Feel

 

Averti intorno era strano, riuscivi a trasmettermi tranquillità, solo con la tua presenza. Quel giorno corresti in classe, perché una mia compagna aveva avuto una crisi durante l'ora di matematica, e tu mi guardasti negli occhi, più di una volta. Mi ricordo che ti mettesti di fronte a me, e io dovetti alzarmi sulle punte dei piedi per riuscire a vedere cosa stessero facendo alla mia amica che giaceva per terra. Amica, poi. Era una semplice compagna di classe, e forse era per quello che io fissavo solo te. O almeno cercavo di non darlo a vedere, o le altre ragazze se ne sarebbero accorte. E sarebbe stato più che imbarazzante, direi. Poi la prof ti ha chiesto un favore, tu ti sei girato, e per passare hai afferrato il mio braccio, stringendolo con delicatezza. Hai toccato il mio braccio anche quando non ce n'era bisogno. Poi sei tornato di nuovo e hai preso posto su uno dei banchi vicino al mio, e mi hai guardata. E sì, avrei voluto ammirarti tutto il tempo mentre te ne stavi seduto su quel banchetto ad osservare la scena. Avrei voluto scrutare a fondo i tuoi occhi marroni, e magari avvicinarmi più di quanto fossimo vicini. Il fatto è che tu sei così socievole, così allegro e pieno di amici. Io sono così diversa da te, probabilmente riterresti da sfigati quello che faccio io: ovvero scrivere. Rideresti per quello che sto scrivendo su di te, ma la verità è che mi piaci. Ed è difficile che lo ammetta, non succede quasi mai. Ricordo ancora il primo giorno in cui ti vidi, andavo in quarta superiore. Sul tuo blog scrivevi sempre che non riuscivi a trovare una ragazza che ti piacesse sul serio, o che non riuscivi a far durare una relazione. E io mi divertivo a seguire quello che scrivevi, anche se i tuoi pensieri erano grammaticalmente scorretti. Poi è successo che la ragazza l'hai trovata, e sta durando anche. Non so perché, ma credo di essere felice per te, in un certo senso. Non so spiegarlo nemmeno a me stessa, perché insomma, io vorrei che tu fossi qui con me.