente. Ne era venuta a conoscenza parlando con la suocera, una donna molto simpatica che aveva creduto fin da subito al racconto di Saito anche se non era molto d'accordo sul fatto del loro matrimonio “Siete così giovani!” aveva esclamato asciugandosi le lacrime e Louise non aveva capito se erano di felicità o di tristezza.

Le aveva chiesto svariate volte se il colore dei capelli era naturale, in quando era veramente raro trovare una ragazza in Giappone con i capelli rosa, e quando avrebbe portato i suoi genitori per fare una riunione di famiglia per bene. Saito aveva risposto che preferiva evitare, sapendo che il Duca La Vallière e la Duchessa non sarebbero stati simpatici ai suoi genitori.

« Le ragazze cosa, Miss Vallière? » chiese Siesta riscuotendola dai sui pensieri e ricordandole quale era la sua “missione”. La cameriera non l'aveva mai chiamata Mrs Hiraga, come faceva il resto della servitù.

« Regalano della cioccolata al ragazzo che amano » rivelò infine sussurrandoglielo all'orecchio come se fosse il più oscuro dei segreti. Siesta ridacchiò e non pretese nemmeno la richiesta d'aiuto in quanto sapeva che sennò non avrebbero mai fatto in tempo, andò verso la dispensa e estrasse gli ingredienti essenziali per fare la cioccolata.

« Miss Vallière da quando è così romantica? » domandò per punzecchiarla, il matrimonio l'aveva un sacco addolcita e Siesta non perdeva mai occasione per farglielo notare. Sicuramente se fosse stata così dolce anche prima della Summon Servant qualche altro nobile si sarebbe innamorato di lei.

« Zitta » disse lei girando il viso dall'altra parte, le guance gonfie e rosse, gli occhi chiusi per non vedere il sorrisetto soddisfatto della ragazza, le mani incrociate sotto il petto.

« Arha arha » rise Siesta mettendo sul banco di lavoro della cioccolata, il latte e il burro, tutto rigorosamente prodotto nelle terre di Des Ornières, un'idea di Saito che aveva sfruttato bene il collegamento tra i Mondi per poter trasportare i semi dell'albero di cacao per poi piantarli nella sua terra all'ombra in quanto è una pianta che teme l'insolazione.

« Forza, i cioccolatini non si preparano da soli! » esordì Siesta iniziando a spiegare a Louise il procedimento.


« Ah, che stanchezza! » disse Saito stiracchiandosi, si trovava nella camera da letto, era appena tornato quindi aveva ancora il mantello da cavaliere addosso. Si sdraiò di schiena sul letto e allargò le braccia lasciandole mollemente sul materasso.

Quel giorno era stato molto pesante, dover conversare con tutta quella gente e sentire i continui resoconti lo sfinivano, soprattutto se con lui non c'era Louise a tenergli compagnia.

« Eppure non stava male » biascicò pensando alla moglie che lo aveva liquidato con un “Oggi non mi sento bene” durante la colazione. Si girò su un fianco, lo sguardo fisso sulle rifiniture della tastiera del letto cercando di ricordare se in quei giorni le aveva fatto qualche torto.

Non aveva guardato nessuna ragazza oltre lei, da quando portava la fede.

Non aveva fatto arrabbiare il suocero, come era solito fare, negli ultimi mesi.

Non era più uscito a bere con Guiche da quando si erano talmente ubriacati da finire tra l'immondizia vicino alla locanda.

Si alzò di scatto grattandosi furiosamente la testa, se aveva la coscienza a posto allora perché Louise gli aveva mentito?

« Non è che...?! » si domandò spalancando gli occhi terrorizzato alla sola idea. Scosse la testa per togliersi certe immagini dalla testa e afferrando la sua spada che aveva lasciato vicino al comodino si diresse verso il piano inferiore.

Malicorne, a parer suo, nonostante all'inizio la prendesse in giro aveva una cotta per Louise, la sua Louise. Aveva dimostrato sempre un certo disprezzamento verso le loro effusioni romantiche, interrompendoli molteplici volte.

O forse quell'esaltato di Giulio, che era tutto certo tranne che un chierico. Da quando il Papa era morto si era allontanato dalla Chiesa, conducendo una vita da vagabondo e fermandosi troppo spesso presso la sua dimora con la scusa di sentirsi in dovere di salutare dei vecchi amici.

