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Autore: Chrystal_93    15/02/2015    4 recensioni
Rumbelle minilong - Mondo delle favole, Storybrooke [Partecipa al Rumbelle Festival]
Cap. 1: “Vi prego, ancora un po'.” Gli occhi di Belle lo stavano supplicando dolcemente. “Non ho mai visto un posto più bello e straordinario di questo. Solo un altro po'.” Inavvertitamente le dita di Belle strinsero la mano del folletto che, inebriato dalla sensazione che quel tocco gli stava scatenando, non seppe protestare e si fermò a fissare il sorriso felice e trionfante della splendida donna che aveva di fronte.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Origami



Cap. 3B: Primo appuntamento - Rose
 

Storybrooke

Non sapeva perché, ma stava correndo. Prima camminava semplicemente, poi aveva allungato il passo, ma neanche allora era riuscita a stare dietro a Rumplestiltskin.

Aveva la sensazione che il luogo prima le piacesse, tuttavia la pioggia era talmente fitta che non riusciva a distinguere che puntini e macchie di colore sparse qua e là. Erano fiori? Di sicuro c'era tanto fango, talmente tanto che più correva e più le sembrava di sprofondare.

Man mano che avanzava, la distanza tra lei e il folletto si faceva sempre più grande, finché le grosse pozzanghere di fango le arrivarono fino alle caviglie e poi sempre più su, come sabbie mobili.

“Belle.” la chiamò una voce. “Belle, tesoro, svegliati.”

La donna spalancò gli occhi di colpo e, con sua grande sorpresa -e con immenso sollievo-, vide il volto preoccupato di suo marito.

“Rumple...” mormorò lei.

“Ti è salita la febbre.” le disse, togliendole un fazzoletto bagnato dalla fronte.

Belle si tirò su a sedere e guardò l'orologio a muro. Erano le sette e un quarto di sera. Aveva dormito tutto il pomeriggio, proprio quel pomeriggio.

Aprì la bocca, mortificata. “Ho passato tutto il pomeriggio qui?” chiese.

Gold annuì. “Volevo portarti di sopra, ma non volevo svegliarti.”
“Oh Rumple, scusami, avremmo dovuto passare questo giorno assieme e invece...”

Gold la zittì e le poggiò una mano sulla coscia per non farla alzare. “Davvero, non è importante. Ti ho preparato una minestra speciale.”

Si alzò e, in meno di tre minuti, apparecchiò il piccolo tavolino del salotto di fronte al divano dove Belle era accoccolata.

Le porse un piatto e un cucchiaio. “Non sarà il massimo del romanticismo, ma ti farà bene.” disse lui, sorridendo e servendosi delle minestra.

Belle abbassò gli occhi, dispiaciuta. “Ho rovinato tutto. È il primo San Valentino che potevamo festeggiare da soli da quando ci siamo sposati, e invece ho fatto un guaio dietro l'altro. Ti ho rotto l'auto, mi sono ammalata e non ti ho nemmeno preparato gli hamburger speciali a forma di cuore che ti avevo promesso...”

Gold, che fino a quel momento l'aveva fissata dolcemente, scoppiò a ridere.

Scosse la testa, divertito, e le disse: “Belle, amore mio, non hai affatto rovinato tutto. Sono insieme a mia moglie e stiamo cenando senza che nessuno ci interrompa... A parte qualche tuo starnuto.” disse, dopo che Belle si era soffiata il naso. “Non potrei volere niente di più.”

“Ma la macchina...”

Gold alzò gli occhi al cielo. “E' solo una macchina, non m'importa. L'importante è che tu non ti sia fatta male e che ora mangi la minestra prima che si raffreddi.”

Belle guardò con diffidenza il piatto.

“Ehi, l'ho preparata con tanto amore.”

Belle però non sembrava convinta. “Dì la verità, ci hai messo dentro una medicina?”

Gold si schiarì la voce. “Certo che no.” e tornò a immergersi nel piatto.

La donna sorrise e affondò il cucchiaio nella minestra. Non si fidava ancora e così tirò su una cucchiaiata e si fermò a osservarla, cercando qualche traccia di medicinali strani e maleodoranti.

Invece non trovò nulla di ciò, anzi. Non solo la minestra aveva un odore invitante, ma la pastina era a forma di cuore.

“Ma... Rumple?” chiese lei, sorpresa.

Belle alzò gli occhi, appena in tempo per vedere il marito sporgersi oltre il tavolino e posarle un dolce bacio sul naso.

“Buon San Valentino, amore mio.”

Belle sorrise, arrossendo. “Grazie, buon San Valentino anche a te.”

Finirono la cena e, con sorpresa ancora maggiore della donna, Gold aveva preparato un dolce al cioccolato, dolce che lei stessa aveva progettato di cucinare per il marito.

