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Autore: Mary Aisha    16/02/2015    1 recensioni
[Artisti musicali altro]
[Gary Numan]
Ecco cosa accade quando la stanchezza gioca brutti scherzi: si pensa di avere le traveggole, ma in ogni caso i dubbi divengono fondati e accade l'assurdo.
Genere: Azione, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi con una nuova one shot, stavolta incentrata su un altro cantante di cui non si ha una sezione apposita: Gary Numan.
L'idea mi è nata due giorni fa e spero a qualcuno piaccia.




 
"Here in my car
I know I've started to think
About leaving tonight
Although nothing seems right 
In cars
"
                     - Gary Numan


 
Un indice preme un tasto della tastiera, la quale emette un suono alquanto freddo e ripetitivo per quella pressione. Essa crea un' atmosfera particolare che fa respirare l'aria di nuove dimensioni. Questa è l'elettronica: razionalità che prevale sul sentimento. I tentativi di raggiungere il suono che si desidera si estende in minuti e ore. Con scarso successo.
   -Non è giornata.- sbuffa il ragazzo dai capelli neri con una piccola parte tinta in rosso. I suoi occhi blu sempre spalancati guardano dalla finestra che dà su un parco illuminato dal debole bagliore dei lampioni, al contempo in cui esce dallo studio sconfortato. Saluta i colleghi e i responsabili mentre le luci si spengono alle sue spalle. Si ferma voltandosi indietro e trova tutto normale. Anche le luci. Torna a guardare di fronte a sé scuotendo la testa.
   -E' la stanchezza, Gary.- si dice sottovoce avanzando verso l'uscita dell'edificio.
Dopo la rottura con i Tubeway Army non ha gettato la spugna e continua la sua carriera musicale. Può guadagnare e fare successo pure da solo. Lo capì dalla prima volta che suonò una tastiera: i sintetizzatori possono riprodurre suoni di qualsiasi tipo e prima o poi, con pazienza, potrà raggiungere la sonorità desiderata. Ce la farà grazie all'ausilio di quegli aggeggi.
La sua auto rossa si anima col pulsantino del dispositivo presente nel suo mazzo di chiavi. Apre lo sportello ed entra dentro la sua macchina. La sua mente vaga per alcuni ricordi, come quando scrisse la famosa hit Cars che salì in vetta a tutte le classifiche. Era più o meno qualche tempo fa, in cui era al volante per tornare a casa, che comparvero delle persone che inveirono fisicamente contro la sua vettura tanto da farlo spaventare. A quella vista bloccò d'istinto gli sportelli con la sicura, successivamente facendo retromarcia a tutto gas, mentre quel gruppo si faceva sempre più piccolo sparendo. Fu l'unica volta che decise di scrivere una canzone basandosi su un'esperienza vissuta. Forse perché non successe niente di così impressionante come quell'episodio.
Ormai sono le undici di sera e la necessità attuale di rifocillarsi al più presto lo fa tornare alla realtà. Non vi è nessuno in giro, nemmeno una macchina. I semafori non svolgono nessuna attività, o quasi, se non fosse per il lampeggiare insistente dell'arancione.
Percorre la strada a velocità moderata ma le sue palpebre si abbassano di poco e non deve permettere ciò. Vorrebbe avere un mangia nastri all'interno della sua auto ma ne è sprovvisto. Non può nemmeno ascoltare musica per rimanere vigile. Così decide di canticchiare per tenersi desto, siccome il tragitto è lungo e la sua casa dista a dieci isolati da dove era per tutta la giornata. Canticchia naturalmente la famigerata Cars:

 
 
"Here in my car
I feel safest of all
I can lock all my doors
It's the only way to live 
In cars
"
 

