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Autore: Mave    14/02/2015    4 recensioni
"Se non si ha uno scopo non si ha nemmeno la forza di lottare, la voglia di farcela!" Può questo imperativo diventare il motto di ragazzi ai quali la vita volta le spalle all'improvviso? Può diventare l'input per spingerli a credere ancora, perché possano realizzare i propri sogni nonostante tutto?
(La storia presenta diversi what if)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davide, Leo, Toni, Vale
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il mare piatto in bonaccia non era certo l'ideale per mettere la tavola da surf in acqua. Alla fine Vale aveva rinunciato e si era steso sulla sabbia lasciando che il vento caldo gli alitasse gentilmente sui capelli e sul viso.

Si stava così bene su quell'angolo di spiaggia che non gli pesava nemmeno il ritardo degli altri.

Quell'atmosfera pacifica fu disturbato da un rumore, simile al ronzio di uno stormo d'api, che invece si rivelò essere uno scooter rosso. Toni ne discese, togliendosi il casco e rivelando la sua zazzera disordinata.

"Vincenzino eccomi! Scusa il ritardo ma, ora che la scuola è chiusa, quando lavoro in officina il tempo vola e nemmeno me ne accorgo!"

"Non preoccuparti Toni. Piuttosto tuo nonno si è fidato a mandarti in giro per la città con una moto?"

"Beh dopo che ho preso il patentino e dopo le sue invocazioni a San Gennaro sta più tranquillo!"

Vale sorrise, accarezzando la tavola da surf abbandonata al suo fianco.

Qualcun altro, correndo scalzo sulla sabbia, raggiunse quel luogo appartato designato per quel ritrovo.

Leo era decisamente più alto e aveva messo su un bel tono muscolare dall'ultima volta che lo avevano visto. I capelli neri, portati un po' lunghi, gli si erano appiccicati in fronte dopo quella folle corsa.

"Ciao ragazzi! Ho fatto meglio che alla maratona di New York per essere qui in tempo ma..."

"Ma quando sei con la tua Cris ti dimentichi di tutto il resto!"

Lo apostrofò Vale con un sorrisino che fece arrossire l'altro, quindi si abbracciarono.

Era un periodo davvero sereno per Leo. Sua madre stava continuando le cure nella loro città e averla vicina aveva avuto un impatto positivo anche sul ragazzo nell'affrontare il suo male, aveva una fidanzata e...

"Forse mi prendono a giocare per una squadra dilettantistica. Non c'è ancora nulla di certo ma farò il provino tra qualche giorno!"

Comunicò agli amici visibilmente felice.

"Leo ma è fantastico!"

Vale non fece in tempo ad aggiungere altro, infatti i tre videro l'auto di Lilia allontanarsi e una figura camminare sulla rena, avvicinarsi sempre di più a loro.

"Ehi Funghetto non affaticarti. Il dottor Alfieri non ti ha detto che le alte temperature fanno male al tuo cuore?"

"Vaffanculo Leo. Credo proprio che studierai medicina e diventerai come la Strega da grande."

Rispose a tono Davide a quella punzecchiatura, dando poi il cinque agli altri ragazzi.

"Io da grande farò il calciatore, discorso chiuso!"

Sentenziò Leo, portandosi la mano sul cuore in una sorta di giuramento.

"Pensavo saresti diventato l'Eric Clapton della nostra band. Io, dopo questi due anni obbligatori di scuola superiore, vorrei andare al conservatorio...Anche per fare contenta quella poveraccia di Lilia che con me ha tanta pazienza!"

Ammise Davide che stava rivalutando il mortorio che insegnava la sua vice mamma ed era addirittura disposto a farsi dare qualche lezione da lei.

"Ma lo ricordate il nostro primo concerto? Credevo ci avrebbero tirato i pomodori addosso e, invece, ci hanno applaudito. Non riesco a credere che sia passato già un anno da allora!"

Fece Vale in parte sollevato e in parte nostalgico.

"La cosa più incredibile è che abbiamo cantato ancora insieme dopo quella volta!"

"Io non scorderò mai quel ritornello cretino che mi avete intonato appena mi sono risvegliato dall'anestesia. Se non fossi stato così male vi avrei preso a sprangate!"

Recriminò Davide.

"Cuore matto...Boom, boom

matto da legare...Boom, boom...

Intonarono goliardici gli altri tre, attirandosi una smorfia poco carina da parte di Davide.

"Siete pronti per Sanremo!"

"A me più che a Sanremo piacerebbe andare ad Ohau. Avete mai sentito parlare del Waimea Bay?"

Si espose Vale. Per un tipo come lui condividere un sogno custodito sempre tanto gelosamente era un gran passo.

"Cos'è una ballerina hawaiana?"

"No Leo. Lì si può cavalcare una delle onde più cattive e grosse del pianeta. Nei giorni di mare agitato si può sentire il rumore degli enormi blocchi di pietra che rotolano sul fondale..."

Raccontò raccogliendo alcuni granelli di sabbia per poi farli disperdere al vento.

"Insomma se non ti ha ammazzato il tumore ti farà fuori la tua grande passione!"

Disse filosofico Toni, battendo una mano sulla tavola da surf dell'amico.

"Non è detto che questo mio sogno si avvererà Toni ma in ospedale abbiamo imparato a non porci limiti, a lottare per i nostri sogni per quanto folli ed irrealizzabili sembrino."

"Vero. Io sogno un'officina tutta mia!"

"Va bene: Tom Curren, Cliff Burton, Jean Todt che ne dite di mettere da parte i vostri voli pindarici e di concederci un bel bagno in mare?"

Propose Leo, liberandosi della maglietta e correndo verso la battigia. Toni fu il secondo ad entrare in acqua e a cominciare a spruzzare l'amico.

Vale invece fu attratto da qualcosa che il mare sembrava aver rigettato indietro e che era finito proprio ai suoi piedi. Era una bottiglia di vetro ed esaminandola poteva vedere che c'era un messaggio custodito al suo interno.

Il messaggio che lui aveva affidato all'immenso mare prima di intraprendere la sua battaglia. Una battaglia che non era ancora finita ( lui e Leo avrebbero dovuto fare dei controlli periodici) e che aveva portato alla separazione dei suoi genitori ma che, alla fine, lo aveva reso più forte e pronto a parare i colpi della vita.

"Cos'è?"

Chiese Davide avvicinandolo. Vale rigirò la bottiglia tra le mani e poi la rilanciò lontana dove l'acqua era più profonda.

"Oh niente. Custodiva solo i sogni di un ragazzo...Sogni che credeva perduti e che ora ha ritrovato!"

Vale sorrise e, superando Davide, si tuffò in acqua.


*********

Grazie davvero di cuore a chi ha seguito la storia e mi ha permesso di arrivare fin qui. Grazie a chi ha commentato costantemente o saltuariamente, a chi ha inserito la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate.

Questo finale è per voi...A presto

   
 
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