« Louise! » esclamò entrando nella sala da pranzo, ma era vuota, si diresse a passo di marcia verso la biblioteca con mille dubbi che gli aleggiavano nella mente, non che diffidasse dalla sua adorata moglie, era più degli altri che si preoccupava.

« Louise? » domandò entrando in biblioteca vedendo un'ombra vicino ad uno scaffale. Avvicinandosi però notò che non era lei, era Pascal che leggeva sospirando di tanto in tanto.

« Oi » salutò facendosi vedere, alzò una mano come quando si saluta una persona in lontananza.

« Signore, ben tornato! » esclamò l'uomo chiudendo il libro e alzandosi per poter inchinarsi come l'etichetta prevede. Nonostante Saito gli avesse detto numerose volte che non c'era bisogno lui continuava a farlo e metteva a disagio il giovane feudatario.

« Hai visto Louise? » chiese guardandosi intorno, la biblioteca era abbastanza grande e la ragazza passava la maggior parte del suo tempo libero lì dentro a leggere o ad imparare a scrivere in un giapponese perfetto.

« La signora è nella cucina... » sospirò l'uomo sorprendendo Saito «... la mia povera cucina, a quest'ora sarà già distrutta. » biascicò facendo presente le pessime doti culinarie di Louise. Aveva già provato svariate volte a cucinare da sola, prima di assumere la servitù, dichiarando che poteva fare tutto anche se era una nobile, pure per soddisfare il marito che le aveva raccontato che nel suo Mondo le mogli facevano tutto da sole.

Dopo l'ennesima esplosione aveva rinunciato, un po' per capriccio e un po' per il fatto che mangiare cibo bruciato l'aveva scocciata nonostante Saito avesse sempre mangiato tutto, accettando lo sforzo.

« Vado a controllare. » dichiarò Saito lasciando il povero cuoco alla sua disperazione.

Appena uscito vide i fluenti capelli di Louise, stava salendo al piano di sopra.

« Louise! » la chiamò sollevato di non vedere alcuna bruciatura sui suoi abiti, portava ancora la divisa dell'accademia in quanto doveva ancora completare gli studi, le mancava solo un anno.

La ragazza presa alla sprovvista quasi cadde, nascose le braccia dietro la schiena e si girò verso il suo famiglio rivelandogli il viso rosso.

« Oh » disse lui avvicinandosi a lei « sei sporca sul viso » la avvertì sporgendosi per pulirle la piccola macchia marrone sulla guancia. Osservò attentamente il composto e ne annusò l'odore riconoscendolo immediatamente.

Quando alzò lo sguardo vide Louise tendergli una scatola a forma di cuore rossa, sopra c'era un biglietto con scritto il suo nome in hiragana con la grafia troppo spigolosa di Louise.

« Happībarentaindē! » sorrise la ragazza piegando leggermente la testa di lato e Saito poté tirare un sospiro di sollievo, Louise non lo tradiva con nessuno.

« Honmei–choko » disse estasiato il ragazzo pensando che non ve aveva mai ricevuto. Durante i suoi due anni al liceo aveva solo e unicamente ricevuto i giri–choko.

Abbraccio Louise affondando il viso nei suoi lunghi capelli e la ringraziò depositando un bacio vicino all'orecchio. Si pentì di aver sospettato di lei anche solo per un secondo.

Quello era sicuramente il miglior San Valentino di sempre.

 

 

 

 

Angolo me:

Salve salvino a tutti!

Finalmente torno nel mio fandom preferito anche se con una storia che non mi convince molto, ma meglio di niente!

Allora, che dire? Questa OS l'ho scritta esattamente in ventitrè minuti in quanto mi sono accorta solamente adesso che è San Valentino e non potevo trascurare la mia OTP in un giorno come questo! Poi, non so voi, ma leggendo le Light Novel mi pare proprio che Malicorne provi qualcosa per la nostra cara Louise! Poi Giulio è Giulio e sappiamo com'è fatto.

Nient'altro, spero che abbiate gradito, solo questo e a presto!

Sel
P.s: qui potete trovare una foto.

 

 
   
 
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