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Autore: OcchidiNiall    15/02/2015    5 recensioni
Attenzione: Questi missing moments fanno parte della storia "Il matrimonio della mia migliore amica", per capirci qualcosa vi consiglio di leggerla.
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“Basta guardarlo, Charlie!” continuò la mora, strattonandole il braccio con insistenza.
“Melany, so ciò che faccio. E poi non sto guardando Calum, sto guardando il suo amico”
La ragazza sospirò, capendo che alla fin fine non poteva fare granchè, visto che la sua migliore amica era la testardaggine fatta persona.
Genere: Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Calum Hood, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Epilogue missing moments


 

I tre erano calmi e sereni a guardare un film sul divano, Lash era cresciuto tanto, ormai aveva più o meno dieci anni. Era bello e forte come Michael, d'altronde Charlie lo diceva sempre. Michael aveva fra le braccia suo figlio, quel bambino che ora aveva le guanciotte rossicce, segno che forse, aveva caldo.
“Mamma, io vado a giocare” disse ad un tratto, legandosi ancora per pochi attimi al bacino di Michael.

“Certo, va bene” affermò lei, sempre dolce e tranquilla. Anzi, in questi ultimi anni Charlie era cresciuta anche caratterialmente, ora era più saggia, più tranquilla e soprattutto più dolce. Forse questo era merito di Michael o forse del fatto che era diventata mamma e che quindi non poteva comportarsi più come un'adolescente. Al contrario però, Michael era rimasto lo stesso di qualche tempo fa, certo non era più maledettamente impulsivo, ma era rimasto sempre geloso della sua ormai famiglia, di Charlie, amava sempre tingersi i capelli, e per questo anche a lavoro lo chiamavano “zucca pelata”, proprio perchè i suoi colleghi erano certi che un giorno, seppur non troppo vicino, sarebbe diventato pelato.
“Vai piccolo, io e la mamma rimaniamo a guardare il film”
“Posso chiamare Ashton?” domandò il biondino. A quel nome Michael si sentì perdere un battito, come quasi se vedesse lui stesso rincarnato in Lash, perchè d'altrocanto il piccolo era identico a Michael. Aveva i suoi stessi occhi, la pelle chiara e i capelli biondicci, disordinati come il padre.
“Mikey” lo chiamò sua moglie, che intanto era presa a guardare il suo sguardo.
“Mike” lo richiamò per la seconda volta, sperando di farsi sentire.
“Ahm... sì?” continuò, “dimmi”
Lei scosse il capo, per poi annuire alla richiesta che aveva avanzato suo figlio. Nel frattempo però, mentre Lash era andato in cucina a prendere il telefono, Charlie ritornò con lo sguardo fisso su Michael, pronta a chiedergli spiegazioni “è tutto ok, vero?”
“Non molto in realtà” ammise, col passare del tempo era diventato anche piu' aperto con Charlie e ciò ovviamente, non poteva che fargli bene visto che la donna che amava era anche la sua migliore amica.
“E' per Luke e Ashton, vero?” aggiunse, “ti avevo detto di non chiamare nostro figlio “Lash”, non avrebbe fatto altro che...-”
Ma Michael la interruppe bruscamente, “Charlie, non è quello! Io amo il nome di mio, nostro figlio. E' solo che... quando ha detto 'Ashton', io... insomma, era come se al suo posto ci fossi stato io... io e Ashton ci conoscevamo da piccoli... eravamo cresciuti insieme...”
Charlie corse subito ad abbracciarlo, non voleva che piangesse, o meglio, non voleva che soffrisse ancora, perchè d'altrocanto lei odiava il fatto di vederlo anche solo triste per qualche minuto. Michael era così, si sfogava, piangeva, ma poi tornava sempre piu' forte di prima, pronto a ricordare i suoi due amici con allegria.
“Perchè Calum ha chiamato suo figlio Ashton?” continuò, “cazzo ci sono così tanti nomi!”
Charlie invece, con tutta la calma possibile, tentò di rispondergli, massaggiandogli il braccio per poi passare alla guancia, “forse perchè anche a lui mancano quei due testoni dei tuoi amici, non credi? Vi volevate un mondo di bene, e non puoi obbligarlo a non chiamare suo figlio Ashton. Mike, tu hai fatto la stessa cosa, solo che hai mischiato insieme i due nomi. Perchè lui non poteva farlo, scusami? Anche lui ha sofferto per la loro morte”
L'uomo difronte a lei, cercò di pensarci un attimo, ciò che stava dicendo sua moglie erano cose del tutto sensate e lui non era nessuno per impedire qualcosa al suo migliore amico. Ormai Calum e Kirsten si erano sposati, Michael ricordava perfettamente il loro matrimonio, era stato svolto all'aperto, in un enorme giardino. Per pochi mesi, i due avevano vissuto a New York, poiché Kirsten aveva bisogno d'aiuto con suo figlio e lì ovviamente, c'era sua sorella, così da sostenerla nel momento del bisogno. Purtroppo però, passati poi quattro mesi, Calum tornò in Australia, a Sydney, con il triste annuncio di un divorzio molto vicino. Il povero Hood era stato tradito da Kirsten, dopo aver dato alla luce Ashton era subentrato uno psicologo che, con la scusa di “aiutarla” se la portò a letto, facendole perdere completamente la testa. Il giorno dopo, Kirsten rivelò tutto al moro che sentendosi tradito e offeso, scappò di casa, portando con sé il frugoletto. In testa aveva mille pensieri e il che, era fottutamente comprensibile, visto che lui non avrebbe mai fatto una cosa del genere, semplicemente perchè l'amava così tanto da non tradirla neanche a pagamento. Appena Calum raccontò tutto questo al suo migliore amico, Michael lo abbracciò, dicendogli che lui e Charlie ci sarebbero sempre stati, nonostante i brutti momenti. Da quel giorno Calum comprò una casetta per soli uomini, visto che Kirsten non si fece piu' viva da quel giorno. Ashton crebbe senza una mamma, solo con Calum che, per fortuna, non gli fece mancare nulla.