 
Gli occhi tornano ad essere spalancati guardando la luce dei fari rischiarare un po' l'asfalto, nero come la pece. La figura di un cane bianco attraversa in quell'istante la strada, facendolo frenare rumorosamente. Devia l'animale sbattendo contro un cartello. Chiude gli occhi riprendendo fiato.
   -Questa serata non vuole proprio finire.- commenta Numan mettendosi una mano sopra la fronte.
Il giovane esce dalla sua macchina per notare un discreto graffio sul fianco del suo mezzo rosso fuoco. Anche il palo si è ammaccato, ma significantemente. Esamina lungo il palo e legge il cartello che presenta la scritta Echo Park, ovvero quel piccolo parco che aveva adocchiato minuti prima dallo studio. La panchina guadagna la sua attenzione, siccome oltre ad esserci la stessa vi è il cane preso a fissare il cantante. Si avvicina alla bestiona molto somigliante ad un pastore abruzzese, il quale scodinzola quando Gary è vicino ad essa.
   -Eccoti qua. Per fortuna che stai bene.- le dice carezzandole la testa morbida. Il cane risponde con quel suo linguaggio non verbale come per dirgli chissà cosa.
   -La prossima volta fai attenzione a quando attraverserai la strada un'altra volta.- dice scrutandola in modo serio. Il cane allora sembra aver capito il concetto, però sembra essere irritato ed incomincia a ringhiare.
   -Cosa c'è adesso?- chiede stanco Gary, le gambe incominciano a pulsargli dalla stanchezza. L'abbaiare del cagnolone aumenta per poi finire con la fuga della palla di pelo.
   -Che diamine!?- rimane immobile fin quando si anima nuovamente -Ah, beh. Ciao, cane.-
Fa per tornare verso l'ingresso del parco e avverte un rumore simile ad un respiro e si premura di guardarsi intorno. Un lampione si spegne, proprio quello adiacente alla sua ombra. Può intuire che non si tratta di coincidenza, almeno che non sia la stanchezza a giocargli brutti scherzi. Lo stomaco torna a protestare e il ragazzo si scorda del particolare. Pone la mano sulla maniglia della portiera che non si apre affatto.
   -Garyyyyyyyyy....- una voce bassa ed inquietante lo fa immobilizzare dalla paura, tanto da non batter ciglio. Non si volta neppure per l'incremento dell'apprensione.
   -No, questa non è la stanchezza che gioca brutti scherzi.- pensa fra sé e sé, mentre una gocciolina di sudore gli irriga la fronte. Riprova ad insistere, magari la maniglia si è soltanto incantata. Lo sguardo corrucciato indica che i numerosi tentativi sono inutili e guardando sul vetro della macchina scorge un alone oscuro, troppo incomprensibile data la scarsa illuminazione, per cui si arrende e formula una domanda.
   -Chi sei?- senza ottenere una replica si volta indietro per capire di chi si tratta. Il senso di fame se ne va a puttane e la bocca si apre, ma nessun grido fuoriesce da essa. Innanzi a lui una scia scura volteggia nell'aria e ha due sfere bianche che stanno a rappresentare i bulbi oculari. L'emozione primitiva si legge nei suoi occhi blu con le pupille dilatate ed i battiti accelerati. Tale figura ridacchia a più non posso e avanza lentamente. Inutile domandarsi chi sia, o meglio che cosa sia... è un mostro!
   -Soffrirai.- gli dice la figura sinistra.
La mano incagliata nella maniglia della portiera si libera e Numan riesce prontamente ad aprirla. Si rifugia in macchina con successo, ancor prima che la creatura sconosciuta si accinga a sfiorarlo. Intanto quest'ultima continua ad emettere le sue risate diaboliche svolazzando qua e là. Chiude le sicure come in passato e sorride soddisfatto.
    -Non credo proprio.- dichiara sicuro di sé.
In quel momento la creatura ostile richiama al suo cospetto altri suoi simili, sebbene di taglia più piccola.
    -Oh, merda!- esclama Numan cominciando nuovamente a sudare freddo.
Due spiritelli si menano contro il palo facendolo cascare sopra il parabrezza, allorché Gary fa dietro front in quinta. Se non fosse che quegli esseri fossero degli obbrobri, avrebbe fatto perdere loro le sue tracce in un battibaleno. Mentre fa inversione a U per tornare a sfrecciare correttamente lungo il tragitto, una piccola crepa si estende di pochi centimetri sul parabrezza. La velocità sembra aiutare il piccolo danno ad estendersi lungo tutto il perimetro.
   -No, no! Cazzo, no!- tuona stizzito Gary incredulo.
Il vetro a quel punto si frantuma lasciando un grande vuoto al posto del materiale che lo occupava e le schegge quasi feriscono il cantante seriamente. Sbanda qua e là siccome ha chiuso gli occhi. Gli spiritelli neri guadagnano terreno, ritornando a spaventare il giovane che crede di poter impazzire da un momento all'altro.
   -Com'è possibile che voi siate reali!?- esclama disperato fissando lo specchietto, non sapendo cosa inventarsi per prevenire il peggio. Lungo quella corsa sfrenata i semafori continuando a lampeggiare il colore arancio. Il pastore abruzzese torna a fare la sua entrata in scena, quella di grande rilievo ed importanza -Cagnolone stai fermo lì!- Troppo tardi: taglia la strada all'autista che frena a lungo finendo stavolta su un dirupo. Gary vede la sua fine avvicinarsi sempre più, mentre la vita scorre davanti a quegli occhi preoccupati che lo hanno da sempre caratterizzato. E' un peccato che muoia proprio adesso, dopo aver vissuto cose impressionanti da raccontare nelle sue canzoni con atmosfere create dai sintetizzatori. Nessuno apprenderà mai che la sua morte è stata così. L'urlo è l'ultima cosa che si sente e il male che ondeggia in aria assiste divertito all'evento tanto atteso, che termina in un boato, tanto che la luce rischiara la notte facendo scomparire gli spiritelli malvagi.
 
 
Il nero assoluto.
 
 
Apre gli occhi e la prima cosa che vede sono pareti bianche. Si gira scorgendo un vaso con tanti fiori. Si alza con l'aiuto dei gomiti per guardare meglio la stanza.
   -Credevo di aver lasciato questo mondo.- sussurra carezzandosi la nuca dolente.
   -No, per fortuna sei ancora tra i vivi.- gli dice una voce familiare.
   -Mamma.- dice Gary contento.
   -Ti hanno trovato in un burrone, fuori dalla tua macchina a distanza di metri, perché il parabrezza era rotto. Se non fosse stato per quello, non ce l'avresti fatta.- spiega una voce maschile che appartiene al padre. Non solo i genitori sono presenti, ma anche i suoi colleghi.
   -Il medico dice che tra una settimana ti dimetteranno.- assicura la madre sorridente.
   -Come...- pronuncia a malapena un collega di Numan.
   -Oh, è stato pazzesco... non scorderò mai quel che è accaduto.- risponde Gary ripensando alla morte scampata con una luce strana negli occhi. Già, perché ha la possibilità di attuare quel che vuole: ha già in mente testo e musica da arrangiare insieme e sarà più celebre della canzone Cars.
 

 
"This is not love
This is not even worth a point of view
In Echo Park, I
Pause for effect and whisper 'who are you?'

They crawl out of their holes for me
And I die: You die
Hear them laugh, watch them turn on me
And I die: You die
See my scars, they call me such things
Tear me, tear me, tear me
"
  
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