“E' molto buona. Lei è davvero un buon partito, signor Gold.”

“Lo so.” gongolò lui. “Lo dirò a mia moglie.”

Belle, stando al gioco, aggiunse: “Deve essere una donna fortunata.”

Gold, dopo aver portato via i piatti, tornò e si sedette vicino a lei. La avvolse con un braccio e la fece sedere su di sé, ancora avvolta in tutta la coperta. “Lo spero davvero. In realtà sono io ad essere fortunato.”

La fissò per alcuni istanti negli occhi e si avvicinò per baciarla.

Belle però lo fermò, posandogli l'indice sulle labbra.

“Ma sua moglie non sarà gelosa?”

Gold sorrise sornione. “Non credo. Le ho preparato una sorpresa.”

Belle aprì la bocca, meravigliata, e prima di potersene accorgere, il marito l'aveva presa in braccio come un fagotto e stava salendo le scale.

“Ce la fai? Posso anche camminare...” chiese lei, prima di starnutire.

Lui sorrise, scuotendo la testa.

“Eccoci.” disse, una volta arrivati davanti alla porta della loro camera da letto.

Belle per un attimo dimenticò di essere raffreddata e si sentì come una bambina di fronte a un regalo da scartare.

Guardò il marito con gli occhi pieni di speranza e lui annuì, dandole il permesso di aprire.

Quando aprì la porta si ritrovò di fronte a uno spettacolo che non avrebbe mai immaginato di vedere.

Gold la mise giù e le aggiustò la coperta sulle spalle.

La camera era illuminata da candele profumate alla rosa ed era disseminata di strani origami di tanti colori differenti.

Si avvicinò a un mobile e vide che erano tutti a forma di rosa.

“Visto che sei raffreddata ho pensato che delle rose vere avrebbero potuto farti starnutire di più. E così...”

“E così hai fatto decine e decine di origami?”

“Si avvicinano di più alle centinaia, ma... Sì.”

Belle era a bocca aperta. Lui le si avvicinò alle spalle e la avvolse con le braccia.

“Un buon filatore deve saper tenere allenate le mani. E poi non è stato così difficile. Ho avuto un intero pomeriggio per prepararle. Ti piacciono?”

“Rumple, sono bellissime! Sembra un giardino di rose. Ma dove hai trovato tutti questi fogli?”

Gold affondò il viso nell'incavo del collo della moglie. “Diciamo che la tipografia ha avuto molto da fare oggi.”

Belle aggrottò la fronte. La tipografia? Non bastava andare al supermarket per un plico di fogli?

“Guarda meglio.” le sussurrò lui all'orecchio.

La donna allora prese in mano una rosa di carta gialla e notò che c'erano delle scritte. La girò tentando di leggere una frase intera.

All'iniziò riuscì a intravedere solo poche parole, come 'Rochester', 'brutto', 'occhi', ma poi riuscì a completare tutta la frase che diceva: “E il signor Rochester era sempre brutto ai miei occhi? No; la gratitudine, e molti sentimenti analoghi, tutti piacevoli e caldi, facevano del suo viso l'oggetto che più amavo vedere; la sua presenza, in una stanza, illuminava più del fuoco più ardente.

Belle rimase a bocca aperta. Le mani le tremavano e non riusciva a credere che fosse vero. Non aveva mai ricevuto un regalo del genere, e nemmeno lei aveva mai pensato a una cosa così bella.

Rumple non solo le aveva preparato la cena, si era preso cura di lei e non si era arrabbiato dopo tutto quello che gli aveva combinato, ma aveva anche trasformato la loro camera in un giardino di rose di carta.

“Prendine un'altra.” la invitò lui.

Belle obbedì e stavolta ne presa una blu. Ripetè l'operazione di poco prima e stavolta lesse: “Ho lottato invano. Non c'è rimedio. Non sono in grado di reprimere i miei sentimenti. Lasciate che vi dica con quanto ardore io vi ammiri e vi ami.

“Ma sono tutte frasi diverse?”

“Ma certo. Vai avanti.”

Belle prese un'altra rosa, una rossa, che recitava: “E’ una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. [...] Per ogni fine c’è un nuovo inizio.

Poi passò a una rosa verde: “Sono fermamente convinta che se l’amore può far male, l’amore può anche guarire.”

“Rumple...” disse lei con le lacrime agli occhi. “Sono le frasi di tutti i libri che ho letto e che mi sono tanto piaciuti.”

Ora, che erano uno di fronte all'altra, lui le accarezzò i capelli, sistemandole una ciocca dietro l'orecchio.

“E non solo. Vieni.”

La prese per mano e la portò vicino al letto che era ricoperto da decine e decine di origami colorati a forma di rosa.