Appena suonò il campanello il piccolo Lash andò ad aprire la porta, trovandosi difronte il suo migliore amico – Ashton – e Calum, il migliore amico di Michael.
Entrambi sorrisero, “si può?”
“Certo, su entrate!” gli accolse Charlie, sorridendogli e prendendo in braccio Lash.
“Come stai, Charlie?” aggiunse, “ti fai sempre più bella!”
La donna arrossì, per poi mettere giù il piccolo e abbracciare calorosamente il moro che ricambiò, seppur sentendo lo sguardo di Michael bruciargli addosso.
“Non te la porto via, tranquillo” scherzò, avanzando verso il rosso e abbracciandolo.
“Noi andiamo in cameretta mamma!” esclamò Lash, intimando Ashton – che nel frattempo era rimasto incantato dalla figura così dolce di suo padre e di suo “zio” – a seguirlo.
“Come stai, Cal?” chiese di getto Mike, preoccupato per il suo amico.
“Senza Kirsten, intendi?” aggiunse, “bene, grazie. Non nascondo che mi manca... a volte. Solo che poi... penso a ciò che mi ha fatto e mi riprendo, dicendomi che non mi meritava. Tutto qua. Ashton poi è come il sottoscritto, è molto tranquillo, sa dell'esistenza di Kirsten, ma fortunatamente non mi chiede dov'è o cose varie. Appena arriverà il momento glielo dirò, ora è troppo piccolo per capire” sospirò, dicendo tutto ciò velocemente e con una grande tranquillità che stupì persino Charlie.
“Calum, sei una brava persona, non meriti tutto ciò” lo confortò, accarezzandogli il braccio, “finirà tutto bene, vedrai”
Il moro le sorrise riconoscente, per poi cambiare subito discorso, non voleva né fare pietà, né deprimere i suoi amici.
“Papà, zio” chiamò il piccolo Ashton scendendo le scale.
“Cosa c'è, Ash?” chiese Calum, girandosi per prenderlo in braccio e farlo accoccolare sulle sue gambe.
“Io e Lash volevamo...” aggiunse in imbarazzo, “ecco sì, noi volevamo...”
“Ash, continuo io, sei troppo timido!” esclamò, facendo arrossire il bambino, “come vi siete conosciuti tu e zio Cal?” chiese, sedendosi sul tappeto e aspettando una loro risposta. I due si guardarono, sorridendo, “è una lunghissima storia, anche perchè poi c'entrerebbe anche tua mamma, Lash”
“Non fa niente, abbiamo tutto il tempo” rispose, prendendo per il braccino Ashton e facendolo sedere accanto a lui.
“Ok, va bene. Ve la racconteremo, ma prima però, fatemi prendere una foto...” disse, alzandosi dal divano e recandosi verso il comodino di sopra, nella sua camera da letto che condivideva con Charlie.
Sorrise appena vide loro quattro da adolescenti, “ecco, Lash questi eravamo noi, insieme agli altri vostri zii...” continuò, guardando Calum, “tutto iniziò con...”

 

Chiara's space

Omg, piango Clifford.
Sì, lo so... la frase non ha molto senso, ma che ci volete fare?! Ahahah, come staaaate? Mio dio, finalmente ho finito anche questi Missing Moments, così posso dedicarmi alle altre due fanfiction, sia quella su Ed, che su Harry Styles.
Se ovviamente, volete passare, io non mi offendo.
Ahahah, ok, che altro...? Ah nulla!
So che adesso è ancora presto per dirlo ma tornerò con una fanfiction sui 5sos e questa volta il protagonista sarà Ashton, non spoilero piu' eh!

AHHAHAH, spero di avervi incuriosite perchè non appena la pubblicherò voglio che la leggiate!
Ora scappo, bacioni Chiara x
  
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