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Autore: Blue Tokage    15/02/2015    1 recensioni
Questa è la storia della Brioches di Giada Blu sparita senza lasciare briciola, ma ancora di più, è la storia del buon sottotenente BaffoBlu e del più improbabile degli ispettori, nel più improbabile luogo al centro dell'universo. Del nostro universo.
Siamo sicuri che quelli strani siano loro?
Genere: Avventura, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. LA BRIOCHES DI GIADA BLU SPARITA SENZA LASCIARE BRICIOLA
o
COME L'IMPERTURBABILE BAFFO INCONTRÒ DELLE ALTRETTANTO IMPERTURBABILI BOLLE DI SAPONE


 
Il sottotenente BaffoBlu osservava la gente passeggiare lungo la strada: uno dopo l'altro, tutta quella serie di strani personaggi  passavano e scomparivano in un bar, in un negozio, in fondo alla strada. Ma il movimento di tutta quella gran massa non era nulla in confronto alla confusione del distretto: Era da ormai da due settimane che al commissariato erano impantanati in un caso insolito, se si poteva ancora dire che esistessero cose insolite.
La Brioches di Giada Blu dell'imperatore LeoCornetto LXI, opera di inestimabile valore esposta all'Intrepido Museo delle controArti, era sparita. Senza lasciare briciola. Si rischiava lo scandalo ma la polizia non sapeva dove battere la testa.
Per quel che riguardava Baffo, quella "cosa" poteva anche non tornare indietro. Ma in fondo non ne capiva molto d'arte: non capiva assolutamente le opere esposte all'Intrepido Museo. Ci aveva provato, il buon sottotenente, ma continuva ostinatamente a preferire i vecchi quadri, con una predilezione a dir poco sconveniente per l'Impressionismo, qualcosa di assolutamente incomprensibile vista la mansuetudine e correttezza civica del funzionario del XIII Distretto. Comunque non gliene si faceva una colpa, in fondo era una buon'anima, il suo lavoro lo faceva bene.
Il sottotenente si stiracchiò, sistemò la bella divisa blu e il paio nuovo di baffi finti sotto al naso ed uscì di casa, dirigendosi al lavoro. Lungo la strada non badò troppo agli individui che gli passavano accanto. Per uno che veniva dalla periferia dell'universo, Baffo era stato veloce ad adattarsi e presto aveva smesso di fissare stranito la gente di tutti i tipi, dimensioni, forme e colori che abitava il pianeta centro dell'universo, ControCentro.
Sta di fatto che BaffoBlu arrivò in ufficio giusto in tempo per sentire le urla infuriate del Capitano Catafallisca, il quale non sapeva neppure lui dove guardare per ritrovare l'opera sparita. Con un sospiro il buon sottotenente attraversò il portone del XIII Distretto, pronto a sorbirsi la sua parte di ramanzina.
Con non poca sorpresa si accorse che l'attenzione del capitano non era rivolta nè a lui né ad alcun suo collega, ma ad un tizio allampanato, con un lungo cappotto grigio, un berrettino da caccia e una splendida pipa a bolle di sapone, come se ne vedevano poche in giro.
È giusto specificare, in caso a leggere fosse uno di quei popoli ancora estranei al mondo di ControCentro, che nella nostra avanzatissima zona al centro di tutto l'universo è decaduto da oltre millenni l'uso di specificare il genere di una persona, tanto che in molte razze non vi è nemmeno distinzione fisica tra i due sessi. Comunque, per chi fosse così curioso ed arretrato da volerlo sapere, sia Baffo che la figura contro cui erano rivolte le proteste del capitano erano "donne".
Se Baffo non fosse stato una persona così rispettosa, si sarebbe messo a ridere di fronte a quella caricatura strampalata di Sherlock Holmes, ma mantenne il suo solito contegno, tanto pi< che al Distretto nessuno avrebbe capito il motivo di tanto ridere.
Il tizio seduto sbuffò, diede un'altra tirata alla sua pipa e, tra lo svolazzio delle bolle di sapone voltoleggianti, disse: "Allora, Catafallisca, la vogliamo trovare o no questa Brioches?"
Il capitano sbuffo sonoramente, emettendo quello strano mezzo ringhio tipico dei migliori Capitani dei migliori Distretti. Avendo notato l'arrivo del nostro sottotenente, Catafallisca lo indicò: "Baffo, ti affido il signore." E se ne andò, senza specificare in cosa quell'affidamento consistesse.  Il buon Baffo sbattè un paio di volte le palpebre, indeciso se fosse il caso di inseguire il capitano e chiedere spiegazioni o se lasciare che il Caso facesse il suo corso. Optò per la seconda soluzione, da bravo abitante di ControCentro che era.
Intanto il personaggio bolleggiante gli si era avvicinato e, annuendo con il capo, aveva iniziato ad esaminare il sottotenente con una lente d'ingrandimento. "Per Diana, questa volta il Capitano è stato ragionevole. Mi ha affiancato proprio un buon elemento."
Baffo allungò la mano, per presentarsi, ma l'altro lo abbracciò con calore, alla maniera di ControCentro. Poi, sistemandosi il berretto, si avviò verso il portone: "Andiamo sottotenente, i criminali ci aspettano."
Baffo sospirò, non si sarebbe mai abituato a quel mondo così  diverso dal suo. Seguì lo strano tipo e lo chiamò: "Mi dice almeno come si chiama?"
La figura sulla porta si fermò, si voltò e, con un sorriso che la diceva lunga, sussurrò:
"Io? Io sono l'Autonominatosi Ispettore BollaRossa."


Angolino di Blue:
Spero che chi abbia letto sia clemente.  Questa storia nasce come esercizio di scrittura per mettere su carta dei personaggi strampalati creati da me ed alcune amiche. E' particolarmente senza senzo, per certi aspetti, per cui le critiche (purchè costruttive) sono accettatissime.
Calorosi abbracci da ControCentriani!

Blue
  
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