Gliene porse una bianca che lei prontamente lesse ad alta voce: “A volte il libro migliore ha la copertina più polverosa e, a volte, la tazzina migliore è quella sbeccata.

“Non sono solo le frasi dei tuoi libri preferiti. Sono le frasi che meglio ci descrivono, che meglio esprimono la tua forza, la mia paura e il nostro amore. E, anche se sono tutte molto belle, quest'ultima è quella a cui sono più affezionato. Talmente tanto che...”

“Che l'hai scritta tu stesso a penna.” lo interruppe. ”Oh, Rumple...” mormorò lei, prima di slanciarsi verso il marito e baciarlo appassionatamente.

Abbracciati l'uno all'altra finirono a letto, sempre più stretti. Rimasero così vicini a coccolarsi per almeno mezz'ora, prima di staccarsi di pochi centimetri.

“E' stato meraviglioso. Grazie Rumple, ti amo così tanto. Mi dispiace di non aver fatto niente di speciale oggi...”

“L'hai appena fatto. Anzi, l'hai appena detto.” disse lui, prima di stringerla di nuovo. “E ti amo anche io.” sussurrò, baciandole la nuca.

Belle sorrise e rimase stretta tra le braccia del marito, beandosi del profumo delle candele e di quel giardino di rose letterarie che aveva invaso la loro camera da letto.

Prima che gli occhi le si chiudessero del tutto, prese un'altra rosa di carta color turchese e ne lesse la frase: “Come simbolo di ciò e monito per chiunque passasse di lì, rimasero le rose che resistevano agli inverni più gelidi e avevano la forza di rifiorire più splendide, forti e profumate di prima, proprio come aveva fatto l'amore della giovane cameriera con la vita del principe.”

“Non ci posso credere. Dopo tutto questo tempo...” disse Belle, riconoscendo la frase dalla favola che, tanto tempo prima, Rumple le aveva regalato al castello, proprio durante la sera di San Valentino in cui, come ora, si era ammalata a causa della pioggia.

“Ho una buona memoria per le cose a cui tengo.”

Belle sorrise e si strinse ancora di più all'uomo, appoggiando la testa al suo torace. “Ti amo tanto Rumple. Grazie per il bellissimo San Valentino; hai superato ogni mia più romantica fantasia. In realtà la superi ogni giorno solo con la tua presenza...” disse lei, sorridendo un po' maliziosa. “Vorrei che questa serata non finisse mai...” Poi, senza nemmeno accorgersene, si addormentò sul petto del marito.

“Stai tranquilla, amore mio. Questo è solo il primo San Valentino di molti altri, tanti quanti le infinite rose del giardino della vecchina della favola.”

Gold la strinse a sé e la cullò per il resto della notte, addormentandosi sorridente, con il profumo della moglie che l'avvolgeva e un “ti amo” sulle labbra.






Note dell'Autrice
Con questa seconda parte del terzo capitolo si conclude questa minilong. Non so se vi sia venuta voglia di lanciarmi qualcosa addosso -materiale o non- o se, semplicemente, avete rinunciato a leggere, ma spero, per quei pochi superstiti che hanno letto, di non essere stata proprio così terribile.
Mi sembrava strano che nessuno si chiedesse il perchè del titolo Origami che, fino ad ora, non c'entrava un granché con la storia. Ecco svelato il mistero, se così possiamo definirlo. Il prompt rose penso salti subito agli occhi, mentre primo appuntamenti  si riferisce a questo San Valentino che, nella storia, è il loro primo appuntamento (appunto di San Valentino, non in assoluto essendo sposati). 
Le rose sono fatte con carta stampata che riporta delle frasi che ho ritenuto romantiche e calzanti per la loro storia. Pardon, mi correggo: che Gold ha ritenuto calzanti per la loro storia. Ecco qui da dove le ha prese (anche se so che le saprete già tutte):

  • E il signor Rochester era sempre brutto ai miei occhi?...” Jane Eyre di Emily Bronte.
  • Ho lottato invano. Non c'è rimedio. [...]” Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen
  • E’ una follia odiare tutte le rose...” Il piccolo principe di Antoine de Saint-Exupéry
  • Sono fermamente convinta che se l’amore può far male...” Vicino a te di Nicholas Sparks
  • A volte il libro migliore ha la copertina più polverosa e...” Once Upon a Time 3x22
  • Come simbolo di ciò e monito per chiunque passasse di lì, rimasero le rose...” Favola di Christal_93 (capitolo 3A)
Vorrei ringraziare tutti i lettori che hanno seguito questa piccola avventura Rumbelle, tra cui B e l l e per aver recensito lo scorso capitolo, oltre a tutti i lettori silenziosi. Un grosso grazie anche a chi ha inserito la storia tra le seguite. Spero che quest'ultima parte conclusiva vi sia piaciuta.
Grazie mille. 

 


 
  
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